Creato da filippo.ortenzi il 10/10/2014

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foglio d'informazione giustizialista

 

 

La vera storia dell'albero di Natale

Post n°8 pubblicato il 27 Dicembre 2016 da filippo.ortenzi
 

La tradizione di addobbare un albero per festeggiare il Natale è una tradizione antica, risalente al 724 quando un vescovo d'origine britannica, San Bonifacio, apostolo dei germani (e attuale padrono della Repubblica Federale Tedesca) addobbò un abete sempre verde con candele accese per ricordare la nascita di Gesù Cristo, vera Luce del mondo. Tale tradizione si diffuse rapidamente tra le popolazioni germaniche, prevalentemente tra quelle che in seguito adottarono la riforma protestante luterana (Germania, Danimarca, paesi scandinavi e baltici). Tallin, capitale dell'Estonia rivendica di essere stata la prima città al mondo dove è stato eretto un albero di Natale nella piazza principale nel 1441, primato conteso da un'altra città baltica, quella di Riga, capitale della Lettonia, che afferma che il primo albero di Natale è stato in realtà ivi eretto nel 1510, tanto che ha posto una targa scritta in otto lingue per affermare quanto sostenuto. Dal baltico dove convivono le chiese luterane ed ortodosse, la tradizione dell'albero di Natale si è estesa anche in Russia e nei paesi dell'Est. Da tempo però, la stampa e la cultura dominante, stanno scristianizzando la valenza dell'albero di Natale, sempre più slagato al significato religioso e associato a mere mode consumistiche, cercano di darne una origine acristiana e se non addirittura pagana. Vero è che nelle religioni pagane antiche, tendenzialmente animiste, quale quella celtica degli antichi Druidi, l'albero era considerato un elemento sacro, come è anche vero che nella religione norrena (germanico-vikinga) era venerato l'albero Idrasil o Albero dell'Universo che congiungeva il regno dei morti (Helheim) con il regno degli Asi o divinità nordiche (Asgard) e che il culto veniva effettuato da nei boschi sacri, sotto le sacre quercie, ma lì non si festeggiava addobbando l'albero a festa ma venivano praticati rituali di sangue, denominati blot, a favore delle divinità, sacrifici effettuati in tutti i paesi germanici e del nord europa. Sotto le guerce sacre sacrifici, dove facevano oracoli delle maghe veggenti dette volur i sacerdoti, chiamati godi effettuavano sacrifici di esseri viventi, soprattutto cavalli e maiali, le cui carni venivano bollite in grandi pentoloni (avete presente il pentolone usato dal druido Panomarix del villaggio gallico di Armorica del fumetto Asterix il Gallico) ed il sangue, che credevano contenesse poteri magici, veniva asperso sulle case e sui guerrieri che pensavano gli desse forsa. In detti rituali cruenti, conditi con grosse bevute di birra ed altre bevande inebrianti consacrate dai godi che portavano i partecipanti ad uno stordimento e ubriacamento che li faceva mettere in contatto con gli Dei, od anche gli Elfi (una sorta di geni che vivono nell'aria e nelle foreste) spesso venivano effettuati sacrifici umani. L'albero pagano pertanto non ha nulla in comune con quello cristiano del Natale, l'uno è collegato a rituali di sangue e di morte mentre l'altro a rituali di vita e di luce. Le cronache dell'epoca narrano che San Bonifacio (venerato sia dai cattolici, che dai protestanti, che dagli ortodossi) affrontò i pagani che si erano riuniti presso la "sacra Quercia del Tuono di Geismar" per effettuare dei sacrifici umano al fine di ottenere la benevolenza del Dio Thor, il Dio del Tuono figlio di Odino, Re degli Dei, e di Jord, dea della Terra, particolarmente venerato dai guerrieri germani, gridando: "questa è la vostra Quercia del Tuono e questa la croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio Thor" e con una scure colpì l'albero sacro. Un vento si levò all'improvviso facendo cadere l'albero, che cadendo si spezzò in quattro parti. Dietro l'albero stava un piccolo abete e San Bonifacio disse che l'abete, albero il cui legno veniva utilizzato per costruire le case, sarebbe diventato il nuovo albero sacro e quale albero di pace avrebbe sostituito la quercia simbolo di guerra e di crudeltà. L'abete, da portare nelle case come simbolo di amore e bontà fu associato dal santo vescovo Bonifacio a Gesù bambino e nella notte di Natale veniva addobbato con candele accese. L'albero di Natale ha pertanto un'origine e un significato completamente diverso ed opposto a quello degli alberi sacri delle religioni pagane, semmai può richiamare quell'albero della vita posto al centro del Giardino dell'Eden o paradiso terrestre, del quale ci parla la Bibbia nel libro della Genesi (2.9). L'albero di Natale, per i cristiani, ricorda pertanto l'albero del Paradiso e rappresenta simbolicamente la Croce di Cristo, salvatore dell'umanità, come recitato nella prefazione della liturgia dell'Esaltazione della Santa Croce dove vengono pronuciate le seguenti parole: "Nell'albero della Croce tu hai stabilito la salvezza dell'uomo, perché donde sorgeva la morte di là risorgesse la vita , e chi dell'albero traeva vittoria, dall'albero venisse sconfitto, per Cristo, nostro Signore" a significare che Gesù è venuto su questa terra per riconciliare l'uomo con Dio e a tal fine, l'abete, sempreverde e che se anche reciso mantiene a lungo colore e profumo, rappresenta l'albero della vita eterna. Nel medioevo gli alberi di Natale, denominati anche "alberi del Paradiso", oltre che con le candele, cominciarono ad essere decorati con mele (richiamo biblico all'albero della conoscenza ed al superamento con Gesù del peccato originale), ai quali furono successivamente aggiunte, anche noci, castagne e a porre ai piedi dell'albero, anche dei dolci fatti con latte e miele, quale richiamo biblico alla terra promessa, o altri biscotti e soltanto più in epoca successiva anche altri regali. La tradizione dell'albero di Natale in Occidente è più recente di quella del presepe (tradizione iniziata da San Francesco d'Assisi nella città di Greccio nel 1223) e si è sviluppata soltanto nel XIX secolo. In America fu portata dai coloni protestanti già all'inizio della colonizzazione europea, mentre in Austria fu introdotta nel 1816 a Vienna la prima metà dell'ottocento dalla principessa tedesca Enriette Alexandrine Friederike Wilmine von Nassau-Weilburg, moglie dell'Arciduca Carlo, Duca di Teschen, famoso generale austro-ungarico che sconfisse Napoleone nella battaglia di Aspem-Essling e in Francia nel 1840 dalla duchessa di Orléans. Sebbene in Occidente l'albero di Natale, come tante tradizioni reimportate dall'America, è entrato nel costume, spesso più consumistico che religioso, di tutte le popolazioni europee, non molti sanno che la Chiesa Cattolica lo ha visto per molto tempo con sospetto, tanto che è stato definitivamente sdoganato soltanto nel 1982 da Papa Giovanni Paolo II che ha iniziato la tradizione di far mettere un albero di Natale in Piazza San Pietro. Non molti sanno che l'Italia è stata una delle prime nazioni a maggioranza cattolica dove è stata introdotta la tradizione dell'albero natalizio. Infatti il primo albero di Natale è stato addobbato a Roma nella seconda metà dell'ottocento per volere della Regina Margherita ed è proprio in ricordo di ciò che, quest'anno, è stato allestito un albero, denominato albero della Regina nella Villa Reale di Monza, dove tra i rami ci sono paggi ed eleganti damine, palline rosse in vetro soffiato, perle dorate, putti e soldatini in divisa blu e argento e al posto delle luci tantissime candele bianche su eleganti portacandele dorate. Per chi fosse interessato a visitare la Reggia, essa rimane aperta, per tutto il periodo delle feste, Natale compreso.

Filippo Ortenzi

 

 

 
 
 

Capitolo Templare a Nettuno (Roma)

Post n°7 pubblicato il 14 Marzo 2015 da filippo.ortenzi
Foto di filippo.ortenzi

Capitolo e Divina Liturgia

del 21 Marzo 2015 a Nettuno (Roma)

 

Ore 10 inizio Divina Liturgia officiata da mons. Ireneo, Primate ed Arcivescovo della Chiesa Ortodossa Italiana  nonchè Guida Spirituale del nostro Partito, assistito dal Segretario e Cancelliere Padre Massimo Elia e dal Segretario Nazionale del Partito Giustizialista Italiano dott. Filippo Ortenzi proto-gerarca della Chiesa, Difensore della Fede del Sacro Ordine Equestre Ecumenico Templare e Gran Precettore della Confraternita dei Cavalieri della Milizia di San Michele Arcangelo. 

 

Il Capitolo consisterà nella celebrazione  della Divina Liturgia  e nella cerimonia capitolare organizzata dallo  SMOT – Sacrum Ordinis Militum Templi  dalla Confraternita dei Cavalieri della Milizia di San Michele Arcangelo dal Sacro Ordine Equestre Ecumenico templare, dalla Confraternita religiosa cavalleresca O.T.S.J. – Ordine Sovrano del Tempio di Jerusalemme e dalla Coonfraternita dei Cavalieri della Milizia di San Michele Arcangelo.

Alle ore 13,30 vi sarà un’Agape fraterna (Pranzo) nel favoloso Parco Naturale presso la Sala “Principe Borghese” del  Ristorante Villa Borghese in via Mencacci n. 2 – Nettuno (RM). Il costo del Pranzo è di € 25 e vi è la scelta tra tre menù: mare – monti e vegano.

Nel pomeriggio il Segretario Nazionale del Partito incontrerà i membri della Segreteria Nazionale e gli iscritti per decidere sull'organizzazione e le strategie politiche per il 2014.

 
 
 

dalla lettera di San Paolo ai Galati

Post n°6 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da filippo.ortenzi
Foto di filippo.ortenzi

   Dalla Lettera di San Paolo ai Galati

    Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.

 
 
 

il PGI chiede la cetezza della pena

Post n°5 pubblicato il 22 Novembre 2014 da filippo.ortenzi

Partito Giustizialista: Albanese sgozza una donna a Sutri (VT)
logo partito giustizialista (1) (1)Nei giorni scorsi è stato arrestato a Sutri (VT) un pregiudicato albanese cinquantatreenne,  certo Aga Asilan reo di aver sgozzato la convivente, trentunenne, madre di tre figli. Notizie analoghe spesso si leggono sui giornali e femminicidi, termine ultimamente in uso per designare gli omicidi spesso domestici di donne, sono purtroppo all’ordine del giorno. La cosa pertanto non sarebbe rilevabile in se, né per l’etnia dell’omicida, in quanto la violenza domestica contro le donne non è prerogativa degli stranieri in quanto coinvolge spesso anche nostri connazionali ma per un altro aspetto, quello cioè che lo stesso pregiudicato nel 2011, ossia appena 13 anni fa, aveva già ucciso una donna e precisamente a Cave in provincia di Roma. Anche quell’omicidio, come l’ultimo per sgozzamento (forse la religione islamica dell’assassino l’ha eccitato nella vista degli sgozzamenti di cristiani, yazidi e sciiti in Siria ed Iraq ad opera dei tagliagola del Califfato, ma questa è una supposizione senza riscontri perché anche io personalmente sono amico di diversi mussulmani che al contrario anche di tanti sedicenti cristiani sono delle brave persone) dimostrò una particolare propensione alla violenza dello stesso perché uccidere una donna a picconate non può certo considerarsi un omicidio preterintenzionale e d’impulso. Ma tant’è, arrestato dai carabinieri per quell’omicidio la magistratura gli diede appena 16 anni di carcere, ridotti poi a 14 in appello. Bene, se il primo omicidio è stao 13 anni fa vi domanderete come è possibile che quest’uomo ha ucciso un’altra donna dopo appena 13 anni? La risposta è data dalle leggi ultragarantiste (altro che giustizialiste) propinate durante il Governo di  un noto pregiudicato di Arcore, con la complicità di certo buonismo di sinistra, di una Chiesa Cattolica e del Partito Radicale che quasi quotidianamente ci parlano di amnistia e s’interessano dei diritti dei detenuti e non certo del diritto alla sicurezza delle persone perbene e della mancanza assoluta della certezza della pena nel nostro Paese. Infatti la Magistratura di Sorveglianza considerando l’Asilan non più socialmente pericoloso lo ha liberato dopo appena 9 (nove) anni. Non sarebbe forse il caso di far rispondere per responsabilità oggettiva che considera erroneamente non pericoloso una persona macchiatasi di omicidio. E non sarebbe forse il caso di rivedere la legislatura italiana, che disconosce tra pene quella della pena di morte che pure è prevista dalla Bibbia dove esplicitamente è scritto. “occhio per occhio, dente per dente” e “vita per vita” (Levitico 24, 19-20), oppure i nostri governanti pensano che quello ordinato da Dio sia errato. Il Partito Giustizialista è per la certezza del diritto, per la responsabilità personale di chi concedendo sconti o dando permessi non risponde dei crimini commessi dal criminale in un periodo che avrebbe dovuto trascorrere in carcere e chiede a tutti quanti condividono la nostra battaglia di unirsi a noi per la costituzione di un movimento a favore dell’istituzione della pena di morte nel nostro Paese.
Filippo Ortenzi
Segretario Nazionale
Partito Giustizialista Italiano

 
 
 

Questa sera il cav. Luca Monti, Segr. PGI della Toscana e Gran Priore del S.O.E.E.T. - su: www.web.radionetwork.eu

Post n°4 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da filippo.ortenzi

Questa sera il cav. Luca Monti, Segretario Regionale del Partito Giustizialista della Toscana e Gran Priore del S.O.E.E.T. - Sacro Ordine Equestre Ecumenico Templare interverrà alle ore 22 alla trasmissione "Border Nights" in onda su:
www.web.radionetwork.eu

 
 
 
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