<< Te lo sei mai chiesto quanto ci mette un bruco a diventare farfalla?
Sono otto mesi precisi precisi!
Otto mesi per trovare il coraggio o la vanità di metter su quelle ali e volare.
Volare!
Perchè di strisciare al bruco non va proprio giù.
E poi? E poi ti ritrovi farfalla... Libera, almeno credi, di lasciarti andare.
Sì, perchè in realtà il più flebile soffio basta, affinchè la tua rotta cambi.
E tu ti limiti a fluttuare, accarezzata dalla corrente.
Noi viviamo secondo l'idea che gli altri ci hanno dettato della vita, alla quale inconsapevolmente abbiamo aderito.>>
Questa è la storia che Carlo raccontava a chiunque capitasse da quelle parti.
Ti sentivi attraversare dai suoi occhi pieni di domande.
Poi un giorno mi prese le mani e mi disse:
<< Vedi? Io ce l'ho le ali...e voglio andare dove mi pare, non sono mica stupido!
Io ce l'ho il coraggio di vivere senza cercare un senso, di andare controvento,
quando il vento vuole spingermi da un altra parte.
Così. Senza senso.
Perchè dimmi, hai mai capito qual'è il senso dell'essere farfalla?
Se ci metti otto mesi a venir fuori da quel bozzolo e tre giorni soltanto
per morire?>>
Io quel giorno a Carlo una risposta non ho saputo darla, poi non l'ho più rivisto.
<<E' matto! >> si diceva tra infermieri.
L'hanno visto parlare nel vento e tentare di volar via dal quarto piano.
Selene ha gli occhi lucidi, mentre racconta questa storia.
Lei voleva bene a Carlo.
<< Dopo la sua morte mi sono interrogata a lungo.
Adesso credo che il vero, unico senso della fragile esistenza di una farfalla
sia il dono di un momento di stupore negli occhi di chi la guarda volteggiare.>>
Tratto da " Un Cantastorie tra i matti" di Simone Cristicchi.
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il 27/09/2007 alle 20:08
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il 11/06/2007 alle 23:13
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