Creato da rosannasapori il 23/07/2008

Sapori..e dissapori

indignarsi significa essere vivi

 

 

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GLI EX PARLAMENTARI PROTESTANO

Trascrivo, con copia e incolla, la lettera di "protesta" che l'Associazione degli Ex Parlamentari ha inviato al Presidente del Senato Renato Schifani dopo che è  stato deciso che a partire dal 2010 agli ex Senatori - con meno di due anni di legislatura - non siano più riconosciute le spese di autostrada, ferrovie e viaggi aerei (UN BENEFIT RICONOSCIUTO A VITA PER GLI EX SENATORI E DEPUTATI)

Al di là dell'indignazione per un PRIVILEGIO così assurdo, duole che a firmare questa "protesta" sia un ex che è stato parlamentare eletto nelle file del PCI (partito comunista italiano) dal 1963 al 1980. Non so perchè ma se qualcuno era comunista...forse un po' meno borghese avrebbe dovuto essere..invece no, anche qui mi sbagliavo...

La lettera inizia proprio con le parole: SOLIDARIETA', NON DISCRIMINAZIONE. Non aggiungo altro, ogni commento è superfluo...

 

Solidarietà, non discriminazione.


Con viva amarezza e delusione apprendiamo della decisione del Consiglio di Presidenza del Senato
della Repubblica che ha deliberato, in ordine alla concessione di viaggi per gli ex senatori, la
soppressione degli stessi in favore degli ex senatori, "previo contatto con la Camera". Manifestiamo
il nostro dissenso sia sul piano del metodo che del merito, per una serie di imprescindibili ragioni
per i seguenti motivi.
Innanzitutto appare estremamente sconcertante e contro ogni precedente che la decisione, che è
soggetta a "previ accordi" con la Camera, sia stata assunta senza la consultazione con
l'Associazione rappresentativa degli ex parlamentari. Consultazione che era stata posta a base dei
rapporti tra i Consigli dei Questori dei due rami del Parlamento e l'Associazione rappresentativa
degli ex parlamentari. Questo criterio era stato adottato nella passata legislatura e all'inizio
dell'attuale. Si decise in conseguenza, come ricordano i Questori del Senato e della Camera, che vi
sarebbe stata una riunione collegiale per esaminare una serie di importanti questioni che vanno dalla
sanità, ai rimborsi, alle gravi decurtazioni intervenute, alla richiesta legittima di partecipazione dell'
Associazione agli organi dell'amministrazione dell'assistenza sanitaria, ecc..
All'intesa raggiunta nell'autunno del 2008 non è stato dato alcun seguito ed è per questo che
pubblichiamo a parte il nostro pressante invito ai Collegi dei Questori. Sempre sul piano del metodo
rei appare sorprendente che la decisione sia stata assunta senza il previo contatto con il Collegio dei
Questori della Camera.
A queste insuperabili questioni di metodo vanno aggiunte quelle del merito della decisione.
Va premesso che l'Associazione ha manifestato sul tema dei viaggi comprensioni ed aperture, in
rapporto alle compatibilità economiche che avevamo avanzato negli annunciati incontri. Al
contrario, l'aver stabilito la totale soppressione, ad eccezione dei senatori dell'ultima e penultima
legislatura, è del tutto inaccettabile.
L'Associazione, infatti, è disposta a discutere ogni proposta ma non sarà mai disposta ad introdurre
una iniqua discriminazione tra le varie legislature. Infatti, gli ex parlamentari sono una risorsa per il
Paese e sono costantemente impegnati nelle attività di difesa delle istituzioni, della storia del nostro
Parlamento in ogni sede dalle scuole ai circoli culturali, e ad offrire contributi gratuiti a tutte le
amministrazioni dello Stato, indipendentemente dalla legislatura di appartenenza, a costo zero, per
ridurre concretamente i costi della politica.
Il che ha trovato una eloquente verifica nell' accoglimento, da parte del Sottosegretario on. Gianni
Letta, dell' offerta di utilizzazione degli ex parlamentari per incarichi e consulenze
indipendentemente dalle legislature di appartenenza.
In conseguenza l'Associazione ha effettuato un sondaggio sulla disponibilità dei nostri associati, che
ha avuto un largo successo di offerte che saranno oggetto in questi giorni di un colloquio per
rendere operativa l’iniziativa con il Sottosegretario on. Gianni Letta.
Analogamente intendiamo prospettare alla Presidenza del Senato questa disponibilità dei nostri
iscritti per sostituire le consulenze onerose delle quali si avvalgono gli uffici di Presidenza e le
Commissioni di quel ramo del Parlamento.
Alla luce di queste considerazioni, ci permettiamo di considerare discriminatoria e punitiva una
decisione così tranciante nei confronti di chi ha servito e serve il Paese, seppure in una diversa
collocazione. Il tutto a prescindere dalla irrisoria economia che la soppressione produrrebbe nella
riduzione dei costi della politica che sono ben altri.
Ci conforta che questi orientamenti non abbiano trovato eco particolare nel dibattito al Senato e che
siano stati del tutto assenti in quello della Camera terminato in questi giorni.
Ci auguriamo caldamente che prevalga il senso della moderazione e della resipiscenza che induca il
Consiglio di Presidenza del Senato a rivedere il proprio orientamento. Per parte nostra ci rivolgiamo
ai colleghi del Senato affinché sia mantenuto quel vincolo di solidarietà che ha sempre legato i
colleghi di ieri con quelli di oggi nella vita parlamentare italiana.
Il Presidente
Franco Coccia

 
 
 
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