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70. aNni dI Vo.TO: Anna e Anna

Post n°110 pubblicato il 25 Aprile 2016 da ilmiviso
 

 

Oltre cent'anni fa tra rivendicazioni dei diritti e questioni sociali due donne in Italia ebbero  a "contendersi" due diversi modelli di femminismo ma determinarono entrambe la conquista del voto per le donne.


 

Anna Mozzoni e Anna e Anna Kuliscioff. Più risorgimentale e mazziniana la prima, socialista la seconda.

 

Anna Mozzoni, milanese, amabile assertrice dell'emancipazione femminile, agitatrice politica, instancabile attivista con associazioni, leghe, movimenti, ispiratrice di riviste, conferenziera, scrittrice di saggi e opuscoli politici, fece  valere il suo  pensiero  di affermazione dei diritti delle donne supremo e autonomo da ogni organizzazione politica, mai secondario ad altre rivoluzioni. Ben prima della Kuliscioff Anna Mozzoni vede nel lavoro la chiave dell'emancipazione delle donne, sostenitrice del suffragio nell'Italia dell'Ottocento nella sua opera “La donna e i rapporti sociali” aveva scritto che la donna doveva “protestare contro la sua attuale condizione, invocare una riforma e chiedere ” tra l'altro che le fosse concesso almeno “il diritto elettorale” se non anche la possibilità di essere eletta.

Diversamente Anna Kuliscioff, che visse in italia da straniera come "tollerata dalla Polizia" sotto una spada di Damocle di un mai revocato provvedimento di espulsione, fu la compagna di filippo Turati, rivoluzionaria professionale, divenne la Dottora dei poveri, ginecologa privata, perchè in quanto donna fu respinta dagli Ospedali maggiori. La sua strategia politica fu conseguente a quella sociale: la donna si sarebbe risolta con l'emancipazione proletaria ma non esita a contrapporsi al Turati e al partito socialista quando in occasione della riforma elettorale del suffraggio universale maschile lei intende che piuttosto l'obiettivo debba essere il suffragio universale dei due sessi. Su istanza della socialista Anna Kuliscioff fu presentato un emendamento al progetto di riforma elettorale di Giolitti del 1912 ma venne respinto con 263 no e 48 sì.

Le due Anna si oppongono chiaramente nel 1898 in occasione della legislazione di tutela del lavoro femminile. Mozzoni scrive una lettera all'Avanti titolata: 

Legislazione a difesa delle donne lavoratrici." Dagli amici mi guardi Iddio!" 

con la tesi che il lavoro non dovesse essere limitato e protetto per legge - lavoro notturno, straordinario, lavori pesanti ecc.- ma ottenuto per giustizia, lottando per migliorare le condizioni di lavoro. I provvedimenti secondo la Mozzoni avrebbero salvaguardato la funzione delle donne nella famiglia limitando la loro concorrenza al lavoro maschile.

Le risponde la Kuliscioff: 

In nome della libertà delle donne. "Lassez faire, laissez aller" 

e difende la necessità di regolamentare il lavoro delle donne per evitare lo sfruttamento, accusa la Mozzoni di liberismo e convergenza con i padroni che non vogliono la legge per avere mano libera.

Questo dissidio segnerà la rottura tra il femminismo dei diritti borghese e l'impegno socialista sulla questione femminile,una rottura in parte superata nella seconda metà del novecento in parte ancora irrisolta.

Nel frattempo si ottenne la vittoria per il suffragio universale, le prime elezioni amministrative alle quali le donne furono chiamate a votare si svolsero a partire dal 10 marzo 1946 , mentre le prime elezioni politiche (si trattava del Referendum istituzionale monarchia-repubblica) si tennero il 2 giugno 1946.

70 anni fa.


(in foto Anna Mozzoni "Votes for Women", Anna Kuliscioff "la dottora dei poveri")

 

La spiaggia delle Donne

 Hai una storia di Anna da raccontarci su La Spiaggia delle Donne? Buon 25^_^


 
 
 
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