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Lettera aperta al sig. Matteo Renzi, Presidente del Consiglio

Post n°18 pubblicato il 01 Ottobre 2015 da luigifox55
 
Foto di luigifox55

http://www.democraziainmovimento.org/forum/index.php?topic=1727.0 Egr. Sig. Renzi, Ella, quale abile utilizzatore di slogan mediaticamente efficaci, sta spingendo per una rapida approvazione della riforma costituzionale, in questi giorni in discussione al Senato. Ora, a parte qualche strafalcione, possibile in un Paese dimentico della sua storia, quale quello del tempo nel quale si sarebbe iniziato a discutere di riforma della costituzione (addirittura 70 anni fa, ossia ben prima della approvazione della stessa Costituzione), il punto del Suo pensiero, ripetuto come un mantra con l'avallo di tutti i mezzi di comunicazione, è che dopo decenni di tentativi di riforma dello Stato oggi non ci sarebbero più ragioni per non fare una riforma che tutti attendono. Su questo assunto cardine del Suo pensiero alcuni di noi avrebbero da sollevare qualche piccola ma, almeno per noi, fondamentale precisazione dovuta ad un irrisolvibile difetto: siamo partecipi di un Paese complesso e non omologati né omologabili al pensiero oggi dominante (il Suo). Ci dispiace deluderLa, ma non tutti fremono di orgasmo per la riforma costituzionale. Forse Ella si è convinto del contrario a causa degli "yesman" che sempre affollano il campo dei presunti Leader del momento, ma nel Paese reale la questione è molto meno avvertita come necessaria di quanto Le possa apparire. Ormai il 50% della popolazione non esercita manco più il diritto / dovere di voto, si figuri se si interessa ad una questione così complessa e, a torto, ritenuta astratta e lontata dai fatidici "problemi reali". Un'altra parte della popolazione è poi decisamente contraria alla riforma per i più svariati motivi: di merito, di metodo, di forma. Ci permettiamo evidenziare che la famosa "maggioranza" che oggi detta l'agenda in Parlamento è frutto di una legge (il Porcellum) dichiarata incostituzionale dalla Consulta con sentenza n. 1/14. Dunque, quella maggioranza è maggioranza parlamentare ma non maggioranza reale nel Paese. Uno statista ne terrebbe conto e saprebbe distinguere l'applicazione del principio di "necessaria continuità degli organi costituzionali" ai fini della approvazione delle leggi ordinarie, quelle per far funzionare il Paese (nelle more di restituire al Popolo Sovrano la scelta dei propri rappresentanti nel rispetto dei principi costituzionali e della "rappresentanza"), dall'uso finalizzato a modificare la Costituzione, ossia il "patto sociale" fondante la stessa convivenza civile tra tutti i cittadini. Evidentemente, Ella cresciuto nell'epoca della politica fatta per spot e slogan non ha la necessaria sensibilità istituzionale per cogliere la differenza e restituire il Paese alla sua ordinarietà democratica. Oppure, possiamo ipotizzare che dovendo rispondere a pregressi patti, forse quelli che l'hanno sorretta e la stanno sorreggendo in questo Suo tentativo, non può fare altrimenti, pena la Sua "defenestrazione". Detto ciò, ci preme ricordarLe che il Paese vive di altre emergenze ben più rilevanti e antiche della riforma costituzionale, eppure queste rimangono emergenze irrisolte, anzi sempre più relegate in fondo alla lista e certamente non tra le priorità della Sua agenda di governo. Il Paese tutto, ormai non solo il sud, è sempre più soggiogato dalla criminalità organizzata, dal mefitico intreccio tra mafia, drangheta, camorra e sacra corona unita e politici e imprenditoria. La stessa capitale d'Italia è in mano ad una consorteria criminale che la sta spolpando fino all'osso. Non v'è settore economico che non veda la presenza criminale di queste organizzazioni e dei loro sodali dai "colletti bianchi": rifiuti, opere pubbliche, immigrazione etc. Nella sua politica spot della risoluzione veloce dei problemi e delle riforme pret-a-porter non rientra il debellamento immediato, senza ritardo, definitivo della criminalità organizzata, dell'annientamento dell'intreccio mafia - politica - imprenditoria. Nella Sua agenda non rientra l'obbligo di fare finalmente piena luce sulle ragioni delle stragi del '92 - '93, i cui effetti terribili per il Paese si protraggono fino ai giorni nostri. Nella Sua agenda del "fare in fretta le riforme" non v'è spazio per la definitiva soluzione delle tante "terre dei fuochi" sparse per il Paese. Attendiamo tutto questo dall'Unità d'Italia, attendiamo che cessi la lunghissima scia di morte e distruzione economica, politica, culturale, sociale, che la criminalità organizzata porta con sé. Ma La vediamo affaccendato in altro, temiamo proprio che su questo dovremo attendere ancora a lungo. Noi, comunque, ostinati come sempre, non possiamo far altro che ricordarLe quali sono le vere priorità del Paese reale, le ragioni per le quali gli investitori esteri si tengono lontani dal nostro Paese: non il Senato e il bicameralismo perfetto, ma la presenza distruttiva della criminalità organizzata ,della corruzione e di una politica ed imprenditoria che grazie ad esse e con esse fa affari e prospera a danno del resto del Paese. Nel nostro piccolo proviamo a tenere alta l'attenzione e ci vediamo il 15 novembre 2015 per la seconda edizione dell'evento "la mafia non è mai stata onorevole. Storia di vittime di mafia". Se si degna di darci una occhiata scoprirà da quanto tempo aspettiamo la soluzione a questo "problema". Distinti Saluti Alessandro Crociata (avvertenza: il presente scritto è riferito esclusivamente al suo autore, il quale si assume responsabilità civile e penale dello stesso. Il contenuto non è stato sottoposto al voto degli associati DiM pertanto non necessariamente esprime le posizioni del Movimento. Viene pubblicato per alimentare il dibattito).

 
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