EREMO MISANTROPO

Il super disoccupato

Mia madre aprì una latteria grazie al Superdisoccupato. Questi era un vecchio che non lavorava da mezzo secolo. Ispirandosi ai disegno del fumetto “superman”, si era confezionato un vestito non tanto da supereroe quanto da super fallito. Lunghi calzoncini grigi, un costume da bagno pieno di pulci, una camicia ormai trasformata in un insieme di rattoppi, un poncho logoro che agganciava come un mantello, delle fetide scarpette di gomma colorate di rosso e le sue ultime tre ciocche di capelli tinte d’oro. Il Super disoccupato si arrampicava su tutto quello che era alto: muri, cassoni, tettini delle camionette, davanzali,  e da lì saltava addosso ai passanti, il più delle volte prendendo delle fenomenali spanciate per terra, per poi implorare con voce nasale:

-  non posso fare niente! Per me tutto è impossibile! A Superman la kryptonite toglie la forza , al Super disoccupato gliela danno le monetine!

Dopo aver comprato una marraqueta da mia madre con le poche monete che gli erano rimaste:

-cara donna Sara, ho solo i soldi per questo panino. A causa della mia mancanza di poteri non ho potuto trasformarlo in un sandwich al formaggio . lei che è una maga mi può aiutare.

Mia madre, sorridendo tagliava una fetta di groviera e realizzava la miracolosa trasformazione. L’antieroe mostrava i suoi denti cariati, facendo finta di piangere:

-   qualsiasi corteccia è dura per le mie deboli ossa e nonostante io cerchi di estrarre dall’altra dimensione un buon caffé caldo, mi deconcentro. Spero che lei convinca le molecole dell’alto rango a farlo materializzare. E con quattro cucchiaini di zucchero, per favore!

Il superdisoccupato bagnava la mollica nella bevanda dolce e poco averla inghiottita, colpendosi la pancia e non il petto e confondendo un personaggio con l’altro, faceva un urlo da Tarzan e se ne andava senza dire grazie.

A.Jodorowsky