Creato da Pitagora_Stonato il 12/07/2010

EREMO MISANTROPO

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Messaggi del 01/07/2014

Dedicato: Le braci

Post n°805 pubblicato il 01 Luglio 2014 da Pitagora_Stonato
 

Amicizia - da "Le braci" Sándor Márai
Post n°472 pubblicato il 03 Settembre 2013 da Pitagora_Stonato
 

“Vorrei proprio sapere se l'amicizia esiste veramente. Non mi riferisco al piacere occasionale di due persone che si rallegrano di essersi incontrate perché a un certo punto della vita si trovano a ragionare nella stessa maniera su determinate questioni, si scoprono gli stessi gusti e preferiscono gli stessi svaghi. Tutto questo non ha niente a che fare con l'amicizia. A volte mi sembra quasi che essa rappresenti la relazione più intima che esiste nella vita... Forse per questo è talmente rara. E su cosa si fonda, allora? Sulla simpatia? E un termine improprio, troppo blando: non si può dire che la simpatia sia sufficiente a indurre due persone a farsi carico l'una dell'altra nelle situazioni più critiche della loro esistenza. Su che cos'altro, dunque? Non c'è forse un pizzico di eros al fondo di tutte le relazioni umane? Qui, nella mia solitudine, in mezzo alla foresta, mentre mi sforzavo, non avendo altro da fare, di comprendere i fatti della vita, qualche volta me lo sono chiesto. Naturalmente l'amicizia non ha nulla in comune con le inclinazioni di coloro che cercano di soddisfare il loro desiderio distorto con persone dello stesso sesso. L'eros dell'amicizia non ha bisogno dei corpi... essi, anzi, lo disturbano più di quanto non lo attraggano. Ma si tratta pur sempre di eros. C'è eros al fondo di tutti gli affetti e di tutte le relazioni umane. Sai, ho letto parecchio» dice quasi scusandosi. «Oggi si scrive molto più liberamente su queste cose. Ma ho letto e riletto anche Platone, perché a scuola non lo capivo ancora. Mi sono detto — e certamente tu, che hai girato il mondo più di me, ne sai molto più di quanto ne sappia io nella mia solitudine campestre — che l'amicizia è il rapporto più nobile che esista fra gli esseri umani. strano, ma anche gli animali la conoscono. L'amicizia, l'abnegazione, la solidarietà esistono anche tra gli animali. Un principe russo ha scritto qualcosa in proposito... non ricordo più il suo nome. Leoni, urogalli, ogni genere di creature, fanno del loro meglio per soccorrere i loro simili in difficoltà, anzi, ho constatato con i miei occhi che a volte prestano aiuto anche ad animali di specie diversa. Ti è mai capitata qualche esperienza del genere, mentre stavi all'estero? Da quelle parti l'amicizia sarà senz'altro diversa, più progredita e moderna di quanto non lo sia qui da noi, nel nostro mondo arretrato. Le creature viventi si organizzano per prestarsi aiuto a vicenda… a volte hanno difficoltà a superare gli ostacoli che si frappongono al loro intervento, però esistono sempre, in tutte le comunità vitali, delle creature forti pronte a offrire il loro aiuto. Come ti ho detto, ho incontrato centinaia di esempi nel mondo animale. Tra gli uomini, gli esempi che ho rintracciato sono più rari. Per l'esattezza, non ne ho trovato neanche uno. Le simpatie che ho visto nascere tra gli uomini sono sempre naufragate, alla fine, nelle paludi dell'egoismo e della vanità. Il cameratismo o l'affiatamento assumono talvolta le parvenze dell'amicizia. Gli interessi. comuni producono talvolta situazioni che somigliano all'amicizia. E per sfuggire alla solitudine gli uomini indulgono volentieri a rapporti confidenziali di cui in seguito si pentono, ma che per qualche tempo permettono loro di illudersi che la confidenza sia già una forma di amicizia. Naturalmente in questi casi non si tratta mai di vera amicizia. Ci si immagina — e mio padre ne era ancora convinto — che l'amicizia costituisca un servizio. L'amico, così come l'innamorato, non si aspetta di veder ricompensati i suoi sentimenti. Non esige contropartite per i suoi servizi, non considera la persona eletta come una creatura fantastica, conosce i suoi difetti e l'accetta così com'è, con tutto ciò che ne consegue. Questo sarebbe l'ideale. E in effetti: vale forse la pena di vivere, di essere uomini, senza un ideale come questo? E se un amico ci delude perché non è un vero amico, possiamo forse metterlo sotto accusa, rinfacciargli il suo carattere, la sua debolezza? Quanto vale un'amicizia in cui apprezziamo l'altro per le sue virtù, per la sua fedeltà, la sua perseveranza? Quanto vale un'amicizia che ambisca a essere premiata? Non abbiamo forse il dovere di accettare l'amico infedele esattamente come quello fedele e pieno di abnegazione? Non è forse questo il contenuto più autentico di ogni relazione umana, un altruismo che dall'altro non esige nulla e non si aspetta nulla, assolutamente nulla? E che quanto più dà tanto meno si aspetta di essere contraccambiato? Chi dedica all'altro tutta la confidenza della giovinezza e tutta l'abnegazione dell'età virile, oltre al dono più prezioso che un essere umano possa offrire a un suo simile — la fiducia più appassionata, cieca e assoluta —, e si vede ripagato con l'infedeltà e l'abbandono, ha forse il diritto di offendersi, di volersi vendicare? E se colui che è stato tradito e abbandonato si offende, se grida vendetta, era davvero un amico? Vedi, sono queste le domande alle quali mi sono sforzato di rispondere quando sono rimasto solo. Naturalmente la solitudine non mi ha fornito alcuna risposta. Neanche i libri mi hanno risposto in modo esauriente. Né i libri antichi, gli scritti dei saggi cinesi, ebrei e latini, né quelli moderni, che usano termini espliciti ma contengono solo parole e non la verità. E poi, in fondo, qualcuno ha mai detto o scritto la verità?... Me lo sono chiesto spesso, quando ho iniziato a indagare nel mio animo e nei libri. Il tempo passava, la vita intorno a me cambiava, calava una sorta di crepuscolo. I libri e i ricordi si accumulavano, si infittivano sempre di più. E ogni libro conteneva un pizzico di verità, e ogni ricordo mi insegnava che è vano cercare di scoprire la vera natura dei rapporti umani, perché la conoscenza non ci aiuterà a diventare più saggi. Ecco perché non abbiamo il diritto di esigere franchezza e piena fedeltà da chi abbiamo scelto come amico tanto più se gli eventi hanno dimostrato che questo amico ci è stato infedele”.

 
 
 

Dedicato : Tumbalalaika

Post n°804 pubblicato il 01 Luglio 2014 da Pitagora_Stonato
 

 

 
 
 

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