Creato da Pitagora_Stonato il 12/07/2010

EREMO MISANTROPO

se non avete nulla da aggiungere astenetevi. Grazie

 

Messaggi del 21/07/2014

Sovracopertine

Post n°834 pubblicato il 21 Luglio 2014 da Pitagora_Stonato
 

«Penso di essere stato un demente a cercare di ottenere le cose coi miei metodi, seminando libri nelle case degli incendiari per poi denunciarli.»

«Tu hai fatto quello che dovevi fare. Il sistema, se applicato su scala nazionale, avrebbe dato ottimi risultati. Ma il nostro metodo è più semplice e, crediamo, migliore. Tutto quello che vogliamo fare è conservare intatta, al sicuro, la cultura che pensiamo ci occorrerà. Non abbiamo nessuna intenzione per il momento di incitare o infuriare chicchessia. Perché se saremo uccisi, la cultura sarà distrutta forse definitivamente. Noi siamo cittadini modello, nel nostro modo speciale; percorriamo gli antichi binari, dormiamo la notte sulle colline e la popolazione delle città ci lascia vivere. Ogni tanto, siamo fermati e frugati, ma non abbiamo nulla sulle nostre persone che possa incriminarci. La nostra organizzazione è flessibile, molto elastica e articolata; alcuni di noi hanno subìto interventi di chirurgia plastica al volto e ai polpastrelli. Ora abbiamo un compito orribile a cui attendere: aspettare che la guerra cominci ad essere combattuta e con la stessa rapidità giunga alla sua consumazione. Non è piacevole, ma d'altra parte noi siamo il Governo, noi siamo la minoranza degli strambi che gridano nel deserto. Quando la guerra sarà finita, forse potremo essere di qualche utilità al mondo.»

«Credi davvero che allora il mondo ascolterà?»

«Se non ascolterà, dovremo semplicemente aspettare ancora. Trasmetteremo i libri ai nostri figli, oralmente, e lasceremo ai nostri figli il compito di fare altrettanto coi loro discendenti. Naturalmente, molte cose andranno perdute, con questo sistema. Ma non puoi obbligare la gente ad ascoltare, se non vuole. Dovrà tuttavia venire a noi a suo tempo, chiedendosi che cosa esattamente sia accaduto e perché il mondo sia scoppiato in aria sotto il suo governo. Non può durare così.»

«Ma in quanti siete voi altri?»

«A migliaia, sulle autostrade, lungo le ferrovie abbandonate, vagabondi all'esterno, biblioteche dentro. Non è  una cosa che sia stata progettata fin dal principio. Ognuno aveva un libro che voleva ricordare e che ha ricordato.

 Quindi, per un periodo di circa vent'anni, ci siamo incontrati, durante le nostre peregrinazioni, connettendo così la nostra amplissima ed elastica rete e gettando le basi di un piano. La cosa più importante che abbiamo dovuto piantarci duramente in testa fu che noi non contavamo, non eravamo importanti, non dovevamo considerarci e non dovevamo essere dei maestri: non dovevamo sentirci superiori a nessuno al mondo. Non siamo che sopra-coperte di volumi, privi d'ogni altra importanza che non sia quella d'impedire alla polvere di seppellire i volumi. Alcuni dei nostri vivono in piccole città, in paesi e villaggi: il Capitolo primo, il Walden di Thoreau, abita a Green River, il Capitolo secondo a Willow Farm, Maine; diamine, c'è un paesino nel Maryland, con soltanto ventisette abitanti, nessuna bomba colpirà mai quel villaggio, che rappresenta la raccolta completa dei Saggi di un uomo chiamato Bertrand Russell. E quando la guerra sarà finita,

uno di questi giorni, o uno di questi anni, si potranno riscrivere i libri, e la gente sarà chiamata, le persone verranno a una a una a recitare quello che sanno e noi ristamperemo ogni cosa, fino a quando le tenebre di un nuovo Medio Evo non ci costringeranno a ricominciare tutto da capo. Ma questa è la cosa meravigliosa dell'uomo: che non si scoraggia mai, l'uomo, o non si disgusta mai

fino al punto di rinunciare a rifar tutto da capo, perché sa, l'uomo, quanto tutto ciò sia importante e quanto valga la pena di essere fatto.»

 

da "Fahrenheit 451" - Ray Bradbury

 
 
 

Fahrenheit 451 - Ray Bradbury

«Ma perché non siete mai a scuola? Vi vedo ogni giorno, in giro, sempre vagabonda...»

«Oh, non soffrono troppo della mia mancanza, credetemi» rispose lei. «Sono un temperamento asociale, dicono. Non mi mescolo con gli altri. Ed è strano, perché io sono piena di senso sociale, invece. Tutto dipende da che cosa s'intenda per senso sociale, non vi sembra? Per me significa parlare con voi di cose come queste.» Si mise a far suonare delle noci cadute dall'albero del giardino davanti alla casa.

«O anche parlare di quanto è strano questo mondo. Stare con la gente è una cosa bellissima. Ma non mi sembra sociale riunire un mucchio di gente, per poi non lasciarla parlare, non sembra anche a voi? Un'ora di lezione davanti alla TV, un'ora di pallacanestro, o di baseball odi footing, un'altra ora di storia riassunta o di riproduzione di quadri celebri e poi ancora sport, ma, capite, non si fanno domande, o almeno quasi nessuno le fa; loro hanno già le risposte pronte, su misura, e ve le sparano contro in rapida successione, bang, bang, bang, e intanto noi stiamo sedute là per più di quattro ore di lezione con proiezioni. Tutto ciò per me non è sociale. È tutta acqua rovesciata a torrenti, risciacquatura è, mentre loro ci dicono che è vino quando non lo è. Ci riducono in condizioni così pietose, quando viene la sera, che non possiamo fare altro che andarcene a letto o rifugiarci in qualche Parco di divertimenti a canzonare o provocare la gente, a spaccare i vetri nel Padiglione degli-spaccavetri o a scassare automobili, nel Recinto degli scassamacchine, con la grossa sfera d'acciaio. O non ci resta che salire in macchina e correre pazzamente per le strade, cercando di vedere quanto da vicino si possano sfiorare i lampioni e quanto strette si possono fare le curve, magari sulle due ruote laterali. Può darsi benissimo che io sia proprio quello che dicono, d'accordo. Non ho amici, io. E questo dovrebbe provare che sono anormale. Ma tutte le persone che conosco urlano o ballano intorno come impazzite o addirittura si battono a vicenda, selvaggiamente. Avete notato come la gente si faccia del male, di questi tempi?»

«Le vostre parole, come sono antiche!»

«Talvolta, sono antica. (…).

«Ma soprattutto» riprese, dopo un istante di pausa «mi piace studiare la gente. A volte passo l'intera giornata sulla ferrovia sotterranea, a sentirle persone parlare, a guardarle. Mi piace indovinare chi sia quel tale, che cosa voglia quell'altro, dove siano diretti. In certe occasioni vado perfino nei parchi di divertimento o faccio delle corse sulle auto a reazione, quando filano a mezzanotte ai margini della città e la polizia lascia fare, finché sono assicurati. Fino a quando uno abbia diecimila dollari d'assicurazione, tutti sono felici e contenti. Spesso scivolo come un serpente su una vettura della sotterranea a sentire che cosa dicono le persone. O nelle mescite di bibite dolci, e sapete che cosa ho scoperto?»

 «Che cosa?»

«Che la gente non dice nulla.»

«Oh, parlerà pure di qualche cosa, la gente!»

«No, vi assicuro. Parla di una gran quantità di automobili, parla di vestiti e di piscine e dice che sono una meraviglia! Ma non fanno tutti che dire le stesse cose e nessuno dice qualcosa di diverso dagli altri. E quasi sempre nei caffè hanno le macchinette d'azzardo in funzione, si raccontano le stesse barzellette, oppure c'è la parete musicale accesa con i disegni a colori che vanno e vengono, ma si tratta soltanto di colore e il disegno è del tutto astratto. E nei musei, ci siete mai stato? Tutta roba astratta. Ecco quello che ci si trova ora, nei musei. Lo zio dice che era differente una volta. Molto tempo fa, non so bene quando, i quadri e la scultura dicevano delle cose precise, mostravano addirittura delle persone!»

«Lo zio diceva questo, lo zio diceva quest'altro. Vostro zio deve essere un uomo molto notevole.»

«Oh, lo è. Altroché se lo è! Bene, devo andarmene, ora. Arrivederci, signor Montag.»

«Arrivederci.»

«Arrivederci...»

 

 

***

“Siate uomo, Mastro Ridley; noi accenderemo quest’oggi tale candela, per grazia di Dio, in Inghilterra, quale io confido nessuno potrà spegnere mai!”

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Nicholas_Ridley

 

***

“Chi non crea non può far a meno di distruggere”

 

****

“Coloro che sono saggi in parte, saranno gli idioti migliori”

 

***

 

“le parole sono come foglie e dove più abbondano ben di rado si trova molto frutto d’intelletto” Alexander Pope

 
 
 

"Perchè se credono di farmi fuori si sbagliano, loro non lo sanno, ma io sono indistruttibile... e sai perchè?

Post n°832 pubblicato il 21 Luglio 2014 da Pitagora_Stonato
 


Perchè sono il più grande perditore di tutti i tempi!
Ho perso sempre tutto: due guerre mondiali, un impero coloniale... otto, dico otto campionati mondiali di calcio consecuitivi!
Capacità d’acquisto della lira... fiducia in chi mi governa..."

 

 

 
 
 

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