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EREMO MISANTROPO

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Messaggi del 02/11/2015

Bella era bella, morta era morta

Post n°1273 pubblicato il 02 Novembre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

 

«Signora Troya, adesso si calmi».

«Mio marito mi ha lasciata, non sono più la signora Troya».

«Beh, in ogni caso, come cognome faceva abbastanza cagare» era intervenuto, consolatorio,Jacopo.

«Non incominciamo con la storia del mio cognome» aveva ammonito Perla. «Si può sapere piuttosto dove hai trovato questo medico Mike Tyson che ti ha conciata così?».

«Era un'offerta su Groupon, facevano il settanta per cento di sconto; in pochi minuti, diceva, eliminate il codice a barre dal vostro labbro superiore; sembrava una cosa così semplice, invece.., in autobus, mi guardavano tutti».

«Groupon? Autobus? Mamma, non siamo così povere, cazzo, ci potevi almeno andare in taxi».

«A proposito del codice a barre...» aveva ancora tentato Jacopo.

«Sei una cretina ma', papà ha fatto bene a mollarti».

«Lo so, lo so, hai ragione, non capisco cosa mi sia preso, deve essere che l'offerta prima diceva: "Ottanta per cento di sconto, Sushi per due, atmosfera romantica" e ho pensato che solo due mesi fa ci sarei andata con tuo padre... Ahhh... sto così male».

«Ti porto un bicchiere d'acqua, prendi la pastiglia, poi vedrai che ti sentirai meglio».

«Non voglio la pastiglia, non voglio diventare una grassa donna di mezz'età impasticcata, ci deve essere un'alternativa, cazzo!».

«Da quando in qua dici "cazzo", ma'?».

«Da adesso, voglio cambiare, muovermi, non voglio più stare così: ferma, come un fiore piantato in un vaso. Voglio essere un'altra, voglio dire e fare cose diverse, voglio smettere con gli psicofarmaci: Perla, figlia mia, aiutami a trovare un'alternativa, ci deve essere un'alternativa».

«Beh, l'alternativa ci sarebbe...» aveva spiegato Jacopo, tirando fuori dalla tasca la scatoletta di liquirizia.

Valentina l'aveva fulminato con lo sguardo.

«E perché no?» aveva, invece, incoraggiato Perla. «Magari si prende bene, chi può dirlo?».

Così Jacopo aveva rollato un paio di canne, una grossa come un cannolo alla crema da far girare tra loro ragazzi e una più piccola, a uso esclusivo della madre di Perla, perché preferiva non doversi mettere in bocca qualcosa che fosse transitato tra la carne rigonfia dell'ex signora Troya.

«Come devo fare?» si era informata lei, afferrando tremante il sottile cilindretto bianco.

«Accendi e aspira ma', aspira come se non ci fosse un domani, poi chiudi gli occhi e lasciati andare» aveva spiegato, didattica, Perla.

Così la signora aveva acceso, aspirato, poi aveva chiuso gli occhi e si era lasciata andare contro lo schienale del divano.

«Non sento niente».

«Dalle tempo, deve salire, rilassati».

«Sì, hai ragione devo rilassarmi, rilassiamoci tutti».

E si erano rilassati.

Perla aveva tirato fuori dal frigo delle birre gelate e, quando era arrivata la fame chimica, un paio di pizze ai quattro formaggi erano finite nel forno a microonde. Il tempo era passato piacevolmente: fumando, bevendo, mangiando e teorizzando un po' su tutto; tanto che le femmine del gruppo a un certo punto erano giunte a stabilire come la vita, in fondo, potesse essere perfetta anche senza maschi. Insomma, a ben vedere: i maschi erano una categoria molto sopravvalutata.

Anche Jacopo, in qualità di unico maschio presente, aveva aderito entusiasta alla tesi nella convinzione che, quando lo sballo fosse sceso e il gruppo si fosse sciolto, Valentina - l'unica femmina della cui opinione lui si preoccupasse avrebbe cambiato idea.


da "Bella era bella, morta era morta" di Rosa Mogliasso

 

 
 
 

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