E come Eat Me

Post N° 486

cambio di rotta.
non è propriamente pessimismo, quanto un realismo privo di scandalo.
non c'è da stupirsi più per niente. non c'è da scandalizzarsi più per niente.
piuttosto, c'è da incazzarsi un sacco. ma sempre con classe, per dio. sempre con classe.
di quelle incazzature che si manifestano con un sonoro rutto alla signora con cappellino piumato seduta alla tua destra sull'autobus. seguito da un elegante "oops, sorry". magari accompagnato da uno svampito battere di ciglia, e indice medio e anulare impegnati a coprire due terzi di bocca [il mignolo è sollevato, nel rispetto del galateo più glamour]. dal restante terzo di bocca, espiriamo il saporino d'aglio rimasto dal pasto precedente. la signora è sconvolta. noi siamo contenti. e non ce ne frega un cazzo della signora. fino a che la signora non avrà capito che quel suo minchia di cappellino piumato, se lo può mettere nel suo bel culetto dorato e profumato, e poi saltare in circolo facendo una danza della golden doccia, con effetti più che garantiti. ho già il pantalone abbassato, e la gambetta sollevata. un attimo di esitazione, e le collant goldenlady della fuckinglady iniziano a cambiare impercettibilmente colore, sotto la temperatura e l'umidità del mio desiderio più grande. la signora si bagna e si ingrifa come una zozza, e non fa che aumentare il mio sdegno e la mia repulsione per tutte le sue proprietà in carte di credito, automobili, chiavi d'appartamenti, appartamenti da chiavata, acquari e rettilari da film porno.
la allontano come non allontanerei neanche un cane rabbioso pieno di zecche. la riscoperta selvaggia si struscia da animale contro il palo dell'autobus, sotto gli sguardi ammutoliti dei presenti. bambini cinesi a occhi sbarrati e bocca chiusa, accompagnati da mamme attonite che non riescono a esprimere con sufficienti parole il loro stupore. pensa: "poi dicono della civiltà occidentale...mah." vecchi con la cataratta intonano cori da stadio tifando per il palo, vecchie gelose iniziano ad alzare gonne mostrando le loro vergogne in tutte le loro rotondità, giovani zitelle limonano vorticosamente fino a sbavarsi vicendevolmente sulle magliette bianche a righine rosa e dorate, che in bagnata trasparenza mostrano le tette, più o meno rifatte. maschi adolescenti si frugano timidamente nelle tasche bucate, fino a far colare i loro silenziosi pensieri sulle loro lisce cosce di sedicenni, e uomini in giacca e papillon cercano disperatamente il loro viagra, perso in chissà quale tasca della loro 28ore.
mio dio, cos'ho creato.
mi avvicino all'autista. voglio scendere.
lo prego di accostarsi alla prossima fermata.
mi guarda, mi sorride. pare volermi ringraziare.
accosta. si ferma. apre la porta. scendo.
due passi dopo, mi volto come per ringraziarlo.
faccio appena in tempo a vedere che carica il fucile.
dieci secondi dopo, l'autobus è una bottiglia di sugo valfrutta.
mi fischiano un poco le orecchie. scende, levandosi l'impermeabile.
quattro minuti dopo, ci fischiano un poco le sirene.
le vediamo passare, mentre pago il conto dei due caffè.
se l'è proprio meritato. ed era proprio buono. si vedeva napoli, sul fondo.

Post N° 487

minimalismo i miei coglioni!
adulare la merda, attirarla nella trappola, e poi tirare
l'acqua.

questo è il segreto.

Post N° 488

vaffanculo ai bambini.
quelli grandi, dico.



bello scrivere un post per poi cancellarlo ancora prima di pubblicarlo,
rendendosi conto che è tutto tempo perso. e parole al vento. e
manifestazioni di primordiali pulsioni sanguigne [leggi: istinto
rissoso]. e invece sai cosa ti dico?
metti pure la foto più figa che hai, è vero: fa sentire bene.
[anche se, ho come il sospetto che esista un secondo fine.]
anche io guardo le mie foto più fighe e mi vedo figa.
ed effettivamente rimane il fatto che sono io, quella nella foto.
certo. però. metti in conto che esiste chi, oltre alla foto, può aver
avuto la possibilità di vedere oltre, e aver capito che dietro quella
bella presentazione [fatta di tutto quello in cui ho creduto per oltre
dieci anni, per quanto riguarda te. e fatta di tutto quello che di mio si possa mettere dentro, per quanto riguarda me], in fondo in fondo, si cela solo un vizio di fondo, e
ricorrente.
poi, è del tutto individuale quale sia il vizio di fondo.
il mio, per esempio, era l'autodistruzione.
[una specie di continuo frontale con me stessa.]
ma è passato, mia cara. sono in cerca di nuove emozioni adesso. dove mi
spingerà la mia presunta-rimasta mancanza di amor proprio? quali
ipotesi avanzi? finirò a bucarmi mentre mi scopa un becero cliente nei
bassifondi di chicago? o magari a dirigere una maison di mulatte
barely-teen in thailandia? forse diventerò una chiatta e unta
sindacalista che scalda la poltrona a tempo indeterminato [hahaha.
magari pure alle poste. per dio...]. o magari una mamma brutta e
cattiva che picchia i suoi bambini fino a riempirli di lividi. no:
questo, tu, non lo puoi neanche immaginare.
e il tuo vizio, invece?
non sarà la reale mancanza di senso civico? o magari lo sport più
antico del mondo: "lancio il sasso e nascondo la mano" [e quando mi
rendo conto del casino che ho fatto, mi metto a correre senza mai più
voltarmi indietro]. forse il vizio è il vizio puro, e nient'altro.

non può essere colpa solo tua. ma neanche solo di qualcun altro.

non siamo quello che ci hanno fatto diventare i nostri genitori. non
siamo quello che diciamo. non siamo quello che facciamo. non siamo
quello che manifestiamo. non siamo quello che appariamo. non siamo
quello che cazzo ascoltiamo, quello che mangiamo, quello che scopiamo,
quello che fotografiamo, quello che leggiamo, quello che visitiamo,
quello che ricordiamo.

siamo solo ed esclusivamente quello che siamo. [ringrazio.].
e neanche lo sappiamo, che cosa cazzo siamo. e la presunzione ci porta
a dare un nome alle altre cose. la definizione, diocane, la più grossa
presa per il culo da quando l'uomo ha avuto il dono della parola.

già.
la mia fantasia ha dei limiti, avrei bisogno di spiegazioni.
ma il silenzio parla chiaro.

gisus, che vita piena di delusioni.

Post N° 489

il sapone prendetelo voi, che la corda ce la mettono loro.

Post N° 491

è che si. quando te ne esci con certe stronzate, non resisto.
non posso non sbavarti tutta la faccia.


isterìa di femme.
[questione di mestruazioni. niente più.]

Post N° 492

qualsiasi idiota con un minimo di senso critico,
potrebbe capire molte più cose da questo
che da qualsiasi altra roba. io, adesso, ho paura.

selbstbefriedigung.

ammettiamo pure la mia malizia.
questo peggiora notevolmente la mia situazione.
non si capisce perchè, infatti, non sono per un cazzo furba.



mi servirebbe un vestito atletico.

Post N° 494

è tutto vero. è bello, meraviglioso, imperdibile, farsi le seghe a vicenda.
ma trovo ancora più bello meraviglioso e imperdibile, farmi le seghe da sola.
e non parlo, stavolta, delle traduzioni precedenti.

Post N° 495

io con i miei vizi.
tu con le tue virtù.
dovremmo non vederci più.

Post N° 496

e poi mi viene voglia di vestirmi di tritolo
e accendermi in un momento qualsiasi della giornata,
quando leggo cose come questa.
fausto: "una Rai sfigurata" e la sua "perdita di autonomia".

fausto, faustino. dolce ingenuo fausto.
a fa'. vuoi dirci che davvero non ne sapevi niente?



[dal canto mio, questa roba è abbastanza sconvolgente.
o potrebbero anche essere gli eventi della giornata.]
che si, credo di si.

qui, nella tabella in basso.
minchia.
ce n'è per tutti i gusti.
sfido chiunque a non restarne soddisfatta.

si prevedono tempi migliori.

lunedì 26 novembre, ore 16.30 [o 4.30 p.m.].
londra, stazione ferroviaria di blackfriars.
la famiglia di r* è tutta riunita per darle l'estremo saluto,
prima del ritorno in iberia.

sorella: "sento un freddo..."
mamma: "eh? senti odore di gas?"
r* [rivolta alla sorella, chiaramente commentando l'udito della mamma, e in un certo senso anche le ultime uscite del papà]: "mamma mia...speriamo che si rincoglioniscano definitivamente molto presto..."
mamma: "chi...Bossi??"




appunto.

so hot, so stupid.

la colonna sonora del mio buonumore.
[e: se fossi uomo, sarei così.]

Post N° 499

ora come ora, giornata fortunata.
mi gira anche un po' la testa.
ho addirittura perso sangue dal naso.

pura potenza
dell'ormone.


e per fortuna fa anche freddo.

credo sostanzialmente di avere la febbre.

[der sabbato sera...]

Post N° 500

A-I-U-T-O.

si è sempre e comunque
sottoposti al bombardamento machista.

mi viene il vomito.

altre riflessioni su: come lo spunto per ottenere la capacità di formulare una adeguata autocritica di quelle del tipo costruttivo [*], dovrebbe necessariamente avvalersi di testimonianze di realtà differenti, invece di avvolgersi su se stessa fino a soffocarsi


[*] mi riferisco, per esempio, alla situazione di talune repubbliche democratiche. tra cui l'Italia. e anche un po' la Spagna. L'Italia sembra essere messa peggio. Inoltre, la beffa: pare che qui abbiano ancora energie da spendere. Ricordiamo ai nostri lettori che in Spagna c'è stato Franco. Che, insomma, non è roba da poco. E noi diciamo che l'Italia è un paese vecchio. E ci nascondiamo dietro a questa scusa, che prende le vesti della televisione e si nutre dei libri che non leggiamo, e si allarga fino a impedirci di scopare decentemente.

Post N° 501

lei: semina zizzania nelle identità delle strade,
certa di quello che è stata, affascinante nel suo essere,
e totalmente sperduta ed energica nei confronti di quello che verrà.
e mi fa tornare a casa alle dieci del mattino.

non è una roba che sanno fare in molti.
ha una classe che mi fa morire.

l'altra: ha occhi tristi, carichi di domande.
le stesse domande che io mi evito.
[è evidente che non conosco una risposta, comunico.
ma non basta. allora rimando. questo lo so fare bene.].


sono fottuta,
un'altra volta.

due finali per tre racconti.

alle volte, i giochi nuovi finiscono un po' troppo presto.
però hanno il potere di scaraventarti dall'altra parte
di una porta che hai sempre visto aperta
e che non hai mai preso, perchè dietro ci vedevi solo il buio.
la verità è che sarebbe bastato accendere la luce.

adesso bisognerà iniziare a pagare le bollette.


ho troppo spesso la sensazione di non essere cosciente di quello che sto facendo, ma in fondo so che lo voglio fare. è che ci sono regole da conoscere. ma soprattutto, quando già si conoscono, non ci si può lamentare, e fare finta di "uh, mi ero dimenticata", con il solo fine di volersi giustificare.

weekly brutal news, hurt me.

tu pensa pure quello che ti pare.
a me, r* piace un sacco,






e anche quel suo andare continuamente a zigzag.


[bisogna sapermi stare dietro, ammetto.]
[ma nessuno ti ha mai chiesto niente.]

esplicito #1.

proprio per la mia spiccata sensibilità,
forse mi sarei meritata un po' più di delicatezza.
ritengo sia violento tanto il machismo quanto il femminismo,
in certe sue manifestazioni.
perchè essere violenti nella forma, e anche nei contenuti,
è roba che fa male.
non per niente, nell'ultimo anno mi è venuta [e peggiorata, anzichè guarire]
la vaginite cronica. come a dire: qui dentro, non ci entra più nessuno.

esplicito #2.

e in un certo senso, rimane vero che non ho bisogno di nessuno.
mi spiego: non ho bisogno di nessuno che pensi di essere indispensabile per me.
e questo perchè, automaticamente, si metterebbe in una posizione di superiorità.
mentre io desidero, stupidamente, un normale rapporto alla pari.
e che sia per lo meno di alto livello.

esplicito #3.

questo forse, nel tempo, è stato solo l'allungamento di un percorso che per altri è stato più breve, più facile, più consapevole, più chiaro fin dall'inizio. d'altronde, l'ho sempre detto: non so dove sto andando. ma almeno ci ho sempre provato, ad andare. a volte può essere stato irresponsabile mettere in folle mentre la strada era in discesa, a curve e con vento a favore [il famoso viaggio-schianto]. ma sono sopravvissuta, e adesso so come evitare i platani a 180 all'ora.