Romanzo scientifico

Matematica e scienza: un romanzo

Creato da EdMax il 13/03/2011

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Jean-Pierre Luminet - L'occhio di Galileo

Post n°167 pubblicato il 20 Dicembre 2013 da EdMax
 

Jean-Pierre Luminet - L'occhio di Galileo

Occhio Galileo

Immaginate un libro di testo che spieghi le prime due leggi di Keplero in questo modo:«Il pioniere dell'astronomia getta nel fosso le statuette dei suoi dèi Pitagora, Euclide, Aristarco, Archimede, Aristotele, Platone, Tolomeo, Copernico. Prosegue ormai solo, nudo, appoggiandosi unicamente al vecchio bastone cavo in cui ha nascosto il suo tesoro rubato: le osservazioni di Tycho. Finalmente raggiunge la vetta, il pianeta Marte. Vi sistema l'osservatorio. Sotto di lui, vede il cammino della Terra intorno al Sole. Come quello degli altri pianeti, non è un cammino uniforme. Più la Terra si allontana, più rallenta; più si riavvicina, più accelera […] E peggio ancora, ciascuno dei sei pianeti avrebbe il suo equantino personale? Puah! Quanta confusione, che disarmonia! Fermo là, Keplero, così ricadi nel vecchio difetto teosofico. Non dimenticare: ormai sei un fisico. Analizzi minuziosamente il cielo come il tuo amico Jessenius seziona il corpo di un impiccato nella facoltà di medicina di Praga. Il tuo bisturi sono le osservazioni di Tycho. E quelle osservazioni evidenziano che le orbite non sono cerchi concentrici». 

E qualche riga dopo: «Come avrai capito, caro lettore, bisogna ricominciare da capo: sospetto che non si tratti di un cerchio. Infine hai spezzato il cerchio, Keplero! Oh, quale strazio per te, tanto il cerchio è di divina bellezza, l'immagine stessa del Creatore. Ma pensa anche alle lezioni di Jessenius […] E dunque, per le orbite planetarie, tenta con l'uovo. Ecco una figura bella, carica di significati. Ma ahimè no. L'uovo si sottrae […] L'ovale - gridi furioso - è solo una carrettata di sterco! […] Piantala di menare il can per l'aia, Keplero, lo sai fin dall'inizio, hai perfino basato una serie di calcoli su questa figura: è l'ellissi. Poiché, come già dimostrato, i pianeti non si muovono nelle loro orbite a velocità uniforme, ma in maniera tale per cui il raggio vettore da cui sono congiunti al Sole copre aree uguali in tempi uguali, la loro orbita può solo essere ellittica. Adesso lo puoi enunciare nero su bianco, non più come un'ipotesi, ma in qualità di risultato: "Le orbite dei pianeti sono ellissi, di cui il Sole occupa uno dei fuochi» (pag. 159, 160). 
Questo è il romanzo scientifico. Su questo terreno (e non solo) Jean-Pierre Luminet è insuperabile. Da integrare con "Il bastone di Euclide".

 
 
 
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