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Huginn e Muninn

Post n°94 pubblicato il 22 Ottobre 2010 da Elfa.dargento
 

“Huginn e Muninn sono due corvi presenti nella mitologia norrena, associati al dio Odino. Huginn e Muninn viaggiano per il mondo portando notizie e informazioni al loro padrone. Odino li fa uscire all’alba per raccogliere informazioni e ritornano alla sera, siedono sulle spalle del dio e gli sussurrano le notizie nelle orecchie. È da questi corvi che deriva il kenning dio-corvo che rappresenta Odino. Entrambi i nomi dei corvi derivano dall’antico norreno, Huginn significa pensiero mentre Muninn memoria. Così è detto nel poema eddico

Grímnismál, al XX canto:

 

(NON)

 

« Huginn ok Muninn fliúga hverian dag iörmungrund yfir; óumk ek of Hugin at hann aptr ne komit, þó siámk meirr um Munin.»

(IT)

 

« Huginn e Muninn volano ogni giorno alti intorno alla terra. Io ho timore per Huginn che non ritorni; ma ho ancora più timore per Muninn.»

 

LA SAPIENZA E IL FURORE
Il re degli dèi, lo stregone capace di inaudite metamorfosi, il vagabondo che viaggia per le strade del mondo, il sapiente che disputa con i giganti sul sapere remoto, il guerriero che assegna la vittoria e la morte: tutto questo confluiva nella figura sinistra e inquietante di Ódinn.

Una curiosità: esiste un parallelo con la cultura classica. La dea Atena, cieca da un occhio come Odino, inviava per il mondo una civetta, che alla sera ritornava per informarla; anche la civetta perciò simboleggia la conoscenza.
Il Corvo è un animale dai grandi significati simbolici in tutte le culture antiche europee. In quella cristiana con significato negativo: il corvo è nero, è un simbolo di morte, è portatore di sventura, viene utilizzato per rappresentare la morte rituale etc etc... è anche, se non ricordo male, l'animale che Noè "sacrifica" per scoprire se c'è terra ferma nelle vicinanze e uno di quelli che, prima della partenza dell'arca, procrea andando contro quanto era stato detto da Noè.

Stendardo del corvo.



Nelle culture pagane invece è simbolo di possenza bellica ed è soprattutto un mesaggero divino, un animale che incarna saggezza e capacità di divinazione (non a caso i nomi di quelli di Odino sono Pensiero e Memoria). Tra i celti c'era pure una leggenda che racconta che in principio il piumaggio del corvo era bianco e il suo colore nero è una maledizione che l'uccello si guadagnò non tenendo fede a un compito impartitogli dagli dei (nello specifico controllare che una fanciulla restasse vergine).

 

Veit ek, at ek hekk
vindgameiði á
nætr allar níu,
geiri undaðr
ok gefinn Óðni,
sialfur sialfum mér,
á þeim meiði
er manngi veit
hvers af rótum renn.
Lo so io, fui appeso
al tronco sferzato dal vento
per nove intere notti,
ferito di lancia
e consegnato a Óðinn,
io stesso a me stesso,
su quell'albero
che nessuno sa
dove dalle radici s'innalzi.
Við hleifi mik sældu
né við hornigi,
nýsta ek niðr,
nam ek upp rúnar,
æpandi nam,
fell ek aftr þaðan.
Con pane non mi saziarono
né con corni [mi dissetarono].
Guardai in basso,
feci salire le rune,
chiamandole lo feci,
e caddi di là.
Edda poetica > Discorso di Hár [138-139

En þik síða kóðo  
Sámseyo í,
ok draptu á vétt sem völor,
vitka líki
fórtu verþjóð yfir,
ok hugða ek þat args aðal
Dissero che avevi fatto incantesimi
in Samsey
e battevi sul tamburo come le veggenti.
In veste di maga
hai viaggiato tra i popoli,
e a me questo sembra da frocio.
Edda poetica > Gli insulti di Loki [23]

En Suttungamjöð gaf Óðinn ásunum ok þeim mönnum, er yrkja kunnu. Því köllum vér skáldskapinn feng Óðins ok fund ok drykk hans ok gjöf hans ok drykk ásannaÓðinn diede l'idromele di Suttungr agli Æsir e a quegli uomini che sanno comporre versi. Perciò noi definiamo l'arte poetica ora bottino di Óðinn, ora sua bevuta, ora suo dono, ora bevanda degli dèi.
Snorri Sturluson: Edda in prosa > Discorso sull'arte scaldica

Hétomk Grímr,
hétomk Gangleri,
Herjan ok Hjálmberi,
Þekkr ok Þriði,
Þuðr ok Uðr,
Helblindi ok Hár;
Mi chiamo Grímr,
mi chiamo Gangleri,
Herjan e Hjálmberi,
Þekkr e Þriði,
Þuðr e Uðr,
Helblindi e Hár;
Saðr ok Svipall
ok Sanngetall,
Herteitr ok Hnikarr,
Bileygr, Báleygr
Bölverkr, Fjölnir,
Grímr ok Grímnir,
Glapsviðr ok Fjölsviðr;  
Saðr e Svipall
e Sanngetall,
Herteitr e Hnikarr,
Bileygr, Báleygr
Bölverkr, Fjölnir,
Grímr e Grímnir,
Glapsviðr e Fjölsviðr;
Síðhöttr, Síðskeggr,
Sigföðr, Hnikuðr,
Alföðr, Valföðr,
Atríðr ok Farmatýr;
eino nafni
hétomk aldregi,
síz ek með fólkom fór.
Síðhöttr, Síðskeggr,
Sigföðr, Hnikuðr,
Allföðr, Valföðr,
Atríðr e Farmatýr;
con un nome soltanto
non mi chiamo mai
quando io tra le genti viaggio.
Grímne mik héto
at Geirröðar,
en Jálk at Ásmundar,
enn þá Kjalar,
er ek kjálka dró;
Þrór þingom at,
Viðurr at vígom,
Óski ok Ómi,
Jafnhár ok Biflindi,
Göndlir ok Hárbarðr með goðom;
Grímnir son chiamato
presso le genti di Geirrøðr,
e Jálkr presso le genti di Ásmundr,
e poi Kjalarr,
perché tirai una slitta,
Þrór nelle assemblee
Viðurr nelle battaglie,
Óski e Ómi,
Jafnhár e Biflindi,
Göndlir e Hárbarðr tra gli dèi;
Sviðurr ok Sviðrir
er ek hét at Søkkmímis [...]
Sviðurr e Sviðrir
sono chiamato presso Søkkmímir [...]
Óðinn ek nú heiti,
Yggr ek áðan hét,
hétomk Þundr fyrir þat,
Vakr ok Skilfingr,
Váfuðr ok Hroptatýr,
Gautr ok Jálkr með goðom,
Ofnir ok Svafnir,
er ek hygg at orðnir sé
allir af einom mér.
Óðinn ora io chiamo,
Yggr un tempo avevo nome;
chiamato Þundr ancor prima,
Vakr e Skilfingr,
Váfuðr e Hroptatýr,
Gautr e Jálkr tra gli dèi,
Ófnir e Sváfnir,
i cui pensieri vengono
tutti da me soltanto!
 Edda poetica > Discorso di Grímnir [46-50 | 54]

 

 

Sköld kalla mik:
skipsmið Viðurs,
Gauts gjafrötuð,
grepp óhneppan,
Yggs ölbera,
óðs skap-Móða,
hagsmið bragar.
Hvat's skald nema þat?
Scaldo, mi chiamano:
fabbro del liquore di Viðurr,
scopritore del dono di Gautr,
poeta senza avarizie,
dispensatore della birra di Yggr,
Móði, per natura, dell'ispirazione,
abile fabbro di versi.
Se non è questo, che cos'è un poeta?

 
 
 
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Luna nuova

Questa breve fase è un momento di passaggio e grande trasformazione, caratterizzato da una forte energia rinnovatrice. Ad esempio, chi digiuna in luna nuova, previene molte malattie poiché il corpo ha una maggiore capacità di disintossicarsi; è il giorno più propizio per liberarsi dalle cattive abitudini; alberi malati, dopo la potatura (che deve avvenire in luna calante), possono guarire.
Lo stesso tipo di energie della luna nuova si possono ritrovare nella donna nei giorni di flusso mestruale: sono giorni di rilascio di energie e trasformazione, in cui l’energia fisica e quella mentale sono al minimo, affiorano le emozioni e l’estrema sensibilità che caratterizza questi gg può rendere il mondo esterno troppo pesante da affrontare. Biologicamente, l’ovulo non fecondato è stato rilasciato e ora viene espulso dal corpo.
La forte energia rinnovatrice che si sprigiona in questa fase agisce con le caratteristiche della costellazione che la luna sta attraversando, dando un forte e costruttivo slancio vitale ai nativi di quel particolare segno e alla parte del corpo che è associata a quel segno.

 

Luna crescente

 Questa fase è un momento di potenziamento e rigenerazione: il corpo accumula forza ed energia. E’ un buon periodo per fare progetti, prendere iniziativa, socializzare. Si ingrassa più facilmente, le ferite tardano a guarire, ciò che viene somministrato al corpo per la rigenerazione e il rafforzamento funziona doppiamente; sono giorni giusti anche per i massaggi rigenerativi e rinforzanti. La biancheria, con la stessa quantità di detersivo, non si pulisce come in luna calante. In luna crescente e luna piena nascono più bambini.
La terra si comporta al contrario: tutto fluisce, cresce, prolifica; i succhi risalgono, predomina la crescita in superficie. Per questo, le piante e verdure che crescono in superficie vanno piantate o seminate in luna crescente, con l’eccezione delle verdure a foglia (insalate, spinaci, cavolo bianco e rosso) che vanno piantate in calante. Sono i giorni giusti per rinvasare e trapiantare, innestare alberi da frutto.
Lo stesso tipo di energie della luna crescente si ritrovano nella fase che segue le mestruazioni: l’energia è più dinamica, è creativa, si è sessualmente più disposti, ci si sente più attraenti.

 

Luna piena

 La luna si trova dietro la terra; uomini, animali, piante percepiscono chiaramente una forza che corrisponde al cambiamento di direzione degli impulsi della luna da crescente a calante. Questa fase è un momento di massima potenzialità dell’energia vitale.
I sonnambuli si muovono nel sonno, le ferite sanguinano di più, si registra un aumento di incidenti e violenza, nascono più bambini. In giardino, le erbe medicinali colte in luna piena sprigionano maggiori forze, gli alberi ora potati potrebbero morire, la concimazione è più efficace.
Lo stesso tipo di energie della luna piena si ritrova nella fase dell’ovulazione: fertilità, pienezza di energia sia fisica che
emotiva.

 

Luna calante

 Questa fase è un momento di consolidamento, bisogna lasciarsi alle spalle quanto acquisito per avanzare; è un buon periodo per rompere le relazioni e i contratti d’affari, disintossicarsi e depurarsi. Il corpo dispensa energia; si tende a non ingrassare anche se si mangia di più, le operazioni riescono meglio, le faccende di casa pure, in particolare quelle che hanno a che fare con il pulire, il lavare, lo sciacquare. E’ il momento giusto per dipingere e laccare (i colori si asciugano meglio), nonché per effettuare tagli ritardanti dei capelli (compresa la depilazione) e per i massaggi rilassanti e disintossicanti.
Al contrario, nel mondo vegetale i succhi si ritirano verso la radice, la terra è più ricettiva: per questo vanno piantate o seminate in luna calante le verdure che crescono sotto terra. Sono i giorni giusti per effettuare i trattamenti contro i parassiti e contro le erbacce; anche le potature sono favorite; se una pianta o albero non cresce più o è malato, in luna calante si taglia la cima (meglio se verso la luna nuova). Le verdure a foglia (insalate, spinaci, cavolo bianco e rosso) vanno piantate in questa fase.
Lo stesso tipo di energie della luna calante si ritrovano nella fase che segue l’ovulazione, in cui l’ovulo è stato rilasciato ma non fecondato; è un fase caratterizzata da un enorme rilascio di energia all’interno di sé, che se non viene positivamente incanalata può anche sfociare in una crescente irrequietezza, distruttività, rabbia e frustrazione.

Abbiamo associato le energie delle 4 fasi del ciclo lunare alle energie che caratterizzano le 4 fasi del ciclo mestruale: i 2 cicli possono essere:
- allineati, quando cioè la mestruazione avviene in luna nuova. In questo caso l’influenza lunare è analoga a quella del ciclo mestruale, quindi durante tutto il ciclo si ha un effetto di amplificazione: massima fertilità, massima vulnerabilità, massima introspezione
- in opposizione, quando cioè la mestruazione avviene in luna piena. In questo caso l’influenza lunare è di tipo opposto rispetto alle energie del ciclo mestruale, quindi durante tutto il ciclo si ha un effetto di compensazione (equilibrio) oppure di contrasto (instabilità emotiva elevata).

 
 
 

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