Creato da Lenoviandante il 17/02/2012
Blog sul turismo del vino e del gusto
|
Area personale
Tag
Cerca in questo Blog
Menu
Chi può scrivere sul blog
La buona pratica della coltivazione biologica è essenziale per la salvaguardia dell’ambiente. L’attività virtuosa degli agricoltori biologici è basata sul rispetto della natura e dei suoi cicli naturali. Questa cultura tutela il suolo, l’acqua, la biodiversità ed il paesaggio con una corretta gestione della fertilità del suolo.
E’ quanto abbiamo appreso ai “Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche sul Biologico.
Gli agricoltori biologici curano il suolo bilanciando la portata della loro azione tra ciò che apportano e quello che asportano, migliorando la sua fertilità sotto tutti gli aspetti.
Un principio generale indispensabile per l’agricoltura biologica è la difesa della biodiversità, con l’obiettivo di conservarla ed incrementarla poiché è la garanzia della sostenibilità ambientale di un processo produttivo. Particolare attenzione è data quindi anche alla conservazione delle specie animali e vegetali in via di estinzione.
Il biologico è quindi un invito quotidiano alla buona cucina ed al benessere. La pasta biologica è ottenuta con grani duri, un’essicazione lenta e a basse temperature per conservare tutte le proprietà nutritive del grano.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Uno dei prodotti più diffusi e radicati nella Regione Marche è senza dubbio il miele. Le Marche sono sempre state all’avanguardia nell’apicoltura tanto che già alla fine dell’ottocento, il prof. Alessandro Chiappetti realizzava l’arnia “di tipo marchigiano” che consentiva, con misure standard di nido e melario, di eseguire interventi di manutenzione e di allevamento con maggiore facilità rispetto al passato.
La Regione ha quindi valorizzato questa produzione con attività di ricerca che si sono focalizzate principalmente sullo studio dei mieli marchigiani ed hanno portato negli anni ad importanti risultati ai fini della caratterizzazione, valorizzazione e promozione delle produzioni locali, soprattutto con l’analisi sensoriale quale mezzo fondamentale per la valutazione del prodotto.
Le iniziative svolte sono tese a fornire sia un supporto tecnico scientifico per gli apicoltori e per coloro che operano nel settore alimentare, sia come utile strumento promozionale di collegamento tra il mondo produttivo ed i consumatori.
Non da ultima, l’interessante presentazione del settore apistico marchigiano, realizzata presso lo showroom Elica di Milano, nel contesto degli appuntamenti dei Giovedì del Gusto.
Una carrellata sulle varie tipologie di mieli, sulle loro caratteristiche organolettiche, sulle peculiarità del gusto, dell’aroma, del colore identificativo di zone di produzione e combinazioni di piante, ha portato il pubblico presente alla scoperta di tipologie di miele poco conosciute: miele di coriandolo, miele di girasole, miele di erba medica, miele di sulla, miele di erba strega, miele di melata…..
Ognuna con caratteristiche diverse e varie possibilità di abbinamento in cucina per scoprire sapori ancora sconosciuti.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
La gastronomia? Da oggi non più una scelta proibitiva, ma un prodotto per tutte le tasche. Chi non trova più il tempo di preparare un pranzo da chef oggi può ricorrere alla gastronomia "Promarche".
Ai “Giovedì del Gusto” di Regione Marche sono stati, infatti, presentati i prodotti della gastronomia surgelata, nati dalla selezione delle materie prime vegetali delle aziende agricole marchigiane.
Tante gustose ricette che esaltano le caratteristiche organolettiche delle verdure, con l'aggiunta di ingredienti semplici e naturali, di alta qualità, che regalano piatti pronti in pochi minuti.
Con la garanzia delle certificazioni di qualità per ogni ingrediente utilizzato, via libera quindi alle croccanti verdure in pastella, ai panati con spinaci e prosciutto cotto, da gustare come goloso secondo piatto o un divertente finger food, ai filanti spinaci ai formaggi, alle zuppe ed ai minestroni pronti.
Non più ore in cucina a lavare e cucinare verdure, ma la sicurezza di prodotti di qualità, preparati con l'attenzione e la sicurezza di una grande azienda.
Un aiuto concreto nella gestione della vita quotidiana a tutto vantaggio di un’alimentazione variata, che aiuta anche i più piccoli a scoprire il gusto delle verdure, imparando ad apprezzarle e gustarle.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
La cucina carinziana ha conosciuto diversi momenti nelle giornate di informazione che i giornalisti e i comunicatori dell'associazione l'Altratavola hanno organizzato nel 2014, in collaborazione con l'associazione culturale Italia-Austria.
“Vino, sidro (“Most”) e distillati di frutta (“Schnaps”)- ci racconta Cristian Weger, nume tutelare della Gastronomia il Golosone di Conegliano, austriaco doc di Ossiach -, in Carinzia sono quasi sempre fatti in casa. La presenza di squisiti piatti a base di pesce d’acqua dolce nobilita le carte dei menù regionali. Le culture gastronomiche di tre regioni d’Europa (Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Slovenia) hanno una forte influenza sulla cucina carinziana che utilizza principalmente prodotti freschi di provenienza locale per la preparazione di piatti gustosissimi. Come è d’obbligo per ogni cucina davvero autentica, anche per l’interessante scelta della cucina dell’Alpe Adria gli elementi base sono costituiti dalle varie particolarità regionali e dall’offerta stagionale. Il buon gusto non conosce frontiere! Basta una gita gastronomica nei territori confinanti di Slovenia e Italia per incontrare piatti “parenti” delle specialità tipiche carinziane. I “Kärntner Käsnudel” nella variante italiana vengono serviti come ravioli o tortelloni; la “Pohaca” slovena e la gubana del Friuli assomigliano molto al tipico dolce carinziano “Reindling”, una torta lievitata ripiena di uva passa, cannella e zucchero. Tra le tante speciali delizie di stagione della Carinzia si annovera l’asparago della Lavanttal che viene raccolto a mano già ai primi d’aprile. Lo si può acquistare presso i mercatini settimanali oppure direttamente presso le aziende agricole. Inoltre i ristoratori della zona creano piatti deliziosi a base di asparago della Lavanttal. Un altro esempio di ottima cucina di stagione in Carinzia sono le specialità autunnali a base di selvaggina cacciata nelle foreste del land, soprattutto caprioli e cervi. La selvaggina della valle Metznitztal è particolarmente apprezzata e rinomata. Alle stagioni che scandiscono l’attività agricola, in Carinzia sono strettamente legate diverse tradizioni religiose che hanno influenzato la cucina regionale: lo testimoniano ad esempio la caratteristica “Osterjause” (spuntino di Pasqua) con prosciutto, rafano e dolce “Reindling”, la zuppa “Kirchtagssuppe”, che ha il colore del tuorlo d’uovo, e la croccante oca “Martini-Gansl” delle aziende agricole biologiche carinziane. Tra i piatti che si gustano in ogni stagione dell’anno si annoverano innanzitutto i famosi tortelloni carinziani “Kärntner Käsnudel”, un piatto tradizionale con ripieno di patate e ricotta, a cui la menta e il cerfoglio conferiscono un sapore inconfondibile. Il ripieno è diverso da una zona all’altra del land, e la sua ricetta viene spesso tramandata dalle madri ai figli. “
Cristian è giunto in Italia da diversi anni ed ha saputo proporre nella sua gastronomia una cucina semplice, familiare.
“ Il più bel complimento che abbia ricevuto è quello di una cliente che mi ha confidato che i suoi ospiti a convivio si erano complimentati per la cucina casareccia!”.
Stagionalità dei prodotti ; assoluta qualità degli ingredienti ; variazione dei menù : questi i piccoli segreti di Cristian e.... una disponibilità ineguagliabile al dialogo e al consiglio enogastronomico.
La gastronomia il Golosone è stata invitata a partecipare al percorso del gusto che porterà alle giornate di informazione in Istria, in settembre.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |