Epifanie

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Messaggi del 23/07/2010

Coppie Cinematografiche

Post n°176 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

George Clooney e Catherine Zeta-Jones



in Prima ti sposo poi ti rovino 
di Joel Coen - 2003
LINK: Catherine Zeta-Jones

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°177 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Jim Carrey e Kate Winslet    
     



in Se mi lasci ti cancello  
di Michel Gondry - 2004
LINK:
Kate Winslet
 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°178 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Françoise Dorleac e Jean-Claude Brialy



in Caccia al Maschio
(Chasse a L'Home) di Edouard Molinaro - 1964
LINK:
Françoise Dorléac

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°179 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Natalie Wood e Steve McQueen

 
 
 

Star Hats

Post n°180 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Jeanne Moreau



LINK: Jeanne Moreau

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°181 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Orson Welles e Ruth Warrick


 
in Quarto Potere
di  Orson Welles

 
 
 

L'età dell'innocenza

Post n°182 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Un film di Martin Scorsese con Michelle Pfeiffer, Winona Ryder,  Daniel Day-Lewis e Geraldine Chaplin.   Titolo originale The Age of Innocence. Drammatico, durata 120 min. - USA 1993.











Ellen Olenska nella luce: ora nel bianco incandescente che sale da un palcoscenico e che le invade i capelli, ora nell’oro accecante del sole che si specchia in mare. Il giovane Newland Archer la vede come una promessa trasparente, come un al di là della penombra, del grigio della vita. E così sarà ancora trent’anni più tardi, in un giorno chiaro, a Parigi. Martin Scorsese è un autore grande che forse non è mai stato così grande: commosso e controllato, disperato e pacificato. La sua regia è debitrice di questo o di quello? È viscontiana o non lo è? E troppo buona o è troppo cattiva? Lasciamo queste domande compiaciute e vuote a cronisti affetti da miseria critica. Noi invece immergiamoci in L’età dell’innocenza, nella luce della sua speranza e nella penombra della sua disperazione. La scena del film è doppia, in senso forte, divisa tra New York e Londra, tra Washington e Parigi o la Costa Azzurra. Il Nuovo e il Vecchio Mondo si specchiano l’uno nell’altro, si confrontano, si sovrappongono. Le austere, acide, insopportabili atmosfere delle grandi famiglie della costa occidentale dell’Atlantico sono lo stantio che trionfa nel luogo che dovrebbe essere invece dell’innocenza, nella terra che dovrebbe essere invece fuori dal peccato, libera dalla colpa storica della vecchia Europa. E qui però, nella vecchia Europa schiacciata dalla memoria di se stessa, basta una sola pennellata dell’impressionismo che in quegli anni fiorisce in Francia - e a cui si interessano sia Newland che Ellen -, per fare esplodere il Vecchio Mondo, per inondarlo appunto di una nuova luce. Continuamente diviso tra le due sponde dell’oceano Atlantico, è doppio anche Newland: preso ora dentro l’anima fredda e vuota dell’alta società cui senza speranza appartiene e ora teso verso una libertà che non conosce. Nel suo nome - new land, nuova terra - c’è già il suo desiderio impossibile. Quale luogo riuscirà a contenere quel suo desiderio, quel suo amore? Per tutto il film questo luogo è allontanato, schivato, negato. Per Newland e per Ellen è più facile attraversare l’oceano restando sempre prigionieri del Vecchio Mondo che fare un piccolo passo verso la libertà. Scorsese entra con eleganza e leggerezza nella scena doppia del suo film, come se la cosa non lo riguardasse, da spettatore. Come se, appunto. In realtà, quella divisione e quella contraddizione tra vecchio e nuovo, tra ipocrisia e amore, tra formalismo e vita lo riguarda almeno quanto riguarda Newland. Ed è proprio in lui, nel sorriso dolce e “in attesa” del suo personaggio (bravissimo Daniel Day-Lewis), che si mostra il coinvolgimento, forse la disperazione che sta al di sotto dell’eleganza e della leggerezza, e che dà a L’età dell’innocenza la sua commozione profonda. Anche Newland, come Scorsese, passa attraverso il film come se non ne fosse nulla più che spettatore. Ossia: passa attraverso la sua vita come se non avesse il diritto di farla sua. Ma nel grigio dell’ipocrisia penetra la luce di Ellen: intensa, inaspettata, sconveniente (Michelle Pfeiffer è brava e bella come e più del solito). Qui davvero si manifesta un Nuovo Mondo. Basterebbe avere il coraggio della sconvenienza, lasciandosi alle spalle vecchi mari e vecchi porti, vecchie inutilità e vecchi vuoti. Basterebbe avere il coraggio di fare e farsi del male, lacerando attese e ipocrisie. Questo è quel poco, anzi quel tanto che è richiesto a chi voglia attraversare l’oceano, arrivare al di là della penombra, scoprire una nuova terra. E tuttavia il sorriso di Newland è troppo dolce, troppo colmo di compassione, troppo schiacciato dalla memoria del Vecchio Mondo, perché nella sua vita ci sia spazio per un tal coraggio. Gli basterebbe fare un cenno a Ellen immersa nell’oro accecante del sole che si specchia in mare... Gli basterebbe smettere d’essere quel che è... E invece la sua libertà è vinta dalla prevedibilità, per sempre ancorata nell’acqua grigia di vecchi porti. È questa la disperazione che attraversa L’età dell’innocenza, una disperazione immobile, serrata nel Vecchio Mondo. Che sia questa anche la disperazione che rende così intensa, così estrema la poetica di Scorsese, nipote d’emigranti che nel Nuovo Mondo sente ancora il peccato, la colpa, la “sconvenienza” del Vecchio? Diviso tra chiarore e penombra, tuttavia c’è per Scorsese un luogo immaginario del desiderio, una nuova terra della libertà. Se non ci fossero, il suo film disperato non sarebbe - come invece è - pacificato. E qui siamo di nuovo alla luce, al riflesso improvviso di un vetro che, trent’anni dopo, illumina Newland. Dietro quel vetro c’è Ellen, ancora. E ancora Newland si allontana da lei, ora però portandosi quella sua luce negli occhi. Cos’è il grande cinema, cosa sono il suo desiderio e la sua libertà, se non un avere luce negli occhi?
di Roberto Escobar - Da Il Sole-24 ore

LINK: L'età dell'innocenza   
      Martin Scorsese              Michelle Pfeiffer

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°183 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Marilyn Monroe e Tony Curtis



in  A qualcuno piace caldo
di  
Billy Wilder  
LINK:
Marilyn Monroe

 
 
 

He's watching over you...

Post n°184 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

 
 
 

No matter what,they'll be together...

Post n°185 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 
Tag: Arte

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°186 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Romy Schneider e Helmut Berger



in
Ludwig   
di  Luchino Visconti
Link: Romy Schneider

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°187 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Joan FontaineCary Grant   







in Il sospetto    
di Alfred Hitchcock
LINK:  Joan Fontaine

 
 
 

Star Hats

Post n°188 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

Joan Fontaine



LINK:  Joan Fontaine

 
 
 

On the beach...

Post n°189 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

 
 
 

Fresh water

Post n°190 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540

 
 
 

I Turn To You - Melanie C

Post n°191 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 

 
 
 

Anche un Uomo - Mina

Post n°192 pubblicato il 23 Luglio 2010 da a17540
 
Tag: Mina, Musica



 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: a17540
Data di creazione: 14/06/2010
 

AREA PERSONALE

 
 

Epifania, dal greco
επιφάνεια,
epifaneia, che significa
manifestazione.

 

LEE WILEY - THE MAN I LOVE



 

Un’epifania è un momento
speciale in cui un qualsiasi
oggetto della vita comune,

una persona, un episodio
diventa "rivelatore"
del vero significato
della vita a chi
ne percepisce il valore
simbolico.

 

KATE HUDSON - CINEMA ITALIANO




 


Lo stream of consciousness
o flusso di coscienza
è espressione di  quell'area della mente umana che sta al di là della comunicazione e che non è controllata razionalmente né logicamente ordinata.
Applicato in ambito artistico permette di travalicare le consuete strutture sintattiche e arriva a toccare il fondo oscuro e inconfessato dell'animo umano. 

L’esempio più celebre e valido in ambito letterario è forse il monologo di Molly Bloom con cui si chiude l’Ulisse di James Joyce.
Lo scopo dell'artista in questo caso non è quello di insegnare ma di presentare la realtà in tutti i suoi aspetti nel modo più impersonale ed oggettivo possibile e di lasciare al lettore la possibilità di comprenderla attraverso la sua personale percezione.

 
 

IMMA-NU-EL

"Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emanuele" (Isaia)
Emanuele in ebraico è Imma-nu-El letteralmente "con noi Dio".
Il 6 gennaio la Chiesa commemora l'Epifania del Signore, ossia quando il Messia si è rivelato al mondo: quando "Dio è con noi".

 

BILLIE HOLIDAY - MY MAN



 

ELLA FITZGERALD - I LOVE PARIS



 

 

JUDY GARLAND - HAVE YOURSELF A MERRY LITTLE CHRI



 

JEAN ARTHUR CARY GRANT - ONLY ANGELS HAVE WINGS



 
 

 
 

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