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Messaggi del 29/09/2010

Strange Days

Post n°1095 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Un film di Kathryn Bigelow. Con Ralph Fiennes, 
Angela Bassett, Juliette Lewis - USA 1995.







"Sai come faccio a sapere che è la fine del mondo Lenny? Perché
tutto è già stato fatto, capisci? Ogni genere di musica è stata
provata, ogni genere di governo è stato provato, capisci? Ogni
ca**o di pettinatura, ogni orrendo gusto di gomma da masticare,
i cereali per la colazione, ogni tipo di schifoso... capisci che
intendo? Che ci resta da fare? Come faremo a sopravvivere,
per altri mille anni."









La potenza dei simboli e dei numeri è tale che, seppure la logica e il
ragionamento ci dicono che la fine del secolo e del millennio coinciderà,
come la fine di tutte le centinaia e le migliaia, con il numero 0 (100 e 1000),
gli umani continuano a pensare, in prospettiva, che la data da celebrare
o da dimenticare debba essere il 31 dicembre 1999.
Così, giustamente, Kathryn Bigelow se ne frega della matematica del
calendario e colloca il suo film Strange Days proprio nei due ultimi giorni
del 1999, vent’anni prima dell’era Biade Runner, con cui l’atmosfera fisica del
film è immediatamente collegata. E dove infatti si svolge Strange Days 
se non a Los Angeles, città Babilonia, laboratorio delle paure e dei costumi,
la più grande e contrastata città-non città (a proposito della quale Federico
Fellini, alla domanda se ci fosse mai stato, rispose genialmente: “Sì, sette
o otto volte, ma non sono mai riuscito a trovarla...”)?
Eppure, anche se è girato splendidamente e i cosiddetti
“production values” lasciano senza fiato (in altre parole, anche
se si vede sullo schermo ciascuno dei molti milioni di dollari
che vi sono stati investiti),
 Strange Days 
non ha, rispetto al fascino di Il buio s’avvicina o all’eccitazione di Point Break, 
lo stesso potenziale: anzi, è prossimo al punto di rottura - per riprendere il
titolo del precedente film di Kathryn Bigelow - tra ricchezza
produttiva e idea portante.
Scritto dalla regista insieme a James Cameron, suo ex consorte,
 Strange
Days 
ha la semplicissima struttura di un hardboiled e molte atmosfere alla
Chandler, ma trasportate in un futuro degradato e inquietante alla
 Biade
Runner. 
Secondo la futurologa Kathryn Bigelow, nell’ultimo dicembre del
secolo (ma non succede qualcosa del genere già adesso? non sembrano
le scene degli incidenti di piazza la registrazione del pestaggio di Rodney
King?) Los Angeles sarà percorsa in lungo e in largo dalla polizia
antisommosse, e poveri, diseredati, emarginati saranno pronti in ogni
momento a devastare la città.
In questo clima da fine del mondo Lenny Nero (che è Ralph Fiennes
con la barba lunga dei ribelli), ex poliziotto radiato dal servizio,
perdente di nobili ascendenze letterarie e di umori filosofici che non riesce
a dimenticare una ragazzaccia molto amata (Juliette Lewis), non trova di
meglio che giocare al gioco perverso del voyeurismo, seppure in una forma
moderna ed estrema, facendo “il Babbo Natale del vostro subconscio”.
In altre parole, sotto il suo bel vestito firmato da Armani, Lenny è un trafficante
di “squid”, di emozioni forti registrate direttamente, attraverso una speciale
macchinetta, dalla corteccia cerebrale degli esseri umani: con tutto il loro
carico di passione, angoscia, paura, orrore. E il suo commercio lo porta a
contatto con un mondo di corruzione e di violenza morale dove la vera
droga sono le emozioni altrui, sempre più forti e più terribili (non sarà
per caso una metafora del bisogno di sensazioni sempre più violente, dei
rischi del divertimento e delle passioni vicarie che ci offre il cinema, non
sarà un gesto di autodenuncia della adrenalinica Bigelow, non annuncerà
una svolta nel suo cinema muscolare e “filosofico” insieme?):
in particolare quando si ritrova in mano due dischetti, uno che testimonia
l’omicidio di un rapper e un secondo dove è registrata la morte in
soggettiva di una vittima.
Kathryn Bigelow mescola nel suo “techno-noir” action movie
e love story, denuncia sociologica e arte visuale in un fantastico impasto,
più brillante sul piano della regia che su quello dello sviluppo narrativo.
PerchéStrange Days - che ha in Angela Bassett una inconsueta figura
di protagonista virilmente femminile, una donna del futuro capace di essere
al tempo stesso una madre sola e un’amica senza egoismi - è “troppo”:
rumoroso, trafelato, brillante, virtuosistico, ricco, morboso (anche se si
tratta di denunciare la morbosità del perverso meccanismo che prefigura).
L’ambizione e la dimensione hanno giocato contro Kathryn Bigelow: che
tuttavia con Strange Days si allinea, unica donna, tra i grandi visionari del
grande schermo, nobilitando con le idee l’idea di cinema d’azione.
Da Irene Bignardi, Il declino dell’impero americano, Feltrinelli, Milano, 1996








 
 
 

Point Break - Punto di rottura

Post n°1096 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Un film di Kathryn Bigelow. Con Patrick Swayze, Keanu Reeves.
Titolo originale Point Break.1991.



"Noi non ci battiamo per i soldi, noi ci battiamo contro il sistema, quel
sistema che uccide lo spirito dell'uomo; noi siamo l'esempio per quei
morti viventi che strisciano sulle autostrade nelle loro infuocate bare
di metallo, noi dimostriamo con la nostra opera che lo spirito dell'uomo
è ancora vivo."







Johnny Utah, agente FBI (K. Reeves), s'infiltra in una comunità di surfisti
della California meridionale che praticano anche il paracadutismo
acrobatico, per identificare un quartetto di rapinatori che, nascosti
da maschere di presidenti degli USA, assaltano banche a tempo di
primato per pagarsi i due rischiosi giochi di acqua e di aria. 4° film
di K. Bigelow (1953), fu aborrito dalla critica benpensante sia per
l'improbabilità della vicenda (scritta da W. Peter Iliff) sia per i suoi
risvolti parafilosofici di lirico ribellismo anarchico e rischio totale,
quelli che, impersonati specialmente in Bohdi (P. Swayze), capo del
gruppetto, attraggono l'agente infiltrato. Il fascino del film è nel modo
con cui la cinepresa della Bigelow genera dinamismo invece di limitarsi
a registrarlo e traduce in immagini (in termini spaziali) le ossessioni della
lotta con l'infinito del mare e del cielo. Dal dizionario "Il Morandini.

 
 
 

Audrey Tautou

Post n°1097 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Audrey Justine Tautou 
(Beaumont - Francia, 9 agosto 1976)

 












Tra i suoi Film ricordo:
Il favoloso mondo di Amélie (Le fabuleux destin d'Amélie
Poulain)
 (2001) di Jean-Pierre Jeunet

L'appartamento spagnolo (L'auberge espagnole) (2002) di Cédric Klapisch
Una lunga domenica di passioni (Un long dimanche de
fiançailles)
 (2004) di Jean-Pierre Jeunet
Il codice da Vinci (The Da Vinci Code) (2006) di Ron Howard

 
 
 

Essere una Star

Post n°1098 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson





in Quasi Famosi (Almost Famous)
di Cameron Crowe - 2000
LINK: Kate Hudson

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°1099 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Matthew McConaughey e Kate Hudson









in Come farsi lasciare in 10 giorni (
How To Loose
A Guy in Ten Days)
di Donald Petrie. 2002.
LINK: Kate Hudson

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°1100 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson e John Corbett





in Quando Meno te lo Aspetti (
Raising Helen)
di
Garry Marshall - 2004

LINK: Kate Hudson

 
 
 

Essere una Star

Post n°1101 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson e Hayden Panettiere





in Quando Meno te lo Aspetti (
Raising Helen)
di
Garry Marshall - 2004
LINK: Kate Hudson

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°1102 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson e John Hurt



in The Skeleton Key
di Iain Softley - 2005

LINK: Kate Hudson

 
 
 

Essere una Star

Post n°1103 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson





in The Skeleton Key di Iain Softley - 2005
LINK: Kate Hudson

 
 
 

The Skeleton Key

Post n°1104 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

di Iain Softley con Kate HudsonGena Rowlands e John Hurt - 2005





LINK: Kate Hudson

 
 
 

Essere una Star

Post n°1105 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson e Anne Hathaway





in
Bride Wars - La mia migliore nemica (Bride Wars)
di Gary Winick - 2009

LINK: Kate Hudson

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°1106 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson e Owen Wilson





in Tu,io e Dupree (
You, me and Dupree) di Anthony Russo 
Joe Russo. 2006
   
LINK: Kate Hudson

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°1107 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson e Matt Dillon





in Tu,io e Dupree (You, me and Dupree) di Anthony Russo 
Joe Russo. 2006
   
LINK: Kate Hudson

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°1108 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson e Dane Cook





in
La ragazza del mio migliore amico
(
My Best Friend's Girl) di Howard Deutch - 2008
   
LINK: Kate Hudson

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°1109 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Kate Hudson e Luke Wilson









in
Alex & Emma (Alex and Emma)  - di Rob Reiner. 2003

LINK: Kate Hudson

 
 
 

Essere una Star

Post n°1110 pubblicato il 29 Settembre 2010 da a17540
 

Sophie Marceau


  
in Alex & Emma (Alex and Emma)  - di Rob Reiner. 2003

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: a17540
Data di creazione: 14/06/2010
 

AREA PERSONALE

 
 

Epifania, dal greco
επιφάνεια,
epifaneia, che significa
manifestazione.

 

LEE WILEY - THE MAN I LOVE



 

Un’epifania è un momento
speciale in cui un qualsiasi
oggetto della vita comune,

una persona, un episodio
diventa "rivelatore"
del vero significato
della vita a chi
ne percepisce il valore
simbolico.

 

KATE HUDSON - CINEMA ITALIANO




 


Lo stream of consciousness
o flusso di coscienza
è espressione di  quell'area della mente umana che sta al di là della comunicazione e che non è controllata razionalmente né logicamente ordinata.
Applicato in ambito artistico permette di travalicare le consuete strutture sintattiche e arriva a toccare il fondo oscuro e inconfessato dell'animo umano. 

L’esempio più celebre e valido in ambito letterario è forse il monologo di Molly Bloom con cui si chiude l’Ulisse di James Joyce.
Lo scopo dell'artista in questo caso non è quello di insegnare ma di presentare la realtà in tutti i suoi aspetti nel modo più impersonale ed oggettivo possibile e di lasciare al lettore la possibilità di comprenderla attraverso la sua personale percezione.

 
 

IMMA-NU-EL

"Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emanuele" (Isaia)
Emanuele in ebraico è Imma-nu-El letteralmente "con noi Dio".
Il 6 gennaio la Chiesa commemora l'Epifania del Signore, ossia quando il Messia si è rivelato al mondo: quando "Dio è con noi".

 

BILLIE HOLIDAY - MY MAN



 

ELLA FITZGERALD - I LOVE PARIS



 

 

JUDY GARLAND - HAVE YOURSELF A MERRY LITTLE CHRI



 

JEAN ARTHUR CARY GRANT - ONLY ANGELS HAVE WINGS



 
 

 
 

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