Epifanie

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Messaggi del 18/01/2011

Hereafter

Post n°2216 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da a17540
 



di Clint Eastwood - 2010
con Matt Damon, Cécile De France, Bryce Dallas Howard















Marie Lelay è una giornalista francese sopravvissuta alla morte e allo tsunami. Rientrata a Parigi si interroga sulla sua esperienza sospesa tra luccicanza e oscurità, alienandosi fidanzato ed editore. Marcus è un fanciullo inglese sopravvissuto alla madre tossicodipendente e al fratello gemello, investito da un auto e da un tragico destino. Smarrito e ‘spaiato’ cerca ostinatamente ma invano di entrare in contatto con Jason, di cui indossa il cappellino e conserva gli amabili resti. George Lonegan è un operaio americano in grado di vedere al di là della vita. Deciso a ripudiare quel dono e a conquistarsi un’esistenza finalmente normale, George ‘ascolta’ i romanzi di Dickens e frequenta un corso di cucina italiana. Sarà proprio la “piccola Dorrit” dello scrittore britannico a condurlo fino a Londra, dove vive Marcus e presenta il suo nuovo libro Marie. L’incontro sarà inevitabile. George, Marcus e Marie troveranno soccorso e risposte al di qua della vita.
Non si può vedere “al di là” delle cose senza finire prigionieri del dolore. Lo sanno bene George e Marie, protagonisti adulti di Hereafter, che hanno oscillato sulla soglia, sperimentando la morte e scampandola per vivere al meglio quel che resta da vivere nel mondo. Un mondo reso meno imperfetto da un ragazzino che ha negli occhi e nei gesti qualcosa di gentile. Qualcosa che piacerà al George di Matt Damon e troverà un argine alla sua solitudine. Nella compostezza di una straordinaria classicità, che si concede un momento di tensione quasi insostenibile nella sequenza lunga e spietata del maremoto, l’ultimo film di Clint Eastwood insegna qualcosa sulla vita confrontandosi con la morte, quella verificata (Marie), quella subita (Marcus), quella condivisa (George). 
Hereafter prende atto che la vita è un esperimento con un termine e si articola per questo attraverso prospettive frontali: al di qua e al di là del confine che separa la presenza dall’assenza. È questa linea di demarcazione a fare da perno al montaggio alternato delle vite di una donna, di un uomo e di un bambino dentro una geometria di abbagliante chiarezza e spazi urbani pensati per gravare sui loro destini come in un romanzo sociale di Dickens. Destini colpiti duramente e deragliati ineluttabilmente dalla natura (lo tsunami in Indonesia), dalle tensioni sociali (gli attacchi terroristici alle metropolitane londinesi), dalla fatalità (l’incidente stradale), destini che si incontrano per un attimo (o per la vita) in un mutuo scambio di salvezza. Perché da tempo i personaggi di Eastwood hanno abbandonato l’isolazionismo tipico dell’eroe americano a favore di una dialettica che mette in campo più interlocutori e pretende il contrasto. 
Hereafter non fa eccezione e prepara l’incontro, il controcampo del campo: lo sguardo di Cécile De France che ha visto, quello di Matt Damon che riesce a vedere, quello del piccolo Frankie McLaren che vuole andare a vedere. Facendosi in tre l’autore mette lo spettatore al centro di qualcosa di indefinibile eppure familiare come il dolore dell’essere, produce punti di vista potentemente fuori binario sul tema della morte e offre a Damon l’occasione di comporre la migliore interpretazione della sua carriera. Disfandosi della cifra della neutralità, il divo biondo conquista l’emozione e la cognizione del dolore, abitando un sensitivo che ha visioni di morti (e di morte) al solo contatto delle mani, una tristezza profonda piena di pietà e il desiderio di smettere di vedere il passato di chi resta e di immaginare il futuro (e il sapore) di un bacio. 
Clint Eastwood con Hereafter conferma la vocazione alle sfumature, azzarda l’esplorazione della morte con la grazia del poeta, interroga e si interroga su questioni filosofiche e spirituali e contrappone alla debolezza del presente e dentro un epilogo struggente l’energia di un sentimento raccolto nel futuro. Raccolto inevitabile, come un trapasso e ogni altra dinamica di natura.
Commento di
Marzia Gandolfi 







LINK:  Clint Eastwood

 
 
 

Essere una Star

Post n°2217 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da a17540
 

Uma Thurman



in
The Avengers - Agenti speciali (The Avengers) del 1998 
diretto da Jeremiah Chechik.

 
 
 

Essere una Star

Post n°2218 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da a17540
 

Natalie Portman



in
Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni  
(Star Wars: Episode II - Attack of the Clones)
del 2002, diretto da George Lucas.

LINK: Natalie Portman

 
 
 

Natalie Portman

Post n°2219 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da a17540
 

Vincitrice del Golden Globe 2011 come
Migliore Attrice in un ruolo drammatico
(Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Drama)





per Il cigno nero (Black Swan) del 2010
diretto da Darren Aronofsky
.

LINK: Natalie Portman

 
 
 

Annette Bening

Post n°2220 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da a17540
 

Vincitrice del Golden Globe 2011
come migliore attrice in un film commedia o musicale
(Best Actress in a Comedy or Musical)



per I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right)
del 2010 diretto da Lisa Cholodenko 

 
 
 

Essere una Star

Post n°2221 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da a17540
 

Julianne Moore e Annette Bening





in
I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right) 
del 2010 diretto da Lisa Cholodenko 

LINK:  Julianne Moore

 
 
 

Sandra Bullock

Post n°2222 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da a17540
 

Sandra Annette Bullock 
(Arlington, 26 luglio 1964)



















Tra i suoi molti Film importanti ricordo:
Speed del 1994, diretto da Jan de Bont
Amori & incantesimi (Practical Magic) del 1998 di Griffin Dunne
28 giorni (28 Days) del 2000 diretto da Betty Thomas.
Miss Detective (Miss Congeniality) del 2000 di Donald Petrie
Two Weeks Notice - Due settimane per innamorarsi 
(Two Weeks Notice)
 del 2002 di Marc Lawrence.
Crash - Contatto fisico (Crash) del 2004 di Paul Haggis
Infamous - Una pessima reputazione (Infamous) di Douglas McGrath del 2006
La casa sul lago del tempo (The Lake House) del 2006 di Alejandro Agresti
The Blind Side del 2009 scritto e diretto da John Lee Hancock.

 
 
 

Essere una Star

Post n°2223 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da a17540
 

Bryce Dallas Howard e Kirsten Dunst









Foto di Carter Smith.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: a17540
Data di creazione: 14/06/2010
 

AREA PERSONALE

 
 

Epifania, dal greco
επιφάνεια,
epifaneia, che significa
manifestazione.

 

LEE WILEY - THE MAN I LOVE



 

Un’epifania è un momento
speciale in cui un qualsiasi
oggetto della vita comune,

una persona, un episodio
diventa "rivelatore"
del vero significato
della vita a chi
ne percepisce il valore
simbolico.

 

KATE HUDSON - CINEMA ITALIANO




 


Lo stream of consciousness
o flusso di coscienza
è espressione di  quell'area della mente umana che sta al di là della comunicazione e che non è controllata razionalmente né logicamente ordinata.
Applicato in ambito artistico permette di travalicare le consuete strutture sintattiche e arriva a toccare il fondo oscuro e inconfessato dell'animo umano. 

L’esempio più celebre e valido in ambito letterario è forse il monologo di Molly Bloom con cui si chiude l’Ulisse di James Joyce.
Lo scopo dell'artista in questo caso non è quello di insegnare ma di presentare la realtà in tutti i suoi aspetti nel modo più impersonale ed oggettivo possibile e di lasciare al lettore la possibilità di comprenderla attraverso la sua personale percezione.

 
 

IMMA-NU-EL

"Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emanuele" (Isaia)
Emanuele in ebraico è Imma-nu-El letteralmente "con noi Dio".
Il 6 gennaio la Chiesa commemora l'Epifania del Signore, ossia quando il Messia si è rivelato al mondo: quando "Dio è con noi".

 

BILLIE HOLIDAY - MY MAN



 

ELLA FITZGERALD - I LOVE PARIS



 

 

JUDY GARLAND - HAVE YOURSELF A MERRY LITTLE CHRI



 

JEAN ARTHUR CARY GRANT - ONLY ANGELS HAVE WINGS



 
 

 
 

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