Creato da epilessia_ricerca il 11/11/2013

Epilessia

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Post n°14 pubblicato il 17 Gennaio 2014 da epilessia_ricerca

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Epilessia nei bambini

Post n°13 pubblicato il 18 Novembre 2013 da epilessia_ricerca

L´efficacia della terapia di amminoacidi si evidenzia in particolare nei bambini con epilessia. In questo gruppo si verifica in epilessia un rallentamento dello sviluppo dell´intelletto e il suo declino. Gli amminoacidi riescono ad invertire e favorire lo sviluppo intellettuale

 
 
 

Epilessia

Post n°12 pubblicato il 18 Novembre 2013 da epilessia_ricerca

L'epilessia è una sindrome che ha un quadro sintomatologico caratterizzato principalmente dalle crisi epilettiche. Le crisi sono date da un'alterazione dell'attività elettrica dell'encefalo e precisamente dal fatto che molti neuroni si attivino contemporaneamente con delle serie conseguenze a livello comportamentale.Anche le persone sane possono presentare, nel corso della loro vita, una crisi epilettica. Questa può essere dovuta ad una malattia o all'esposizione a certi agenti convulsivanti, ma per effettuare una diagnosi di epilessia le crisi devono essere provocate da un'alterazione cronica del cervello. Poiché il cervello utilizza energia elettrochimica, ogni disfunzione in questa attività elettrica può provocare un funzionamento anomalo. L'epilessia può essere considerata come una tempesta elettrica che avviene nel cervello.

Tipi di epilessia

Ci sono molti tipi di epilessia:

ogni tipo implica diverse caratteristiche comportamentali e viene trattato in modo specifico. Proprio per queste grandi differenze si ritiene che l'epilessia non sia da considerarsi una singola malattia, ma come una sindrome caratterizzata da sintomi e segni differenti. Una prima suddivisione riguarda il coinvolgimento o meno dell'intero cervello e riguarda le:crisi generalizzatecrisi parziali.Le crisi generalizzate sono il tipo più frequente di epilessia. La crisi può iniziare in una parte del cervello per poi diffondersi all'intero cervello o iniziare simultaneamente in tutto il cervello.

All'interno delle crisi generalizzate possiamo distinguere:grand mal (grande male): questa crisi è caratterizzata da una scarica massiva dei neuroni di entrambi gli emisferi cerebrali.

I sintomi sono: perdita della coscienza, convulsioni tonico-cloniche (le convulsioni vengono chiamate toniche quando c'è una contrazione della durata di alcuni secondi e cloniche quando c'è un'alternanza di rigidità e rilassamento dei muscoli.

Le convulsioni tonico-cloniche sono

caratterizzate da un susseguirsi dei due tipi di convulsione), perdita dell'equilibrio, incontinenza urinaria, cianosi (diventare blu a causa della carenza di ossigeno)petit mal (piccolo male): si tratta di una crisi non convulsiva.

Il suo sintomo principale è l'assenza. La persona infatti sembra non essere più consapevole del contesto in cui si trova, diviene immobile, come congelata.

Queste crisi durano circa 5-30 secondi. Si tratta del tipo più frequente nell'infanzia e spesso tende a scomparire con la pubertàcrisi miocloniche: si tratta di crisi che coinvolgono la corteccia motoria e possono causare contrazione muscolare e tremiti localizzati.

Queste crisi non comportano la perdita della coscienzacrisi atoniche: si tratta di crisi caratterizzate dalla perdita del tono muscolare che comportano la caduta della personastato epilettico: si tratta di uno stato caratterizzato da crisi di lunga durata e frequenti, tra le quali la persona non riacquista la conoscenza. È uno stato che richiede un intervento immediato.Le crisi parziali sono dovute ad un'anomala attività elettrica in una circoscritta parte del cervello. Infatti, per motivi che ancora rimangono sconosciuti, i neuroni della parte coinvolta iniziano a scaricare contemporaneamente. Dato che non coinvolgono l'intero cervello in genere non comportano una perdita totale dell'equilibrio o della coscienza. Le loro manifestazioni dipendono dall'area cerebrale coinvolta.

Esistono due tipi principali di crisi parziali:crisi parziali semplici, dette anche focali o jacksoniane (dal nome dello studioso che per primo le descrisse): si tratta di crisi di breve durata che non comportano la perdita della coscienza.

Le persone con queste crisi possono presentare strane sensazioni a livello visivo, uditivo e olfattivo. Inoltre queste crisi possono comportare dei tremori in una sola parte del corpo.crisi parziali complesse: si tratta di crisi che comportano non una perdita ma un cambiamento dello stato di coscienza.

Durante queste crisi le persone possono intraprendere comportamenti semplici o complessi, di cui in genere non conservano memoria.

Cause

Sono molti i casi di epilessia (circa il 50-70 per cento) le cui cause non sono conosciute. Nei casi restanti possono farsi risalire a: tumori, ischemie, traumi, infezioni e stati tossici. Talvolta le crisi possono essere scatenate da:stresscarenza di sonnoparticolari luci o suoni (come nei videogames).DiagnosiSicuramente lo strumento diagnostico più utilizzato è l'elettroencefalogramma (EEG). Si tratta di una metodica che consente di misurare l'attività elettrica del cervello attraverso l'applicazione di elettrodi sul cuoio capelluto. Infatti l'elettroencefalogramma di questi pazienti è caratterizzato da punte di grande ampiezza durante le crisi: queste punte, isolate, possano riscontrarsi tra un attacco e l'altro.

TrattamentiL'epilessia può avere un decorso benigno. In alcuni casi, infatti, dopo uno o più episodi, i sintomi possono scomparire del tutto. Tuttavia, nella maggior parte dei casi si ricorre all'utilizzo dei farmaci e, laddove questi non siano efficaci, alla rimozione chirurgica di parti più o meno ampie del cervello, quelle da cui originano le crisi.

I farmaci, noti come antiepilettici o anticonvulsivanti, risultano efficaci nel controllo delle crisi nel 60-80 per cento dei casi. Si tratta di farmaci sintomatici che non curano l'epilessia, ma permettono alla persona di convivere con questo problema.

L'uso di questi farmaci può causare effetti collaterali, quindi è sempre opportuno fare un bilancio tra costi e benefici. La terapia chirurgica, che viene utilizzata nei casi in cui i farmaci non risultino efficaci, comporta l'asportazione del "focolaio" dell'epilessia. Esistono tre tipi principali:chirurgia dei lobi temporalicommisurotomia, ossia la resezione delle commissure cerebrali: si interviene a livello del corpo calloso, separando i due emisferi cerebrali in modo da impedire la propagazione della crisi.emisferectomia: è un intervento poco frequente che prevede l'asportazione di un emisfero cerebrale. Rientrano in questa categoria anche gli interventi che prevedono l'asportazione di alcuni lobi di un emisfero.

 
 
 

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Post n°11 pubblicato il 14 Novembre 2013 da epilessia_ricerca

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