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QUALE GIUBILEO?

Post n°96 pubblicato il 01 Marzo 2016 da sergiopaolo.65

 

QUALE GIUBILEO?

UN"GIUBILEO"PER UN ANNO O IL GIUBILEO PER L'ETERNITA'?

 

 

(A)   GIUBILIAMO IN CRISTO!

 

Giubilare significa"provare e manifestare un sentimento di gioia incontenibile"

Tutti sono d'accordo che giubilare,anche solo per un giorno o un'ora,non può farci bene .Quando più dovrebbe farci bene un Giubileo che dura più di un anno intero! Nella storia troviamo la testimonianza di due ricorrenze chiamate entrambe con il nome di Giubileo. A 716 anni fa risale la nascita del Giubileo cattolico;mentre quella del Giubileo ebraico è ben più antica e risale addirittura al tempo di Mose(Levitico 25:10-11). Mentre il Giubileo cattolico è stato regolarmente celebrato negli ultimi sette secoli,pur con periodicità variabili,il Giubileo ebraico è caduto presto nel dimenticatoio,tanto che manca completamente una documentazione sulla sua celebrazione,per cui sarebbe più corretto indicarlo come Giubileo biblico. Entrambi questi Giubileo promettono liberazione ed offrono,perciò,dei motivi per giubilare. Ma l'Evangelo annunzia che è soltanto nella salvezza operata da Cristo che possiamo trovare motivi veri e fondati per rallegrarci,gioire....giubilare!

 

(B)   IL GIUBILEO CATTOLICO

 

Il Giubileo cattolico fu indetto per la prima volta da papa Bonifacio VIII nell'anno 1300. Per comprendere bene questa istituzione è utile conoscere il contesto storico nel quale ebbe origine.

E generalmente riconosciuto che,con la salita al soglio pontificio di Benedetto Caetani di Anagni(1294-1303),che prese il nome appunto di Bonifacio VIII,il papato entrò in una fase di ulteriore declino. Bonifacio VIII infatti è conosciuto come uno dei papi più arroganti nella storia della chiesa cattolica,per di più noto per la sua mancanza di ideali spirituali. Mentre il suo predecessore,Celestino V,era un francescano conosciuto per la sua spiccata spiritualità ed è ancora oggi considerato come il più umile fra tutti i papi. Bonifacio VIII si preoccupò molto di conservare e,se possibile,di aumentare il potere che aveva conquistato. Ma,per fare questo,occorrevano molti mezzi .La particolare ricorrenza del 1300 anniversario della nascita di Cristo gli suggerì l'idea di convocare a Roma i fedeli cattolici da ogni parte del mondo. Cosi migliaia di pellegrini affrontarono il difficile viaggio verso Roma. Ad attirarli in numero notevole per quei tempi(si narra di una presenza costante di duecentomila persone) non fu soltanto la possibilità  di visitare la presunta tomba di Pietro e di rendere omaggio a col0ui che si presentava come suo "successore",ma soprattutto la promessa papale della piena remissione della pena temporale per i peccati. Per ottenere questo beneficio i romani dovevano visitare le basiliche di S.Pietro e S.Paolo per trenta giorni,i forestieri per almeno quindici,facendo nel contempo atti di penitenza ed elemosine. Le offerte versate furono cosi cospicue da costringere due membri del clero a raccogliere del continuo,giorno e notte,il denaro depositato vicino all'altare di S.Pietro. Una parte di questo denaro fu poi usata da Bonifacio VIII per finanziare la guerra contro i Colonna,suoi acerrimi nemici,e per arricchire alcuni suoi familiari. Nonostante che Bonifacio VIII avesse indicato"in qualunque futuro ano centesimo" le successive scadenze di questo anno santo,un secondo Giubileo fu indetto da Clemente VI dopo un intervallo di soli 50 anni,ridotto a 33 da Urbano VI .Più avanti la periodicità è poi diventata venticinquennale. Nel tempo è stato modificato anche l'itinerario che i pellegrini dovevano obbligatoriamente compiere. Ad esempio,dal 1423 la cosiddetta "porta santa" della basilica di S Pietro ha acquisito un ruolo centrale e dal 1900 è aumentato il numero delle basiliche da visitare. Però è rimasto immutato nei secoli lo scopo dell'anno santo o Giubileo;infatti anche nella "Bolla di indizione del Grande Giubileo dell'anno 2000" del 29 novembre 19908,titolata "Incarnationis mysterium", Giovanni Paolo II conferma  la promessa della piena remissione della pena temporale per i peccati meglio conosciuta con il nome di "indulgenza". La dottrina relativa all'indulgenza esalta il ruolo centrale e fondamentale della chiesa cattolica nella dispensazione della salvezza. Infatti "l'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati,già rimessi quanto alla colpa,remissione che il fedele,debitamente disposto e a determinate condizioni ,acquista per intervento della Chiesa,la quale,come ministra della redenzione,autoritariamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi....."( art 1471 Catechismo della Chiesa Cattolica,1992). Chi nell'anno 2000 affrontò il viaggio verso Roma o verso gli altri "luoghi sacri"indicati nella bolla pontificia(" Terra Santa....Chiese e luoghi designati dall'Ordinario"),lo faceva quindi nella speranza di poter ricevere tramite la chiesa cattolica,che ha la convinzione di esserne ministra,i benefici della redenzione di Cristo. Le" condizioni" che dovevano essere soddisfate per ottenere l'indulgenza sono già "determinate" ed indicate in appendice alla bolla pontificia con il titolo "Disposizioni per l'acquisto dell'indulgenza giubilare".

 

(C)   IL GIUBILEO BIBLICO

 

L'anno santo,istituito da Bonifacio VIII,fu nel tempo chiamato col nome di "Giubileo" nel tentativo di dargli una qualche legittimazione biblica. Ma...il Giubileo biblico è assolutamente tutt'altra cosa rispetto al Giubileo cattolico. Il nome Giubileo viene dall'ebraico hayyobel,che indica un corno di capro usato come tromba. Infatti proprio questa tromba doveva essere suonata per inaugurare un anno santificato interamente a Dio alla ricorrenza di ogni cinquantesimo anno,nel decimo giorno del settimo mese. Quale significato doveva avere il Giubileo per il popolo d'Israele? Leggiamo cosa ha scritto in proposito Mosè:" Santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitano. Sarà per voi un giubileo;ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e ognuno tornerà nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo;non seminerete e non raccoglierete quello che i campi produrranno da sé,è non vendemmierete le vigne incolte....mangerete quel che i campi hanno prodotto in precedenza".(Levitico 25:10-11). Doveva trattarsi davvero di un anno di grande giubilo! Ogni famiglia che,per sfavorevoli eventi finanziari,fosse stata dispersa durante gli anni precedenti veniva nuovamente riunita e poteva tornare nella sua proprietà . Tutti coloro che per qualche motivo erano diventati schiavi dovevano essere liberati. Due erano i principi fondanti del Giubileo:(1)"Le terre non si venderanno per sempre,perché la terra  è mia e voi state da me come stranieri e ospiti"(Levitico 25:23). (2)" I figli d'Israele sono miei servi"(Levitico 25:55). Israele era chiamato a riconoscere,proprio attraverso il Giubileo,la piena sovranità di Dio sulla terra e sull'uomo! Il riconoscimento di questa realtà doveva avere conseguenze di straordinario valore sul piano della giustizia sociale. Il Giubileo biblico non aveva di mira il perdono dei peccati,ma il ripristino dell'assetto socio-economico voluto da Dio ,per rendere l'uomo consapevole che ogni cosa egli è semplice amministratore di ciò che appartiene al Signore. Quindi la parola "peccato" non appare per niente nella legge biblica del Giubileo. Anzi il Giubileo doveva aver inizio "il giorno delle espiazioni"(Levitico 25:9),cioè dopo che il popolo aveva già ottenuto l'annuale remissione dei peccati. Appare evidente che ciò che per il Giubileo cattolico costituisce il traguardo,per il Giubileo bilico era invece il punto di partenza. Perciò,se ci fosse chiesto che cosa abbiano in comune questi due Giubilei,saremmo costretti a rispondere,oggettivamente,che in comune hanno soltanto il nome. Un nome,il cui uso da parte della chiesa cattolica,appare di conseguenza del tutto illegittimo e irrispettoso nei confronti dell'autorità della Parola di Dio.

 

PUNTI FERMI SU CUI RIFLETTERE

 

Alla luce della Parola di Cristo e della testimonianza che ne hanno data gli apostolo negli scritti del Nuovo Testamento,possiamo trarre alcune precise conclusioni.

 

 

(1)NESSUN FONDAMENTO BIBLICO:

 

Il Giubileo del 2OOO, come gli altri Giubilei che hanno preceduto,e che seguiranno,non hanno alcun fondamento biblico,non nascono per volontà di Dio ma per volontà della chiesa cattolica che,anche in questo modo,intende riaffermare la sua autorità sulla Bibbia,cosi come ha fatto nel corso dei secoli,dando credito a tradizioni popolari,formulando nuove dottrine,istituendo nuovi riti e cerimonie,aggiungendo e togliendo alla rivelazione biblica. Il desiderio di Dio è invece che la SUA  CHIESA sia sottomessa alla Sua Parola,dal momento che questa Parola(la Bibbia) costituisce la rivelazione definitiva del Suo progetto di salvezza per l'uomo e della Sua volontà. Lo ricordano le ultime parole conclusive della Bibbia "Io dichiarò a chiunque ode le parole della profezia di questo libro:se qualcuno vi aggiunge qualcosa,Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro,se qualcuno toglie  qualcosa dalle parole del libro di questa profezia,Dio gli toglierà la sua parte dell'albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro"(Rivelazione 22:18-19)

 

(2)IL PERDONO DEI PECCATI NON SI COMPRA. L'idea che un'istituzione umana(la Chiesa)possa garantire il perdono dei peccati ed essere ministra della redenzione è totalmente estranea all'insegnamento degli apostoli. E ancor di più è estranea al loro insegnamento l'idea che,osservando particolari riti o offrendo una somma di denaro,si possa procedere all'"acquisto"del perdono dei peccati. "Non con cose corruttibili,con argento o con oro,siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri,ma con il prezioso sangue di Cristo,come quello di un agnello senza difetto né macchia"(I Pietro 1:18-19).

 

(3)SOLO CRISTO RIMETTE I PECCATI. Gesù sulla croce ha portato su di Sé la pena prevista dalla giustizia divina per noi peccatori:la morte. Lui ,e soltanto Lui,può perdonare i peccati. A nessuno sulla terra Egli ha concesso la delega di perdonare i peccati in suo nome." Chi può perdonare i peccati,se non uno solo,cioè Dio?" (Marco 2:7);" Il sangue di Gesù,suo Figlio ,ci purifica da ogni peccato....se confessiamo o nostri peccati,egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati,e non soltanto per i nostri,ma anche per quelli di tutto il mondo".(1 Giovanni 1:7,9;2:2).

 

(4)NON PER OPERE MA PER GRAZIA. L'unico modo da Dio per trasmettere alla nostra vita i benefici delle "soddisfazioni di Cristo" è la fede in Lui." Opere prescritte,pellegrinaggi,penitenze" non hanno né potere di applicare i benefici di Cristo né tanto meno quello di completare la sua opera sulla croce,perfettamente sufficiente per la nostra salvezza e frutto della grazia di Dio."Infatti è per grazia che siete stati salvati,mediante la fede;e ciò non viene da voi ,è il dono. Non è in virtù di opere,affinchè nessuno si vanti"(Efesini 2:8,9)

 

(5)IN NESSUN ALTRO E' LA SALVEZZA .Se i benefici di Cristo sono pienamente sufficienti per ricevere il perdono dei peccati,come mai si aggiungono ad essi "le soddisfazioni dei santi"?

Se è Cristo l'unico mediatore fra Dio e l'uomo e l'unica via di salvezza,come mai anche nella bolla pontificia che indice il Giubileo si insiste sul ruolo determinante di Maria nel progetto divino di salvezza,stravolgendo l'esempio mirabile di fede che di lei ci lasciano i Vangeli? Pietro,parlando di Gesù,ha affermato: "In nessun altro è la salvezza;perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini,per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati"(Atti 4:12). "Infatti c'è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini,Cristo Gesù uomo che ha dato Se Stesso come prezzo di riscatto per tutti...."(1 Timoteo 2:5-6).

 

IL PURGATORIO?NON ESISTE!

 

"La remissione della pena temporale per i peccati",prevista dalla dottrina cattolica sulle indulgenze e premessa in modo unico e speciale nell'anno del Giubileo,fa chiaro riferimento alla dottrina del Purgatorio,cioè alla presunta esistenza di un luogo dove i cristiani,pur avendo"rimessi i peccati,quanto alla colpa"dovrebbero trascorrere un periodo di tempo necessario alla purificazione della "pena temporale"prima di poter "entrare nella gioia del cielo"". L'acquisto dell'indulgenza giubilare",previsto in appendice alla bolla pontificia,offrirebbe una riduzione di questa "pena temporale"per sé e per i propri cari già morti. Basta leggere i Vangeli per rendersi conto che Gesù non ha mai parlato di Purgatorio né ha mai distinto fra "pena eterna" e "pena temporale" ,cosi come non ha mai parlato della possibilità per chi è ancora in vita di poter aiutare con preghiere e suffragi i propri cari defunti. Tre sono le conclusioni che dobbiamo trarne: il Purgatorio non esiste;il nostro peccato ha una sola "pena"(l'eterna separazione dalla presenza del Signore Matteo 25:41-46),il nostro futuro eterno dobbiamo deciderlo ora finchè siamo in vita,perché dopo la morte viene "il giudizio" e nessuno potrà aiutarci." Chi crede nel Figlio ha vita eterna,chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita,ma l'ira di Dio rimane su di lui"(Giovanni 3:36); " E stabilito che gli uomini muoiano una volta sola,dopo di che viene il giudizio"(Ebrei 9:27).

 

 

QUAL'E' OGGI IL SANTUARIO DI DIO?

 

Per ricevere il perdono dei peccati non c'è bisogno di visitare alcun santuario né a Roma né da altre parti del mondo. Purtroppo chi indica dei luoghi come "santi",ricorrendo disinvoltamente all'uso di termini come "tempio" o " santuario"dimostra con questo di non aver compreso il pieno valore dell'opera di Cristo. Infatti,dopo la venuta di Cristo,la presenza di Dio non si manifesta nei luoghi  o nelle cose,ma nella vita degli uomini. Ad essere santuario sono tutti i credenti in Cristo, perché Cristo abita in loro e perciò non hanno bisogno di ricercarlo più in " abitazioni" fatte da mano d'uomo(Giovanni 4:21;Atti 17:24;1 Corinzi 3:16;6:19) . La presenza di Cristo non è quindi legata a dei luoghi particolari,ma piuttosto alla disposizione del nostro cuore. Ciascuno di noi può diventare santuario di Dio,accogliendolo per fede Cristo nella propria vita!(Giovanni 1:12) .Perciò non occorrono pellegrinaggi per cercare una presenza più ampia e più qualificata- Il credente in Cristo è pellegrino,si,ma la meta del suo pellegrinaggio non è Roma né alcun altro luogo. Egli è infatti ogni giorno in cammino verso il cielo il Vero Santuario nel quale godrà la gioia della  presenza di Dio per l'eternità!(2 Corinzi 5:1;Filippesi 3:20). Se con cuore sincero invocherai il nome del Signore Gesù per essere salvato,(Gioele 2:32;Atti 2:21;Romani 10:13),allora potrai davvero giubilare.....allora comincerà per te un GIUBILEO che non avrà mai fine,il GIUBILEO PER L'ETERNITA'!

 

Teologo Paolo Carlo Palmieri

 

 

 
 
 
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Un blog di: sergiopaolo.65
Data di creazione: 14/09/2014
 

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