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GESÙ E YAHWE '

Post n°210 pubblicato il 28 Dicembre 2017 da sergiopaolo.65

GESÙ E YAHWE'
:<<Chi dice la gente che sia il Figlio dell 'uomo? >>....:<<TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE >>(Matteo 16:13-14 ); 
Le ricerche sul  <<Gesù storico >, anche quando vengono condotte dagli studiosi più autorevoli e attenti ,  finiscono invariabilmente per fallire.I ricercatori, per quanto   scrupolosi siano, trovano soltanto se stessi e non lo sfuggende e inafferabile YESHYA  enigma degli enigma .Gesù Cristo è un Dio teologico che ci viene presentato da diverse tradizioni rivali :dal cristianesimo ortodosso orientale, dal cattolicesimo romano, dal protestantesimo normativo e le sue centinaie di denominazioni grande e piccole, da sette e gruppi vecchie e nuove. La maggioranza rigetta immediatamente la mia conclusione secondo la quale GESÙ CRISTO e suo padre putativo, YAHWE ',non sembrano affatto due persone della stessa sostanza, ma di sostanze ben diverse .Pur essendo di nascita nel protestantesimo, non mi sono mai riconosciuto in esso per questo è altri punti, ad esempio ;La dottrina del Inferno, immortalità del anima. ...Gesù è Dio tale affermazione si trova soltanto nel vangelo di Giovanni, e nasce chiaramente dalle battaglie che quest 'ultimo Vangelo conduce contro coloro che chiama con tono irritato, <<i giudei >>.Tuttavia, anche in Giovanni questa affermazione viene fatta senza indicare il nome proprio. Secondo Giovanni, tra Yahve 'e Gesù c è un collegamento, ma non una completa fusione .La maggior parte dei cristiani non sono teologi, e non conoscono neanche il significato di  questa parola, e appunto tendono a prendere alla lettera le metafore dottrinali. E' difficile dar loro torto, e ho il sospetto che anche i primi cristiani si comportassero in questo stesso modo ;l 'unica differenza, eventualmente, consisterebbe nel fatto che quei primi cristiani vivevano praticamente in un 'epoca PRETEOLOGICA .Mi è stato sempre più chiaro che è stato l 'emergere di Gesù come Dio a creare di fatto ciò che che si sarebbe poi sviluppato nella teologia cristiana. Sovente nei miei passaggi itineranti mi viene da chiarire questo punto, quando vado a spiegare il ruolo di Gesù nelle sacre scritture  che da prima e difficile da far  comprendere alle persone che hanno la mente impastata di questa eresia  che fu resa tale nel Concilio di Nicea del  325 Il dogma della Trinità ha sempre costituito la linea cruciale di difesa della Chiesa davanti all 'accusa, mossa da ebrei e islamici, secondo il quale il cristianesimo non sarebbe una religione monoteista. Un mistero, Com è ovvio, richiede fede, si possono quindi fornire solo sue razionalizzazione ,la più ingegnosa e quella formulata da san Tommaso d 'Aquino nella sua opera la Somma Teologica vol 2, o a meno che non si venga illuminati dal misticismo, come nel caso dello Pseudo -Dionigi, il presunto Aeropagita  (Atti 17:34 ).La straordinaria conquista concettuale raggiunta dalla cristianità nell 'affermare in qualche modo la propria innocenza riguardo all 'esilio di Yahve "Anche ammettendo che il monoteismo sia un progresso rispetto al politeismo,la religione cristiana non è disposta ad ammettere il proprio rivolgersi; di fatto, a tre Dei anziché a uno solo. Dove e in che modo è stato introdotto il dogma della Trinità? Nel IV secolo dell 'era cristiana, Atanasio, vescovo di Allesandria, riuscì a convincere un numero consistente di suoi colleghi che Gesù Cristo fosse Dio, una convinzione infondata e al tempo stesso curiosamente sottile, dato che Cristo era anche un uomo. Ma che genere di uomo? Era una creatura oppure no? I giudeo -cristiani, guidati da Giacomo  (il fratello di Gesù  (,avevano sostenuto di si, così anche Ario, l 'avversario di Atanasio nel IV secolo; alla fine, però, la sfida fu vinta dal credo di Atanasio, e Gesù Cristo così divenne più Dio che uomo, al meno in pratica anche se non del tutto in teoria. La teologia è necessariamente un sistema di metafore, e la dottrina rappresenta la sua interpretazione letterale. Correva l 'anno 1976/78 ero  poco più che adolescente, per la prima volta bussarono alla mia porta dei ploclamatori testimoni di Geova, mi madre apri, con sorpresa la persona più anziana era il bidello che prestava servizio nella scuola media del mio paese di nascita, cominciò a parlare e in ultimo mi regalo 'una copia del libro VERITÀ CHE CONDUCE ALLA VITA ETERNA e su quel libro che lessi in due  giorni ,per la prima volta apresi  la vera natura di Dio e del suo unigenito figliuolo;cose che nella locale denominazione che frequentavo non avevo mai sentito.  Adesso dopo più della metà della mia vita ad insegnare questa grande verità della vera unità del Padre e del Figlio, ammiro il poema della Trinità pur senza amarlo, Se la  Trinità è un mito, essa può anche essere considerata come un sogno d 'amore? Il Dio Padre, una mera ombra di Yahve ' ha come funzione principale di di amare il proprio Figlio, Gesù Cristo, e di amare a tal punto il mondo da sacrificare Gesù per salvarlo .Yahve 'era intervenuto per salvare Isacco da Abramo, il più obbediente che aveva preso alla lettera le parole di Dio, ma non poteva salvare Gesù da Dio Padre . Il bersaglio è qui , per Ario, Gesù Cristo era stato creato da Dio in un particolare momento, e non era quindi immutabile. Contro Ario, il credo niceno presenta una formulazione retorica che ora ci è familiare ma che resta nondimeno alquanto debole quando dichiara che Gesù Cristo è  <<della stessa sostanza del Padre >>.Un 'asserzione simile non ha nulla di biblico né di yahvistico; e tuttavia, senza di essa, Gesù diverrebbe soltanto una semplice figura di transizione, anziché il Verbo definitivo. Gesù e Yahve 'non sono fatti  <<della stessa sostanza >, che è il significato primario del termine greco homoou'sios; un aggettivo composto che i primi teologi cristiani hanno probabilmente ripreso dagli eretici gnostici  (G.L.Prestige ;Dio nel pensiero dei padri Edit il Mulino Bologna 1969, svilluppa un affascinante paragone tra l 'affermazione gnostica secondo cui l "Adamo originale, o uomo dio, assomiglia a Dio come un 'immagine ma non era della sua stessa sostanza. Dunque i trinitari non hanno chiarito il dilemma centrale della loro metafora, visto che il Credo di Nicea non risolve il problema della fusione del Padre e Figlio . Sì Agostino sviluppo 'ingegnosamente un 'antologia con la coscienza di un singolo uomo, che unisce in sé la volontà, la memoria e l 'intelletto, ma anche in questo modo non si riesce comunque a venire a capo del mistero di Atanasio. Tra la cultura latina di Agostino e il concetto greco della Trinità esiste un divario che non può essere colmato guardando la nostra interiorità. I greci vedevano un 'unica essenza e  tre sostanze,mentre i latini un 'unica essenza o sostanza è tre persone.  Per i Latini, la Trinità comprendeva cioè tre soggetti; per i greci, tre oggetti, ma si tratta in larga misura di una differenza linguistica, che di fatto non implica grandi divergenze sul piano concreto. Sul piano immaginativo, il triteismo è attraente come ogni altra forma di politeismo ,e sia i latini sia i greci avevano delle culture ancestrali pieni di dei, divinità minori e oracoli. Era semplicemente impossibile che Yahwe 'e i suoi profeti venissero assimilati dal mondo classico senza subire una trasmutazione nelle forme pagane. Guardando le cose in modo spassionato, posso apprezzare, ma non condividere le infinite ingegnosita del trinitarismo, così come le ambigue ironie della teologia di Platone mi accompagnano nella lettura del Timeo, che è molto più vicino ad Atanasio che non al primo Isaia .Ritornando ora ai sottili padri greci che appianarono le contraddizioni della Trinità, o perlomeno riuscirono a dissimularle, i cosiddetti padri cappadoci, che prendono i loro nome dalla regione turca a nord dell 'Armenia minore e al sud del ponto:Gregorio di Nazianzo, i fratelli Basilio di Cesarea e Gregorio di Nissa, e la loro saggia sorella Macrina, tutti esponenti di rilievo della teologia cristiana ellenizzata del IV secolo.Essi compreso correttamente che il Concilio di Nicea non era riuscito a formulare una difesa sufficiente contro l 'accusa di politeismo rivolta alla dottrina trinitaria. Armati di una forma di sofisticata di platonismo cristiano, si misero quindi a lavorare a questo compito. I padri cappadoci navigavano con destrezza  (forse eccessiva )tra il politeismo greco e il rigido yahvismo, ammettendo di buon grado che, di fronte al divino, qualunque antologia risultava sempre inadeguata. Se la Trinità era metaforica, ciò non li disturbava .la congruenza del trinatarismo cappadocio, questo  <<sommo dogma >>,con l 'apologetica dei padri cappadoci si riassumeva nella loro ripetuta affermazione secondo la quale la dottrina ortodossa della Trinità si collocava  <<tra le due concezioni >>dell 'ellenismo e dell 'ebraismo, <<superando entrambi questi modi di pensare e accettando al contempo di elementi utili presenti in ciascuno di essi >>Gregorio di Nissa espresse con forza tale posizione ,a quei eretici che asserivano che il Figlio di Dio era una creatura ma che doveva nondimeno essere adorato come Dio, egli faceva notare come questa loro posizione li mettesse di fronte all 'alternativa tra il macchiarsi di idolatria  <<adorando qualcuno che non fosse il vero Dio >, o il cadere nel giudaismo  <<rifiutandosi di adorare Cristo >>Esprimeva questo stesso punto  polemico accusando tale concezione eretica di  <<difendere gli errori dell 'ebraismo e, al contempo, di prendere parte, in una certa misura, all 'empieta 'dei greci >>,accettando il peggio di entrambe le concezioni, mentre l 'ortodossia riusciva a prendere il meglio dell 'una e dell 'altra .
Teologo :Paolo Palmieri d

 
 
 
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