Creato da ex_pre il 16/03/2006

Cuore e regole

Ex, ex, ex-tante-cose e fino a quando non diventerò anche ex vivo sarò in via di definizione, sempre coerente con me stesso; sempre io

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UN TEST CHE MI RAPPRESENTA


Which angel are you?
You are a balanced person, you may be bad at times, and good at others, but your a good balance. You can be on the receiving end or the giving end but no matter what, you always seem to come out balanced. You give good advice and direct people to lead a good balance of life. Your the ying and the yang. Your level-headed and rarely fail in life. You can be in the crowd and not seen, but you have the ability to shine aswell.
Molto carino anche questo:
for some reason you have felt very distant from everyone else and you try to follow your own path. throughout the years you have seen a lot of freaky shit and sometimes it overcomes you and you get stuck in the rabbit hole trying to figure out what it is. All you know is that humans aren't the only ones out there and there is something about yourself that is still a myster. 
What is your true nature: the psychiatrist
You take the problems of others with you wherever you go. In your spare time you try to think of some way to resolve the dilemmas of your friends. You have an attraction to those who are in need and you feel that you always have to contribute in some way to make those around you like you. The respect of others is important to you.
 

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Delle contrade

Post n°311 pubblicato il 26 Agosto 2009 da ex_pre





°°° Di come ognuno abbia una contrada di partenza
Quando si penetra dentro le mura della Cittadella ci si trova dentro una contrada o quartiere. Il quartiere corrisponde alla nostra cultura, la nostra società e la nostra religione.
- Vuole dire che entrando da un'altra parte e in un altro quartiere troveremmo una cittadella diversa?
Esatto, è molto importante valutare e prendere in considerazione da quale lato si entra nella città. Il lato dal quale si entra ci segna per sempre.
- Entrando da un altro lato possiamo avere dei vantaggi?
Assolutamente no. A parte che non è possibile entrare da un altro lato, ma anche se fosse possible ci troveremmo spiazzati. Capita che coloro che vagano nella città s'addentrino in altri quartieri, a volte ne traggono beneficio ma molto spesso è una perdita di tempo e loro s'illudono d'aver fatto qualcosa di utile per se stessi. In effetti è nella nostra contrada che riceviamo i maggiori vantaggi. Nessuno di noi può fare tutto, tutti noi abbiamo delle caratteristiche che ci fanno fare meglio una cosa. Un atleta può essere un ottimo corridore ma se s'impegnasse ad es. nel nuoto rischerebbe di togliere punti alla corsa e rimanere un mediocre nuotatore.
- Ci spieghi meglio cosa sono queste contrade.
Le contrade rappresentano il nostro mondo di riferimento. Noi europei non siamo indiani o africani, abbiamo la nostra cultura, la nostra lingua, il nostro sistema di interpretare e capire il mondo. Le nostre basi culturali e religiose ci hanno segnato profondamente quindi è bene rimanere nel proprio.
- Ma non è meglio conoscere anche altre cose?
Può essere interessante, certo, avere nuovi spunti, altre prospettive, diversi paradigmi ecc ma molto spesso tutto ciò non fa altro che distrarci, metterci confusione. Non si possono seguire tante vie se ne può seguire una. Ci sono tante cose interessanti da conoscere ma la cosa più importante è approfondire una. 
- Quindi studiare è una cosa negativa?
Studiare per approfondire la propria via non è negativo anche se lo studio ci porta apparentemente all'infuori della nostra contrada, è negativa la curiosità che non porta a nulla.   
- Qual'è quindi il consiglio che ci da?
Prima di andare a cercare altre cose bisogna fermarsi nella propria contrada, imparare a conoscerla ed amarla perché essa ci appartiene e noi apparteniamo a lei. Se anche andassimo in altre contrade inevitabilmente dovremmo ritornare alla nostra perchénon si può ignorare la nostra origine. 

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Commenti al Post:
bimba_colorata
bimba_colorata il 26/08/09 alle 11:05 via WEB
quale sarebbe questa curiosità che non porta a nulla??? la curiosità può aiutare a vedere la cittadella, e la stessa vetta, da punti di vista differenti...NON CREDI?
 
 
ex_pre
ex_pre il 26/08/09 alle 11:48 via WEB
Ciao Bimba :)
La curiosità è una cosa naturale e anche buona ma è negativa quando è fine a se stessa e quando ci spinge a perdere la direzione intrapresa. Ne parlerò con il prossimo post che arriverà presto... promesso, ora ho materiale per scrivere diversi post e devo muovermi altrimenti me li dimentico.
 
   
bimba_colorata
bimba_colorata il 29/08/09 alle 00:01 via WEB
Beh certo, fine a sè stessa non avrebbe senso. Cmq, in questo post, tu hai anche affermato chiaramente, che alla Cittadella, e dunque alla Vetta hanno potenzialmente accesso persone di qualsivoglia cultura e religione...strano, per un cristiano. Finora tutti i cristiani che ho conosciuto mi hanno sempre detto che Gesù era l'unica via, e che nessuno va al Padre se non per mezzo di lui.
 
     
ex_pre
ex_pre il 01/09/09 alle 09:28 via WEB
Eh, si, potenzialmente tutti avrebbero l'accesso alla Vetta. Per ora io sto parlando solo della presa di coscienza di una realtà interiore della quale prima si ignorava l'esistenza. Questa realtà ci appartiene in quanto uomini e non perché apparteniamo ad una religione o l'altra.

Homo capax Dei
Vuol dire che: l'uomo in quanto tale è capace di relazionarsi con Dio. In questi post cerco di descrivere un itinerario interiore, le operazioni che avvengono dentro di noi, in questo caso, (e così come lo sto trattando o cerco di trattare)sono più importanti di ciò che suscita tali operazioni. Pertanto Cristo e le idee del crisitanesimo m'interessano tanto quanto riesce a suscitare e motivare delle azioni interiori. Quindi quando il cristianesimo viene presentato solo nel suo contenuto soteriologico (ossia nella sua economia di salvezza) allora non mi è molto utile (si fa per dire) quando invece i contenuti cristiani aiutano a scendere dentro se stessi, quando illuminano il sentiero interiore e mi fanno andare oltre i limiti allora il messaggio cristiano m'interessa.

Ti ho risposto così ma sarei tentato di risponderti con un'altra domanda che sta alla base di tutta questa mia riflessione. Tu dici che Gesù è la via, ebbene cosa significa in concreto che Gesù è la via?
 
     
bimba_colorata
bimba_colorata il 02/09/09 alle 19:35 via WEB
Veramente non lo dico io. Lo dicono quelli che affermano di parlare per conto di Dio. Io, anzi, mi sono proprio avventurata per cercare elementi che mi facciano capire se esistono vie alternative o se davvero questa affermazione è giusta, ed eventualmente, in che senso. Io non so bene chi sia Gesù. Ma devo ammettere che quel che sta scritto su di lui, il suo modo di intendere e spiegare l'amore ed il perdono, per me è stato finora l'esempio supremo di quella perfezione alla quale protende ogni mia aspirazione.
 
     
ex_pre
ex_pre il 11/09/09 alle 10:01 via WEB
C'è chi prende in considerazione quello che Gesù ha detto. C'è chi si sofferma su ciò che ha fatto. Ma sono pochi, e tra quei pochi non ci sono evangelici e simili, che contemplano Gesù nel suo modo di essere, il suo stile, i suoi modi, i suoi perché. Credo che Egli stesso, la sua persona sia il Verbo del Padre e non tanto che egli dica il Verbo. Se impari a contemplare Cristo, la sua persona allora troverai una via che puoi abbracciare e che ti porterà molto avanti. Quando si parla di via allora si vuol andare oltre la solita ortodossia e ortoprassi alla quale si è tentati di ridurre la Rivelazione. La via riguarda la nostra vita mentre la dottrina e la morale riguarda i libri. Per quanto i secondi possono essere dei validi punti di riferimento noi sappiamo che la vita è qualcosa di diverso ed ha altre leggi. C'è chi la riveste e tempesta di parole e chi senza parole trova la propria vita senza tradirla. E'necessario diventare ciò che siamo ed è per questo che nel post parlo della necessità di restare nella nostra contrada.
 
SOUL2007
SOUL2007 il 26/08/09 alle 17:19 via WEB
Cittadelle..?..Contrade..? ?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
 
 
ex_pre
ex_pre il 27/08/09 alle 09:15 via WEB
Toh, chi si rivede: Soul con i suoi interventi standard.
I punti interrogativi possono riguardare anche altri schemi tipo: alberi della vita, sephiroth, 22 canali verticali, orizzontali e obliqui...????
Non fare il bigotto Soul, cerca di essere un po' più libero mentalmente.
 
   
SOUL2007
SOUL2007 il 27/08/09 alle 15:58 via WEB
Tutto è un punto interrogativo, basta rendersene bene conto, no..? ..Ma nella vita quello che contano sono i punti esclamativi.. Però vi sono costrutture che ti lasciano a terra ed altre che ti portano sù come un aquilone. Personalmente ho scelto le seconde, così almeno mi diverto anche a giocare col vento. Francamente l'immagine della Gerusalemme celeste mi ispira poco, ma è un fatto soggettivo questo.
 
     
ex_pre
ex_pre il 27/08/09 alle 16:27 via WEB
Ma questa non è la Gerusalemme celeste io parlo dell'interiorità usando come schema la metafora della cittadella, il cammino,la salita sul monte, il labirinto ecc
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 27/08/09 alle 16:59 via WEB
Strana coincidenza allora, perchè noi, trattando di questo argomento lo simboleggiamo spesso proprio con la gerusalemme celeste, montagna a parte. Bah, l'importante è che sia una salita. Resto comunque inteso che l'albero sefirotico è di ben altro spessore. E poi è stato dettato da Dio...eheheh..sotto le spoglie di Metatron, naturalmente.
 
     
ex_pre
ex_pre il 28/08/09 alle 09:38 via WEB
Io sto cercando di evitare in tutti i modi di usare dei termini religiosi proprio perché la nostra mente è abituata ad aggrapparsi a queste cose e illudendosi di aver capito i concetti smette di cercare e alla fine riconduce tutto ai soliti percorsi che non portano mai oltre.
Una volta che hai detto: "Gerusalemme celeste" "dei" "demoni" "male", "peccato" ecco che la mente come una pallina da golf entra nella fossetta e smette di muoversi. Io cerco di far andare avanti la "pallina" del pensiero anche perché l'interiorità è fatta di azioni, movimenti, bisogni che non hanno alcun bisogno di essere verbalizzati. Noi, con le parole, siamo fin troppo intossicati, le parole ci fregano!

Ovviamente, e mi ripeto, lungi da me il pensiero di stare scrivendo qui IL trattato definitivo di spiritualità, io sto solo mettendo per iscritto delle esperienze che ho fatto e delle meditazioni che sto facendo, è per questo che non ho fretta di scrivere tanto.
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 28/08/09 alle 12:13 via WEB
Capisco Roy, per quanto è regola ormai abbastanza conosciuta che la mente serve solo così come il motorino d'avviamento serve alla nostra auto. Oltre la mente c'è l'intuito, il sentire, l'aggancio col mondo soprasensibile, l'unico aggancio di cui possiamo servirci. La meditazione è valida nella misura in cui riesci ad immedesimarti e ad essere l'oggetto che stai meditando, quindi spegnendo le facoltà razionali. Un pò come poi fa Angela.
 
     
ex_pre
ex_pre il 01/09/09 alle 09:36 via WEB
Infatti, spegnendo le facoltà razionali si riesce ad andare oltre il limite della ragione che è limitata. Per questo il linguaggio della spiritualità è fatto di simboli, metafore, allegorie. Il problema è che spesso la gente accetta queste costruzioni linguistiche come definitive mentre sono messe li proprio per aiutarci a superarle per raggiungere ciò che è reale. Questo è ciò che sto provando a fare.
 
     
luloca
luloca il 07/09/09 alle 21:21 via WEB
Con questo sistema, a mio avviso, si apre solo la porta della follia. O comunque si finisce per credere a qualunque cosa. Mettere da parte la ragione é un'estrema ratsio a cui il cervello ricorre quando non sa darsi delle risposte. Un mio amico, a causa della morte di suo padre e di sua madre nel giro di pochi mesi, é finito per avere le visioni della madonna. Oggi ha quelle degli ufo. Se esiste una spiritualità nell'uomo, non può avere certo sede nella fantasia, ma a mio avviso nella ragione. I folli non hanno la capacità di amare, sono solo chiusi dentro se stessi, intrappolati nel loro io e nel loro stesso pensiero.
 
     
ex_pre
ex_pre il 11/09/09 alle 10:28 via WEB
La nostra intelligenza, ossia, la nostra capacità di comprendere l'essenza delle cose (intus-legere) fa uso di un ventaglio di proprietà che noi, come esseri umani possediamo.
I sillogismi, la verbalizzazione, la dimensione empirica, il giudizio, un certo tipo di memoria ecc che sono propri di chi è "razionale" sono solo una parte dell'intelligenza umana. Credo sia negativo limitare la nostra capacità di conoscere.
Rifugiarsi nella fantasia e nell'immaginario vuol dire perdere il senso della realtà ossia perdere il contatto con se stessi e questo è negativo. Stare dentro la cittadella vuol dire stare dentro la propria realtà fatta di corpo, di bisogni, di emozioni, paure, desideri, conoscenze, relazioni, doveri ecc ecc Quando si perde il contatto con questo allora siamo fuori dalla Cittadella e si resta fuori sia riducendo tutto alla banale realtà empirica sia rifugiandosi in dottrine astratte o fantasie. Sia l'uno che l'altro è Inganno, ossia, il muro della Cittadella.
 
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