FAREPOESIA

EDITORIALE N.1 Quando insistiamo che trovarsi faccia-a-faccia è già la rivoluzione non scherziamo o esageriamo. Queste brutte merde di capitalisti che vi stanno dicendo di “avvicinarsi e toccare qualcuno” con un telefono o di “esserci!” (dove? Da soli davanti a un maledetto televisore?! Questi stronzi lovecraftiani stanno provando a trasformarvi in un piccolo rinsecchito, anemico e pateticamente storpio ingranaggio nella macchina di morte dell’anima umana (e lasciamo stare tutte le schermaglie teologiche su cosa vogliamo dire con “anima”!). Combatteteli, incontrandovi con amici, non per consumare o produrre, ma per godere dell’amicizia, e avrete trionfato (almeno per un momento) sulla più pericolosa delle cospirazioni nell’odierna società euroamericana, la cospirazione per trasformarvi in cadaveri viventi stimolati dalle protesi e dal terrore della povertà: trasformarvi in uno spettro che investi il vostro stesso cervello. Non è roba da poco! E’ una questione di trionfo o di fallimento totale! - Hakim Bey, Via Radio, Shake Ed. - EDITORIALE N.2 FAREPOESIA è propriamente una fanzine e non una rivista. Una fanzine personalizzata ed autoprodotta, costruita con mezzi semplicissimi e spartani (alla portata veramente di tutti) come forbici-colla-fotocopie-computer-e-poco-altro. Le fanzines (lo diciamo per i neofiti), sono pubblicazioni non convenzionali che rievocano nello stile e nel metodo le “fortune” del ciclostile di “vecchia” memoria, e delle riviste di movimento sorte in epoca beat, e poi riprese dalla scena punk di fine anni Settanta. FAREPOESIA è sorretta (si sarebbe detto qualche anno fa) da una attitudine Avant-Pop e, ancora più propriamente, da una particolare attenzione alla sfera del sociale e del politico (se mi è permesso di usare questo termine). FAREPOESIA tenta (nei margini del suo spazio e della sua azione) un discorso di critica-autocritica feroce e di spinta al rinnovamento verso un nuovo protagonismo della poesia e dell’arte in genere. E’ una fanzine che vuole operare per far conoscere testi e autori significativi. FAREPOESIA tenta di creare un reale contatto, un proficuo spazio di: espressione creativa, socialità, condivisione, ricerca, approfondimenti, interventi. FAREPOESIA è convinta che solo un lavoro di gruppo, o se preferite: di equipe, possa davvero tentare di reinventare una via realmente incisiva rispetto al mare stagnate della letteratura italiana contemporanea. FAREPOESIA considera fondamentali (ecco il nostro lato oscuro…) le esperienze avanguardistiche di Dada e del Surrealismo, l’esperienza Beat, il Neorealismo italiano, l’impegno di personalità diverse come possono essere Pasolini e Fortini, ma anche la Neoavanguardia nei suoi momenti più propositivi; fondamentale la riflessione di Guy Debord e dei suoi amici-nemici situazionisti… Fondamentali le idee sull’arte sociale di Joseph Beuys, la musica scritta da Kurt Cobain, il cinema di David Linch, di Sergio Leone, ecc. Inoltre considera estremamente importante e imprescindibile la vitalistica esperienza poetico-politica delle TAZ e dei Centri Sociali in genere, luoghi, comunque, dove con buone dosi di utopia-genuinità-ingenuità-velleitatismo (e qualche joint di troppo) si è realizzata, e si realizza tutt’ora, una qualche forma di “resistenza”. Altro che sconfitta della poesia. Movimento! Invece. Mutamento! Andare! Camminare! Orsù! EDITORIALE N.3 Sulle ceneri della Mosca di Milano (La Cantaride) (Quella mitica in graffette…), di Beat Café, (e della stessa Azione Poesia prima serie), progetti seminali di autoproduzione poetica, la fanzine FAREPOESIA nasce dal desiderio di tagliare a fette la riflessione sulla crisi della poesia contemporanea e di ricercare una qualche via di cambiamento (anche senza uscita…) verso una scrittura che possa essere “efficace” nei confronti della realtà e del sociale, convinti come siamo, che la crisi presente provenga dall’interno dell’uomo, dalle sue condizioni di vita materiale e spirituale (e solo di riflesso dalle condizioni di metodo e di fenomenologia linguistica). FAREPOESIA vuole sottolineare, dunque, la necessità di una scrittura che non produca vacui andamenti consolatori per le anime candide galleggianti misteriosamente nel mare magnum della poesia contemporanea; una scrittura che riesca a graffiare le pareti di un mondo in cui la Pax Virtuale (o detta altrimenti: Guerra-Quotidiana-Infinita) copre crimini inverosimili. Una scrittura capace quindi di riconoscere le sembianze del Moloch Troppo-Post-Moderno e sia capace di costringerlo a rivelarsi nella sua reale sostanza… Primo passo (necessario questo) di una coscienza a-venire… Una scrittura che l’esempio di tante battaglie condotte nel passato da avanguardie, movimenti e artisti isolati (lupi, orsi, volpi, aquilotti, lumache…) la possa rendere vittoriosa senza vittoria. Una scrittura capace di ricrearsi continuamente dalle proprie esigenze di salvezza e dal desiderio vitalistico di esserci secondo i propri sogni, o ciò che è lo stesso, di costruire la realtà, ovvero: intervenendo nel quotidiano per migliorare il proprio mondo. Una scrittura che forte del suo bisogno di esistere, abbandoni la magnificenza dell’opportunità (misera) del successo-insuccesso alle mosche che ronzano intorno alla merda dell’apparenza e del consumo e che indichi una qualche direzione rizomatica, o ribosomica… Un intervento in questo senso ci pare possibile, oltre che necessario… Per quanto ci riguarda abbiamo deciso di prendere in mano le nostre responsabilità… Nonostante i limiti orgogliosi del nostro pulpito. D’altra parte non possiamo far altro che tentare il contatto tra anime a volte isolate e lanciare il sasso nello stagno di un sistema che si “gode” nel proprio poetico e autoreferenziale chiacchiericcio, ininfluente e polveroso. Arrivederci

Indirizzo del sito Farepoesia - www.farepoesia.it  potete trovare tutti i numeri della fanzina.