LA FATA IGNORANTE

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Non sono qui, è inutile. Inutile che mi vogliate convincere che è importante questo o quello, che si valuta una persona da come si veste o dall'arredamento della casa. Non sono là, per fortuna. Privarmi di tutto per quale legge cosmica? Ha ragione Marco e ho sempre saputo che la sua linea era quella autentica, solo che ci ho messo le mie duemila lacrime a liberarmi degli orpelli e dei piagnistei. E ora sono pulita e priva di intenzioni, trasparente e obliante, non per premeditazione, affatto! Diventa automatico scattare al livello successivo, non necessariamente superiore, dacchè ho eliminato ogni idola, anzi, ho mutato la loro funzione: da immagine a sostanza, così mi viene tutto più semplice. E forse ora capisco il sacro incedere di lettere maiuscole che popola certi blog, ma anche no, nel senso che forse non l'ho proprio capito. Ma che differenza vuoi che faccia, tutto mi è divenuto caro, tutto mi scivola tra le dita. Tranne i tulipani. Ho dimenticato in qualche giacca pesante le passioni, secondo me se le cerco non le trovo neanche più. Evaporate. Si, che bello, immagina che ogni montagna enorme possa evaporare al tuo respiro. Io ci credo, lo faccio ogni volta che mi si frappone qualche cosa di indesiderato. Che poi, cosa ci sia di indesiderato nella mia vita non saprei, dato che tutto è desiderato con ogni fibra del mio essere, come avessi valicato il passo dell'accettazione e abbia fatto spuntare ali al posto delle pinne. Non è fantascienza!

Va bene va bene va bene così