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Creato da: fedelissimiroma1971 il 26/01/2009
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Ebagua, pronto il primo colp del Toro

Post n°7200 pubblicato il 16 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Il bomber del Varese è a un passo Vicino anche il barese Gazzi

 FRANCESCO MANASSERO

 

Assalto a Ebagua: il Toro prova a chiudere il primo colpo dell'éra Ventura. Oggi Petrachi potrebbe annunciare l'acquisto dell'attaccante che, con 12 gol, ha trascinato il Varese fino ai playoff promozione.

Italo-nigeriano, 25 anni, per Ebagua sarebbe un ritorno: è cresciuto nelle giovanili granata. Si avvicina anche Gazzi. «Con Ventura ho un ottimo rapporto – così il centrocampista del Bari – devo a lui la mia crescita, raggiungerlo non sarebbe un problema. Torino è una piazza prestigiosa».

 

 
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Si parla di tanti calciatori, ma il portiere?

Post n°7199 pubblicato il 16 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Per la concezione del calcio che ha Ventura il portiere è un giocatore fondamentale. Investire tempo e risorse nella ricerca di un estremo difensore di livello è imprescindibile, anche in prospettiva serie A.
 

“II possesso palla inizia sempre dal portiere” pensiero di Giampaolo Ventura messo nero su bianco nella sua tesi, scritta per diventare allenatore professionista di prima categoria. A questo pensiero va aggiunto quello che “Il possesso palla traduce in sostanza il mio modo di vedere e di interpretare il gioco del calcio”. E allora perché, a parte il nome di Jean François Gillet, attualmente estremo difensore e capitano del Bari, in questi giorni non si parla più dell’urgenza che il Torino ha di trovare un portiere visto che Robinho e Bassi sono tornati alle rispettive basi e che nell’organico granata è rimasto il solo Morello? Ieri c’è stato il tanto atteso summit fra Cairo, Petrachi e Ventura su come impostare le strategie di mercato e quali giocatori servono al mister. Sicuramente nelle quattro ore di colloquio si è parlato anche di trovare non un portiere, ma il portiere.
 
Al Torino un generico portiere tanto per mettere uno fra i pali proprio non serve. E’ fondamentale che arrivi il portiere ovvero un giocatore di esperienza, padrone indiscusso dell’area piccola, capace di impostare l’azione calciando la palla senza commettere errori da far sbellicare l’intero stadio e al contempo venir la bile cattiva a tifosi, allenatori e dirigenti della propria squadra, coraggioso e preciso nelle uscite, attento e pignolo nello schierare la barriera sui calci piazzati e infine, non guasterebbe, incline a parare i rigori. In fin dei conti il segreto di Pulcinella per vincere il campionato di serie B è prima di tutto non prenderle. Appunto. Infatti non subire gol vuol dire pareggio, che a sua volta garantisce un punto in più in classifica. Se poi si aggiunge anche fare gol la vittoria è assicurata, sarà un modo un po’ semplicistico di ridurre il gioco del calcio, ma è questa la lapalissiana realtà.
 
Dicevamo di Gillet. Ha trentadue anni, quindi l’esperienza ce l’ha. Gioca E’ belga per la precisione di Liegi, gioca in Italia dalla stagione 1999-2000, garanzia che il campionato italiano lo conosce molto bene dal momento che vi ha disputato ben tredici campionati dei quali dieci in serie B, indossando le maglie di Monza, Treviso e Bari. Fra i cadetti ha disputato 341 partite subendo 360 gol, con una media di 1,05 reti incassate a partita. Sempre in B è stato ammonito nove volte e non ha mai subito espulsioni. Nella classifica Igv - indice valutazione giocatore, calcolato in trentesimi che non esprime un voto, ma il contributo quantitativo che il giocatore apporta alla propria squadra - fra i portieri della serie A dell’ultimo campionato è al tredicesimo posto con 18,3, al primo vi è Sorrentino con 21,5. Qualcuno dirà che con 1,05 gol subiti a partita Gillet proprio una saracinesca non lo è, ma nemmeno un colabrodo e poi va considerato che nei gol subiti le colpe non sono elusivamente del portiere, ma vanno suddivise almeno anche con la difesa. Se si confrontano gli ultimi dieci campionati di B la squadra che è arrivata prima ha subito una media di 0,87 reti a partita, mentre la formazione che si è aggiudicata in extremis la serie A 0,96, esclusi dal calcolo i gol subiti nei playoff quando si sono disputati (nella stagione 2004-‘05 si è considerato primo l’Empoli, anche se effettivamente si era piazzato al primo posto il Genoa, poi retrocesso all’ultimo, e l’Ascoli era stata l’ultima squadra ad accedere alla massima divisione). Morale al Toro il portiere urge, speriamo che Petrachi vi dedichi, il più in fretta possibile, parecchio del suo tempo e anche una buona parte delle risorse che Cairo gli ha messo a disposizione; l’estremo difensore di qualità è un fondamentale investimento anche per la serie A.

 
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Amichevoli di lusso: Torino-Fiorentina a luglio sulle Dolomiti

Post n°7198 pubblicato il 16 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

C'è anche la Fiorentina, vicina di casa sulle Dolomiti dei granata, che saranno a Sappada. Nella prima fase del ritiro, ovvero da venerdì 15 a sabato 30 luglio, saranno quattro le partite che misureranno lo stato di salute della squadra di Ventura. I viola saranno di casa a Cortina d'Ampezzo e nelle amichevoli estive in programma per il Torino ce ne sarebbe anche una di lusso proprio con la squadra gemellata da anni.

 

 
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L'addio di Bianchi un danno al marketing

Post n°7197 pubblicato il 16 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Ventura sta studiando una squadra senza Bianchi, questo ormai è un dato di fatto che sta davanti a tutti, ma la cessione del bomber granata è cosa assai difficile e vedremo se Petrachi riuscirà a condurre in porto un altro dei suoi "capolavori", ovvero quando è riuscito a liberare Cairo da ingaggi importanti. Ma il capitano merita un discorso a sè, intanto a livello affettivo, perchè è diventato un simbolo per il Toro ed il punto di riferimento della tifoseria, dunque non va equiparato agli altri ex giocatori dall'ingaggio pesante. In più c'è un fatto da tener conto, che lo sottolinea direttamente Carlo Testa, gestore del Toro Store (e conduttore della fortunata trasmissione "Granata Doc"). "Bianchi, che è un ragazzo d'oro sotto tutti i punti di vista, è l'uomo giusto per l'immagine del Torino. Per noi sarebbe una perdita importante, perchè le magliette che vendiamo di più sono proprio le sue, con la il numero nove stampato sulla schiena. Li comprano bambini come persone adulte". Riguardo alle vendite generali, Testa non si lamenta: "Non abbiamo avuto flessioni sugli acquisti, perchè noi vendiamo molto ai turisti di ogni nazionalità e anche agli italiani che arrivano dalle altre regioni. Da noi arrivano russi, inglesi, americani, giapponesi che prendono un souvenir del Toro come emblema della città di Torino. Tutti conoscono la storia, anche quelli che non sanno ora in quale campionato gioca il Torino. Personalmente mi diletto a rispondere alle loro domande e a raccontare le tante storie legate al granata. Essere in Piazza Castello ci agevola e molti ci chiedono se è su questa piazza che fu celebrato il funerale al Grande Torino. La città sta cambiando e l'arrivo di tanti turisti aiuta anche noi".
 
A livello di curiosità, per citare un fatto legato a Bianchi, ieri un piccolo tifoso del Toro ha dato l'esame di terza media tenendo nello zaino la sciarpa del Capitano per farsi coraggio

 
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Incontro con il Varese per Ebagua

Post n°7196 pubblicato il 15 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

 


Per la fascia il sogno è Alvarez. Smentito l'arrivo di Bianchi a Catania. Il fratello: «Non ha intenzione di ridursi l'ingaggio»

 

TORINO
Ventura vuole le ali. Il Toro, che terrà Gabionetta, segue Sestu (Siena), Kasami (Palermo) e Rivas (Bari): ma il sogno è Alvarez. Il portiere Gillet si allontana: costa caro e piace in A. Più agevole arrivare a Rosati (Lecce), Iezzo (Napoli) o Puggioni (Reggina). In difesa si cercano i terzini: a destra interessa Martinelli (Vicenza), all'opposto si valuta Rubin (tornato dal Bologna). In mezzo (ri)spunta Knezevic (Livorno). Per l'attacco, ieri sera incontro con il Varese per Ebagua. Sul caso Bianchi, la voce che il bomber fosse atterrato a Catania è stata smentita dal fratello Riccardo, che però precisa: «Rolando non ha alcuna intenzione di ridursi l'ingaggio».

 
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Ventura: "Ho convinto Cairo al Toro č arrivata l'ora di seminare"

Post n°7195 pubblicato il 15 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971


«Non serve a nulla arrivare in A e cambiare 9 elementi. Conto su Ogbonna. Prestiti? Uno solo»

 PAOLO BRUSORIO

 

TORINO
La prima seduta di allenamento con il Toro è durata otto ore: Giampiero Ventura, come è andato il vertice con Cairo e Petrachi?
«Una vera e propria full immersion. Abbiamo fatto un quadro completo di entrate ed uscite. Ho trovato il presidente attento, ricettivo».

Tradotto: farà come dice lei e addirittura spenderà?
«Abbiamo parlato e disegnato tempi e strategie. Per ora sono parole, ora ci impegneremo tutti per i fatti».

Cosa ha chiesto al presidente?
«Vogliamo costruire una squadra che raggiunga un obiettivo e che produca profitti. Il primo traguardo non può non essere la promozione; il secondo deve nascere da scelte che guardino avanti. Se vai in serie A e devi cambiare nove giocatori su undici è come se avessi fallito ugualmente».

Quasi lapalissiano, ma in questi sei anni Cairo ha comprato giocatori bolliti e solo per il curriculum, rastrellato nelle serie minori. Ergo: come gli farà cambiare idea?
«Ci ho lasciato un anno di vita ieri. Otto ore a parlarci sono tante, siamo usciti convinti di quel che vogliamo fare».

Sicuro?
«Guardi, il Toro non può diventare improvvisamente il grande Torino. Qui è arrivato il momento di concimare e poi seminare, bisogna creare uno zoccolo duro che ritorni a indossare una maglia conoscendone il valore. E non in maniera casuale».

Nomi: a sentire i giocatori, tutti non vedono l'ora di giocare con i suoi schemi. Per quanti di loro c'è posto?
«Non ho letto niente. Spalletti mi diceva sempre, «ma non li guardi i giornali?». Lui li vedeva alle sette del mattino e mi faceva la rassegna stampa. Non ho letto, ma in questo periodo si può dire tutto».

Quanti giocatori cambierà?
«Basta vedere quanti se ne andranno per fine prestito. Tutti verranno sostituiti».

Piazza pulita, dunque?
«I giocatori si dividono in quelli che vogliono arrivare e quelli che si credono già arrivati. Prenda Gabionetta: quello che conosco io ha personalità e qualità e a Crotone l'ha dimostrato. Proprio l'opposto di quello che ho visto contro il Padova: è a un bivio».

Bianchi: discorso chiuso?
«Direi di sì».

Conta su Ogbonna?
«Tutti i tifosi contano su di lui. Ogbonna gioca titolare nel Toro, in serie A farebbe la riserva e uno come lui deve entrare nel calcio che conta dalla porta principale. In più, per il discorso dei profitti, un conto è venderlo dopo una promozione, un altro dopo un campionato simile».

Cairo, lo «specialista» nei prestiti. Disposto a lavorare con giocatori in mano ad altri club?
«In linea di massima no. Solo se sono determinanti a raggiungere un obiettivo. Ma solo con diritto di riscatto. O anche di controriscatto: mal che vada la società porta a casa dei soldi».

Cairo contestato: un problema in più?
«No. È il calcio, se a Torino non fai risultato non puoi pretendere applausi».

Ventura, ma la storia del mister libidine, come nacque?
«Cosa vuole, dopo 19 squadre allenate mi piace veder frullare la palla e sentire i miei che dicono “peccato sia finita la partita”».

Che cosa la diverte?
«I gesti tecnici. La rovesciata di Riva contro il Vicenza, Platini, Maradona, Messi.

E nella vita?
«La vita tutta, la mia è adrenalina pura. Anche per questo ho scelto il Toro».

 

 
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CALCIOMERCATO:

Post n°7194 pubblicato il 15 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

 


Ebagua è il primo obiettivo del Toro per l'attacco: il varesino potrebbe fare coppia con Antenucci, ormai certo l'addio di Rolando Bianchi

Ebagua dotato di un ottimo fisico 1,85 x 80 kg, quest'anno a Varese ha collezionato 28 presenze e realizzato 12 reti, risultando uno dei punti fermi dell'undici biancorosso arrivato fino alla semifinale dei playoff persa con la Reggina di Atzori

 

Osariemen Ebagua è uno dei primi rinforzi chiesti dal neo tecnico del Toro Giampiero Ventura per rinforzare l'attacco e fare coppia con Mirco Antenucci, vista la ormai sicura cessione di capitan Rolando Bianchi.

Lo stipendio del bomber bergamasco infatti, dopo la mancata risalita in serie A, è diventato troppo oneroso per le casse sociali del Torino, come avvenne la scorsa stagione per Matteo Sereni il cui contratto fu ceduto al Brescia di Corioni.

Ebagua dotato di un ottimo fisico 1,85 x 80 kg, quest'anno a Varese ha collezionato 28 presenze e realizzato 12 reti, risultando uno dei punti fermi dell'undici biancorosso arrivato fino alla semifinale dei playoff persa con la Reggina di Atzori.

Per il 25enne nato in Nigeria, ma di cittadinanza italiana, si tratterebbe di un ritorno sotto la Mole, visto che la sua carriera di calciatore iniziò proprio nelle giovanili del Toro, per poi lasciare la Società dopo il fallimento dell'estate 2005.

Prima l'attaccante giocò al Casale in C2 per 2 stagioni mettendo assieme 48 presenze e 11 reti, poi due annate anonime con poche presenze tra Novara e Pescara fino all'approdo al Canavese in Seconda Divisione nel campionato 2008-09. A San Giusto Ebagua  ha totalizzato 28 presenze ed 11 reti.

Nell'estate 2009 il Varese con il Ds Sean Sogliano lo porta in Lombardia alla corte di Sannino, prima 27 presenze e 12 reti e la promozione in serie B e poi la consacrazione in questo torneo con 28 presenze e 12 reti.


Simone Rossi

 
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Bianchi č un peso, inaudito

Post n°7193 pubblicato il 15 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

 

Spiace doverlo dire, perchè il capitano granata fino a pochi mesi fa sembrava un intoccabile ed invece oggi sembra essere diventato un peso nel Torino. Non bastano i suoi 52 gol segnati con la maglia granata, la sua volontà di essere rimasto in B due anni e avere l'intenzione di continuare anche per tre di fila e di aver onorato la fascia da capitano. No, perchè Cairo prima firma contratti lussuosi e poi vorrebbe disfarsene, anche perchè rimanere in B è uno stillicidio economico e, cedendo il bomber, magari ad un prezzo inferiore al valore reale, potrebbe risparmiare sull'ingaggio. Infatti è proprio qui il punto intricato della faccenda: Bianchi per andare via deve decurtarsi l'ingaggio, perchè altrimenti rischia di non avere chance di cambiare maglia. Ma l'intenzione del bomber non sembra quella di cedere, forte di ancora due anni di contratto con il Torino. L'unica "salvezza", per così dire, sarebbe proprio quella di far scattare la legge numero 17, tale da permettere al bomber di svincolarsi per andare all'estero. Dapprima sembrava una minaccia per il Toro, ora potrebbe diventare la svolta. Ma Rolandinho non pare intenzionato a lasciare l'Italia. Rimanere? E' quello che si augurano i tanti tifosi che lo vedono ancora capitano, ma se Ventura ha pronto un sistema di gioco a lui non congeniale, sarebbe un'eresia non dovesse partire titolare. Comunque sia non va messo sullo stesso piano di gente come Di Michele e Aimo Diana, o Simone Barone, per tornare ancora più indietro nel tempo. Bianchi non è stato un flop, tutt'altro, è uno dei giocatori dell'era Cairo che meglio si è integrato al Toro, nonostante il periodo non fosse dei migliori. Senza contare che ha dato quel tocco di umanità in più che nel calcio non guasta mai. A parlare sono le sue reti, così gli esperti del settore che, interpellati, hanno commentato che Bianchi è sempre meglio averlo in squadra che contro. E poi Cairo doveva pensarci prima a quello che stava firmando.

 
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Torino, piace Augustyn del Catania

Post n°7192 pubblicato il 15 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Fonte: www.itasportpress.it

Blazej Augustyn (23), difensore del Catania, utilizzato anche da centrocampista davanti la difesa, potrebbe lasciare il capoluogo etneo. Il polacco non ha trovato spazio nella compagine rossazzurra collezionando nella stagione appena conclusa sei presenze. Secondo quanto appreso da Itasportpress.it pochi minuti fa, il Torino ha effettuato un sondaggio con il Catania per il giocatore. La telefonata di oggi dal ds granata Petrachi al ds del Catania Peppe Bonanno ha segnato il primo passo del Torino per conoscere la valutazione del giocatore. Se ne parlerà nei prossimi giorni anche perchè le due società dovranno incontrarsi per discutere sulla comproprietà di Mirko Antenucci. Il Catania chiede 1,5 milioni di euro, il Torino per il riscatto si ferma a 1.

 
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Gazzi, la conferma arriva direttamente dal Bari

Post n°7191 pubblicato il 15 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Lo avevamo anticipato Gazzi è l'uomo che Ventura vuole portarsi al Torino, la conferma ai nostri microfoni arriva dallo stesso direttore sportivo del Bari , Guido Angelozzi"Posso dire che tra Ventura e Gazzi c'è da sempre un ottimo rapporto di stima reciproca, quindi non mi meraviglio che voglia portarsi il giocatore a Torino. Il problema che sul giocatore ci sono tante squadre ( mezza serie A, Fiorentina ,in primis ndr) . Non posso dire ad oggi se il giocatore vestirà la maglia del Torino o delle altre squadre, soprattutto in un mercato così complicato" Sul piano delle uscite come abbiamo sempre detto De Vezze non rimarrà la scorsa estate il giocatore era stato messo nella lista dei partenti da parte di Ventura, lo stesso in questa stagione. Abbiamo provato a chiedere un commento a caldo da parte di Daniele De Vezze, ma il giocatore si è trincerato in un importante silenzio

 
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Bianchi, l'agente: "Non intende ridursi lo stipendio per andare altrove"

Post n°7190 pubblicato il 15 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Fonte: www.itasportpress.it
 
Il futuro dell’attaccante del Torino, Rolando Bianchi è ancora incerto. La società granata potrebbe cedere il giocatore che non rientrerebbe nei piani tecnici del nuovo mister Giampiero Ventura. A Catania intanto l’ad Pietro Lo Monaco non ha mai nascosto l’interesse e il gradimento per questo attaccante che però ha un ingaggio da top club che è partito da 1,1 di base ed è arrivato a 1,5. Il Catania però, secondo quanto ha spiegato ieri Lo Monaco al quotidiano La Stampa, ritiene lo stipendio di Bianchi fuori dal proprio budget. “L’attaccante –ha spiegato Lo Monaco- deve entrare nell'ottica di ridursi l'ingaggio, perché altrimenti sarebbe fuori da ogni discorso. Se non lo fa, rischia di non avere una squadra”. In esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it è intervenuto Riccardo Bianchi, fratello e agente del giocatore. “Col Catania non ho avuto ancora nessun contatto –chiosa l’agente- La piazza siciliana è importante per ogni giocatore, ma prima di programmare il futuro di mio fratello devo prima parlare con la dirigenza granata visto che abbiamo in agenda un incontro fissato nei prossimi giorni. Del resto Bianchi ha un contratto fino al 2013 col Torino e da li non ci muoviamo senza una decisione presa dalla società granata. Parma? Invenzione giornalistica, non ho ricevuto nessun contatto dalla società emiliana. L’ad del Catania Lo Monaco lo stima? Ci fa piacere che un importante dirigente di calcio abbia avuto sempre belle parole su mio fratello, ma io non ho mai parlato con lui. Riduzione dello stipendio per andare a giocare in Sicilia? Tutte congetture, ha già fatto sacrifici in passato e non intende farne ancora”.

 
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Rubin rientra dal prestito al Bologna "Ventura vuole una super squadra"

Post n°7189 pubblicato il 14 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

«Se le cose stanno così ci sto»

 

TORINO
Rubin chiama Ventura. «Sento dire che il nuovo allenatore è carico e che sta programmando una super squadra – dice il terzino tornato dal prestito al Bologna –. Se le cose stanno così io ci sono. Torino, nelle giuste condizioni, può essere un palcoscenico emozionante. Resto? Nessuno mi ha comunicato nulla, per ora so che partirò in ritiro con i granata». Piace a Fiorentina e Chievo.

 
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Bianchi va via, ma chi lo paga?

Post n°7188 pubblicato il 14 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Il Catania: «Si riduca l'ingaggio». E su Antenucci: «Resta al Toro»

 FRANCESCO MANASSERO

 

La prima faccia da Toro. Per Mirko Antenucci si accende il semaforo verde. È slittato a venerdì il confronto con il Catania – in origine in programma per oggi – sul futuro dell'attaccante a metà tra i due club. Ma la strada che separa la punta dalla conferma in granata è tutta in discesa.

«Antenucci sarebbe basilare per gli schemi di gioco di Ventura, si sposa molto bene con la filosofia del nuovo allenatore del Toro, credo che non ci saranno grossi problemi per trovare una soluzione», è il pensiero-spot di Pietro Lo Monaco, l'amministratore delegato del club di Pulvirenti, ieri impegnato in un appuntamento ben più emozionante di quello rimandato a fine settimana con i granata: le nozze a Palermo di Federico Balzaretti con Eleonora Abbagnato, sua nipote.

Torino e Catania sono vicinissimi. Nemmeno lo sconto sul cartellino che chiederà Petrachi – il prezzo originario pattuito a gennaio fu di 1,5 milioni – farà saltare l'operazione. A meno di clamorosi imprevisti. «Non ci saranno – chiarisce Lo Monaco –. Il Toro ha il diritto di riscatto e noi lo aspetteremo anche se sull'attaccante c'è il pressing di due società di serie A. I rapporti tra i due club sono ottimi: ci siederemo attorno ad un tavolo da buoni amici. La nostra volontà è di chiudere con i granata. In serie B Antenucci è un valore aggiunto e non vogliamo mettergli i bastoni tra le ruote».

Il messaggio del Catania è chiaro, fare presto per evitare sorprese. Chievo e Cesena – già interessate all'attaccante nel mercato invernale – aspettano notizie, pronte ad insinuarsi in eventuali crepe. Se l'ipotesi delle buste, cioè l'asta al buio come extrema ratio per risolvere le comproprietà, è lontana – «Sarebbe una sconfitta per entrambi» –, si avvicina la possibilità che Bianchi possa finire a Catania: anche come pedina di scambio. «Non l'ho ancora sentito, ma lo sanno tutti che lo seguiamo e stimiamo da tempo – la verità di Lo Monaco – il suo problema è l'ingaggio pesante. Oggi, solo i club d'alta classifica potrebbero permetterselo. Ma chi è disposto ad investire così tanto su un giocatore che ha disputato gli ultimi due anni in serie B? Nessuno. Bianchi deve entrare nell'ottica di ridursi l'ingaggio, perché altrimenti sarebbe fuori da ogni discorso. Se non lo fa, rischia di non avere mercato. In prestito? Non credo, ma nel calcio tutto è possibile». Anche che Bianchi accetti Catania, una destinazione che l'attaccante un anno fa rifiutò: ma adesso sono cambiate le carte in tavola.

 
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Ebagua e Antenucci l'attacco giusto?

Post n°7187 pubblicato il 14 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

L'italo-nigeriano cresciuto nelle giovanili granata e il molisano potrebbero costituire la nuova coppia d'attacco. L'uno è un mancino naturale e l'altro predilige calciare di destro, entrambi conoscono la categoria e sono caldeggiati da Ventura.
 

I gol realizzati dal Torino nelle ultime stagioni sono sempre stati motivo di grande cruccio, perché il loro numero non è mai risultato elevato e questo ha comportato grandi problemi alla squadra. I nomi dei due giocatori che formeranno la coppia d’attacco, alle dipendenze di mister Ventura nella prossima stagione, non è dato ancora saperli. Infatti circolano delle voci, ma non essendo ancora aperto ufficialmente il calciomercato e non essendo neppure arrivato il momento delle buste per risolvere i prestiti e le comproprietà, che possono essere anche risolte prima con accordi fra le società, non deve stupire o destare particolare apprensione l’assenza di certezze.
 
Lasciamo da parte l’attuale capitano granata, nonché bomber delle ultime stagioni, Rolando Bianchi, il cui destino sembra indirizzato verso altri lidi sia per volontà della società, che vorrebbe risparmiare i soldi del suo contratto decisamente molto oneroso per la serie B, sia per ambizioni del calciatore, che vorrebbe confrontarsi con la categoria superiore dopo le ultime due stagioni passate in purgatorio. L’attuale spalla di Bianchi, Mirco Antenucci, che è in comproprietà con il Catania con diritto di riscatto già fissato, rientrerebbe nei piani di mister Ventura e il giocatore è ben disposto a continuare ad indossare la maglia granata. Ha quasi ventisette anni (li compirà l’otto settembre) quindi nel pieno della maturità calcistica, avendo giocato da gennaio nel Torino conosce l’ambiente, ha esperienza della categoria perché vi gioca dal 2009 prima con il Pisa, poi con l’Ascoli ed infine da gennaio di quest’anno con il Torino, fatto salvo l’inizio del campionato appena terminato che lo ha trascorso in A con il Catania. Altro attaccante che piace al neo-allenatore granata è l’italo-nigeriano Osariemen Ebagua, reduce da due buone stagioni con il Varese. Ha venticinque anni (li ha compiuti il sei giugno) quindi anche lui dotato di maturità calcistica e, come Antenucci, conosce l’ambiente granata per avervi giocato nella Berretti e nella Primavera, per quel che riguarda la cadetteria vi ha giocato nell’ultima stagione. Aspetto non trascurabile: il giocatore ha voglia di tornare a vestire la maglia granata, ma al momento il Varese chiede 2,5 milioni, decisamente un po’ troppi per un calciatore che il prossimo anno si svincolerà a parametro zero.
 
Le premesse che Antenucci ed Ebagua possano essere la nuova coppia d’attacco del Torino ci sono, ma l’interrogativo che tutti si pongono è: riusciranno a convivere dialogando fra loro e mettendo in apprensione le difese avversarie, facendo tutti i gol necessari per riportare direttamente il Toro in A? La risposta, ovviamente, può darla solo il campo, ma le probabilità che convivano positivamente ci sono tutte. Antenucci è un centrale d’attacco che si posiziona naturalmente dalla parte destra e il suo piede è il destro. Ebagua è un centrale e il piede con il quale predilige calciare è il sinistro. Dal punto di vista della posizione in campo quindi la compatibilità è assicurata. Entrambi sono graditi da Ventura, che non è certo uno sprovveduto. L’unico piccolo dubbio è che non rappresentano una coppia particolarmente dotata in altezza, infatti Antenucci è alto 1,78 ed Ebagua 1,83, ma se si pensa che Paolo Pulici era alto 1,77 e Francesco Graziani 1,80 non c’è proprio di che preoccuparsi.

 
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Torino, Bassi: "Papadopulo ci aveva liberato dalle negativitą"

Post n°7186 pubblicato il 14 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Davide Bassi, classe '85, è arrivato al Torino nella scorsa estate come possibile titolare, ma poi in extremis Petrachi ha scelto Rubinho e l'estremo difensore proveniente dall'Empoli si è dovuto accontentare di fare panchina. Tuttavia ha potuto giocare per i vari infortuni patiti dal portiere brasiliano, totalizzando alla fine 17 presenze con 18 gol subìti. Bassi è tornato all'Empoli in attesa di una nuova sistemazione, come spiega a TorinoGranata, parlando anche di questa annata difficile.
 
Come valuti la tua stagione a livello personale?
 Credo che la cosa più bella di questa stagione è stato l'onore di poter indossare la maglia del Toro, per quanto riguarda l'aspetto prettamente calcistico posso dire che ho passato stagioni migliori sotto l'aspetto tecnico-atletico e sicuramente non sono riuscito ad esprimere tutto quello che so di poter dare.
 

Cos’è mancato al Toro per non entrare nei playoff?
 Al Toro è mancato il salto di qualità quando c'era bisogno di farlo. Abbiamo avuto un inizio e una metà di campionato praticamente da retrocessione. Siamo stati bravi a rialzare la testa diverse volte ma, come dicevo prima, quando il ferro era caldo e andava battuto non l'abbiamo fatto e ci trovavamo sempre in una sorta di limbo nel quale poi abbiamo finito il campionato perdendo col Padova.
 

C’è stato un momento nella stagione in cui avete pensato di farcela e altri no?
 Personalmente ero convinto di arrivare ai play-off. Ci sono stati momenti difficilissimi in questa stagione ma trovavo sempre un qualcosa che mi dava dell'ottimismo. Alla fine è stata una grande delusione, non ce l'aspettavamo proprio di finire così.
 

Quando Lerda è tornato avete subito ottenuto una marcia migliore, ma dopo tre vittorie consecutive c’è stato un altro calo, come te lo spieghi?
 Io credo che nella sua cortissima gestione, Papadopulo ci abbia liberato la mente da tante negatività che ci portavamo dietro da tempo. E' vero i risultati sono stati pessimi, ma a livello mentale vedevo una squadra diversa, che aveva intravisto la luce in fondo al tunnel. Poi è tornato Lerda e la voglia di riscattarsi era tanta, con la squadra che sembrava aver cambiato completamente rotta, non tanto per le tre vittorie, quanto per il modo in cui affrontava le partite. Poi siamo ritornati alla routine d'inizio campionato, forse un pò meglio, ma alla fine non è bastato comunque.
 

Cosa pensi del nuovo calcio scommesse e come valuti le parole dette dal tuo compagno Rubinho, in cui egli stesso ha avuto alcuni dubbi su alcune partite?
 Onestamente non seguo molto i giornali e le trasmissioni sportive in generale, non so cosa abbia detto Rubinho quindi non posso giudicare. Posso dire solo che queste vicende fanno veramente "schifo". Non è retorica, ma è giusto prendere decisioni drastiche altrimenti ogni due-tre anni salta fuori un nuovo scandalo.
 

Hai ancora chance di rimanere al Torino, resterai ad Empoli o andrai altrove?
 Io ero in prestito dall'Empoli con diritto di riscatto del Torino. Onestamente ad oggi penso che per come sono andate le cose una mia permanenza in granata sia quasi impossibile. Vedo comunque il mio futuro lontano da Torino e da Empoli, ma queste sono solo supposizioni e sensazioni personali, sarà solo il tempo a sciogliere ogni dubbio...
 

Una stagione del genere che sentimenti lascia dentro?
 Una stagione così lascia sicuramente amarezza, e tanta. Partire per fare un campionato di vertice e ritrovarsi fuori dai play-off non ti fa sprizzare gioia da tutti i pori.
 

Come hai vissuto quest’anno al Torino?
 Io l'ho vissuto molto bene. Ripeto ancora che è stato un onore indossare la maglia granata. Sono stato molto bene a Torino come città. Ho stretto buoni rapporti, anzi forse qualcosa di più con diversi compagni. Mi dispiace solo per l'esito della stagione, che alla fine conta più di ogni altra cosa professionalmente parlando.
 

Se fossi Cairo lo terresti Bianchi?
 Io non sono nè Cairo, nè Petrachi e nemmeno Ventura, per cui non posso avere la presunzione di dire quello che devono fare. L'unica cosa che posso dire è che Rolando è un giocatore che fa una valanga di gol ad ogni campionato (e quest'anno è stato anche fermo molto per vari infortuni) e il gol è la materia prima del calcio, non è da tutti. Credo che avere un giocatore così sia una manna per qualsiasi società.
 

Conosci Ventura? Se sì cosa pensi di lui?
 Non lo conosco personalmente. E' un allenatore a cui piace far giocare bene le sue squadre anche in maniera quasi esasperata nel possesso palla. Ma condivido molto questo modo di imporre il proprio gioco. Se espresso con gli interpreti giusti si rivela molto soddisfacente.
 

Cosa vorresti dire ai tifosi del Toro dopo questa tremenda delusione?
 Al di là di qualsiasi tipo di scuse, che però lasciano il tempo che trovano, mi sento di ringraziarli per come ci hanno sostenuto tutto l'anno, nonostante gli avessimo regalato più frustrazioni che gioie. Devo fare loro i complimenti per la passione che hanno per questa maglia, che è veramente una seconda pelle per loro.
 

 

 
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Ebagua non solo un'idea

Post n°7185 pubblicato il 14 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Secondo indiscrezioni di Torinogranata l'attaccante Ebagua, non sarebbe solo un'idea, ci sarebbe già stato un contatto con l'entourage del giocatore. Il Torino ha deciso di mettere sul mercato Bianchi, secondo la dirigenza merita la serie A, per questo il nome sulla lista è Ebagua. L'attaccante 25enne è stato una delle più belle scoperte della recente stagione targata Sannino: 12 le reti segnate in 27 presenze. Ventura l'ha richiesto espressamente e con Antenucci, Sgrigna e Iunco potrebbe fare parte di un parco attaccanti di tutto rispetto.

 
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News

Post n°7184 pubblicato il 14 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Dopo summit e strategie, si è decisa la linea guida da seguire, da quest’anno la Società granata risparmierà, e tanto, anche sugli ingaggi

Se pensate che solo dalle cessioni o fine contratto di Bianchi, Gasbarroni, Pratali, Rivalta e Zanetti, il bilancio del Torino riduce le perdite di circa 6,5 milioni di Euro


Oggi parte il mercato granata. Dopo summit e strategie, si è decisa la linea guida da seguire. Non c’è voluto molto per decidere il da farsi vista la precedente collaborazione tra Petrachi e Ventura. Sarà un mercato difficile come del resto è da circa tre anni a causa della crisi economica che colpisce di conseguenza anche il calcio dove, tolte 5-6 squadre di A, i soldi sono veramente pochi e le formule di acquisizione sempre più votate al prestito con diritto di riscatto, alla compartecipazione, senza dimenticare i cartellini a costo zero. Da quest’anno il Toro risparmierà, e tanto, anche sugli ingaggi. Se pensate che solo dalle cessioni o fine contratto di Bianchi, Gasbarroni, Pratali, Rivalta e Zanetti, il bilancio della Società riduce le perdite di circa 6,5 milioni di Euro, si capisce come nessuno sia stato sottopagato, anzi.
Insomma, si potrà finalmente fare pulizia nei conti. Tutto questo per la gioia di Cairo, contestabile in tutto ma non per la puntualità nei pagamenti, e Petrachi, quest’ultimo potrà finalmente proporre contratti adeguati alla categoria con ingaggi adeguati alla B che in caso di promozione saranno automaticamente incrementati ma senza dimenticare dei parametri fissi che incidono sull’entità della somma versata. Il futuro dice che se il Toro va bene tutti potranno guadagnare, se il Toro va male tutti guadagneranno poco. Alla situazione economica verranno francobollate la personalità e la tecnica di ogni singolo atleta che verrà ingaggiato.
Anche questi sono segnali che qualcosa nel Toro sta cambiando, in meglio ovviamente, questo non vuol dire che se il Toro è ancora in B è colpa esclusivamente dei giocatori strapagati per la categoria, vuol dire che con ingaggi adeguati sottoscritti in precedenza il Toro avrebbe potuto investire di più. Credo sia meglio investire un milione di euro su tre calciatori e non su uno solo, questo aumenta la possibilità di riuscita di un investimento che in B è fondamentale per la vita di un club. Stipendi al top possono essere concessi, ma solo a calciatori davvero bravi, bravi, bravi e di recente al Toro non se ne sono visti, senza nulla togliere a Bianchi. A questo punto ci siamo arivati per la troppa voglia di Cairo di assicurare all’organico granata calciatori più di fama che di sostanza, può essere una colpa, io lo chiamo eccesso di generosità.
E poi, non dimenticate che Cairo ha sempre seguito le indicazioni di Ds e mister, quindi nessuno è esente da colpe. Ovvio che le responsabilità di Cairo sono maggiori, ma un conto è sbagliare in malafede ed un altro per incompetenza.
Negli ultimi 20 anni abbiamo visto tanta malafede nei Presidenti ma non abbiamo contestato come oggi, ma???? Se è una colpa pagare tutti bene e puntualmente allora tutti contro Cairo. Secondo me, l’errore è stato sempre lo stesso e cioè troppo entusiasmo che non ha fatto comprendere a Presidente e tifosi che il calcio è cambiato ed imporsi è sempre più difficile, figuriamoci in una piazza dove già vincere non è abbastanza ed in passato si è contestato persino Pulici, Dossena e Junior (l’avete dimenticato?).
Il nuovo mister ha già individuato il problema del Toro, serve gente con cellule granata. Non è importante solo la tecnica o la tattica, il mister lo sottolinea perché ha visto una squadra forte nei singoli ma senza palle e con poca voglia di comprendere che se giochi nel Toro devi giocare orgoglioso della maglia che indossi, devi fare di tutto per indossarla e per non perderla. Come ho detto, il calcio cambia e non possiamo tornare agli anni ’70, ma in giro ci sono calciatori che rispecchiano l’idea del mister e Petrachi può deve trovarli, anche lui ha commesso errori di valutazione, ma non gli si può dire di non aver acquistato dei buoni calciatori.

So bene che mentre leggete, tutti state dicendo “Ce ne eravamo accorti anche noi e non ora, che scoperta”. Ma noi non siamo nella stanza dei bottoni e dobbiamo per forza sperare che chi di competenza ci arrivi, ma come ho scritto in precedenza, anche le situazioni economiche non hanno consentito di fare tutto e subito.
Il mio invito al POPOLO GRANATA è di non contestare a prescindere, se Cairo percorre la giusta via lasciamolo lavorare in pace. Questo non vuol dire dimenticare gli errori del passato, vuol dire dare una possibilità, altro non c’è da fare visto che non ci sono compratori, all’unica persona che mette denaro nel TORINO FC, altrimenti andiamo tutti a vedere la squadra del paesello. Non significa subire tutto impassibili, significa non perdere le ultime speranze di un risveglio granata. Inutile prenderci in giro, se Ventura rispetta la sua fama ci farà giocare al calcio e ci porterà in A, Se può lavorare in un ambiente meno nevrotico allora forse ne beneficiamo tutti. Che colpa ne ha lui del passato? Se poi la situazione non piace si contesta, civilmente, ma volendo esiste anche un’altra strada molto più civile e pungente “L’INDIFFERENZA”. Ecco, io penso che chi non è contento di Cairo e del suo operato è meglio che non segua più la squadra, non faccia l’abbonamento allo stadio e/o alla paytv. La mia non è una provocazione o un diktat imprescindibile, è solo un invito a lasciare in pace la gente granata che vuole seguire il TORO, questo TORO che per adesso non è più un TORO VERO. Andare allo stadio e sedersi accanto a gente che è un Presidente perfetto, senza soldi, è stressante, così come sedersi accanto al DS perfetto ed al mister perfetto. Il TORO lo si ama a prescindere e sempre bisogna stargli vicino perché al di là di tutto il calcio è un gioco e la maglia granata è una bella espressione della storia di questo sport di cui ogni tifoso granata deve andare fiero.
Il Toro è stato anche un simbolo storico di un Italia che voleva riemergere dopo la guerra, vediamo di non diventare un luogo da non frequentare. Portare nel calcio la politica facendo leva su origini operaie, comuniste o quant’altro non ha senso.
Il Toro è di tutti coloro che lo vogliono amare, di destra di sinistra, ricchi e poveri. Capisco che a Torino si ragioni “Noi operai contro voi Industriali” riferendosi ai pigiami, ma mi sembrano concetti superati e poco idonei al momento. Del resto, è sempre qualcuno con i soldi che compra una squadra di calcio, non ho mai visto un gruppo di operai rilevare una squadra.
Non voglio annoiarvi, però leggere certi comunicati del CCTC è davvero deprimente. Se si può soprassedere leggendo commenti di tifosi che si celano sotto nickname più o meno simpatici non lo si può fare quando a parlare sono coloro che, in teoria, dovrebbero rappresentare il tifo granata. Io non mi sono mai iscritto a club. Se da un lato mi rammarica perché stare in mezzo a fratelli granata è molto piacevole, dall’altro mi fa paura l’imposizione dettata da una linea di “governo” frutto di interessi personali. Faccio un esempio, si può essere contro la tessera del tifoso, anch’io lo sono, ma la cosa che fa sorridere è che chi protesta di più sono proprio quelli che allo stadio non potrebbero andare, proprio coloro che hanno fatto allontanare le famiglie e la gente pacifica.
Allo stadio si va con piacere e non per piacere. Il Toro è ripartito da Ventura che avrà i calciatori che desidera. E’ un mister che sa farsi rispettare nelle scelte di mercato e non come qualcuno che diceva di essere d’accordo sull’acquisto di quello o quell’altro calciatore in pubblico e poi in privato creava casini. Già il fatto che Ventura abbia detto che Bianchi può anche partire gli fa onore. I tifosi granata devono aiutarlo nella sua opera di ricostruzione. Sostenere Ventura significa far tornare il Toro in campo. Il TORO VERO.

Capitolo Bianchi

Il Capitano verrà ceduto. Tre indizi fanno una prova si dice nel gergo popolare. Il primo indizio sono le interviste che parlano di costi elevati, il secondo di rispetto delle potenzialità del calciatore, il terzo la non perfetta aderenza tra le caratteristiche tecniche ed il modulo del mister.
Bianchi non ha chiesto di essere ceduto, Bianchi non ha mai chiesto una squadra che giocasse per lui, Bianchi ha solo chiesto di restare a lungo nel Toro. Ora la situazione è cambiata, ma non per Rolly. Bianchi non vuole passare per colui che molla dopo aver promesso di riportare il Toro in A. Non credo che qualcuno possa fargliene una colpa, nel Toro ha segnato tanto giocando in moduli poco congeniali alle sue caratteristiche, tranne nel periodo Colantuono, di solito una Società imposta il lato tecnico sulle caratteristiche del suo bomber, al Toro no, errore grave. Ecco perché, Rolly aveva sottolineato in passato che cambiare sempre non porta a nulla senza mai dire che non gli arriva una palla giocabile. Io gli auguro una brillante carriera, ma soprattutto di andare al Napoli. Merita una piazza importante dove c’è un mister che sa sfruttare le sue caratteristiche, lo conosce già, e che può condurlo in Nazionale, nonché ad esordire in Champions. Grazie di tutto Degno Capitano.

Ogbonna   

Angelo resta e si sta cercando un gemello di pari valore che possa formare una coppia di centrali da Nazionale. Il rinnovo del contratto sarà ufficializzato a breve, 5 anni con ingaggio più che adeguato. Il Nuovo Capitano del Toro, spero fino alla pensione calcistica.

Il mercato

Si delineano gli orizzonti e finalmente vengono fuori i veri obiettivi. Al Toro servono diversi calciatori, innanzitutto un portiere affidabile in B e non solo. Si parla di Gillet che sarebbe un ottimo acquisto. La trattativa è più avanti di quanto non si pensi. La scelta non è sbagliata, anche se io mi aspettavo un calciatore più giovane. Il secondo ritengo sarà Morello che dalla prossima stagione tornerà a non essere più un fantasma.
Dovrebbero cambiare entrambi i terzini, a me non dispiacerebbero Pisano e Renzetti, anche se D’Ambrosio e Garofalo io li avrei tenuti. Di Cesare ed Ogbonna restano, De Vezze idem. Così come resteranno Pagano, Gabionetta ed Antenucci.
Si valuta la permanenza di Iunco e  Sgrigna, uno dei due partirà. Anche se l’attacco non è una priorità, mi fa piacere leggere che Ebagua vuole il Toro, Petrachi ne parla quindi, ritengo che la prossima coppia di attaccanti del Toro debba essere Ebagua-Antenucci. Per me era già sufficiente Antenucci-Sgrigna o Iunco.
Il nodo cruciale è il centrocampo, o meglio la coppia di centrali. In mezzo servono calciatori di qualità con margini di miglioramento, non leggo di Magnanelli e la cosa mi meraviglia, dopo tanto inseguimento ora si potrebbe prendere a cifre meno elevate. Forse è solo perché non vi è traccia sui giornali o magari perché Ventura lo vede poco in un centrocampo a due.
De Falco sarebbe un buon colpo, Gazzi e Pulzetti sono due onesti combattenti. Io però, penso che in mezzo al campo si farà un colpo più colpo degli altri. In mediana abbiamo concesso troppo agli avversari nella scorsa stagione, serve lì un leader vero, un trascinatore, uno che prenda la squadra in mano nei momenti difficili, uno a cui affidare la palla per metterla in cassaforte.

Gabionetta e Lazarevic

Come detto il Brasiliano Resterà. Non tenerlo sarebbe un errore ancor più grande di averlo fatto giocare senza preparazione. E’ un calciatore di valore, un investimento. Quello che abbiamo visto giocare, senza entusiasmarci, è solo il 5% di quello che “Bicicletta” può fare e dare ora è in futuro. Non è un Marinelli qualsiasi, è un talento che va gestito mentalmente, ha potenzialità da Big.
Lo sloveno vuole restare al Toro, Ventura potrebbe fargli fare il salto di qualità (cioè colmare le sue lacune più gravi come ad esempio passare il pallone come si deve), il Genoa è indeciso ma non esclude che possa restare in granata. Petrachi sta lavorando anche per una comproprietà.

Calcioscommesse

In questi giorni qualcuno mi ha chiesto: perché non hai parlato dell’ultimo scandalo del calcio nel tuo articolo? Perché il Toro non c’entra nulla, ha perso e vinto per demeriti e meriti suoi, anche le partite in casa perse contro Sassuolo e Frosinone sono state vere. Soprattutto, non ne ho parlato perché il mondo del calcio è pieno di millantatori, calciatori che scommettono tramite parenti (specialmente in Lega Pro o quelli sottopagati e malati di scommesse).
Si scopre l’acqua calda. Un conto è commettere un reato penale, un altro una violazione sportiva. Spesso si fa confusione ed i vari opinionisti accentuano la bagarre. Il calcio deve adeguarsi ai tempi invece continua a fare lo struzzo.
Io sospenderei tutte le partite con giocate sospette o comunque non omologherei il risultato alla fine della gara. Comprendere l’inciucio non è difficile, in Italia prima deve morire qualcuno per fare una Legge ad hoc. Speriamo la facciano prima della sepoltura del calcio. Onestamente, mi dispiacerebbe vedere squadre retrocesse o penalizzate per colpa di calciatori che volevano solo fare soldi. Un conto è la scommessa di atleti per vincere denaro, un altro è che un dirigente si adopera per truccare una partita.
Io la vedo così. Se poi c’è di mezzo la criminalità organizzata….chiudiamo il calcio. La responsabilità oggettiva va rivista, si deve applicare quando c’è un effettivo vantaggio per una Società e non per un singolo calciatore.
Se l’accordo per far soldi è bilaterale non ha senso penalizzare una squadra.
Faccio un esempio se due calciatori di squadre diverse si accordano per un over non vuol dire che debba per forza vincere una squadra e quindi avere un vantaggio. Concludendo, se già nella vita extracalcistica le punizioni ai colpevoli sono blande, volete che nel calcio si possa fare meglio?  Se si propone “Chi scommette deve essere radiato dallo sport professionistico” tutti a dire che siamo in una dittatura. I problemi si possono risolvere in tutti i campi, il problema vero è che non si vogliono risolvere.Sempre Forza Toro.

 

Fabrizio Duranti

 
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Sgrigna, avviso al Toro: "Torno al mio ruolo e vedrete cosa so fare"

Post n°7183 pubblicato il 13 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

 


La punta: «Ho fiducia, il modulo di Ventura è molto intrigante»

 FRANCESCO MANASSERO

 

TORINO
L'unica certezza è che stavolta partirò da attaccante». Al ballo delle punte, che sta coinvolgendo il reparto offensivo dei granata, Alessandro Sgrigna è un felice assente. Nella sua casa di Vicenza dorme sereno, mentre i compagni di reparto sono in trepida attesa del loro futuro: domani è in programma l'incontro Petrachi-Lo Monaco per sbloccare la situazione Antenucci, trattativa che potrebbe coinvolgere Bianchi.

Riavvolga il nastro dei fatidici 90 minuti finali della stagione. Sgrigna, di notte ha ancora gli incubi?
«Mi chiedo perché sia finita così, ma non riesco a darmi una risposta: dicono che lo spogliatoio fosse spaccato, non è vero. Eravamo convinti di farcela, ma durante la partita contro il Padova ci siamo sciolti. La nostra prestazione è stata la fotocopia della stagione: ben al di sotto delle attese. In campionato siamo partiti male e recuperare si è rivelato sempre più difficile. Ora chiudiamo il capitolo: l'unico modo che conosco è fare un grandissimo campionato».

Lei è arrivato punta e per scelta dell'allenatore ha finito quasi terzino. I tifosi ricordano solo i gol e il suo predecessore Abbruscato, finito a Vicenza nella stessa operazione, ha fatto 19 centri. Qual è la pagella di Lerda?
«Non posso che ringraziarlo, mi ha sempre dato fiducia, gli auguro tutto il bene possibile. Fatta questa premessa, è vero che ho disputato tutta la stagione da tornante. Non l'avevo mai fatto, è stato molto dispendioso, quasi un calvario. Non si ripeterà più: voglio giocare nel mio ruolo. Sono sicuro che adesso sarà così. Da attaccante, mi ricordo ancora qual è la strada del gol».

Ne ha fatti 79 in carriera, 6 quest'anno, 5 nel 2010. Cos'è successo nel 2011?
«Che tra gennaio e febbraio ho avuto un calo fisico, mi capita da qualche stagione, non so perché. Poi quest'anno la situazione si è aggravata a causa della posizione in campo: la corsa dell'attaccante è diversa da quella di un esterno. Alla fine ho pagato dazio, anche con l'infortunio muscolare».

Qualche tifoso l'ha accusata di scarsa personalità.
«Chi l'ha detto non mi conosce e non è obiettivo. Non mi sono mai tirato indietro anche in un ruolo che non è il mio. Non ho mai fatto polemiche, zitto, al servizio dell'allenatore, con la coscienza pulita».

Un anno di Toro: il club granata è in crisi come pare?
«Per me il Toro è motivo di fierezza e di orgoglio, consiglierei a chiunque di venire qua».

Conosce Ventura? Il suo gioco offensivo può essere la medicina per il Toro malato da oltre tre stagioni?
«Spero sia l'uomo giusto. È un grandissimo allenatore, in grado di far riesplodere l'amore della gente. Il suo modulo è intrigante. A Pisa e Bari ha fatto scintille, ma non solo lì. Spero che anche a Torino ci faccia giocare così, alla grande».

Sgrigna-Antenucci sarà la gallina dalle uova d'oro?
«Io e Mirko ci conosciamo bene, ci frequentiamo anche fuori dal campo. Per caratteristiche possiamo completarci. Sì, può nascere il giusto feeling. Ma non dimenticate che c'è anche un certo Bianchi in rosa. I nomi nuovi che circolano? Ben vengano. Quest'anno ci sarà davvero bisogno di tutti».

 
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Torino, serve programmazione per vincere

Post n°7182 pubblicato il 13 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

 

Il paragone fra Torino e Novara è impietoso per i granata. Il Novara è stato costruito con una programmazione fatta per migliorare e vincere, il Torino finora è andato avanti per tentativi. Cairo, consapevole degli errori, vuole ripartire con slancio
 


Il paragone fra il Torino e il Novara è il classico coltello che viene rigirato nella piaga, ma va fatto. Cairo è arrivato al Torino nell’estate del 2005, la famiglia De Salvo ha comprato il Novara all’incirca un anno dopo. I granata nel primo anno del nuovo presidente hanno disputato il campionato di serie B e attraverso i playoff sono subito giunti nella massima divisione, mentre gli azzurri erano in serie C1 girone A e vi rimasero. In seguito il Torino di Cairo ha disputato tre campionati in A per poi retrocedere in B, invece il Novara di De Salvo rimase in serie C, divenuta poi Lega Pro, fino alla stagione 2009-'10, per poi approdare alla B e grazie alla vittoria di ieri nella finale dei playoff disputerà il prossimo campionato di serie A. Il Torino ha avuto un cammino negativamente discendente e il Novara ha effettuato una scalata vincente. Qualcuno potrà dire che se forse ai granata non fosse andata subito bene con l’approdo in A le cose sarebbero andate diversamente, forse. Ma forse alla base dei successi del Novara c’è una programmazione per vincere, fatta di costruzione per gradi in primis con il centro sportivo di Novarello, che a breve si arricchirà anche di un albergo, poi la scelta del sintetico per il terreno del Piola e l’ampliamento dello stadio. In parallelo la netta divisione dei ruoli in società: con il presidente Accornero che ha un ruolo di rappresentanza, con il vice presidente esecutivo e amministratore delegato Massimo De Salvo che si occupa della programmazione amministrativa, con il direttore sportivo, prima Sensibile e ora Pederzoli, che si occupa del mercato e della parte tecnica. Mentre gli insuccessi del Torino sono frutto di una programmazione per tentativi o di una navigazione a vista, nella speranza di riuscire con il minimo sforzo ad ottenere risultati positivi.
 
Ora Cairo vuole ripartire con slancio. A marzo aveva detto che avrebbe lasciato la proprietà del Torino a giugno, ma non lo farà perché non esiste nessun compratore e se lui lasciasse: il Torino dove finirebbe? Chi pagherebbe gli stipendi? Chi metterebbe i soldi per il mercato? Chi garantirebbe le fideiussioni imposte dai regolamenti, che prevedono che gli ingaggi non superino il 65 per cento del fatturato della stagione precedente, e che secondo stime, effettuate dallo stesso patron granata, ammonterebbero a 4 milioni di euro? A queste considerazioni Cairo aggiunge che: “sul mercato metto i soldi che servono” e sulla formazione della nuova squadra “prenderemo i giocatori che abbiano caratteristiche utili al gioco di Ventura”, per quel che riguarda la società “stiamo operando per costruire un settore sanitario di grande livello con professionisti radicati sul territorio” e per quel che concerne i rapporti con istituzioni e tifosi “voglio avere relazioni più strette con la città, con le istituzioni. Voglio essere ancora più aperto alle sollecitazioni del mondo esterno per fare sistema, voglio avere un rapporto più stretto e collaborativo anche con i Media. Verso i tifosi cercheremo di essere ancora più vicini: prova ne sia che andremo di nuovo in giro per il Piemonte per l’amichevole infrasettimanale. Proporrò una campagna abbonamenti stupefacente, a condizioni commerciali speciali, che consenta ai nostri tifosi di dire: il presidente paga dazio per i suoi errori, ma adesso ci chiama per tornare a casa. L’Olimpico deve tornare inviolabile: più sarà pieno, più sarà facile per noi”. Queste le parole di Cairo rilasciate a Piero Venera nell’intervista pubblicata oggi su Tuttosport. Le dichiarazioni del presidente granata sono totalmente e assolutamente condivisibili: ora si aspettano i fatti concreti e i risultati, in primis la serie A diretta.

 

 
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Torino, due nomi nuovi per il dopo-Bianchi

Post n°7181 pubblicato il 13 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

 


Perdura l'interrogativo inerente la successione di Rolando Bianchi: la pesantissima eredità da raccogliere è ancora legata all'incognita del centravanti titolare del Toro per il 2011/12, il quale, Ventura docet, non dovrà possedere le caratteristiche da classico ariete d'area (sembrano dunque remote le ipotesi legate a Mastronunzio o a Piovaccari). Rimbalzano da fonti torinesi i rumours inerenti due nomi, già accostati ai colori granata tra l'estate 2010 e l'ultimo mercato di riparazione: si tratta di 20enne Mattia Destro (giocatore che si completerebbe particolarmente bene con Antenucci dal punto di vista tattico), la metà del cui cartellino dovrebbe essere riscattata dal Genoa, che ne condividerebbe così la proprietà con l'Inter, e del 21enne Alberto Paloschi (reduce da due stagioni tormentate da continui infortuni), già in compartecipazione tra Milan e Genoa, seguito anche da Bologna e Udinese.

 
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