In coda dal tabaccaio, quando ecco entrare un “soggetto” problematico che comunica ai presenti come, in Piazza Garibaldi (cinquanta metri dalla mia abitazione) si sia suicidato un “pizzaiolo”.
Si perdono generalità, e patronimico in favore della becera sintesi. Le nostre vite sono caratterizzate da un ostentato egoismo di formica al centro dell’universo, dove gli altri esistono per esserci utili strumenti; solo strumenti. Mi sono avvicinato con rispetto al luogo indicato dalla presenza di un’auto medica ed alcune volanti della polizia. Ho fatto il segno della croce e ho trasmesso un pensiero a quella povera anima.
Non lo conoscevo: resta il dolore per la perdita di una vita umana sopraffatta dai problemi che sono sempre i soliti: malattie, denaro, amore…
Qualcuno ha commentato serafico, con la faccia “sdrucita” di chi tra un attimo penserà ad altro: Ci vuole coraggio a suicidarsi! Gli ho risposto, in maniera leggermente alterata, come sia necessario maggior coraggio a vivere!