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2010.10.07 - Giudizio di parificazione 2010: è possibile un'altra lettura?

Post n°1192 pubblicato il 10 Luglio 2010 da pluparello
 

Il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Siciliana è per noi dirigenti della Regione il documento che ci permette di conquistare le prime pagine dei giornali locali e se siamo fortunati anche di quelli nazionali.

Anche per il 2010 è andata così!

La Corte dei Conti fa certamente il proprio mestiere, ma la lettura di alcuni numeri è l'unica possibile?

Mi domando, per esempio, perchè il rapporto tra il numero di dirigenti e di dipendenti del comparto viene fatto soltanto rispetto ai dipendenti a tempo indeterminato, e, ancora, escludendo il personale del corpo forestale della Regione?

Non è che in tal modo il rapporto diventi virtuoso (ma quale sarebbe il rapporto virtuoso?) ma rappresenterebbe più puntualmente il rapporto tra il ruolo dirigenziale e le risorse umane complessivamente impegnate nella realizzazione della missione istituzionale.

Provo a rifare due conti sui dati al 31 dicembre 2009.

Diversamente da quanto affermato nella Requisitoria del Procuratore Generale d'Appello Giovanni Coppola, V.P.G., utilizzando i dati riportati nell'appendice al Giudizio di parificazione per il 2009 emerge che il:

  • personale con qualifica dirigenziale è di 2.149 e non di 2.010

    (su questo dato influisce probabilmente il numero dei dirigenti della Arpa Sicilia e del Corpo forestale, compresa azienda)

  • personale del comparto non dirigenziale è di 16.793 e non 11.518

    (su questo dato incide probabilmente il personale di cui all'osservazione relativa alla dirigenza e certamente il personale del comparto a tempo determinato)

  • rapporto tra numero di dipendenti del comparto per dirigente è di 7,9 anziché 5,6

Come avevo intuito il rapporto continua a sembrare non particolarmente virtuoso, però è superiore del 50% di quello preso in considerazione dalla Corte.

Più interessante è il dato calcolato dipartimento per dipartimento.

Nelle 41 strutture prese in considerazione dal Giudizio della Corte il rapporto tra dirigenti e dipendenti è estremamente variabile e, a mio giudizio, rispecchia le peculiarità di ciascuna struttura.

Escludendo dall'analisi gli uffici speciali, il rapporto tra dirigenti e non dirigenti oscilla da un minimo di 1,5 al dipartimento urbanistica fino a un massimo di 29,1 al dipartimento lavoro, con situazioni variegate in tutti i dipartimenti che, a mio modo di vedere, dipendono, anche, dalla missione istituzionale degli stessi e per i quali nel tempo furono assunte figure professionali afferenti alla qualifica dirigenziale.

Ma questa analisi serve a qualcosa?

Statisticamente si. Organizzativamente no.

Sarei molto più interessato a:

  • tentare di comprendere cosa fa e cosa produce questo esercito di dipendenti pubblici che si occupa delle funzioni più disparate

  • conoscere quali sono i costi di funzionamento di questo esercito, e non soltanto il costo del personale

  • sapere quali sono gli investimenti che la Regione, come organizzazione, ha fatto, sta facendo e farà per rispondere a una domanda di servizi crescenti

Proviamo a interrogarci anche su questo.

I risultati potrebbero essere molto più interessanti e degni di una analisi dalla quale potrebbero derivare interventi importanti di efficientamento della macchina regionale!

Sembra invece che l'unico problema della Sicilia sia il numero di dirigenti.

Io sono un pragmatico.

I dirigenti li abbiamo? Sono ben pagati?

Chiediamo loro di fare il loro dovere e di rendere conto dei risultati degli uffici cui sono preposti.

Sempre nel Giudizio di parificazione c'è un “accenno” al personale a tempo determinato.

Io affermo, senza tema di smentita, che la Regione senza questo personale si fermerebbe.

Circa il 90% di questo personale afferisce le categorie A e B.

Per queste categorie di lavoratori, i contratti collettivi di lavoro non prevedono per l'accesso il pubblico concorso.

Mi sfugge quindi il significato di quanto riportato nel Giudizio 2010 quando si dice:

“Con la nuova dotazione organica, pertanto, si sono creati i presupposti per un incremento di 4.808 dipendenti a tempo indeterminato, pari al 45 % del totale. Probabilmente si è avuto di mira l'assunzione dell'attuale personale a tempo determinato. Assunzione, forse attraverso il sistema della stabilizzazione che, ad avviso dello scrivente, a parte i profili di dubbia legittimità costituzionale, è eticamente scorretta in quanto rappresenta una mortificazione per le centinaia di migliaia di giovani disoccupati (almeno con riferimento ai soli disoccupati siciliani), che non hanno mai ricevuto alcun aiuto economico dalla Pubblica Amministrazione, semplicemente perché ignorati a beneficio di soggetti che senza concorso sono stati selezionati non per maggior merito o intelligenza, ma solo in ossequio a logiche spesso clientelari che hanno avuto di mira “le prossime elezioni”, anziché “le prossime generazioni”.”

Parole molto belle ma non so fino a che punto calzanti con il fenomeno al quale si riferiscono.

 

 
 
 
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