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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 12 Marzo 2008 da FiammaDestra

 
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VELTRUSCONI? NO GRAZIE!

Post n°4 pubblicato il 11 Marzo 2008 da FiammaDestra

 
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Post N° 3

 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 02 Marzo 2008 da FiammaDestra

LOTTA AL CARO VITA

Bloccare l’automatismo della gravazione dell’Iva sulle accise dei carburanti in relazione alle oscillazioni del prezzo della benzina, fissando dei limiti rivedibili in base all’andamento dell’indice Istat e impedendo l’odioso meccanismo della “tassa sulla tassa” che ha contribuito nei soli ultimi due anni ad aumentare di ulteriori 16 centesimi al litro il costo della benzina verde .

Abolizione del “canone Rai” , vera e propria tassa ingiusta nei confronti dell’intera cittadinanza.

Blocco degli aumenti delle tariffe di luce, gas e telefono per due anni.

Introdurre il quoziente basato sul reddito familiare complessivo delle famiglie come criterio di base per il prelievo fiscale, in ragione anche della presenza di disabili e anziani a carico del nucleo familiare.

Realizzazione di patti concertativi con le categorie per diminuire il prelievo fiscale alle imprese italiane e ai commercianti che ridurranno i prezzi dei generi di prima necessità


MUTUO SOCIALE

Intendiamo affermare in ogni sede il principio per cui ogni famiglia italiana ha diritto alla proprietà della propria abitazione, senza sottostare a meccanismi di impoverimento del reddito familiare attraverso la pratica usurante degli affitti o la stipula di mutui classici che

arricchiscono soltanto le banche e mettono a serio rischio, come dimostrano i più recenti avvenimenti, il futuro di centinaia di migliaia di famiglie.

Non è attraverso forme di controllo del prezzo degli affitti che si risolve l’emergenza abitativa ma attraverso l’istituzione del Mutuo sociale, a cui possano avere accesso quelle famiglie che necessitano di abitazione e in cui nessun membro sia proprietario di immobili, attraverso cui comprare case pubbliche a prezzo di costo senza passare attraverso le banche.


ACQUA BENE PRIMARIO

L’acqua è un bene primario della nazione e di prima necessità per il nostro popolo, e in tal senso lo consideriamo di interesse strategico dello Stato.
Per questo motivo – e diversamente da altri settori - riteniamo sia doveroso considerare l’acqua, la sua gestione, la sua distribuzione e la vendita al consumatore un “bene pubblico” meritevole della massima tutela da parte dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali.
Gli interessi dei privati in questo settore non possono prevalere rispetto all’interesse generale.
Le politiche di privatizzazione delle acque vanno completamente riviste anche al fine di ritornare a tariffe di vendita che non penalizzino il consumatore e contemporaneamente tutelino questo bene pubblico.
Le aziende pubbliche che gestiscono e distribuiscono l’acqua devono rimanere o devono nuovamente essere riconvertite in un capitale di azienda totalmente pubblico, senza alcuna infiltrazione di privati. Tutti i cittadini-consumatori saranno a loro volta soci dell’azienda. Il “maggiore azionista” rimarranno gli enti locali preposti, che dovranno gestire l’azienda nell’interesse comune.


SANITA’

Riteniamo che - anche creando un rapporto virtuoso tra sanità pubblica e sanità privata, coinvolgendo Stato e Regioni – vada potenziato innanzitutto il Sistema pubblico della sanità: intervenendo per rimuovere tutte le incrostazioni burocratiche, controllando fortemente le spese inutili e rimuovendo i deficit di sistema, ma sempre tenendo al centro il cittadino-paziente, garantendo in particolare ai non abbienti la possibilità di scegliere dove


e come farsi curare, garantendo anche a chi non è nelle condizioni economiche per farlo privatamente di essere curato e assistito secondo criteri qualitativi e di eccellenza.

Riteniamo sia necessaria una vera e propria “rivoluzione” nel campo della sanità che non può poggiare esclusivamente su criteri di privatizzazione, ma in base al principio di sussidiarietà, deve poter contare sul coinvolgimento della cittadinanza organizzata in forma associativa per aiutare, sostenere, tutelare i pazienti: in altre parole tutte quelle attività extra-ospedaliere a beneficio dei pazienti, spesso ignorate dal sistema Pubblico ma apprezzate dai cittadini e necessarie alla qualità della vita dei pazienti.

Le Associazioni meritevoli devono essere individuate, ed a loro deve essere affidato, attraverso la stipula di convenzioni, un pezzo di sanità e di sostegno al sociale; non parliamo dei soliti contributi a pioggia ai “furbetti delle cooperative” od agli amici degli amici: parliamo di meritocrazia.

Chi lavora bene, nell'interesse dei pazienti, e fa risparmiare denaro allo Stato, va individuato, coinvolto nei processi decisionali e premiato.

E questo vale nel campo della salute, come dell’assistenza ai bisognosi e agli anziani, nel recupero degli emarginati e dei tossicodipendenti: il “terzo settore”, il volontariato sociale, la società civile organizzata per la tutela di chi ha meno sono anch’essi pilastri che la Destra considera fondamentali per l’edificazione di un nuovo Stato Sociale.

Per ciò che concerne la nomina dei manager del settore sanitario riteniamo che essa debba essere basata esclusivamente su criteri di capacità e merito e non in base all’odioso principio delle nomine partitiche.


ISTRUZIONE

Ridare fiducia al corpo docente nelle scuole di ogni ordine e grado, premiando chi più si impegna e merita, al fine di gratificare maggiormente chi occupa un ruolo così dlicato come l’insegnamento e migliorare gli standard scolastici.

Se uno slogan fortunato del passato prevedeva le 3 “i” di inglese, internet e impresa come elementi centrali di un ragionamento modernizzatore per la scuola italiana, noi crediamo che vada oggi invece posto l’accento su una quarta “i”, quella di “Identità” che deve tornare orgogliosamente nei programmi scolastici e che non può più venir annientata dalla cultura post-sessantottina che vuole educare i nostri figli come individui sradicati, cosmopoliti e privi della conoscenza della propria storia e della propria memoria (autentiche basi su cui costruire con successo il proprio futuro) senza capacità critica, in una scuola massificata che continua a rifiutare il merito come primo ed essenziale elemento di selezione e avanzamento negli studi.

Identità: a maggior ragione ribadiamo questo nostro pensiero nel momento in cui sempre più sono compagni di classe degli studenti italiani migliaia di immigrati e i loro figli.
Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà all’insegnamento del Corano o di qualsivoglia altra Religione diversa da quella Cattolica nelle scuole statali e crediamo sia invece doveroso introdurre l’obbligo di studiare la cultura e la civiltà giuridica del nostro Paese proprio al fine di non creare sacche di emarginazione tra gli studenti di culture e religioni diverse


Proponiamo l’abolizione dei test di ingresso all’Università: i criteri di selezione dei “capaci e meritevoli” devono avvenire principalmente attraverso la valutazione del curriculum studiorum


FIDUCIA NELLO STATO

Tutti i rimborsi/debiti che lo Stato (amministrazioni centrali e locali) ha nei confronti sia delle persone fisiche che delle persone giuridiche devono essere liquidati entro e non oltre sei mesi, eventualmente anche con titoli dello Stato. Il provvedimento interessa ad esempio tutti i rimborsi IVA - IRPEF- IRPEG e tutte quelle aziende che lavorano per lo Stato, dagli ospedali alle manutenzioni delle strade.


OPERE PUBBLICHE

Parere consultivo – e non più vincolante - delle Sovraintendenze e degli Enti locali per tutte quelle opere di grande interesse pubblico e sociale.

Costruire tutte le opere pubbliche necessarie a mantenere l’Italia ai livelli europei, dall’Alta Velocità, ai porti, alle reti stradali e autostradali. Se non si fanno tutte le infrastrutture necessarie l’Italia sarà presto fuori dai mercati europei e internazionali.
Con particolare riferimento al Mezzogiorno d’Italia: è nostra convinzione che con un Sud rinnovato, con autonoma capacità di sviluppo, capace di trovare finalmente una propria vocazione di crescita tutta l’Italia ne trarrà benefici immensi. Questione settentrionale e questione meridionale si risolvono insieme, nella capacità di dare risposte ai problemi concreti: un’Italia a due velocità nel mondo dell’economia globalizzata non va da nessuna parte, è solo un treno che deraglia. Per questo crediamo che il Sud necessiti di particolare attenzione nella realizzazione di tutte quelle opere pubbliche che possano essere utili alla sua rinascita. Dalla rete idrica per l’agricoltura fino alla realizzazione di infrastrutture turistiche, dalla attenzione al rispetto del territorio fino alla riconversione dei vecchi e ormai dismessi mega-poli industriali.


AMBIENTE

L’Ambiente per la noi è innanzitutto un bene comune da salvaguardare, tutelare, difendere e sostenere, ma è anche un’occasione, per una nazione come l’Italia, tra le più ricche al mondo in quanto a patrimonio ambientale e culturale, una nuova occasione di sviluppo.
In questo senso la Destra-Fiamma Tricolore ritiene di dover dar vita ad una politica ambientale capace di far coesistere in maniera sinergica la tutela della natura con le attività umane.

Di fronte allo scempio dei rifiuti in Campania di cui riteniamo responsabili i governi locali di centro-sinistra è dovere dello Stato adottare provvedimenti normativi per la riduzione a monte dei rifiuti, favorire il riciclo e il riutilizzo delle materie attraverso la diffusione su tutto il territorio nazionale della raccolta differenziata e, realizzando un ciclo industriale realmente integrato, procedere alla realizzazione di termovalorizzatori.
Nello specifico della situazione campana ci impegneremo per la restituzione ai cittadini della Tarsu ad oggi pagata per un servizio non reso.



La gestione delle Aree protette per noi deve situarsi nell’ottica di uno sviluppo eco-sostenibile ed eco-compatibile; l’attività venatoria va sostenuta nel suo valore associativo, culturale e tradizionale e a questo fine riteniamo necessaria la revisione della Legge 157/92, in un percorso di armonizzazione con le normative europee e di recepimento delle direttive 79/409/CEE (uccelli) e 92/43/CEE (habitat) nel rispetto concreto di natura e tradizione.


RIFORME

La destra italiana vuole una riforma vera ed efficiente dello Stato.

Al primo posto mettiamo l’istituzione della Repubblica Presidenziale, solo un Presidente eletto dal popolo può garantire contemporaneamente la stabilità e la governabilità delle Istituzioni e la maggior partecipazione democratica del popolo alle scelte di Governo.

Unitamente alla Repubblica Presidenziale la Destra crede nella bontà dell’amministrazione federale delle Regioni e degli Enti locali sulla base dl principio di “sussidiarietà”

Una seria riforma della politica contro le logiche di casta necessita il riconoscimento giuridico dei partiti e l’applicazione dell’art.49 della Costituzione.

Nella lotta contro gli sprechi di palazzo la Destra si propone di abolire radicalmente tutti gli enti inutili ad oggi ancora esistenti. Inoltre vogliamo ridurre per legge tutte le assemblee elettive fino alla metà del numero attuale dei loro componenti.

Nel rapporto tra eletti ed elettori crediamo sia doveroso reintrodurre la preferenza anche per l’elezione dei membri del Parlamento italiano così come già avviene per gli eletti al Parlamento europeo e nei vari Consigli regionali. Unitamente alla reintroduzione della possibilità di scelta da parte degli elettori dei propri rappresentanti la Destra vuole introdurre criteri certi di riduzione delle spese per le campagne elettorali.

L’enorme burocrazia e l’inefficienza di ampi settori del servizio pubblico che opprimono quotidianamente gli italiani non sono responsabilità dei dipendenti della Pubblica amministrazione, ma “mali del sistema” che vanno curati con determinazione attraverso la riduzione delle innumerevoli leggi che appesantiscono il rapporto tra cittadino e P.A. e contemporaneamente introducendo reali criteri di meritocrazia in ogni ordine e grado del pubblico impiego oltreché ad attente politiche di riduzione reale degli sprechi.

 
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Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 02 Marzo 2008 da FiammaDestra

PROGRAMMA ELETTORALE

della lista

LA DESTRA – FIAMMA TRICOLORE

ELEZIONI POLITICHE DEL 13-14 APRILE 2008



PREMESSA

I Movimenti politici “La Destra” e “Fiamma Tricolore” hanno deciso di unire le proprie forze, i propri simboli e le proprie storie per candidarsi con un’unica lista e un programma comune alle elezioni politiche del prossimo aprile.
“La Destra-Fiamma Tricolore” si candida a guidare l’Italia nella prossima Legislatura consapevole della necessità storica per il popolo italiano di continuare ad avere nelle massime istituzioni rappresentanti della storia della Destra sociale e nazionale, politica e culturale, che ne sappiano tramandare valori e principi in questa era difficile e di transizione, senza cadere nel tranello di chi, facendosi interprete di un pensiero unico, nell’economia come in politica, commette un tragico errore unico. Riteniamo che la semplificazione del quadro politico, la governabilità e la crescita del nostro Paese non risiedano affatto nella riduzione degli schieramenti politici a due soli soggetti che tendono ad assomigliarsi sempre più offrendo al nostro popolo soltanto la misera idea di un’alternanza di oligarchie e non quella di un’alternativa credibile per la risoluzione positiva dei tanti, troppi, problemi che ancora affliggono la nostra Patria.

I valori e principi che ci animano e che ci uniscono in questa battaglia comune si qualificano nel:

concepire la Libertà innanzitutto come concreto esercizio di Diritti – della persona, delle comunità, dei popoli – in coesistenza delle dimensioni del Sacro e del Bello; le scelte individuali con le politiche per la famiglia come cellula fondamentale del più vasto corpo sociale; la politica per il popolo, con il popolo e non per il potere, identificando i linguaggi e gli strumenti più adatti a ri-costruire un dialogo politico scomparso da decenni;

promuovere la libertà e il dialogo tra le religioni senza gettare benzina sul fuoco dello scontro di civiltà, scongiurando il rischio concreto di una perdita dei valori profondi della nostra civiltà – che è romana e cristiana, e affonda le sue radici nel Diritto naturale – in nome di quel relativismo laicista, ultimo ariete del degrado nichilista;

pensare uno Stato nuovo, non più astratto contratto tra individui atomizzati ma patto tra le generazioni presenti, quelle passate e quelle a venire, comunione ereditaria tra corpi intermedi, comunità e autonomie locali, sistema delle imprese e persone; uno Stato capace di arginare il potere anonimo e senza volto delle grandi centrali finanziarie e multinazionali, dei poteri sovranazionali privi di legittimazione politica e democratica; uno Stato capace di affermare che la politica – se tale vuole essere – non può ridursi esclusivamente al rango di curatrice fallimentare dell’amministrazione; uno Stato che promuova la cultura della legalità e fornisca ai cittadini una giustizia finalmente rapida ed efficiente;


contrastare l’idea materialista che vede il Lavoro esclusivamente in ragione della sua funzione economica, consapevoli che il lavoro è anche e soprattutto creazione, arte, cultura ed è intimamente radicato nei luoghi e nelle comunità locali in cui si esplica;
riportare la persona, il lavoratore, al centro dei processi economici e produttivi, consapevoli che il prodotto è comunque e sempre frutto del lavoro umano e non può avere mai la medesima dignità dell’uomo che lo ha lavorato e prodotto, e che per questo vanno incentivati tutti i modelli che tendono a forme di partecipazione del lavoratore al capitale dell’ impresa;
fuggire l’idea che la Vita possa ridursi al mercato, nuova forma di idolatria che caratterizza gli adepti di quell’ideologia mercatista che si va diffondendo e che rappresenta la sintesi aberrante dei peggiori presupposti del meccanicismo marxista con il substrato di fondo di certo liberismo materialista;

promuovere fermamente l’ampia partecipazione del mondo femminile nella vita politica e del lavoro non solo tramite la legittima affermazione dei diritti delle donne ma soprattutto attraverso un rinnovato apprezzamento di quei valori autenticamente femminili per i quali la donna è intesa quale patrimonio costitutivo e fondante della società nel suo ruolo civile, culturale, istituzionale e di motore propulsivo della famiglia;

vivere l'identità e l’appartenenza nazionale come missione, superando lo sconfittismo e l’idea del declino, nel rispetto delle molteplici identità locali, delle tante piccole patrie che tutte contribuiscono pienamente a definirci, insieme e a fianco del sogno europeo, della naturale ambizione mediterranea e di una vocazione universale che trova le sue fondamenta nella nostra storia più antica;

pensare, di fronte ai fenomeni migratori e alle necessità di sostegno di cui il mondo occidentale si deve fare carico, la costruzione di un modello anti-xenofobo che, lungi dall’essere multiculturalista, rifugga la falsa idea di facili integrazioni estranee alla cultura dei doveri, che sappia scegliere a chi offrire ospitalità per una più facile convivenza di culture e che, nel tempo, senza pretese materialiste, possa arrivare a sviluppare un modello di identità arricchita, sul presupposto dell’esistenza di un dato culturale e antropologico, legato alla terra, alla cultura e alla storia, dal quale non si può prescindere – l’identità – che va affermato non in negazione dell’identità altrui ma come presupposto necessario di relazione e di rispetto dell’altro da noi, e contemporaneamente pensare a politiche di cooperazione che aiutino le popolazioni più bisognose a restare nei propri Paesi evitando l’impoverimento e uno sradicamento carico di angosce.

Sulla base di questi principi che ci uniscono, riteniamo di dover offrire al nostro popolo la possibilità di scegliere sulla base degli impegni di questo programma che ci unisce e che tutti i nostri candidati al Parlamento si impegnano a rispettare – e a non tradire - nella prossima legislatura.


VALORI
Per noi la Vita è Sacra. Senza dubbi né esitazioni. Al centro della nostra proposta politica vi è la Persona, dal concepimento alla morte, con i suoi diritti e la sua dignità.

Rivedere l’applicazione della Legge 194: intendiamo rendere efficace la parte sulla “prevenzione” della L.194, con riferimento agli artt. 2 e 5 che sanciscono il ruolo di “prevenzione rispetto all’aborto” dei consultori, al fine di rendere effettiva la Difesa della vita dal “concepimento” e non, in termini equivoci, “dall’inizio” come è oggi. Trasformare –



secondo lo spirito della Legge – i Consultori in luoghi di sostegno e orientamento alla vita e non all’interruzione volontaria di gravidanza.
Tutela della famiglia tradizionale: consapevoli della necessità di regolamentare i rapporti di Diritto privato che scaturiscono dalle diverse forme di unione di fatto, vogliamo ribadire la nostra ferma opposizione a formule tipo DICO e PACS, che investono il Diritto pubblico oltre alle finanze dello Stato.


SICUREZZA E IMMIGRAZIONE

Certezza della pena- Revisione della Legge Gozzini e riduzione dei benefici di legge in relazione alla carcerazione per tutti quei reati che creano allarme sociale; stretti controlli sull’applicazione della pena; introduzione obbligatoria del “braccialetto elettronico” per accedere ai programmi di reinserimento sociale per i detenuti. No ad ogni nuovo indulto e/o amnistia

Lotta durissima tanto contro la microcriminalità ( vera e propria piaga endemica diffusa su tutto il nostro territorio nazionale) quanto contro il crimine organizzato e il racket con innalzamento delle pene oggi previste.

Tolleranza zero contro lo spaccio di stupefacenti – innalzamento della pena fino all’ergastolo per i grandi spacciatori.

Castrazione chimica per i pedofili - Inasprimento delle pene per i reati di violenza carnale.

Togliere la prostituzione dalle strade: abolire la Legge Merlin e al contempo contrastare pesantemente lo sfruttamento della prostituzione da parte della criminalità.

Subordinare la concessione del “permesso di soggiorno lavorativo” alla firma di accordi bilaterali con gli Stati di origine relativamente allo scontare nelle carceri di quei paesi le pene per eventuali reati commessi in Italia dagli immigrati. Rilevazione delle impronte digitali e del DNA per tutti gli stranieri extracomunitari che chiedano un permesso di soggiorno superiore ai 6 mesi di permanenza sul territorio nazionale. Mappatura completa del fenomeno migratorio in Italia e blocco di ogni ipotesi di sanatoria più o meno mascherata.

Ospitalità nei campi nomadi inderogabilmente legata alla dimostrazione della possibilità di mantenimento per sé e il proprio nucleo familiare.

Rafforzamento dell’ordine sociale anche attraverso politiche che riconoscano alle forze armate e alle forze dell’ordine (e più in generale, a chiunque operi come pubblico ufficiale nell’ambito delle sue competenze), ruolo, dignità e possibilità operative con adeguata considerazione delle necessità di struttura, logistica e personale. All’uopo considerando e risolvendo problemi alloggiativi, adottando politiche salariali adeguate allo status e all’operato, provvedendo al riordino e alla riqualificazione della carriere, e all’eliminazione del precariato, tanto nelle forze armate che dell’ordine.

Basta con i fogli di via che diventano carta straccia. Espulsione reale ed immediata con provvedimento del Prefetto di tutti i clandestini che girano in Italia senza regolare permesso di soggiorno. Applicazione del reato di riduzione in schiavitù nei confronti degli scafisti.

Albo delle moschee e registro pubblico degli Imam. Edificazione di luoghi di culto estranei alle ipotesi concordatarie subordinata all’approvazione del Ministero dell’Interno oltreché all’autorizzazione del Sindaco e introduzione per legge dell’obbligo di pronunciare i sermoni in lingua italiana allo scopo di scongiurare il fomento dell’integralismo religioso. Divieto di indossare il velo islamico nelle scuole e comunque alle minorenni.

No a qualsivoglia riduzione dei tempi necessari all’ottenimento della cittadinanza italiana.


No al diritto di voto amministrativo per i residenti privi di cittadinanza.

Preferenza nazionale nell’assegnazione degli alloggi e nella scuola di ogni ordine e grado, a partire dagli asili nido e dalla scuola materna.

No all’ingresso della Turchia nella Comunità europea.


GIUSTIZIA

Separazione funzionale delle carriere tra Magistratura inquirente e magistratura requirente.

Per evitare l’attuale degenerazione delle correnti della Magistratura, che deve rimanere così indipendente anche dalla “casta” dei magistrati politicizzati, proponiamo l’elezione a sorteggio dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura tra coloro che ne hanno i requisiti.

Aumentare efficienza e soprattutto rapidità del corso della Giustizia sia per ciò che concerne l’azione penale sempre e comunque doverosamente orientata ai criteri di “certezza del diritto-certezza della pena” sia per ciò che concerne lo scandaloso stato in cui si trova la “giustizia civile”. Completamento della riforma del codice di procedura civile: snellimento dei tempi di definizione delle cause e forme di incentivo alle procedure extra-giudiziali.


GIOVANI E DONNE

Tassazione straordinaria di banche, assicurazioni, stock options di manager e utilizzazione dei proventi del cosiddetto “signoraggio bancario” finalizzati a:

- finanziare il “mutuo sociale” per l’acquisto dell’abitazione;
- contribuire al pagamento degli interessi dei mutui ventennali a tasso agevolato della prima casa popolare (costruita da enti pubblici) delle giovani coppie;
- sostenere la nascita di nuove imprese gestite da giovani, anche attraverso la sperimentazione di un periodo “no tax” per le nuove iniziative imprenditoriali e professionali giovanili;
- defiscalizzare di un terzo il lavoro femminile per arrivare alla pari retribuzione tra donne e uomini.


SVILUPPO: IMPRESA, AGRICOLTURA, LAVORO, ENERGIA

Siamo decisamente a favore dell’introduzione in Italia della flat tax, con una aliquota unica non progressiva, che si sostituisca alle odierne Irpef e Ires e sia dunque valida per i redditi di qualunque tipo, senza distinzione tra persone fisiche e imprese. La drammatica situazione dei conti pubblici non ci consente di proporre immediatamente l’applicazione della flat tax ai redditi delle persone fisiche, il cui gettito nell’anno 2006 è stato di 150 miliardi e 248 milioni di euro, pari al 34,8% di tutte le imposte incassate da tutte le pubbliche amministrazioni. L’applicazione della flat tax ai redditi delle persone fisiche, però, rimane nel medio periodo il nostro obiettivo. Proponiamo invece di iniziare immediatamente questo cammino virtuoso applicando la flat tax al reddito delle persone

giuridiche, il cui gettito nel 2006 è stato di 35 miliardi e 915 milioni di euro, pari all’8,3% di tutte le imposte incassate da tutte la PA. La percentuale obiettivo che intendiamo proporre è del 20% da raggiungere in tre anni, riducendo del 2,5% all’anno l’attuale aliquota del 27,5%. Inoltre prevediamo, allo scopo di ridurre il numero dei “lavoratori precari”, altre agevolazioni ed incentivi, strutturati in modo da non configurare la fattispecie di “aiuti di stato”, per le imprese che assumeranno un certo numero variabile di lavoratori a tempo indeterminato.

Contrattazione decentrata per introdurre la Partecipazione agli utili d’Impresa attraverso:
Minimo salariale inderogabile per tutti i tipi di lavoro;
Incrementi retributivi (secondo il principio della Partecipazione) legati alla produttività dell’Azienda e contrattati “in loco” tra le parti.

Ulteriori forme di incentivazione fiscale in considerazione dell’aumento del “tasso partecipativo agli utili”.

Detrazione degli utili reinvestiti in ricerca e formazione.

Introduzione di clausole sociali e ambientali per le importazioni da quei Paesi che non rispettano i Diritti dei lavoratori e i doveri di Tutela dell’Ambiente in relazione agli standard europei con conseguente tassazione maggiorata al fine di tutelare la produzione italiana da forme di concorrenza sleale de facto.

Per le Piccole Imprese, le imprese artigiane e i commercianti al dettaglio: accelerazione dei rimborsi Iva a 60 giorni, per lasciare liquidità all’impresa; inoltre, al fine di evitare un’ulteriore penalizzazione per quelle imprese che soffrono problemi di liquidità dovuti all’insolvenza dei clienti proponiamo che il versamento dell’Iva sia dovuto solo dopo il reale incasso della fattura; graduale e progressiva abolizione dell’Irap, a partire dall’Irap sul costo del lavoro e sulle perdite.

Revisione degli automatismi su cui si basano gli studi di settore (che sono particolarmente penalizzanti per i giovani professionisti) e che vanno legati al territorio e non decisi esclusivamente a livello centrale.

In merito allo sviluppo dell’Agricoltura italiana La Destra-Fiamma Tricolore intende farsi, in modo più propositivo e concreto rispetto ai governi del passato, vessillifera di una politica di difesa della qualità del prodotto italiano, del made in italy, imponendo, tramite un accordo internazionale da raggiungere in sede di WTO, la lotta all’agropirateria che danneggia nel mondo soprattutto la nostra agricoltura ed i suoi prodotti di qualità più noti; per questo proporremo la multifunzionalità in agricoltura attraverso una legislazione capace di dare agli agricoltori più concrete possibilità di integrazione al proprio reddito agricolo. Dopo la felice esperienza dell’agriturismo vi è da rendere più concreto e remunerativo, con una opportuna legislazione, l’apporto degli agricoltori alla tutela dell’ambiente.

Immediata riduzione dell’Iva sul turismo al fine di incentivarne lo sviluppo tanto sul mercato interno quanto nella capacità di attrarre nuovi turisti stranieri.

Sulla strada dello sviluppo dell’autonomia energetica, nella necessità di continuare i programmi già avviati di approvvigionamento energetico e intraprendere iniziative di partecipazione ai progetti europei sul nucleare di ultima generazione, riteniamo sia un


dovere dello Stato favorire la nascita di una nuova filiera industriale basata sullo sfruttamento delle energie rinnovabili insieme e a fianco alla creazione di una rete di

microgenerazione distribuita fatta di piccoli impianti, armonizzati sul territorio che vedano la responsabilizzazione e il favore delle comunità locali


TRASPARENZA FISCALE

Noi siamo certi che il problema in Italia sia quello di ridurre l’esorbitante spesa pubblica senza dover per questo tagliare la “spesa sociale” che spesso è già inferiore a quella del resto dei Paesi europei. Vogliamo che i proventi della tassazione siano spesi per i cittadini e non per la “casta”.

Per questo proponiamo un serio Federalismo fiscale: perché vogliamo che si sappia chi paga le tasse, regione per regione, e come le pubbliche amministrazioni usano quei soldi.

Ferma restando naturalmente la tutela dei diritti civili e sociali di tutti i cittadini, una riforma fiscale seria che alleggerisca la pressione su cittadini e imprese, improntata a criteri di trasparenza e territorialità, deve consistere nell’identificare i compiti operativi e i compiti legislativi dello Stato, che saranno alcuni "esclusivi" e altri "concorrenti"con le Regioni, alle quali spetta la responsabilità delle altre leggi. Questo non è "caos", ma è competizione tra Regioni a chi amministra meglio, a dove la qualità della vita è migliore, a dove si attirano più investimenti e a dove c'è più sicurezza e meno ladri a piede libero.
I compiti operativi dello Stato centrale devono essere ridotti e valutati a costi standard

I compiti dello Stato saranno finanziati con una delle due tasse nazionali.
La prima è la "tassa per pagare i servizi dello Stato", la seconda tassa nazionale è la "tassa per la solidarietà”. La pagano tutti, il gettito va in un "piatto comune". Si calcola il PIL medio pro-capite nazionale. Le regioni che lo superano non ricevono niente. Quelle dove si genera un PIL pro capite inferiore alla media nazionale incassano quote della "tassa per la solidarietà", a condizione che non vi sia significativa evasione fiscale e contributiva
Il calcolo non viene effettuato sui valori nominali, ma sulla base del "potere d'acquisto".
Tutto il resto, tutte le altre tasse, sono stabilite e gestite dalle Regioni in base ad un principio della concorrenza fiscale tra le Regioni alle quali spetta decidere quanti servizi fornire ai residenti ( cittadini, imprese, associazioni ecc). La pressione fiscale varierà in funzione delle scelte degli amministratori regionali.


segue seconda parte..

 
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