la vita è bella

Ciao

Sono stanco

Cara Signora, troppe offese. Sei cattiva e impulsiva. Mi fermo, grazie di tutto, Elios.

29 settembre 2017

obolo

Sarebbe comunque un inizio, pur capovolgendo e partendo. L’assillo del principio si dirada nella normalità dell’usato e i cafoni trottano per l’abituale strada, sicuri nella propria indecenza. Ma per essi la sera si fa notte e la notte si dilata nel buio senza stelle e senza luna. E chi se ne frega. Importante è infilarsi le dita nella bocca e spingervi merda, avendo cura di non titillare le corde vocali, e ridepositarla, dopo veloce percorso, ancor più merda, obolo fecale, sulla strada. E, per cortesia, non cercare la mia benedizione, perché ti guardo al fine di scansarti.

nelle gravine

Abitavamo nelle grotte, e mi spingevo nelle buie profondità, tue, consapevoli di sbertucciare il Caso. Eh eh… quando non arrivavi a dare di tuo i mugolii mmm appena velati dal chiesastico pudore che tornò a possederti, infine. O fu solo stanchezza e ancora noia. Nemmeno i monarchi, fatui e algidi nei precordi e ancor di più nelle pendule escrescenze, poterono turbare la tua quiete e i testardi conversari in una piazza senza sole e senza ombre. Di borghese ti fregi nel nome, di Era possiedi l’opulenza, di Amore senza entusiasmi segui percorsi e rimandi e rimandi. Ci affacciamo di quando in quando, poi sbattendo la porta proseguiamo nel buio.