Creato da old_eagle il 08/10/2009

i fornelli di gio'

Ricette tipiche della cucina italiana e marchigiana in particolare - mens beata in corpore beato

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« Spaghetti al sugo di ton...Acquisto (scelta) e prep... »

La cottura dei ceci con aglio e rosmarino. - cottura legumi secchi -

La cottura dei ceci, molte volte, è un vero incubo per chi sta in cucina, invece è abbastanza semplice sempreché si rispettino le regole in modo ferreo (tali regole valgono, in generale, anche per la cottura di tutti i legumi secchi).
Non sapevo dove posizionare questa ricetta in quanto si possono mangiare come contorno, ma ci si può fare la minestra ed anche la pastasciutta (e questo è un piatto strepitoso: 
Pastasciutta coi ceci -mafaldine o reginelle-).

Ingredienti per un sacchetto da 500 gr di ceci (ovviamente secchi):
3-4 spicchi d'aglio rosso con la camicia.
2 rametti di rosmarino.
5-6 cucchiai di olio extravergine di oliva.
Sale grosso

Preparazione:
Almeno 12 ore prima mettete a bagno i ceci in abbondante acqua leggermente tiepida con un pugno di sale grosso (niente bicarbonato, mi raccomando), dopo di ché sciacquateli con acqua leggermente tiepida e metteteli in una pentola (non troppo grande, i ceci devono stare un po' “stretti”) con acqua sempre leggermente tiepida insieme all'aglio e al rosmarino SENZA SALE!!!.
Mettete sul fuoco (medio) e cominciate a pregare che si cuociano...
A parte gli scherzi nel giro massimo di 60-90 minuti i ceci devono essere cotti, se non lo sono, non lo saranno più...
Ricordatevi che fermare l'ebollizione anche solo per un attimo fa abortire la cottura quindi NON, ripeto NON, usate MAI utensili di metallo, nel caso dobbiate aggiungere dell'acqua, fatela bollire in un pentolino a parte lasciandovi il ramaiolo immerso in modo che si porti alla temperatura di ebollizione; fate attenzione a non scottarvi.
Quando i ceci saranno cotti (quelli di qualità si spaccano nella parte superiore), salate e unite tre cucchiai di olio extravergine e continuate l'ebollizione per almeno il tempo far sciogliere il sale (sarà anche il caso che assaggiate).
Una volta spento il fuoco, unite ancora 2 cucchiai di olio
.

Consigli:
Nel caso che, una volta cotti, vi avanzino e vogliate metterli nel congelatore, vi consiglio di togliere l'aglio (se non vi fidate... scoprirete il perché).
Se vi danno fastidio le foglioline di rosmarino a spasso per il piatto, potete metterlo all'interno delle apposite “garze da cucina”.

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PROVENIENZA GENTILI OSPITI

PROVERBIO 1

Fa'l pà n'puretto ié se slama l'forno.

traduzione letterale in italiano: quando fa il pane un povero (poveretto) gli si slama (frana) il forno.

Per capire il  proverbio, bisogna andare indietro nel tempo quando il pane si faceva in casa e lo si portava a cuocere dal fornaio: i poveri avevano ben poche occasioni di farlo.

Significato traslato: è un proverbio un po' verghiano... per una volta che cerchi di alzare la testa, il mondo ti cade addosso.

 

PROVERBIO 2

Sta cui (con i) frati e zappa l'orto.

Per spiegare questo proverbio bisogna risalire al... medio evo, periodo storico in cui i latitanti erano ben felici di prestare la loro opera nei conventi (zona franca), al posto di essere incarcerati o peggio.

Significato traslato: c'è chi si adatta a tutto per il proprio tornaconto.

 

PROVERBIO 3

chi cia'l pà, n'cià i denti

traduzione letterale: chi ha il pane non ha i denti.

Significato traslato: molte volte chi ha una qualsivoglia fortuna non sa approfittarne.

 

PROVERBIO 4

chi sparte n'capa.

Traduzione letterale: chi fa le parti non sceglie.

Il significato è palese e si applica un po' a tutto, dalla divisione di una bistecca a quella di un terreno.

 

PROVERBIO 5

Fa cume i ceghi de Lureto... (ié ce vole n'soldo pe'ncumincià e du pe lassà n'dà)

Traduzione letterale: fa come i ciechi di Loreto... (gli ci vuole un soldo per cominciare e due per lasciar andare -smettere-)

É un proverbio che proviene da tempi lontani, quando il Santuario di Loreto era attorniato di ciechi (veri, ma, più probabilmente, fasulli) dediti all'accattonaggio che, per un soldo, si mettevano a cantare poi, una volta cominciato, non se la finivano più e bisognava dar loro il doppio per farli smettere.

Il significato traslato è più che ovvio... molte volte per far fare qualche cosa a qualcuno bisogna spingerlo... ma quando ha incominciato non si ferma più; basta vedere quello che succede a chi si avvicina sospettoso al pc... non se ne stacca più..

 

PROVERBIO 6

Quesso e gnente iè dà parente.

Traduzione letterale: questo e niente gli è parente (sono parenti).

il significato può essere esteso a parecchie situazioni, tanto per rimanere in tema... culinario... è l'esclamazione davanti a una porzione di cibo... misera

 

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