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i fornelli di gio'

Ricette tipiche della cucina italiana e marchigiana in particolare - mens beata in corpore beato

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La cicerchiata dai chicchi d'oro e dai chicchi neri - video + ricetta - tipico dolce di carnevale della tradizione marchigiana.

La cicerchiata è un dolce di carnevale tipico marchigiano (ma, con qualche variante abruzzese, molisano e anche umbro), non è molto complicato, ma si sporca mezzo mondo (il miele è micidiale), è faticoso e richiede parecchio tempo, tant'è che mia nonna diceva sempre che lo si faceva una volta all'anno perché poi passava la voglia... Ma la tradizione è la tradizione, come sfuggire al richiamo di questi chicchi d'oro e neri? Potete seguire passo passo la  realizzazione della ricetta visionando il video allegato.

la cicerchiata


Ingredienti per 6 uova:
800 gr di farina tipo 00.
400 gr di miele cristallino (non raffinato).
1,5 – 2 kg di strutto.
150 gr di mandorle sgusciate e pelate.
2 bustine di vaniglia (vanillina).
2 fiale di estratto di limone.
60 cl di olio extravergine di oliva.
2 bustine di lievito per dolci (per 500 gr cadauna).
80 gr di zucchero.
70 cl di mistrà.
30 gr di cacao.
La scorza di 2 arance.


Preparazione: (potete aiutarvi con il video) 
Fate una fontanella con la farina, mettete le uova e cominciate ad amalgamare con un po' di zucchero.
Man mano che procedete unite ancora zucchero, la vaniglia, l'estratto di limone, il mistrà, l'olio e, quando già l'impasto è ben lavorato, il lievito.
Continuate a lavorare la pasta per amalgamare bene il lievito e quindi ricavatene degli “matite” del diametro di circa 4-5 mm.
Tagliate queste "matite" in modo da realizzare tanti “cilindretti”.
In una padella mettete dello strutto e fatelo sciogliere a fuoco medio e friggetevi i chicchi che avete preparato, mescolate spesso e, quando “suoneranno”, saranno cotti.
Tritate la buccia delle arance in modo da avere dei piccoli dadini e tostate le mandorle in modo che prendano un po' di “colore”.
In un tegame mettete una metà del miele e fatelo sciogliere a fuoco medio, versatevi metà della scorza delle arance, metà delle mandorle e tenetelo sul fuoco il tutto per circa 5 minuti mescolando senza interruzione.
Aggiungete quindi metà dei chicchi e un po' di zucchero e continuate a mescolare per ulteriori 5 minuti.
A questo punto la vostra cicerchiata dai chicchi d'oro è pronta, versatela sull'asse (ma va bene anche una fiamminga bassa o un vassoio).
Con l'altra metà dei componenti seguite sempre lo stesso procedimento, ma, questa volta, unite il cacao, otterrete così la cicerchiata dai chicchi neri.
Mettete la cicerchiata in un locale non riscaldato o nel frigo (ma solo dopo che si sarà freddata) per dar modo al miele di “legare” i chicchi.
Se il miele avrà legato bene non avrete difficoltà a tagliarla con un coltello.

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Commenti al Post:
grilloparlante1958
grilloparlante1958 il 15/02/10 alle 19:17 via WEB
La cicerchiata č buonissima...ma non ho mai mangiato quella coi chicchi neri...bisogna che recuperoooooooo !!! Complimenti alla cuoca e al garzone....!!!!
 
 
old_eagle
old_eagle il 16/02/10 alle 13:39 via WEB
insomma.. grazie per il garzone... :-))) dai recupera... vedrai che trovi chi te la fa... hi hi
 
ventoinpoppa59
ventoinpoppa59 il 16/02/10 alle 11:19 via WEB
Ciao... č buona davvero... ma č da tantissimo tempo che nn la mangio!!!
 
 
old_eagle
old_eagle il 16/02/10 alle 13:40 via WEB
č la volta buona che risenti quel sapore... buona giornata
 
ondadgl5
ondadgl5 il 16/02/10 alle 22:28 via WEB
grazie per il consiglio anxhe a me piace molto.I carciofi li ho fatti če sono stati squisiti,i dolci di mandorle li adoro..assai assai..buona serata č un piacere.marea di sorrisi
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/02/10 alle 02:54 via WEB
Ciao! Colibrí, ops, sorry, aquila, che bella questa ricetta e sicuramente, che buonaaaa.... presto mi metto all'opera, (magari con la metá degli ingrdienti), non importa se non sará piú Carnevale, ma sti chicchi, mmmmmmh, non conoscevo la riccetta, ops, di nuovo, ricetta volevo scrivere....grazieeeeeeeeeee.. bacio. Tvtb.
 
 
old_eagle
old_eagle il 22/02/10 alle 15:15 via WEB
Grazie Paola, aspetto qualche tua riccetta, ops, mexicana, un bacione
 
cesarina56
cesarina56 il 21/09/10 alle 15:51 via WEB
ecco la cicerchiata...che i miei figli puntualmente vogliono a carnevale e sempre a chicchi neri!!!!
 
chiaracarboni90
chiaracarboni90 il 12/07/11 alle 10:19 via WEB
Grazie per il video della cicerchiata!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
mauri il 26/09/12 alle 16:50 via WEB
Finalmente qualcuno che parla della cicerchiata che intendo io, cioč stesa, ben "legata", da tagliare a quadrotti. La mia mamma metteva lo zucchero fin dall'inizio o quasi, ma non ho mai capito in quale quantitŕ (a me cristallizza!) e il risultato finale era quasi un croccante morbidoso. Posso sperare che la tua ricetta mi riporti indietro nel tempo?
 
 
old_eagle
old_eagle il 26/09/12 alle 17:52 via WEB
lo spero anche io...
 
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PROVENIENZA GENTILI OSPITI

PROVERBIO 1

Fa'l pà n'puretto ié se slama l'forno.

traduzione letterale in italiano: quando fa il pane un povero (poveretto) gli si slama (frana) il forno.

Per capire il  proverbio, bisogna andare indietro nel tempo quando il pane si faceva in casa e lo si portava a cuocere dal fornaio: i poveri avevano ben poche occasioni di farlo.

Significato traslato: è un proverbio un po' verghiano... per una volta che cerchi di alzare la testa, il mondo ti cade addosso.

 

PROVERBIO 2

Sta cui (con i) frati e zappa l'orto.

Per spiegare questo proverbio bisogna risalire al... medio evo, periodo storico in cui i latitanti erano ben felici di prestare la loro opera nei conventi (zona franca), al posto di essere incarcerati o peggio.

Significato traslato: c'è chi si adatta a tutto per il proprio tornaconto.

 

PROVERBIO 3

chi cia'l pà, n'cià i denti

traduzione letterale: chi ha il pane non ha i denti.

Significato traslato: molte volte chi ha una qualsivoglia fortuna non sa approfittarne.

 

PROVERBIO 4

chi sparte n'capa.

Traduzione letterale: chi fa le parti non sceglie.

Il significato è palese e si applica un po' a tutto, dalla divisione di una bistecca a quella di un terreno.

 

PROVERBIO 5

Fa cume i ceghi de Lureto... (ié ce vole n'soldo pe'ncumincià e du pe lassà n'dà)

Traduzione letterale: fa come i ciechi di Loreto... (gli ci vuole un soldo per cominciare e due per lasciar andare -smettere-)

É un proverbio che proviene da tempi lontani, quando il Santuario di Loreto era attorniato di ciechi (veri, ma, più probabilmente, fasulli) dediti all'accattonaggio che, per un soldo, si mettevano a cantare poi, una volta cominciato, non se la finivano più e bisognava dar loro il doppio per farli smettere.

Il significato traslato è più che ovvio... molte volte per far fare qualche cosa a qualcuno bisogna spingerlo... ma quando ha incominciato non si ferma più; basta vedere quello che succede a chi si avvicina sospettoso al pc... non se ne stacca più..

 

PROVERBIO 6

Quesso e gnente iè dà parente.

Traduzione letterale: questo e niente gli è parente (sono parenti).

il significato può essere esteso a parecchie situazioni, tanto per rimanere in tema... culinario... è l'esclamazione davanti a una porzione di cibo... misera

 

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