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Credito Valtellinese,

Post n°83 pubblicato il 09 Marzo 2018 da pouvefaire
 

Se è vero che il mercato ha dato fiducia alla banca e al suo piano, è anche vero che l'ingresso in forze di investitori istituzionali nel capitale pare difficilmente conciliabile con il permanere in carica di amministratori che sono al comando da molti lustri e che sono responsabili della distruzione di valore che ha portato la banca a un passo dal baratro


In effetti il tasso di adesione all'aumento appare abbastanza sorprendente perché da un lato la banca chiedeva al mercato risorse superiori di circa sette volte alla propria capitalizzazione di Borsa e, dall'altro, nel corso degli anni il valore delle azioni è calato di oltre il 90%.


La scommessa per molti è che il nuovo piano della banca possa contribuire a renderla appetibile nell'ambito del previsto consolidamento del settore, ma ogni ipotesi in questo senso pare prematura: in primo luogo deve essere completata l'operazione di pulizia dei bilanci, che prevede peraltro la cessione di 2,2 miliardi di crediti deteriorati lordi, di cui 1,6 miliardi attraverso una cartolarizzazione garantita dallo Stato.


Se è vero che il mercato ha dato fiducia alla banca e al suo piano, è anche vero che l'ingresso in forze di investitori istituzionali nel capitale pare difficilmente conciliabile con il permanere in carica di amministratori che sono al comando da molti lustri e che sono responsabili della distruzione di valore che ha portato la banca a un passo dal baratro.

 
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