Atmosfere d'altri tempi
Dentro gli occhi - R. Vecchioni
Girls in their summer clothes
Sexi filmato...ehehe
EUROPA VS ITALIA
Da qui....
non vedo le stelle,
sento solo la tua voce da lontano....
Da me a te.....
Gli occhi
T'amo...
Ho un brivido
quando lo penso,
quando lo sussurro,
quando lo scrivo.
Ho un sorriso
quando ti immagino
qui davanti che
ascolti
le mie parole.
Ho un pianto
quando so che
non sei qui,
che sei lontana,
che non verrai.
Ho parole d’amore
per i tuoi occhi
lucidi e
le tue mani stanche,
per il tuo cuore
che cerca il mio.
Ma t’amo
semplicemente
t’amo….
come un intreccio
di mani,
come due silenzi
finiti in un
bacio.
Fiorenzo 06/09/2007
Una goccia
scesa dalla mia guancia
nella tua mano...
accanto ad una goccia di te,
chiudi la mano e saremo
insieme per sempre.
Fiorenzo
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Camminare fra questi fiori
questi profumi,
mentre una lacrima
asciugata dal vento
accompagna
ogni
mio
respiro.
Camminare fra questi fiori
dove in ogni rosa
vedo il tuo viso, dove
dietro ogni angolo
immagino te
che aspetti
per
abbracciarmi.
Ti mando un
sorriso sul
palmo della mano
con un soffio
del mio amore.
Fiorenzo 31/05/2009
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DELLA SERIE : INCREDIBILE MA VERO !!!!
TRIESTE - Si sposa e scappa con l'amico del marito. Appena pronunciato il sì, fugge con l'autista dell'auto nuziale. "Ho capito solo ora di aver fatto un errore", ha tentato di giustificarsi la sposa. "Mi dispiace, ma il cuore mi porta da un'altra parte". In Grecia, per la precisione.
Vicenda surreale accaduta a Trieste sabato scorso. Il matrimonio, poi le foto tra le aiuole del parco di Miramare, infine la fuga senza spiegazioni. Imbufalito e addolorato, il marito tradito pensa di chiedere al giudice "danni morali e materiali". "Almeno poteva pensarci prima: avremmo risparmiato tutti 'sti soldi", aggiunge sconsolato, rigirando tra le mani il conto che gli ha presentato il ristorante per il pranzo ai trenta invitati.
Era inziato tutto dieci mesi fa con l'incontro tra Andrea, 34 anni, impiegato di banca, e una sua coetanea, dipendente di una finanziaria di Monfalcone. Amore e baci, poi la convivenza e infine la decisione di sposarsi a fine maggio. A guidare la Bmw addobbata con i fiocchi bianchi sarebbe stato l'amico del futuro marito: "Ci gioco a calcetto. Mi piacerebbe che fosse lui a portarci in chiesa".
E lui è stato. Ma quando la cerimonia in Municipio è finita e il fotografo ha scattato l'ultimo flash nel parco, lei ha chiesto al marito di assentarsi qualche minuto per cambiare il vestito: "Vai al ristorante, arrivo subito. Mi accompagna il tuo amico". Ma un'ora dopo, né l'uno né l'altro erano ritornati. Che la scusa di cambiarsi d'abito fosse una bugia, il marito l'ha scoperto solo più tardi. Quando, finalmente, la sposa ha risposto al telefonino: "Mi dispiace, ma il cuore mi porta da un'altra parte".
"Magari non era il cuore da un'altra parte ..... mah !!" ma che c'hanno le pigne in testa sta gente ??!! Fiorenzo
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Ho bisogno d’amore
di quell’amore affettuoso come
un bambino.
Ho bisogno d’amore
di quell’amore che ti tiene per mano
camminando sulla spiaggia.
Ho bisogno d’amore
di quell’amore riflesso dentro
i tuoi occhi.
Ho bisogno d’amore
di quell’amore che riempie
il tuo cuore.
Ho bisogno d’amore
….ho bisogno di te….
…amore mio.
Fiorenzo 25/05/2009
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Come sabbia fra le dita,
sono niente,
solo un rumore lontano,
un sospiro
d’amore
sognato.
Come sabbia fra le dita,
scorre il tuo tempo,
lontano da me,
sono niente da
quassù.
Come sabbia fra le dita,
sono niente,
senza le tue labbra sulle mie.
Fiorenzo 14/05/2009
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Il povero ane
Se andrete a Firenze
vedrete certamente
quel povero ane
di cui parla la gente.
È un cane senza testa,
povera bestia.
Davvero non si sa
ad abbaiare come fa.
La testa, si dice,
gliel'hanno mangiata...
(La " c " per i fiorentini
è pietanza prelibata).
Ma lui non si lamenta,
è un caro cucciolone,
scodinzola e fa festa
a tutte le persone.
Come mangia? Signori,
non stiamo ad indagare:
ci sono tante maniere
di tirare a campare.
Vivere senza testa
non è il peggio dei guai:
tanta gente ce l'ha
ma non l'adopera mai.
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voglio andare a lavorare con Champignon !!!!
PS: avrei anche chi mettere sulla sedia ...senza telefono però....ihihihihihi
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Impegni solenni, progetti altisonanti. Garantiti dalle solide certezze del presidente del Consiglio. Ma se scorri il testo del provvedimento, ti accorgi che lì dentro di veramente solido c'è poco e niente.
Tutto balla, in quello che è già stato ribattezzato il "Decreto Abracadabra". Le cifre, innanzitutto. Dopo il Consiglio dei ministri straordinario del 23 aprile, Berlusconi e Tremonti avevano annunciato uno stanziamento di 8 miliardi per la ricostruzione dell'Abruzzo: 1,5 per le spese correnti e 6,5 in conto capitale. A leggere il decreto 39, si scopre che lo stanziamento è molto inferiore, 5,8 miliardi, ed è spalmato tra il 2009 e il 2032. Di questi fondi, 1,152 miliardi sarebbero disponibili quest'anno, 539 milioni nel 2010, 331 nel 2011, 468 nel 2012, e via decrescendo, con pochi spiccioli, per i prossimi 23 anni. Da dove arrivano queste soldi? Il governo ha spiegato poco. Il premier, ancora una volta, ha rivendicato il merito di "non aver messo le mani nelle tasche degli italiani". Il ministro dell'Economia si è fregiato di aver reperito le risorse "senza aumentare le accise su benzina e sigarette, senza aumenti di tasse, ma spostando i fondi da una voce all'altra del bilancio".
Il "Decreto Abracadabra" non aiuta a capire. Il capitolo "Disposizioni di carattere fiscale e di copertura finanziaria" dice ancora meno. Una prima, inquietante cosa certa (come recita l'articolo 12, intitolato "Norme di carattere fiscale in materia di giochi") è che la ricostruzione in Abruzzo sarà davvero un terno al lotto: 500 milioni di fondi dovranno arrivare, entro 60 giorni dal varo del decreto, dall'indizione di "nuove lotterie ad estrazione istantanea", "ulteriori modalità di gioco del Lotto", nuove forme di "scommesse a distanza a quota fissa". E così via, giocando sulla pelle dei terremotati. Un "gioco" che non piace nemmeno agli esperti del Servizio Studi del Senato: "La previsione di una crescita del volume di entrate per l'anno in corso identica (500 milioni di euro) a quella prevista a regime per gli anni successivi - si legge nella relazione tecnica al decreto - potrebbe risultare in qualche modo problematica".
Una seconda, inquietante cosa certa (come recita l'articolo 14, intitolato "Ulteriori disposizioni finanziarie") è che altre risorse, tra i 2 e i 4 miliardi di qui al 2013, dovranno essere attinte al Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate, che dalla Finanziaria in poi è diventato un vero Pozzo di San Patrizio, dal quale il governo pompa denaro per ogni emergenza, senza che si capisca più qual è la sua vera dotazione strutturale.
E questo è tutto. Per il resto, la copertura finanziaria disposta dal decreto è affidata a fonti generiche e fondi imprecisati: dai soldi dell'Istituto per la promozione industriale (trasferiti alla Protezione civile per "garantire l'acquisto da parte delle famiglie di mobili ad uso civile, di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, nonché di apparecchi televisivi e computer") al trasferimento agli enti locali dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti.
A completare il gioco di prestigio contabile, non poteva mancare il solito, audace colpo a effetto, caro ai governi di questi ultimi anni: altri fondi (lo dice enfaticamente il comma 4 dell'articolo 14) potranno essere reperiti grazie alle "maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, anche internazionale, derivanti da futuri provvedimenti legislativi". Insomma, entrate scritte sull'acqua. A futura memoria. E a sicura amnesia.
Ma non è solo l'erraticità dei numeri, che spaventa e preoccupa nel "Pacchetto Ricostruzione". A parte gli interventi d'emergenza, ci sono altri due fronti aperti e dolenti per le popolazioni locali. Un fronte riguarda l'edificazione delle case provvisorie ("a durevole utilizzazione", secondo la stravagante formula del decreto) che dovrebbero garantire un tetto ad almeno 13 mila famiglie, pari a un totale di 73 mila senza tetto attualmente accampati nelle tendopoli. I fondi previsti per questi alloggi (nessuno ancora sa se di lamiera, di legno o muratura) ammonterebbero a circa 700 milioni. Ma 400 risultano spendibili quest'anno, 300 l'anno prossimo.
Questo, a dispetto del giuramento solenne rinnovato dal Cavaliere a "Porta a Porta" di due giorni fa, fa pensare che l'impegno di una "casetta" a tutti gli sfollati entro ottobre, o comunque prima del gelo invernale, andrà inevaso. Quasi la metà di loro (secondo il timing implicito nella ripartizione biennale dei fondi) avrà un tetto non prima della primavera del prossimo anno.
Un altro fronte, persino più allarmante, riguarda la ricostruzione delle case distrutte. Il governo ha annunciato "un contributo pubblico fino a 150 mila euro (80 mila per la ristrutturazione di immobili già esistenti), a condizione che le opere siano realizzate nel rispetto della normativa antisismica".
Basterà presentare le fatture relative all'opera da realizzare, e a tutto il resto penserà Fintecna, società pubblica controllata dal Tesoro, che regolerà i rapporti con le banche. Detta così sembra facilissima. Il problema è che quei 150 mila euro nel decreto non ci sono affatto. Risultano solo dalle schede tecniche che accompagnano il provvedimento. E dunque, sul piano legislativo, ancora non esistono. Non basta. Sul totale dei 150 mila euro, il contributo statale effettivo sarà pari solo a 50 mila euro. Altri 50 mila saranno concessi sotto forma di credito d'imposta (dunque sarà un risparmio su somme da versare in futuro, non una somma incassata oggi da chi ne ha bisogno) e altri 50 mila saranno erogati attraverso un mutuo agevolato, sempre a carico della famiglia che deve ricostruire, che dunque potrà farlo solo se ha già risparmi pre-esistenti. Se questo è lo schema, al contrario di quanto è accaduto per i terremoti dell'Umbria e del Friuli, i terremotati d'Abruzzo non avranno nessuna nuova casa ricostruita con contributo a fondo perduto. Anche perché nelle schede tecniche del decreto quei 150 mila euro sono intesi come "limite massimo" dell'erogazione. Ciò significa che lo Stato declina l'impegno a finanziare la copertura al 100% del valore dell'appartamento da riedificare.
Nel "Decreto Abracadabra", per ora, niente è ciò che appare. Man mano che si squarcia la cortina fumogena della propaganda, se ne cominciano ad accorgere non solo i "soliti comunisti-sfascisti" dell'opposizione come Pierluigi Bersani (che accusa l'esecutivo di trattare gli aquilani come "terremotati di serie B"), ma anche amministratori locali come Stefania Pezzopane, o perfino presidenti di Confindustria come Emma Marcegaglia, che l'altro ieri a L'Aquila ha ripetuto "qui servono soldi veri". C'è un obbligo morale, di verità e di responsabilità, al quale il governo non può sfuggire. Lo deve agli abruzzesi che soffrono, e a tutti gli italiani che giudicano. L'epicentro di una tragedia umana non può essere solo il palcoscenico di una commedia politica.
(da Repubblica.it del 06/05/2009 a firma Massimo Giannini)
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Ora si ballaaaaaaaaaaaaa
Una canzone
A te che sei speciale
Che rumore fa la felicità
Un'emozione pensandoti...
L. van Beetohven
Terry Jacks - Seasons In The Sun
Per te...
I said I love you
Dedicatela a chi volete voi .....io lo so già.
Due fiori
in un immenso deserto,
malgrado le circostanze
siamo pieni di vita.
D.
Voci in libertà
SQUIZZETTANDOOOOOO
Se la luce...
Se la luce di un sorriso
illumina una
sera
quando stai ad
ascoltare i tuoi
pensieri, tutto
diviene insolito.
Come una strada
sconosciuta dove
i tuoi passi errano
senza capire perchè.
Se una sera
un sorriso
ti affascina
il cuore
come un sogno
che non speravi
più,
allora tutto
è ancora
nelle tue mani,
e la strada
veloce
sotto i tuoi
piedi.
Inviato da: friz59
il 10/07/2009 alle 00:33
Inviato da: sirbiss66
il 07/07/2009 alle 23:54
Inviato da: friz59
il 07/07/2009 alle 16:24
Inviato da: Nadia_Sara
il 07/07/2009 alle 15:36
Inviato da: Aridelia_sono_io
il 04/07/2009 alle 21:33