Creato da Blackbloods_Spawn il 01/02/2009

VOID of ANTI LIGHT

Bringer of Void, Bringer of Pain

 

Hell may vary

Post n°365 pubblicato il 05 Settembre 2018 da Blackbloods_Spawn
 
Tag: Hell

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Voglio un mondo di silenzio.

.
.

Vorrei un mondo di silenzio
in cui poter contar, sola, le ore;
un mondo di silenzio
senza rombi di auto e di motori,
né gabbie od urla,
lamenti o stridori.

Un mondo solo ove
poter udire il rumore bianco,
il sibilo sommesso nelle orecchie
il fischio acuto flebile esistente
da sottofondo in questa mia mente
posizionata, sai
fra danneggiati uditi.

Voglio un mondo di silenzio, sano
senza inaspettate botte "per amore",
senz'armi macinanti munizioni
su civili inermi.
Forse non vedo bene, però
con i miei sfregiati occhi
forse non sento bene
i lugubri rintocchi.
Forse, sì, sono morti tutti,
devo a questo ora il loro assenso
ad un mondo immerso nel silenzio?

In cui non sia
il frastuono nevrotico esteriore
il motivo di viver
con sprecato ardore,
ma l'eccezion sia sempre il rumore
e il resto, quieto,
del mondo il solito sopore.

Ma se questo mondo di silenzio
forse appunto solo traccia d'assenza?
La mancanza di dilanianti suoni
può dipender dal dove ti trovi?
A camminar per sentieri d'un altro altrove
e lo scricchiolar non è di sabbia o sassi
ma solamente il calpestar le ossa;
canni fatte polvere e lucore
di vetri sciolti, nel vago splendore
dell'arma della fine delle ore
che spense, zitto, il vostro opaco cuore.

Voglio un mondo di solo silenzio, e tempo,
e vibrazioni vuote dove prima
la caotica vita si sporcava
coi suoi gas, le sue onde, la sua lava
che i giorni assorbiva ed inglobava;
il lavorio del mondo l'ha tritata
la supremazia dell'oro è superata,
non è la borsa a decider chi, domani,
avrà il sorriso.
Un teschio non è triste, né è deriso.

Schiacciando ossa, guardo nella fossa
scavata dalla bomba della fine:
il fondo è immane, in fondo è un confine
fra questo mondo e prima ancora,
e qui la polvere è un misto d'interiora
di carni e d'occhi sgretolati
e d'ossa sono i nuovi truciolati.

Sospiro un respiro nel silenzio
non mi deruba di niente,
il nessun assenso.
Qualche suono sarà eccezionale,
ancor c'è della vita animale
e il vento, e il canto
e forse ballo e incanto
cupe mura con su morti impresse,
ed ossa rotte, a mo' di trono messe.

 
 
 

Lascia perdere il tuo falso sorriso.

Post n°363 pubblicato il 11 Marzo 2015 da Blackbloods_Spawn
 

Lascia perdere
.

Lascia perdere 
il tuo supposto capirmi
lascia perdere
il tuo falso amarmi,
lascia perdere
i tuoi non lasciarmi.

Dopo tante poesie
un solo grande vuoto.
Dopo tanto fumo
più nemmeno un fuoco.
Dopo quel chiacchierare
vuoto incerto e cieco
solo tanto silenzio
e in mezzo un buio tetro.
A te labbra serrate,
ed io a guardarmi indietro,
vedo tempo bruciato
e tutto in me sprecato.

E' meglio se rinunci
tu che sul male marci,
che cerchi il dolore,
meglio che lasci andare
meglio che lasci stare
no, non mi parlare.

Troppe le cose inutili
fra promesse futili
e discorsi scadenti,
mentre quelle che intoni
son sol parole false
e pezzi di canzoni.

E' meglio se lasci perdere,
meglio sarebbe stato
se tu avessi smesso,
dopo che ho rinunciato.
Tu il male l'hai fatto,
nel peggio m'ha buttato
e non puoi farci niente,
ed è così ch'è stato.

Ho perso pezzi un po'
ed altri ancora dopo
perché volevi tutto,
ed io t'ho retto il gioco.
Volevi cambiamenti
in cambio alle tue offese,
volevi adeguamenti
per le tue pretese.
Hai fatto solo danni,
ed hai distrutto anni
di sforzi e protezioni
di storte guarigioni.
E quando non hai
più potuto avere,
più potuto vincere
e più possedere
hai fatto tutto quanto
per fare più male,
e fra promesse fesse
tu hai buttato accuse,
invece di star zitta
hai scaricato scuse.
Tu sola hai guadagnato,
togliendo pezzi e poco
m'è rimasto in mano
per chiudere i buchi.
Ma così è ora
e nello sporco vuoto
io brucio nel mio fuoco.

Meglio se lasci perdere
ora non valgon regole
e non buone o morali
saran le mie parole,
per te non saran più tali.
Niente più cose stabili
discorsi ragionevoli
e non contar sugl'alibi
da te ben manipolabili
fra "verità" volubili
e bugie assai abili.

Senza scusarmi ai limiti
che infrangerò, e visibili
son i punti che non tengono
le relazioni e i lividi
si gonfian male dentro
dove tu col tuo marcio
mi hai sfregiato il tempo,
che era del mio scegliere
il tempo del mio scegliere
il tempo del mio vivere.

Quel che ti sei permessa
è un male inammissibile,
nello schifo incredibile
del tuo ego improponibile.
Per questo ho smesso e basta
e cerco vendetta giusta,
ma spietata e dura.

Sai, ora, che io ho rinunciato 
ho perso il tempo e il resto,
ma smettendo ho guadagnato
e l'avrei fatto prima,
e ne son rammaricato.
Tu invece cosa hai fatto?
Tu non hai vinto niente,
hai sol quel ch'hai rubato
tal sei rimasta e basta,
a nasconder le facce,
a sembrar migliore
del tuo marcio interno,
del tuo nulla interiore.

Anzi, di certo
c'è altro di mio
che ho lasciato in giro,
che tu hai rubato
stracciato e deriso.
Ma se lo trovi tienlo,
è l'ultimo sorriso
magari t'avvelena
tutto ciò ch'hai preso.
Quel ch'hai accoltellato
ti sarà ridato,
magari quando sola
con tanta amarezza
ti lancerà addosso
ogni fottuta brezza
quel che hai rovinato,
e che non hai amato,
che hai solo rubato
e MAI meritato. 

Ti marcirà addosso
in tutto il suo splendore
il male schifoso
del tuo vuoto interiore.

 
 
 

Dopo tanto, vedo solo i resti, di persone distrutte.

Post n°362 pubblicato il 04 Marzo 2015 da Blackbloods_Spawn
 



Mezza Faccia


Ho solo una mezza faccia,
tanto l'altra mezza è in ombra
ho solo una mezza faccia
tanto l'altra mezza è in tomba.

Mezza faccia per mezze realtà,
un mezzo volto per mezze verità
e mezzi sorrisi,
quelli tristi e storti
che vengono derisi,
dagli illusi.

Uso un mezzo sguardo solo
ed è già tanto,
io non ti voglio vedere,
niente incanto.

Mi sembra che tu m'abbia scalciata
tutto il tempo insieme,
e adesso mi congelo, 
e resto finalmente sola.

Ho solo una mezza ombra
e l'altra è fredda,
l'altra è in tomba.
Ho solo una mezza faccia,
e tu credi che mi piaccia?

Io non avrò più cura
per ogni tua paura.
Iniezioni nei tuoi giorni
nei tuoi vuoti contorti
di suicidio,
senza me, perché
io non avrò più cura
della tua paura,
mi hai scalciata tutto il tempo
e adesso basta:
da me non avrete più pietà od aiuti
né misericordia
ma soltanto corda.
Il nodo è solo vostro,
com'è pure il mostro.

 
 
 

Vite Forzate

Post n°361 pubblicato il 08 Novembre 2014 da Blackbloods_Spawn
 

Vite forzate (7/11/2014)
..
..
Guardavo tutto succedere,
da questo mio nulla di polvere
tra i miei capelli luridi
far trapassare il sole
e scomparire il tempo,
nei miei sepolcri aperti
passati in pause vuote,
sguardi volti in dentro,
e fuori niente.

Guardavo le giovani
invecchiare per niente,
partorir con successo,
e avviarsi al decesso.
Gli uomini sbiadire
perdere le forze, in una vita persa,
e poi morire.

Ripetere e capire,
ma a cosa serve tutto il tuo scoprire
che qui il cielo è cieco e basta,
e d'uscire da lì non ne vuol sapere,
non eccedere a spiegare ed a lottare,
finirai per soffrire e vomitare
su te stesso e sul tuo io
che dev'essere, per te,
un po' come il tuo Dio.

Alcuni sorridono
di grotteschi addi,
le carni tagliate
dai coltelli degl'altri,
dai sorrisi degli uomini colpevoli
mentre il tempo sfuma,
le scelte sbiadiscono,
e il loro tempio crolla.

Personalità sbavate,
personalità slabbrate
acidi che erodono
gli squarci dei rasoi
inflitti da chi invece
ci doveva proteggere.
E allora
sopravvivi come puoi
con occhi non tuoi
con sangue rubato
con vene in affitto,
è un po' forse una guerra,
l'ennesimo conflitto,
ma sei partito perso,
hai cominciato morto,
e finirai nel nulla,
ma non ti puoi fermare
avanti e avanti ancora
fino a farsi prendere,
fino a farsi arrendere,
fino a farsi spaccare,
dalle armi degl'altri
e dal loro sporco male
di grigio, omologato male,
non ti troveranno niente,
non prima di sopprimerti.

Organi rubati,
volti deturpati,
solcati dal potere
dell'acido da bere.
Ti offrono ogni modo
per farti dimenticare
la tua lucidità,
te la offrono bene
la tua autodistruzione,
il tuo svanire lento
in loro direzione,
il tuo strisciare adatto
all'autoperdizione.
Ti uccidono e lo dicono,
e ne sembrano fieri,
ma tu lasciali fare
vinci anche un po' tu
giù nella tua rovina,
ma alla fine non sembra,
tu c'abbia guadagnato
nel freddo e nel vomito
d'una mente marcita,
nel gelo e nel buio
dopo aver bevuto
quel che t'hanno offerto,
quando non riesci più
nemmeno a camminare
le gambe sono legno,
legno solo per bare.

E allora ne son fieri,
hanno avuto ragione,
t'han diretto bene
in vita forzate
all'autodistruzione.

 
 
 

L'orologio del tempo delle cose

Post n°360 pubblicato il 08 Novembre 2014 da Blackbloods_Spawn
 

L'orologio del tempo delle cose
-
-
Si vive 
come piegati in due. 
La posizione fetale 
di un essere che non potrà evolversi.
Perché tutto il resto, 
perché tutto il prima, 
tutto ciò per cui si era dato troppo
così tanto, 
ora è svanito.
Non ascoltar mai
il niente che dicono,
è perduto, ed hai perduto.

E ciò che vede uno sguardo in frammenti
è la contrazione di un sé, in un deserto di vuoto,
che nobilita il tuo sguardo, con arte
d'odio su cielo,
che sgretola, inquina e ferisce
il cuor che lo veda.

Il realizzante tempo è ormai finito.
Ora estinto, spento,
e tu raccogli ceneri sparse
nelle tue mani fredde,
per aver qualcosa.

Dal suo rogo estinto
non può nascere niente.
Dai frantumi di ciò ch'era prima,
non può nascer più nulla,
e i recessi della notte 
aspettan solo un tuo passo:
e che sia falso, 
e ti sbraneranno.

Oppura torna indietro,
torna, dentro, 
a marcir nella cella
ove ti martoriavi le cervella.

Cantato d'odio dipinto che mai gela,
orologio d'un tempo perso che mai torna,
è inutile guardare in alto,
arriva sera, e folle, folle,
è colui che ancora spera.

Distrutti, bruciati tempi
non per forza per sesso o distruzione 
per guerra o lotta od emozione,
ma per gradualità d'intensità annientante, di bruciante
devastante, negazione.

Olio nero, denso inchiostro nelle vene, 
quel che non riesci a dire,
quel vomito acido, che non riesci a sputare,
è odio su un corpo-tela 
e avvizzisce per loro, e muore per coloro
che s'arricchiscon su te,
e l'orologio scatta,
e sgrana via il tempo
con rumor di metallo
sgrana le ore, scheggiandosi un poco,
e ad ogni minuto, perde via qualcosa,
tempo che scatta, mai fu infinito.
Tempo che scatta, 
mai così perduto.

 
 
 

La cornice vuota

Post n°359 pubblicato il 08 Novembre 2014 da Blackbloods_Spawn
 

La cornice vuota
.
C'è bisogno di persone di spessore, 
nella vita.
Gente che non entri in una cornice, 
che non stia lì a far da soprammobile
e che non sia falsa, vuota o psicolabile,
non son le uniche due scelte
il folle o il conformato.
Ho bisogno di chi
che non sia solo una foto
bellina e fragilina,
e non di una roba leggera
debole e volubile, 
psicotica ed instabile
consistente e vuota 
come carta infradiciata.

E se tu vuoi un fenomeno
di bellezza e costume,
allor VAI AL MARE,
che non son certo le foto 
a farti amare,
ma amare son le genti di spessore
infestate da chi, come te,
è una cornice vuota che rimane
sempre entro i suoi margini
e che dentro
non ha ormai più niente, 
oltre a una foto immobile per sempre,
CHI SEI TU?

Se hai diritto d'opinione,
non certo significa d'offesa
se offesa non t'è fatta,
e caro, ben caro pagherai
il male che fai.
Se TU hai un problema,
il problema è TUO
non è un problema MIO.
Cert gl'altri non vivon
dentro la tua cornice,
ed il tuo pregiudizio
non condizionerà le loro vite.

Le vostre espressioni
di bellezza in cornice
dureran ben poco
se dentro siete merda
non basteran di certo
lo stucco e il botulino
per rendere migliore
la faccia d'un tombino.

Voi sì che siete adatti
a pensar per gl'altri e al loro posto
dichiarar guerre e bancarotte,
legiferar gl'umani e i loro amori
più illegali, sbagliati e innaturali
dell'invadere, distruggere ed ammazzare
solo per poter sfruttare.
Da voi va sempre bene 
prender una cosa sola, 
LE DISTANZE.

Ma chi si basa tutto
su violenza e potere
oltre non ha nulla,
oltre non può vedere
non ha altro che quello,
e quanto li spaventa
chi vuole pareggiare tutto quanto.
Quando temon loro
altri modi di vivere e d'amare,
e quanto li spaventa
l'azione non violenta
d'irrisione, di disprezzo e evoluzione,
mentre la loro base di potere
si fonda sul distruggere e umiliare,
vive sul picchiare e emarginare,
con sempre più potenza
usando la cieca violenza
di chi deve lor
la più vigliacca obbedienza.

Paura e paranoia
le basi del potere
a così pochi dan l'avere
ciò ch'è di tutti,
le basi di qualsiasi cosa
pari ad una vita
una vita conscia e dignitosa.
E tu sbattili a terra
che quando infine lo squilibrio salta
saran tutti a faccia nella merda merda ad implorare
"no non farci male, no lasciaci andare",
e dritti nel dirupo giù a volare.

Come una cornice vuota
gente che solo gira, 
come ruota,
sottile ed insensata, 
che piccola nuota
in ogni luogo, dall'amore allo stato,
facendo in ogni caso i suoi interessi
fregando tutti, credendo tutti fessi,
per poi farsi stroncare dagli stessi,
e se sei una cornice
forse è meglio che ti spezzi
è meglio se ti crepi,
forse solo in quel caso
potrai essere aperta
e via, via
con la tua foto,
toccare il vuoto
e parlare del senso
di sentire il fuoco.

 
 
 

Sul bordo del confine

Post n°358 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da Blackbloods_Spawn
 

 

(scivolando) vers.3b
.
.
Mille e un risveglio
e unghie sulle pietre rimaste
fra sangue e pelle intorno,
qui sullo stretto bordo
del burrone infinito tutt'intorno.

Serrati, stretti
scricchiolanti denti
crepe nel tuo muro di frammenti.
Solo del silenzio
non si può fare a meno.
Di tutto il resto occorre
l'abitudine a far senza.

I resti
d'anime bruciate lì in prigione,
di sogni murati dentro celle
di fetido, di putrido marcire.

Avanti allora
riempiti di niente,
e nutriti di nulla
per rimanere in piedi,
per una buona impressione
pupazzo giocattolo del mondo.

Cos'è la libertà,
tu mai l'hai conosciuta?
Ma sì, ce l'hai,
lo dicon tutti, no?
Dev'esser CERTO vero.

Ma sei troppo qualcosa,
o troppo intensa o dura,
o troppo sera o
intransigente sulla tua morale,
non negoziabile, 
e quindi per voi
son sporca e impura.

Prigionieri in gabbie placcate,
vediamo luccicare le ricchezze
che non son nostre, 
ma che dicon che apprezzan
il nostro rotolarci nel veleno
per divertire ed arricchiere loro.

Il boccone che paghi col tuo sangue
è cosparso di trappole e veleni,
ed i tuoi divertimenti, di mortali droghe.
E occhio a toccare i confini della gabbia,
noi non possiam vedere il vero cielo 
o l'alto cosmo, ci è vietato!

E il sole che ci brucia è nucleare
la luna che ci illumina ha la spina.
Il vento che ci sfiora è generato
dalle grandi pale,
che voi avete creato.

Ma il vostro mondo finto ha tante crepe,
sapere e conoscenze distruttive
nascoste in giro, e lì disperse,
per allargare i fori del confine.
Son però anche esche, per cacciar via
quelli che già vorrebbero uscir fuori, soli.
Trovandovi le esche avvelenate.

Lotte di cadaveri sul campo
in battaglie per libertà di carta
e carburanti di cose ormai morte,
pezzi di pietra e terra ed un cannone,
una bomba ed una fossa per bandiere.

Lotte fra disastri nella mente,
quante vite bruciate fino all'osso
e quanta gente, lì ferma a guardar
senza far niente.
Senza dir verbo, senza far parola
perché questo non l'han detto alla scuola
dove ti dicon come vivere e pensare,
e cosa vedere, udire e dire
di ciò che han visto e udito per davvero.

Mentre gli automi della mente costruita
brutali schiacciavan, reprimendo
menti e ribelli corpi di protesta
tu ti facevi dire cosa è vero
da uno schermo o da una carta di giornale.

Tutto diviene un'isola e si stringe,
un livido cammino nella nebbia
e intorno è scuro,
e il nulla stringe la tua mano vuota.
Ora hai persino nostalgia 
dei deboli obiettivi del passato illuso,
che sembravano parer contar qualcosa, un tempo
e nonostante fossero forzosi, quasi imposti
davano un finto senso d'uso
ai tuoi vani e solitari sforzi
sotto le urla d'altri
e sotto i loro comandi.

E ora che quel tutto hai rifiutato,
la caccia senza scampo a te è iniziata.
Ora che quel marcio hai rigettato
vomitando sangue, solitaria,
abbandonata per il tuo negare
d'appartener alla specie degli schiavi,
ti tocca, ora, gemere e crepare.

Ma non l'avranno vinta,
anche con la tua fine.
Anche il tuo final passo, 
anche l'ultimo fiato, il tuo
sarà pur questo un colpo
per l'ultimo crollare del confine.

Aggrappata ad un burrone,
in mezzo al niente
senza vedere nulla
né davanti o intorno,
e col passato che slitta verso il niente,
stai scivolando
stai perdendo la presa
ma tu ringhi e snudi i denti ancora
perché lo sai, mai ci sarà una resa.

 

 
 
 

Il problema della meritocrazia

Post n°357 pubblicato il 29 Ottobre 2014 da Blackbloods_Spawn
 



- Il problema della "meritocrazia".

La meritocrazia.
Dopo mille e mille invocazioni, di chi è uso dire "eeeeh, ma se fosse uno stato meritocratico!", "eeeeh, ma se il mondo del lavoro fosse davvero meritocraticoo", etc.

Problemi:
1) Tutti gli esseri umani hanno gli stessi diritti di essere incoraggiati a perseguire le "proprie naturali inclinazioni", che siano fare la ballerina, cantare in un grupp Hc pAnk, diventare geometra, ingegnere, scrittrice, marinaia, funambolo, meccanica o che altro.
Basta che sia ciò che vogliono, basta che il "fare" li faccia sentire realizzati, al proprio posto, e non costretti, schiavizzati, incastrati a forza in una piccola scatola con sbarre alle finestre.
Vale per tutti.
Nella società di oggi, il lavoro è comunque diviso in caste, in "sistemi di considerazione e valutazione" sociali più o meno visibili.
Spesso, anzi quasi sempre, è valutato secondo il livello di RETRIBUZIONE, e NON DI MERITO, UTILITA' e FUNZIONE.

2) La meritocrazia applicata diverrebbe solo un nuovo metodo di discriminazione, fra "chi ce l'ha fatta" e chi no.
Dato che non tutt*, mai, hanno avuto le stesse possibilità di emergere e realizzarsi, MAI, nemmeno lontanamente.
Nonché una ulteriore leva di sfruttamento: "solo i migliori ce la fanno".
But, i migliori secondo chi? I più capaci secondo chi? Quali sarebbero i metri di giudizio?
Altre stronzate etichettanti.
Una nuova divisione fra "migliori" e "peggiori", caste, paria, etc.

3) Fa tanto figo vedere film o sentire storie di "uno che ce l'ha fatta venendo dal basso", gli statunitensi in particolare fanno pazzi per queste stronzate, ma anche in italia, "l'uomo fatto da solo" fa molto figo.
Salvo il fatto chiedersi:
Per uno che ce l'ha fatta, quant* altr* sono stati schiacciati, umiliati, annientati, ridotti e costretti ad accontentarsi, al meno peggio, al subire e tacere, a vedere distrutte le proprie aspirazioni e possibilità?
E intendo aspirazioni e possibilità di realizzare il Sé, non di "diventare qualcuno" o di "guadagnare qualcosa".

Poi diciamocelo, davvero vorreste un'altro genere di -crazia in azione, a dividere, umiliare, esaltare e distruggere?

 
 
 

- Quanto mi stanno sul cazzo le persone paurose -

Post n°356 pubblicato il 22 Agosto 2014 da Blackbloods_Spawn
 


Il bello (e amaro) è vedere gente "normale" incapace di gestire le cose più elementari, i fatti più comuni, gli avvenimenti più idioti e le normali schifezze della vita..
Per poi lamentarsene con me, senza sapere nulla di me, ma presumendo che dato che appaio tranquilla, posata, consigliosa (se non sono incazzata), allora ok, si può invadere-eccedere-appesantirmi.

Io ho superato e battuto il DPB e una pesante depressione tutto da sola, contro tutti. Sono sopravvissuta e mi sono, allo stesso tempo, evoluta e migliorata in ogni mia parte. Passo dopo passo, scalino e scala dopo scalino e scala.
Sì, mi sono beccata anche altre notevoli batoste, tanto per gradire, ho perso un sacco di anni e di possibilità per questo, ma sono qui e prendo le cose con molta più filosofia, ora, e tranquillità. Penso di essere sopravvissuta a cose abbastanza brutte, quindi ora non può andarmi più così male. 
Sì, ho cicatrici e danni che, per quanto più o meno rimarginati, mi porterò dietro probabilmente fino alla fine di questa vita, ma sono capace di gestirli e di gestirmi, ho dovuto esserlo. E quindi?

Voi che piagnucolate per ogni stronzata, che lamentate presunte solitudini e vi inventate diagnosi di questo e quello per prendervi attenzioni, che vi comportate di merda e irrispettosamente, violando le libertà altrui, facendo quindi SCONTARE AGLI ALTRI LE VOSTRE SCHIFEZZE, quali scusanti pensate di avere?

 
 
 

La rovina dell'acido

Post n°355 pubblicato il 22 Agosto 2014 da Blackbloods_Spawn
 



La rovina dell'acido (Rabbia e corrosione)


Acido
gocciola il sangue dal muro
a mangiare il metallo.

Ruggive avvampa qui ovunque
decora rovine
di ferro e cemento.

Ben poca luce
ben poche lampade
fra scorie e rovine
soffitti sfondati
mura crollate.

Umido e gelo.
L'acqua infinita
non scende dal cielo
ma copre i pavimenti
muffisce i gradini
salenti, scendenti.
Giù, verso il buio.

Cadaveri, corpi
dimenticati
qua e là nel buio
putridi e armati
e carcasse a pezzi
qua e là gettati
nudi e divorati.

Buio così pesante
in corridoi di pietra
respiro sussurrante
in luoghi senza sole,
e strumenti complessi
per fini ignoti
di violenti amplessi,
forzati terrori
distrutti, bruciati
disciolti e corrosi.

E giù, grandi volte
fra ragni e passerelle
su piscine di acido
e abissi in caduta
calderoni vuoti
meccanismi immoti
nell'immenso far niente
dell'enorme rovina
di cemento e metallo
e rumore stridente.

Lamenti cigolanti
mai troppo lontani
ma quasi distanti,
son passi, o son echi?
Sopra di noi
oppure più in basso?
Rovina antica
di un passato cieco
di te,
e nessuna mappa,
solo acidi e morti
rabbie sventrate
e carcasse divorate.

Lì qualcosa è libero,
qualcosa è successo,
ma non c'è ricordo
nel metallo sconnesso..
Crepita, cigola
qualcosa lì dal buio,
sotto immensi soffitti
d'immobili titani
di metallo e ferro,
ticchettano artigli
o è acido e sangue?

Rovina inspiegata
muta senza vite,
rovina insensata
di rabbia sprecata,
che acida corrode
ogni evoluzione,
di acido che scioglie
ogni soluzione,
e sola rimane
morte, morte,
e corruzione.

 
 
 

Sopravvissuta, di nuovo

Post n°354 pubblicato il 28 Luglio 2014 da Blackbloods_Spawn
 


Le persone che vengono abbandonate, che vengono allontanate, che rimangono continuamente sole e senza nessun* su cui contare, sono quelle la cui sopravvivenza, alla fine, dipende solo e unicamente da loro stesse.
Il mio esistere e resistere, o crollare e lasciarmi andare sono unicamente mie scelte.
So che non avrò nessun aiuto, mai, da altri.
Solamente ostilità, indifferenza e male.

Sono tali persone che imparano ad analizzare ogni battaglia persa, ogni insulto, ogni insuccesso, e che da essi traggono insegnamenti e lezioni.
Si rafforzano, nonostante tutto e tutti, ad ogni infamia subita.
E col tempo, con gli anni, con l'esperienza, impari a sopravvivere praticamente a tutto, impari a considerare ogni cosa solamente di passaggio, perché sai che potrebbe sparire da un momento all'altro.
Adesso, ho imparato che moltissime persone si lamentano e piagnucolano per cose che a me non fanno più nemmeno il solletico, che posso sopravvivere senza bisogno di cure, aiuto, affetto e altro da parte di nessun*. Io sono una sopravvissuta, e ormai so farlo.
E voi, potete dire lo stesso?

 
 
 

I respiranti

Post n°353 pubblicato il 27 Luglio 2014 da Blackbloods_Spawn
 



Respirante,
si screpola il tuo sonno,
e al tuo sospiro in sogno
eco fa un sussurro,
c'è una minuta crepa
nel tuo mondo sicuro.

Forse è la finestra
ormai vecchia e obsoleta,
tanto ti serve solo
per guardar dall'alto
da vetri disegnati,
ma non sono tende
non son opere d'arte,
i tanti filtri tuoi
che dalle tue cornici
guardi vuoto il mondo
contorto dai tuoi biechi
storti e sporchi vetri.

Forse c'è una fessura
agendo la natura
sul legno e sul cemento,
forse lì c'è una crepa
infisso un po' scrostato,
e nel legno tarlato
della tua porta vecchia
qualcosa s'è spostato.
Di notte cigola e
lenta si muove.

Voi respiranti
sicuri del potere
sicuri dell'avere
geometrico assuluto e perfezione,
man mano vi chiudete in dentro
scatola piccola per la percezione
solo di quel che piace
e fa, a voi, piacere.

Ma scricchiola, ogni notte
questo tempo.
Ed un giorno che passa
aumenta la fessura,
mentre le crepa scricchiola
sussurri di paura.

Respiranti,
sicuri e ben distanti
decisi e assai pensanti
a cosa fare e avere,
ad introdursi bene
e aumentarsi il potere.

Respiranti,
mai avete dovuto
soffrire ogni respiro,
mai vi hanno strappato
da dentro tutto il fiato.
Ma ad ogni nuova crepa
ad ogni nuova fessura
sussura filtra e sibila
un soffio di paura.

Calma il vostro dormire
che non sarà più quieto
vi pone in volto un velo
soffocando il respiro,
dal vostro sonno al buio
a un incubo abissale,
caduti addormentati
mentre sale le scale
ciò che non conoscete
ciò che non sapevate
nemmeno esser reale.

Non tornerà più indietro.
E non vi sveglierete
finché, freddo e letale,
non sentirete in gola
il morso del freddo vetro.

 
 
 

Ghost World (parte 1)

Post n°352 pubblicato il 27 Luglio 2014 da Blackbloods_Spawn
 



Ghost World - (parte 1)


Parole su parole su parole
che alla fine non dicevo a nessuno,
poiché nessuno ascoltava mai
ed io giocavo con i miei soldati,
ed io uccidevo tutti i miei soldati,
e i mostri e l'odio che per voi provavo,
ed era un gioco.

Ma se, in quel tempo,
tu m'avessi guardata
mentre solo giocavo, ancora,
io sì, ti avrei già spaventato,
anche a quei tempi, anche solo bambina,
ed era solo un gioco
che avrebbe dovuto andare avanti molto,
ancora,
per potermi ben guarire ed isolare
via, via da voi.

Salvami, o dovrò salvarmi
da sola io, in questo mondo di parole
di fantasmi vuoti inascoltati.
Sono soltanto un demone
in un mondo di fantasmi,
questo non è il mio posto
via, voglio andar via da qui,
e lontano
o forse solamente
spegnervi tutti,
e magari per sempre.

Trecento anni di chiacchiere e parole
pensando di curarmi con più sole,
pensando che curarmi sia ignorarmi,
trecento anni e zero passi fatti
da voi, dannati,
che nei miei occhi e mente
vi siete rimirati
fino a scheggiarmi a fondo
senza più ritorno,
e ho cicatrici che si vedon poco
ma buttan sangue ancora,
io le ho chiuse da me, bruciate a fuoco.

Sono soltanto un demone
in un mondo fantasma
qui per me non c'è nulla,
solo schifo che plasma
la parte umana in poche
smorfie di dolore,
o indifferenza vuota
volto senza colore.
Espressione andata
via, ancora indietro,
il volto è un taglio inetto
non sa come mostrare
più le sue sensazioni,
si contorce e storce
in sghembe pose,
in voi, in noi,
perché il sorriso
che voi tanto lodate
è un falso, per me,
un finto paradiso
di fantasmi.

 
 
 

Perché ho scelte l'immagine del cavaliere medioevale

Post n°351 pubblicato il 20 Marzo 2014 da Blackbloods_Spawn
 



Un cavaliere? Perché ho scelto un cavaliere? Perché in questo mondo, il cavaliere è solo contro ogni cosa. Cerca di andare avanti, ma l'armatura che lo protegge è pesante, il suo cavallo è lento, le sue armi colpiscono solo ciò che ha a portata di braccio, ma ciononostante rimane in sella, e continua la sua avanzata, menando fendenti, contro la stanchezza e la voglia di arrendersi.

 
 
 

AutoCura

Post n°350 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Blackbloods_Spawn
 



Avere cura di sé stessi non è egocentrismo, BRUTTI STRONZI SACCHIDIMERDA, è fottuto istinto di conservazione!


(Si vede che stanotte sto meglio, vé? Mi escono raffiche d'insulti di rabbiarepressa, che prima doveva essere incastrata nella mia pancina dolente!)

 
 
 

RAWRRAWRRAWR.

Post n°349 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Blackbloods_Spawn
 

Autocompiacimenti masturbatori per il proprio ego ovunque, criticando categoriecose ormai autocriticanti, solo per il gusto di sembrare fighibellicolti?

Avere tanti mi piace e tanti commenti "oh sì la penso come te, sono d'accordo, come sei fig*".

"Oh sei così acida, che figa!"
"Oh sì che schifo quella gente lì, siamo molto meglio tutt* noi che l* critichiamo, quando siamo belleficheetc etc" 
(purtroppo tali statidimerda li trovi quasi sempre su bacheche femminili, sob, e questo non depone certo a favore di uno sviluppo mentale femminile positivo.. ri-sob T_T)

E comunque, per essere fine-sobria-corretta:
Ma sticazzi, non gliene fotte una sega a nessuno delle vostre masturbazioni mentali su chi è bruttobellonon si merita questo o quest'altro. 
Meritatevi l'aria, intanto. Che sarebbe già una bella cosa, P***O D*O.


- Ora la TiziaDiMerda sono io, che mi lamento di sta gente, ma tant'è, cazzimiei. - Yepppppppppppppppppppppppppp

Johnny Yep.

 
 
 

"Arwen, non c'è nulla per te qui, solo morte."

Post n°348 pubblicato il 09 Gennaio 2014 da Blackbloods_Spawn
 


Voi dite che siete
gente così decente
ma poi dietro gli occhi
non avete niente!
E voi dentro gl'occhi
non avete niente!


Spazio e tempo cospirano e costringono, s'avvolgono, facendomi superare d'un balzo secoli e millenni, riportando memorie e frammenti, ricordi ed epoche, e vite infinite alla memoria..

Ogni volta il mondo degli uomini ripete sé stesso.
E ogni volta gli errori vengono ripetuti e ampliati.. con qualche rarissima, piccola correzione.
Magari fare remake anche con la storia e con la vita non è una grande idea, ja?



 
 
 

Schifo, vomito e disgusto

Post n°347 pubblicato il 07 Gennaio 2014 da Blackbloods_Spawn
 

Scuse, mistificazioni, balle, stronzate, autoindulgenze altrui estreme, fiumi di chiacchiere e di righe scritte inutili, vacue, superflue, dannose. 8 mesi buttati nel cesso. Zero.
Spero finalmente di averla mollata e sfanculata per l'ultima e definitiva volta.


Infinite persone che fanno le vittime per sembrare nel giusto.
Quando in realtà sono vittime di loro stesse, ma cercano solamente giustificazioni, scuse, alibi e stronzate.
Il tutto, da scaricare sugli altri, che divengono i loro capri espiatori per eccellenza.
Credendosi poi, loro, l'elite di qualcosa.
Quando in realtà, non hanno nemmeno il coraggio di guardarsi in faccia per quel che sono.


Nausea e schifo
la gente è merda
pur di insistere con le loro stronzate idiote dovute alle loro malattie mentali
fanno qualsiasi cosa.
Non fidarsi, non fidatevi MAI.

 
 
 

CUORE NERO - VOGLIO IL TUO CUORE NERO

Post n°346 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da Blackbloods_Spawn
 


Accendi la luce
sai che non mi piace
la pace che viene
dall'oscurità,
restare nel buio
mentre ti torturo
non mi basta più.
VOGLIO IL TUO CUORE NERO

(Punkreas - Cuore Nero)

 
 
 
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HATE ME - IT'S BETTER

 

Farò probabilmente le cose sbagliate.

Vi tratterò o troppo male o non vi tratterò per niente, o magari (RARAMENTE) cercherò di avvicinarmi in modo fastidioso.

Probabilmente sprecherò il mio tempo e la mia vita e i miei "talenti" per niente. O per qualcosa di inutile.

E ALLORA???

Quindi è meglio che mi teniate lontana, che mi cancelliate se non potete sopportarmi o se vi infastidisco. Meglio che mi teniate lontana, se mi vedete aliena, estranea e diversa.
Perchè altrimenti, potreste farvi male in mille modi.

CAPITO?

 

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