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DE JURE SOLI

Post n°4 pubblicato il 10 Agosto 2017 da forgestein
 

 

Jus soli. La minaccia di una nuova legge.

Dico subito che sono contrarissimo allo Jus soli e nemico acerrimo di tutti quelli che lo propugnano, e mi sforzerò qui di seguito di motivare il perché.

Dico anche subito che tutto quello che dirò, per quel che può valere, è solo una mia opinione e niente altro. Tutti sanno che nella nostra democrazia c’è la libertà di esprimere le proprie opinioni, che da sole non costituiscono reato.

 Bene. Il minacciato Jus soli (sponsorizzato dal ns. governo) consisterebbe nel dare (DARE, non concedere) la cittadinanza italiana a tutti quelli che si trovano (anche per caso, o addirittura appositamente) a nascere in Italia.

In quanto italiano (come altri sessanta milioni) credo di essere legittimato a parlare anche io della mia cittadinanza e cercare di difenderne la qualità. Gli argomenti a disposizione sono talmente tanti, e tutti importanti, che penso sia più chiaro esporli separatamente uno per uno.

L’Italiano

Per prima cosa bisogna stabilire cosa è (chi è) un italiano. Io lo so, e noi tutti lo sappiamo, specialmente quelli che sono stati all’estero.  Un italiano sa tante cose che lo qualificano come tale presso gli altri italiani e gli stranieri.  Nonostante tutte le nostre diversità di dialetti, usanze, città, censo, siamo tuttavia un popolo abbastanza unito e compatto. Un italiano sa  p.es. chi è Nilla Pizzi, Totti, Totò, Corrado, Sordi e tutte le migliaia di personaggi che hanno accompagnato la nostra vita. Ad orecchio, sentendolo parlare, sappiamo subito riconoscere la provenienza di un veneto, un ligure, un sardo, un pugliese, insomma sappiamo riconoscere tutti gli italiani. Conosciamo, perché le abbiamo mangiate, tutte le specialità del paese, dal pesto, al risotto, all’amatriciana, etc. etc. Sappiamo perfino quale tipo di pasta è adatta ad un particolare piatto. Basta. L’elenco delle cose che ci accomunano nella nostra identità nazionale è tanto ampio, che non basterebbe un’enciclopedia a enumerarle tutte. Ciascuno si diverta a ricordarsene qualcuna, magari anche nel campo della cultura (p.es. Foscolo, Dante, Leonardo, Volta, e tanti altri).

Tutte queste nostre caratteristiche (anche quelle che non ho detto, ma che voi sapete) ci definiscono, nel bene e nel male, come italiani presso di noi e nel mondo, e tutti le possono notare e farne esperienza personale durante i viaggi, o nella lettura dei giornali stranieri, nella filmografia, e nella letteratura. Questa “italianità” ci viene trasmessa dalla nostra famiglia in primo luogo, con tutto il bagaglio di ricordi, e con il tempo della nostra vita in contiguità con i nostri connazionali. 

Quindi, secondo me, è il nostro modo di essere che ci rende italiani, e non un pezzo di carta chiamato certificato di cittadinanza.  Ma nonostante ciò, visto che questo documento esiste, io amo essere registrato come cittadino italiano, e desidero che questa qualità  venga difesa ( come lo è per il cibo un marchio IGP o un DOC ).

Una cittadinanza regalata

Quanto detto sopra NON si verifica per la cittadinanza che si vorrebbe elargire in base a  questo nuovo jus soli, in cui si vuole appioppare la cittadinanza italiana a tutti, anche a chi non la vuole. Dare automaticamente la nostra cittadinanza ad uno straniero ci fa perdere la nostra identità.  Spesso sui giornali e in tv si sente parlare di attentati compiuti da un francese, un belga, uno svedese, etc. Poi quando si passa ai nomi, si vede che erano di origine marocchina, libanese, pakistana, o altro. Ma perché ostinarsi a praticare tutta questa ipocrisia ? Chiaramente si trattava non di un francese, ma di uno straniero con la cittadinanza francese, o belga, o altro. E’ come il nome della rosa : cambiandole il nome, la rosa e il suo profumo non cambiano. Tanto e vero che molti di questi cosiddetti cittadini europei diventano soldati (foreign fighters)  contro l’occidente.

Dovremmo prendere atto di questo e lasciare che ognuno conservi la propria cittadinanza, essendo sufficiente che tutti i suoi diritti siano rispettati, e che vengano trattati come gli italiani stessi, cosa oggi largamente garantita in Italia.

La legge attuale

La legge attuale contiene già tutti i presupposti (anche lo jus soli) per ottenere facilmente la cittadinanza italiana.  La maggiore differenza che mi pare di scorgere, e ciò mi sembra più che giusto, è che essa debba essere richiesta appositamente. Chi non la richiede a mio avviso non la desidera.  Quindi quelli che la vogliono devono fare qualcosa di propria iniziativa per ottenerla. Non vi sembra giusto questo procedimento ? Quale necessità c’è di distribuirla a pioggia anche a quelli che non sono interessati ad averla ?

Nazionalismo ? Razzismo ?

Nientaffatto. Tutti sappiamo bene che il mondo oggi è multietnico e che in prospettiva diventerà sempre più mescolato.  Ma che c’entra la cittadinanza ? Io sono ben contento che in Italia dimorino persone di tutte le parti del mondo. L’Italia ha avuto sempre per secoli un afflusso di stranieri, ciascuno con la sua brava cittadinanza d’origine, senza che nessuno se ne adontasse. Chi VOLEVA diventare italiano, lo è sempre diventato facilmente, ma anche da straniero senza cittadinanza, poteva vivere dignitosamente in Italia.  Sostenere che sia ora necessario dare la nostra cittadinanza a chiunque si trovi a passare di qui, mi sembra una forzatura inutile.

Un’esperienza personale

Io ho vissuto, prima dell’unità europea,  per un lungo periodo della mia vita in Germania.

Allora c’era l’obbligo del permesso di soggiorno, da rinnovare annualmente. Il funzionario comunale che me lo rinnovava mi chiese più volte perché non chiedevo la cittadinanza tedesca. Io non l’ho mai fatto semplicemente perché non ne avevo bisogno, né potevo ravvisarne la necessità. Infatti io vedevo nella mia vita di ogni giorno che tutti i miei diritti erano garantiti. In altri termini io non ho avuto mai modo di subire discriminazioni imputabili alla diversa nazionalità.  Qualcuno penserà forse che io fossi un privilegiato, ma questo non è vero. L’unica cosa che potrei addurre come privilegio, è che mi ero dato gran pena per imparare bene il tedesco. Ed ecco il vero tratto che ti rende completamente integrato nella nazione che ti ospita. Sforzarsi di conoscere, parlare e scrivere la lingua degli altri è meglio che avere un pezzo di carta che ti certifica essere uno di essi.

Il momento storico.

Fino a qualche tempo fa, nessuno parlava di questo jus soli. La legge sulla cittadinanza andava bene così com’era e nessuno sentiva il bisogno di cambiarla. Con questo governo improvvisamente cambiarla è diventata una priorità irrinunciabile. La nascita improvvisa di questo fungo mi induce (ci induce) a domandarci come mai lo Jus soli è divenuto così importante. Tanto importante da precedere (ho detto PRECEDERE) in priorità la legge elettorale, che pure era il tormentone più urgente da realizzare finora.   Per fortuna (grazie alle ferie d’agosto) questo pericolo è stato rimandato, ma incombe minacciosamente in autunno.

Le domande :  A che serve la cittadinanza ?

Tutto sommato la cittadinanza italiana non serve a molto, visto che in Italia (ma anche negli altri paesi d’Europa) qualsiasi cittadino straniero gode degli stessi diritti di un italiano. Può andare a scuola, farsi curare, trovare lavoro, fare l’imprenditore, aprire negozi e ristoranti (vedi i cinesi) pur conservando la propria bella cittadinanza.

Avere la cittadinanza italiana o tedesca non evitò agli ebrei di essere maltrattati, quindi è evidente che quel pezzo di carta non garantisce nessuno, quando i politici vogliono fare qualcosa di terribile, anche contro la costituzione.   Gli esseri umani nascono senza documenti di cittadinanza: è la vita, non il certificato di cittadinanza che li fa diventare cittadini (di una nazione).   A che serve quindi imporre la cittadinanza italiana a tutti queste migliaia di stranieri con tratti ed usanze diverse ?   

Le risposte

Francamente non riesco a capire la ragione per cui i vari Renzi, Boldrini, Gentiloni e tutti quelli della squadra del partito non votato, ma insediato al governo, propugnino questo disastro con tanta veemenza.

I sondaggi su questo argomento sono contro lo Jus soli. Ma anche sapendo che dei sondaggi non ci si può fidare, basta guardarsi un po’ intorno e sentire il polso della gente, per accorgersi quanto lontani siano questi politici dal popolo italiano, e quanto vicini invece al proprio interesse.

Ed ecco quindi quale è quella cosa che lo straniero non può fare, e che fa gola a certi politici senza scrupoli : VOTARE !

Infatti una risposta possibile sarebbe la conquista dei voti di questa massa di nuovi cittadini, che ovviamente (nel loro disegno) dovrebbero votare chi si è battuto per farli diventare italiani.

Un’altra risposta (per me assurda) sarebbe che grazie al trattato di Schengen, questi nuovi italiani potrebbero essere smistati facilmente come italiani in Europa.   E qui naturalmente si aprono scenari fantasiosi e anche inquietanti, considerando tutte le possibili reazioni degli stati dell’unione.  A  mio avviso l’ Unione Europea dovrebbe essere fieramente avversa a questo jus soli italiano (non potendo far nulla contro quelli già esistenti in Francia e in Belgio).

Qualche calcolo

Non è facile ricavare i dati esatti dalla TV , dai giornali o da Internet, data la diversità delle informazioni.  Ciascuno può cercarsele da sé.  Tuttavia non credo di essere esagerato se assumo un afflusso nel 2016 di circa centomila migranti, ed altrettanti nel 2017.

Si tratta di quantità assimilabili a piccole città italiane,  ma senza strade, scuole, ospedali e case. Queste persone arrivano già consolidate nella loro educazione, e nelle loro usanze. Non ci conoscono, non parlano italiano, né si sforzano di impararlo, e dopo un po’ di tempo non ci amano nemmeno, visto il modo con cui siamo costretti a trattarli, per la nostra  incapacità  o impotenza.  Sono quasi tutti nel pieno della loro gioventù, e desiderano (talvolta pretendono) da noi l’esaudimento del loro sogno italiano, che come tutti noi sappiamo, non è mai esistito. I nostri avi inseguivano il sogno americano, ed i nostri genitori, quelli che sono rimasti in Italia, si sono fatti un discreto mazzo a faticare per realizzare quello che fu il nostro piccolo miracolo economico.

Oggi l’Italia è un paese piuttosto allo sbando. I politici sono alla disperazione, perché mentre da un lato sono incapaci di governare, dall’altro sono fermamente decisi a non lasciarsi togliere né la poltrona, né le prebende. Ecco perché questi numeri fanno gola. Se solo  si riuscisse, anche in parte, ad annoverarli tra i loro elettori, forse riuscirebbero a mantenersi ancora un po’ a galla.  E bisogna far presto a farli diventare elettori, prima che si faccia la legge elettorale. Ecco il perché della tanto urgente priorità dello Jus soli.

Conclusione

Non ho detto tutto quello che vorrei, e probabilmente ho anche dimenticato molte cose, ma concludo con la seguente esortazione a tutti gli italiani :

 

Occorre prendere una posizione decisa contro questo nuovo Jus soli, e sostenere il mantenimento della legge oggi vigente sulla cittadinanza.    Se il governo dovesse porla in essere, eventualmente anche con la fiducia, bisognerebbe promuovere un referendum per abrogarla. 

 
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