GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Femme fatale, Fosca, maree, l'emergente Donna non fatale…

Post n°653 pubblicato il 21 Giugno 2012 da sergioemmeuno
 

Sera a tutti.

   Qualche post fa mi sono soffermato in modo semiserio – me lo concedete con questa afa? – sulla Donna Mantide e sulla Dama di Picche, due tipologie (orribile parola), anzi, due figure di donna che sono prossime alla tradizionale idea di Femme fatale, indubbiamente fascinose ma alquanto difficili dapprima da conquistare, e da conviverci in un secondo tempo.

  

   Celebri esempi della Femme fatale, con diverse sfumature, li troviamo di frequente nella letteratura ottocentesca, dalla Fosca del poeta piemontese Iginio Ugo Tarchetti alla Venere di Von Sacher Masoch, sino ad altri romanzi dei primi del Novecento.

   In particolare Fosca, epilettica e isterica, è donna antica, eroina icona della malattia e della morte; ma al contempo incarna anche l’anima femminile moderna, determinata e agguerrita per affermare il proprio diritto dell’amore. In condizioni di estrema inferiorità per la propria salute e bruttezza, infatti, Fosca vuole imporre la nobile anima contenuta in quello scafandro, contro un mondo maschile che apprezza solo la bellezza estetica.

   Quindi, priva della bellezza, per arrivare al suo desiderio ossessivo nei confronti dell’ufficiale Giorgio, si servirà della propria arte delle illusioni e della violenza persecutoria del sentimento amoroso; perché Fosca è anche e soprattutto intelligente, divora libri, sensibile, acuta, conosce l’indole maschile a menadito. Sicché l’uomo, dopo una tenace resistenza, non potrà far altro che soccombere alla persecuzione sensoriale della donna e verrà contagiato nella sua follia, con tanto di notte d’amore con la vampira e duello finale col cugino.

 

   Poi la Femme fatale si trasferirà nel cinema, dove, pur mantenendo quella dispotica capacità di seduzione e potere mentale nei confronti dell’uomo, non arriverà più a distruggerlo totalmente come tra le pagine dei libri. Al massimo gli sottrarrà i soldi o gli imporrà pesanti sacrifici. Mi viene da pensare alla Marlene Dietrich e a Greta Garbo.

 

   E oggi, nella realtà, esistono ancora Donne fatali? Credo di sì. Anche se non più circondate da quell’aureola di mistero e di superbia del passato, spesso sconfinante in quel sottogenere gotico di dark lady, certe donne seducono e maciullano – a volte inconsapevolmente, altre volte con coscienza (e qui è diabolico) – i cuori di uomini di ogni genere.

   E converrete con me che non è necessaria la bellezza in senso lato… basta e avanza quel magnetismo che è come una marea sui lidi sabbiosi: avanza e si ritrae; avanza e si ritrae… e corrode persino le parti maschili più dure, per l’appunto le rocce. Quando ciò succede non si scappa: il pensiero va sempre lì, dall'alba alla notte.

   Attenzione però, nell'ambito dell'antico "gioco delle parti", la linea del rispetto delle regole e della lealtà è molto, molto  sottile.  D'altronde  esiste anche il corrispettivo di seduzione maschile.  

  

   …Degno epilogo di una sera di giugno… Col passare degli anni apprezzo sempre più le Donne non fatali: quelle che guardano un uomo con grazia, e che non usano gli occhi come perforatori; quelle che, etichettando il maschio X in un modo, spiegano anche il perché, giusto per il diritto all'informazione...; quelle che si domandano se possono piacere agli uomini; quelle che nei giochi de la seducciòn non sono avvezze alla strategia e agli altri barbatrucchi, semmai ricorrono alla “strategia del pacchetto base” (quello fornito dal Padreterno), poiché sono creature viscerali e pensano anche con la "pancia". E attenzione, oggigiorno, rimpasta e rimpasta, queste chete nobildonne rischiano paradossalmente di prendere il posto delle Femme fatali!... che iniziano addirittura a intenerirmi (?). Boh.

   In finale, dietro le spalle, le F.F. devono portarsi  un fardello tutt'altro che leggero, in quanto se-ducere molte anime è delizia ma anche croce: perchè noi tutti, in un certo senso, riponiamo grandi aspettative in loro, e pensiamo, erroneamente, che siano  autentiche flotte armate invincibili che incedono nell'oceano. Ma ricordate che bella fine fece l'invincibile flotta spagnola? Quindi teniamocele strette, perché senza la loro presenza il mondo  sarebbe decisamente grigio...

 

   Tant’è… ihihihih, tutto inutile! Perché quando rinascerò non mi ricorderò nulla di ciò che ho imparato e pescherò altre carte dal mazzo.

   Come tutti del resto.

 

Grassie dell’ascolto e… Sogni d’oro!

>>>>>>Aggiunta postuma. Poi, stringi stringi, diciamoci la veritas: ogni donna ha in sé un grado di fatalità, se sa valorizzarsi e se non diventa caricatura. E questo, non a caso, è ciò che ci trasmette l'apparentemente innocua Fosca del Tarchetti.

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p.s. ho uno strano ghiribizzo... di fare un post dove elencherò quelle donne della Community che considero Femme fatali, dopodiché ci confronteremo. Nulla di male a essere una Femme fatale, anzi, prendetela come un complimento... che dite?! Tutto ciò, ovviamente, scaturisce da una mia neutra e disinteressata osservazione, eh! 

 
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sergioemmeuno
sergioemmeuno il 21/06/12 alle 15:01 via WEB
Apperò! hai studiato dalle orsoline? ahhaha. :-)
 
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