GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

Messaggi del 26/06/2012

La zavorra, le nostre aspettative, vita...

Post n°663 pubblicato il 26 Giugno 2012 da sergioemmeuno
 

 

 

Forse è solo quando riusciamo a liberarci di tutte le

 nostre aspettative, come zavorra,

che la nostra vita si alleggerisce,

e ci sorprende...

                                                                             

Sergio  M

 
 
 

Report 25° party MC Gallier – Altenburg (Asbach) D

Post n°662 pubblicato il 26 Giugno 2012 da sergioemmeuno
 

Seconda parte – Il Party

Scegliamo un buon posto e piazziamo la tenda nel prato, pian piano cominciano ad arrivare altri bikers dai paesi vicini, ognuno sceglie il suo posto, il campo comincia ad animarsi.

L’organizzazione finisce di preparare gli ultimi dettagli.

Naturalmente ci offriamo di dargli una mano, la musica di sottofondo si fa sempre più alta, cataste di legna per il fuoco, che arderà fino alla fine della festa.

Tra una birra e l’altra si inizia a giocare, uno dei giochi preferiti è piantare il chiodo nel ceppo, un colpo a testa, chi per ultimo azzera il chiodo paga un giro di birra; a dimenticavo, il martello ha una forma strana, tutte curve e finisce con un pezzo di tubo cavo, riuscire a piantare il chiodo è un’impresa ardua, generalmente si cicca; ognuno usa la sua tecnica, chi sceglie il colpo forte, altri preferiscono il colpo leggero; no, è fuori ancora un pezzettino, ritenta, acc… perso, mi tocca pagare il giro!

Incontriamo vecchi amici, la conversazione è da parte nostra in un inglese stentato, ogni volta mi dimentico il vocabolario a casa!

Ci aiutiamo a vicenda, l’inglese l’ho studiato 40 anni fa, e l’ultimo anno mi ero preso anche l’esame a settembre, lo uso solo quando vado in Germania, decisamente stentarello, fortunatamente le birre aiutano a comprenderci.

Verso sera il party si anima di gente, i complessi cominciano a suonare, alcuni sono attenti, altri ascoltano e parlano con gli amici.

Il pizzaiolo sforna pizze a tutto spiano, è organizzatissimo, un forno a legna sul camioncino, una semibaracca per le ordinazioni, la pizza non è larga, ma alta, una quintalata di peperoni, cipolle, formaggio, e altri verdure a piacere; alcuni ragazzi s’improvvisa pizzaioli e gli danno una mano.

Quelli che non ci conoscono ci offrono birre a tutto spiano, italiani?! Ma siete venuti solo per la festa? Ma voi siete matti! E giù birra!

La musica è finita, ma gli amici non se ne vanno, pian piano la festa comincia a scemare, cominciano a ritirarsi nelle tende, chi ci arriva, solo gli ultimi resistono vicino al fuoco, qualcuno cerca di restare fino all’alba, vedere spuntare il sole e poi a nanna.

Ho un’età che non riesco più a tenere quei ritmi!

E’ stato un venerdì molto bello, e la festa grande comincia domani!

Alla mattina mi sveglio di buon’ora, saranno state le otto, ( una volta ad una loro festa di Capodanno, mi svegliai in uno stato semicomatoso alle 4 del pomeriggio, mi faceva schifo anche l’acqua!), e dato che non mi piacciono i cessi chimici, parto, con la mappa tattica, per una passeggiata bucolica, scendo nella valle alla ricerca di un albero adeguato alle mie esigenze, risolto il problema, proseguo il cammino, arrivo in fondo alla valletta, c’è un ruscello che scorre lento di fianco a un pianoro ove alcuni cavalli pascolano liberi, in un erba verde smeraldo; un’immagine da “il vecchio e il bambino” di Guccini.

Risalgo dall’altra parte della valle verso un gruppo di case, c’è anche la fattoria di Jurghen,

ci sono cavalli, daini, caprette, oche, le case sono tutte in ordine, case bianche con le strutture il legno di marrone scuro, nessuna recinzione e tante aiuole fiorite.

La strada prosegue in salita e si può scorgere dall’altra parte della valle Altenburg con l’albero della cuccagna.

Rientro, e invito Roby a ripercorrere la mia strada, va e al rientro mi conferma le mie impressioni.

Ora ho bisogno assolutamente di un CAFFE’, mi sono portato la moka da casa, ma ho dimenticato il fornello; fortunatamente nella Club-House c’è the “Beast” ancora accesa, e con un po’ di pazienza finalmente arriva il mio CAFFE’!

Poi la colazione, uova pancetta a volontà, pane, marmellata, miele, offerti dall’organizzazione!

Il tempo non è dei migliori, mah… va bè… prendiamocela con calma.

Il campo pian piano si sveglia, ci si riporta verso il fuoco che è arso tutta la notte, è il punto d’incontro; la musica scelta dai DJ improvvisati è continuata tutta la notte, ma a volume non troppo alto, ora alla mattina dà la sveglia!

Gironzoliamo un po’, 4 chiacchiere, quasi quasi torno a dormire, arrivano altri bikers, i motori rombano, Sì, devo dormire, è meglio che mi riposi un po’ perché domani bisognerà ripartire.

Dormitina, ehi svegliati, sono arrivati i Motoroad Friend di Gladbech, amici che non vedevo da 10 anni, birretta, anche + di una, e via, fino alla sera.

Da esperienza acquisita, verso sera è meglio che vada a riposare un attimo, così mi sveglio verso le 21.30 e la festa è in piena auge.

Il complesso della serata è composto di una banda di Matusa, con una carica incredibile, con musiche sia moderne che tradizionali e satiriche, come ci hanno spiegato gli amici.

A mezzanotte, iniziano le premiazioni, ci sono premi per tutti, a seconda delle categorie, noi abbiamo preso il primo e il secondo per quelli che arrivavano da più lontano.

La festa continua, la Club-House è strapiena, le birre scorrono a cassette, alcuni si addormentano in piedi sui tavoli o contro i pilastri, altri sui divani o le panche posti sotto la veranda.

Alle 2, cedo domani comincia il ritorno, arrivo alla tenda e ronf.…

ronf Buonanotte!

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Fine seconda parte by http://spazio.libero.it/captain_harlock_7/

 
 
 

Report 25° party MC Gallier – Altenburg (Asbach) D

Post n°661 pubblicato il 26 Giugno 2012 da sergioemmeuno
 

Io e Roby Puffo abbiamo ricevuto l’invito di andare alla festa dei 25 anni del club.

 

Ci organizziamo, la tenda la porto io, è del 1986, non entra ancora l’acqua, ha qualche problemino, ma va bene così!

Partiamo il giovedì, ce la prendiamo comoda, faremo un giro turistico puntando sulla Foresta Nera.

Ho studiato un percorso alternativo per non smazzarci tutta la sardo strada!

Roby recupera una Hornet da Roby Crow, e senza allenamento e dopo 10 anni dall’ultima volta che è salito su una moto, partiamo.

Partiamo da casa sua e fino alla frontiera di Brogeda, tutto bene, il solito traffico.

Mi fermo per il comprare il bollino svizzero, non scende bene il cavalletto, la moto s'inclina e cado, finisco con bauletto e casco contro la portiera di una A3 nuova di pacca che si era fermata di fianco, sbang!!! Meno male che era la macchina della ditta, perso mezz’ora per constatazione amichevole.

Ripartiamo, Roby, come va con la benza? Bene direi non sono ancora entrato in riserva! Dopo Bellinzona fino al Gottardo non ci sono distributori.

Superiamo Bellinzona e a metà della Val Leventina comincia a piovere, ci mettiamo gli scafandri sotto un ponte, e proseguiamo.

Ad un certo punto prima dello svincolo per Ambrì, lo vedo nello specchietto allontanarsi, sputt, sputt, … sono a secco!

Quel piccio di Roby Crow non mi ha avvisato che il rubinetto era rotto e bloccato sulla riserva sbotta Roby Puffo!

Esco dall’autostrada, mi dirigo verso nord, mi fermo presso un gruppo di sciamannati ad informarmi da che parte è il paese più vicino, vai avanti 2 o 3 km e c’è il paese, ok!

Trovo il distributore, recupero un bidoncino, il distributore era automatico, non ricordavo il PIN della Carta, faccio benza avventurosamente, fortunatamente accettava gli euro, ma non dava resto, faccio il pieno anch’io e lascia qualche cosa per il prossimo fortunato.

Torno indietro; bene o male riusciamo a fare il travaso con una bottiglia di plastica trovata nell’immondizia e ripartiamo.

Purtroppo date le avverse condizioni meteo, il passo del Gottardo era chiuso, ci è toccata la galleria 17 km di caldo, semibuio, smog, camion, pullman, un traffico infernale,  un girone dantesco!

All’uscita coda kilometrica in senso inverso per attraversare il tunnel.

Iniziamo a scendere, e giù acqua! poi il tempo migliora un po’, non piove, ma il tempo rimane fetido.

Ad Altdorf usciamo dall’autostrada direzione Zurigo costeggiando il Lago di Lucerna, poi l’autostrada riprende e quando dalla 4 entriamo sulla 3 all’altezza della deviazione di Zurigo, Giove Pluvio scatena la sua ira, così ci fermiamo sotto un ponte, anche perché si era formata una  coda micidiale.

Dopo una buona mezz’ora  il traffico lentamente ricominciava a scorrere e poi cominciava a farsi tardi, e ne avevamo ancora di strada da fare, usciamo a Wettingen.

Prendiamo la cantonale 5 per Koblenz (Svizzera) ed un simpatico ragazzo su un cancello, ci ha risparmiato la coda, perché le moto possono circolare sulle piste riservate ai bus.

Dopo una lunga e misteriosa coda, con cautela, titubanti , visto il traffico in senso inverso a ondate, finalmente riusciamo ad arrivare alla frontiera Svizzera-Germania, passati senza problemi.

Abbiamo preso la 500,  una magnifica strada che viaggiava su un altipiano ondulato con curve ad ampio raggio, una pallida luce del tramonto illuminava i campi di un verde brillante, campi arati, distese di campi gialli, foreste di conifere che si alternano a boschi vari;il cielo nero.

 

Su indicazione di Wally abbiamo cercato vanamente un posto a Rothaus, che doveva essere sempre aperto, abbiamo girovagato per la zona, cercando e chiedendo disperatamente informazioni, poi a casa abbiamo scoperto che era chiuso.

Cominciava di nuovo a piovere, così abbiamo deciso di spararci gli ultimi 30 km verso Titisee, una cittadina che conoscevamo, perché 10 anni prima ci eravamo già fermati.

La cittadina era cambiata completamente, è diventato un posto decisamente turistico, con isole pedonali, fioriere , illuminazione soffusa, il primo albergo meno caro che abbiamo visto tra una goccia e l’altra, ci siamo fermati,  ormai erano le 22.00.

Ahhhh, il riposo dei giusti!

Alla mattina seguente, mi sveglio verso le 8, e, sorpresa, NEVICA?!!! Siamo a metà maggio e nevica.

Addio idea di arrivare a Baden-Baden via foresta nera.

Ormai le cime degli abeti erano già imbiancate e anche i prati erano bianchi, la strada invece era pulita.

Discesa verso Freiburg im Breisgau, bella cittadina anche sotto l’acqua, e man mano che si scendeva la neve lasciava spazio alla pioggia, abbiamo preso la A5, che non ci ha abbandonato fino ad Heidelberg, poi A67, e A3, tempo freddino senza sole, la bella autostrada a 3 corsie con ampie curve che percorre in un continuo saliscendi le colline, con ampi panorami sulle pianure sottostanti; quindi un po’ di strade contorte e arrivo ad Altenburg al party.

Siamo stati tra i primi ad arrivare, e ci hanno accolto con la solita simpatia, anche se era anni che non ci vedevano.

BIRRRRRAAAAA!!!!

Totali 870 km.

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Fine prima parte  by  http://spazio.libero.it/captain_harlock_7/

 
 
 
 
 

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