Creato da gioventuitaliana_va il 11/02/2008

GIOVENTU ITALIANA VA

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IL VALORE DELLA FIDUCIA

Post n°107 pubblicato il 19 Gennaio 2009 da gioventuitaliana_va
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Il Governo Berlusconi ha da poco ottenuto il voto di fiducia sul decreto legislativo che prevede le misure anticrisi.

E’ il 10° dall’inizio del mandato governativo in 9 mesi, praticamente uno al mese (1,1). Facendo un confronto con il tragicomico ultimo Governo Prodi, che ne ottenne ben 27 in 21 mesi (contando fino allo scorso fatale gennaio), siamo sulla buona strada per pareggiarne la media (1,3).

Ora, le differenze tra i due governi son ben chiare: se l’avventura prodiana era fondata su un improbabile equilibrio di partiti in guerra tra loro (Mastella vs Di Pietro, moderati vs bolscevischi), e che quindi doveva porre la fiducia per mantenere la poltroncina calda (quanto è bastato per maturare l’assegno di fine mandato), non si capisce perché dovrebbe farlo l’attuale Esecutivo, largamente in maggioranza alla Camera e al Senato.

 

Il motivo per cui nel nostro ordinamento legislativo è prevista la “fiducia” è quello di sottolineare i punti chiave dell’azione politica del governo: in sostanza, senza questi provvedimenti è come se fosse stato inutile votare la maggioranza che lo tiene su.

Ma come ogni buona cosa, noi italiani amiamo strapazzarla. Il voto di fiducia è diventato quindi la minaccia per eccellenza: “se non ci accontentate, vi mandiamo tutti a casa e ciao ciao privilegi e lauta indennità parlamentare”.

 

Ecco che ci si trova ad appoggiare l’ex camerata Fini, tramutatosi ormai pienamente in sacerdote democristiano custode dell’integerrimità istituzionale, che offre una arguta osservazione al Ministro Vito (“è la prima volta che sento dire che viene posta la questione di fiducia in omaggio alla centralità del Parlamento”), assist prontamente raccolto dall’opposizione e poi attentamente valutato anche da alcuni savi del Pdl.

Il fine sarcasmo stile british và ad aggiungersi alla stoccata che il Presidente della Camera diede qualche mesetto fa dopo la fiducia sulla Finanziaria: "una situazione anomala e politicamente deprecabile" (siamo contenti che almeno da una parte Fini mantenga un’ indole di noi tipica, della schiettezza).

Perché il ben saldo Governo dovrebbe porre il voto di fiducia così spesso? Sono forse le prove generali per i botti sulla riforma della giustizia? O meglio, per la riforma del federalismo della Lega che mal accetterà emendamenti, specialmente sulla cancellazione delle provincie (campo di conquista irrinunciabile per far sedere più camicie verdi al nord)?

Tanto vale allora fare un piccolo sunto delle puntate precedenti….

 

con il decreto fiscale del 25/6/2008 vengono tagliati fondi e imposte regole per il turnover alle forze dell’ordine; qualche settimana dopo, il decreto sicurezza….

 

arriva quindi la mossa a sorpresa di Tremonti della finanziaria estiva, che apre la via alle privatizzazioni sottobanco e “giustamente” taciute delle settimane successive, tra cui quella dell’acqua.

 

ed eccoci ad ottobre, e come di tradizione non c’è autunno che non sia caldo: riforma della scuola (studenti incazzati in piazza, proposte poi spesso ritirate) e crisi Alitalia (da patrioti sinceramente piaceva avere un’azienda italiana con capitale italiano, ma non il nostro di capitale! dobbiamo già sopportare gli scioperi selvaggi, almeno non accoppateci con i miliardi di debiti; intanto i parlamentari continuano a viaggiare gratis sui voli nazionali).

 

si passa quindi alla riforma dell’università e infine ecco l’ultima fiducia sul decreto anticrisi 14/1/09, che contiene alcune chicche:

-  pannolini gratis per le famiglie con social card: considerando tutti i problemi tecnici e burocratici per ritirarla, è un invito alle famiglie a rimanere nella cacca in cui si trovano;

-  blocco della tariffa di pedaggio autostradale: chiedere in Germania se sanno cosa vuol dire “pedaggio”;

-  sempre più soldi a Roma per il trasporto pubblico, anche se eccedono il patto di stabilità; al nord si chiedono perché la TAV debba condividere le linee con i trasporti locali (che da motore trainante sono diventati di serie b), con soppressioni di tratte e ritardi indicibili;

-  l’IRAP è detraibile nella misura del 10% dall’IRES; ma siamo sicuri invece che una delle due non debba proprio scomparire? (ecco, magari non l’irap che è regionale, e con il federalismo alle porte sarebbe un bel controsenso).

 

Ecco quindi la legittima domanda: qual è il valore della fiducia?

Il valore del programma elettorale in sane azioni politico – legislative o il valore economico delle poltrone su cui si siedono i nostri rappresentanti?

 

S. Beccardi - GI Varese

 
 
 

PUR PURI' ALL'ITALIANA

Post n°106 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da gioventuitaliana_va
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Tratto dal Corriere della SeraIl figlio del leader dell'Idv: «Trovate qualcosa a un mio amico ingegnere?»Romeo e la rete del fido Mautone
Politici, funzionari e Di Pietro jr
Le intercettazioni svelano gli intrecci del provveditore alle opere. Bocchino promette: vi porto a pranzo con Fini

DAL NOSTRO INVIATO
NAPOLI — Favori, ricatti, raccomandazioni. Legami trasversali con i politici, contatti amicali con i vertici delle forze dell'ordine, in una girandola di conversazioni che lo pone al centro di una «rete» di enorme potere. L'inchiesta di Napoli sugli appalti esalta la figura di Mario Mautone, ex provveditore alle Opere Pubbliche della Campania, finito agli arresti domiciliari durante il blitz della scorsa settimana. E svela i suoi rapporti controversi con la famiglia di Antonio Di Pietro, quando quest'ultimo era ministro delle Infrastrutture. Numerose intercettazioni allegate agli atti dimostrano come il figlio Cristiano, consigliere provinciale a Campobasso per l'Italia dei Valori, tentasse di «sistemare» gli amici e danno conto delle preoccupazioni del padre per tenerlo fuori dall'indagine. Un ruolo di primo piano, dunque, che comunque non mette in ombra quello di Alfredo Romeo. Nuove telefonate dell'imprenditore con il parlamentare di Alleanza nazionale Italo Bocchino — per lui i pubblici ministeri hanno sollecitato l'arresto — rivelano il tentativo di organizzare un pranzo con Gianfranco Fini. Nelle carte processuali è citato anche l'ex assessore all'Urbanistica del comune di Roma, Roberto Morassut, attuale segretario regionale del Pd nel Lazio. Ma le telefonate a lui attribuite sono in realtà quelle tra Romeo e un funzionario campano, Roberto Mostaccio. E dunque, dopo aver chiarito i motivi di un errore tanto grave, bisognerà accertare come mai il suo nome sia venuto fuori.

Favori a Di Pietro jr e fuga di notizie
L'informativa allegata agli atti ricostruisce i rapporti tra Cristiano Di Pietro e Mario Mautone. «Di Pietro — è scritto nel documento — chiede alcuni interventi di cortesia quali: affidare incarichi a persone da lui segnalate anche al di fuori degli ambiti di competenza istituzionale; affidare incarichi ad architetti da lui indicati e sollecitati anche da Nello Di Nardo; interessi di Cristiano in alcuni appalti e su alcuni fornitori. Naturalmente le sue richieste vengono subito esaudite. "Gli ho dato l'incarico! Poi non l'ho ancora dato a lei! Lo passerò sempre a te e poi ce lo farai avere tu!", gli dice Mautone». Conversazione dell'8 giugno 2007
Cristiano: «Poi un'altra cosa, non so se la puoi fare questa cosa o meno... se hai la possibilità... ». Mautone: «Dimmi, dimmi».
Cristiano: «Io ho un amico però è ingegnere e sta a Bologna, volevo sapere se su Bologna c'era possibilità di trovargli qualcosa...».
Mautone: «Adesso vediamo, ci informiamo subito e vediamo». Il rapporto tra i due si interrompe il 29 luglio 2007. «Mautone gli comunica di essere stato trasferito. Cade la comunicazione e Di Pietro non risponderà più alle telefonate». Il giorno dopo Aniello Formisano incontra Mautone, non sanno che le loro parole sono registrate da una microspia. E Formisano rivela: «Quello ha avuto qualche input e si è messo a posto... mi ha detto, figurati nemmeno al telefono suo lo dice — il telefono di Nello — Perché secondo me lo tiene sotto pure».

Di Pietro: tenete fuori mio figlio
È la fuga di notizie sull'indagine avviata dalla procura di Napoli. Nell'informativa il nome della possibile «talpa» è coperto da un omissis, ma si sottolinea quanto accade in questi giorni di fine luglio: «Subito dopo si succedono in maniera convulsiva i seguenti avvenimenti: Mautone viene trasferito; Cristiano Di Pietro non parla più con lui al telefono; il ministro Di Pietro chiede di parlare di persona con il senatore Nello Formisano; il ministro Di Pietro fa una riunione politica per tenere fuori il figlio poiché "ritenuto troppo esposto"». Il 10 agosto Mautone viene trasferito. Chiama gli amici, la moglie e con loro concorda la linea: «Ricattare il figlio del ministro». Annotano gli investigatori nel brogliaccio: «La moglie lo invita a ricordare come lui si è messo a disposizione "con quel cretino di Di Pietro con il figlio" e si chiede come mai questo non sia servito a niente». E poi aggiunge: "Tu non ti devi muovere da Napoli. Il potere che tieni qua non lo puoi tenere a Roma!... Buttarla sul ricatto del figlio è l'unico sistema». E il suo amico Mauro Caiazza rincara la dose: «È importante tenere il ministro sotto».

Amico questore e casa del prefetto
Il 18 novembre 2007 il figlio di Mautone viene denunciato per rapina per aver rubato il telefonino di un ragazzo che aveva preso a calci e pugni. Viene avvisato dall'ispettore della squadra Volanti e subito premette: «Io sono il provveditore alle Opere pubbliche, sono amico del questore Oscar Fioriolli». Poi scopre che il ferito è figlio del proprietario della catena di ristoranti "I fratelli La Bufala" e tratta con i familiari il ritiro dell'esposto. Ma si muove anche con la polizia. Il giorno dopo il questore lo chiama e lo rassicura.
Fioriolli: «Va bene, ci ho parlato (con la funzionaria della polizia ndr) si muovono sulla linea, insomma... con il minimo della cosa. Lite così».
Mautone: «E appunto, che c'è stata una lite e basta, senza mettere il telefonino, la rapina... perché tanto pure gli altri non vogliono. Ma sta venendo?».
Fioriolli: «Ma e... sì ha detto che sta facendo... non lo so che cazzo sta facendo, ma comunque avrebbe fatto così. Dava disposizioni».
Mautone: «Va bene Oscar, scusami».
Fioriolli: «Ma per amor di Dio... buonanotte ».
Il 12 dicembre 2007 Mautone chiede a un certo Michele Tambaro di chiamare il prefetto Nicola Izzo, attuale vicecapo della polizia, «per chiedere se ha sistemato quella cosa a Mario (verosimilmente si riferisce all'appartamento ai Parioli che Mario doveva avere in affitto tramite lo stesso Izzo e per ristrutturare il quale Mautone avrebbe stanziato una ingente somma con carattere di urgenza. La sera Tambaro gli riferisce che «Nicola mi ha arronzato e ha detto che ci vediamo per gli auguri...». Con Gennaro Coronella di An Mautone fa trasferire la sua amante «alla segreteria politica dell'Assessore all'Ambiente alla Regione Campania». C'è Aniello Di Nardo dell'Idv, che «chiede a Mautone di sollecitare "per quel suo amico" che doveva essere chiamato e poi non è più stato chiamato e fanno riferimento a lavori di impiantistica per una galleria a Vico Equense». C'è Nello Formisano, anche lui dell'Idv, al quale Mautone si rivolge quando capisce che sta per essere sostituito, e cerca aiuto.

Bocchino, Romeo e i parlamentari An
Aiuto e appoggio politico cerca anche Alfredo Romeo. Decine sono le sue telefonate con Italo Bocchino. Il 24 aprile 2007 i due commentano un incontro pubblico».
Romeo: «Ciao Italo, solo per sapere come era andata...
Bocchino: «Benissimo, la dottoressa è stata molto cortese... l'ho fatta sedere vicino al sindaco... molto carina e poi oggi ci sentiamo per parlare con calma dell'albergo. C'era Ferruccio Ferrante, Andrea Ronchi, ti mandano tutti i saluti, ti ringrazia e...».
Romeo: «Facciamolo un punto anche su lui perché poi la dottoressa mi ha detto che si avvia una stagione di interlocuzione molto positiva con l'imprenditoria...».
Bocchino: «Sì, poi adesso viene a trovarlo, fa la prima cosa con la fondazione Aznar, poi verrà Sarkozy dopo che sarà eletto, insomma ha legato bene alcune operazioni... diciamo con i rapporti esteri».
Romeo: «Va bene, abbiamo fatto una buona figura».
Bocchino: «Ottima, mancavi solo tu...».
Un mese dopo, l'8 maggio 2007, i due parlano ancora e questa volta l'attenzione è per Gianfranco Fini. Bocchino: «Quando posso venire a trovarti? Quando sei a Roma?».
Romeo: «La prossima settimana sto tre giorni... eh, mi ha chiamato quell'Enzo e mi vuole vedere domani».
Bocchino: «Sì, sì tienilo un po' perché io ho organizzato una colazione con Gianfranco».
Romeo: «È utile farla».
Bocchino: «Esatto... però quindi guardi io mi devo vedere con Fini ... quindi se... fagli capire che il tuo rapporto è solo ed esclusivamente quello».
Romeo: «Perfetto, hai fatto bene a consigliarmelo».

Le tre telefonate a Bassolino
A fine gennaio 2008, Romeo ha contatti con la segreteria del governatore Antonio Bassolino. Il 28 sono loro a chiamarlo, «ma non si sente la voce dell'interlocutore. Si apprende che Alfredo ha fatto preparare una planimetria e un rendering per individuare gli spazi che devono essere coperti». Nei giorni seguenti parla con il dottor Cicelin e si capisce che stanno organizzando un evento con Francesco Clemente, artista molto conosciuto negli Usa. In un'altra telefonata — risalente alla primavera 2007 — parla con l'assessore Ferdinando Di Mezza e quest'ultimo lo informa di «un progetto che il governo porta avanti, però Francesco è stato preso un po' in contropiede e ha dato incarico alla "Zillotta", (che poi si capisce essere Linda Lanzillotta ndr) di portare avanti». Ma non è chiaro di che cosa discutano.

 
 
 

VERGOGNE EUROPEE...

Post n°105 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da gioventuitaliana_va
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VENDE I FIGLI PER PAGARSI LA LIPOSUZIONE...La vicenda è venuta alla luce in seguito ad un'inchiesta tv e la donna è stata arrestata e poi scarcerata

GAND (BELGIO) - Una storia che farà discutere. Una donna di 31 anni ha venduto i suoi due gemelli neonati per pagarsi un intervento di liposuzione. È accaduto in Belgio, nella cittadina turistica di Gand, si legge sul quotidiano britannico Times che riporta la vicenda venuta alla luce in seguito ad un'inchiesta di una televisione olandese, e dalla quale emerge che anche il padre dei bambini e marito della donna era consapevole del «tentato affare» che avrebbe fruttato circa 10mila euro.

LE ACCUSE - L'accusa rivolta alla donna, Sonia Ringoir, è di «trattamento degradante» ai danni dei gemelli (in Belgio non esiste una specifica legge che vieti la vendita di bambini): è stata arrestata ma in prigione ha passato solo pochi giorni. Al momento è barricata in casa e aspetta gli sviluppi delle indagini mentre agli inquirenti continua a ripetere di essere innocente e di aver «ceduto» gratis i figli ad una coppia che non poteva averne di suoi. Oltre ai piccoli gemelli, la donna ha altri tre figli di età compresa tra i 13 e i tre anni avuti con due uomini diversi. Di lei il nuovo compagno dice che «è una buona madre». In una recente intervista alla stampa locale l'uomo aveva dichiarato che la sua ragazza era stata vittima delle «pressioni del marito» affinchè si sottoponesse ad interventi di chirurgia estetica e che prima di allora Sonia non aveva mai avuto debiti. E alla fine Sonia alla sua liposuzione ci ha dovuto rinunciare: si è accontentata dell'impianto di un anello allo stomaco per ridurre l'appetito.

 
 
 

Post n°104 pubblicato il 30 Novembre 2008 da gioventuitaliana_va
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Verità globale

Leggendo i titoli dei quotidiani italiani:

-L'obiettivo erano gli ebrei" ( corriere della sera)
-Un terrorista:Obiettivo Israele ( repubblica)
-India:l'obiettivo erano gli israeliani ( la stampa)
-L'obiettivo era Israele ( il messaggero) 

Incredibile vero? Come sono prodighi nell'aver trovato già mandanti e motivazioni: povera Israele... 

E’ difficile, non essendo sul posto, capire la meccanica degli eventi. Ma sembra fortemente che a Mumbai abbiano agito due gruppi distinti.

Da una parte, i giovanissimi commandos di aspetto locale, e parlanti punjabi (secondo alcuni anche mahrati, la lingua di Bombay), attaccavano i grandi alberghi - che conoscevano meglio dei poliziotti in tutti i locali e i corridoi di servizio - riuscendo a resistere per 40 ore (avevano depositi di munizioni e cibo, portati lì in anticipo), e, pur avendo centinaia di ostaggi a disposizione, non hanno nemmeno tentato di aprire una trattativa; dall’altra questi altri personaggi, «foreign looking» e «fair skinned», ossia di pelle chiara e forse persino biondi, vestiti «accuratamente» (neatly, con abiti di buon gusto), facevano il loro sanguinoso lavoro nei bar di lusso vicini, nella stazione, ammazzando in modo indiscriminato ma attentamente professionale.

Forse anche altrove: qualcuno ha provocato un’esplosione al Santa Cruz, l’aeroporto della metropoli, che si trova a 25 chilometri più a nor-ovest di Colaba, il quartiere di lusso dei grandi alberghi; qualcun altro ha lanciato una granata sul treno Gitanjali Express, uccidendo una giovane donna.

Chiaramente, il loro scopo tattico era di ampliare e diffondere la confusione e il terrore.

Mentre i primi negli alberghi si sono fatti uccidere ad uno ad uno resistendo a lungo, questi altri «fair skinned» non hanno affatto un atteggiamento suicida. Hanno sparato con calma, con l’aria di gente del mestiere, addestrata; e sono scomparsi nel nulla. Il fatto di essere «neatly dressed» e avere un’aria straniera ha certo facilitato la loro fuga dal luogo dell’eccidio.

Polizia ed esercito indiani non possono non aver lasciato passare dei giovani vivaci, stranieri e ben vestiti, coi loro borsoni da ginnastica, evidentemente turisti nell’area turistica per eccellenza. Anche da noi i brigatisti rossi avevano cura di vestire con giacca e cravatta e non portare barbe «di sinistra». Perfettamente sbarbati, in completo grigio e valigetta 24 ore con le armi dentro, passavano i posti di blocco dei CC.

Ci prepariamo a vedere una prossima guerra, magari atomica, fra India e Pakistan? Casualmente viene incendiato un angolo del mondo in completa e fortissima espansione economica? A chi gioverà la destabilizzazione di tutta l'area?

Ultime due considerazioni: Il Tibet da vita a tantissimi fiumi che scendendo a sud danno vita a milioni e milioni di persone, se scoppiasse un'atomica lì e venissero deviti interi tratti...sarebbe la fine! Non dimenticate l'ordigno a testata nucleare sparito dal B52 del quale il povero Dick Chaney è a tutt'oggi implicato, dove "salterà" fuori?

Infine ricordate che il vice di Obama, Joe Biden, ha già dichiarato che bisognerà porre molta attenzione verso quegli Stati che mettono o intendono mettere a repentaglio l'ordine mondiale... Il «cambiamento» di Obama, che ha fatto sorgere tante improvvide speranze, consisterà dunque in questo: più risolutezza nella «vera guerra» contro le «grandi potenze» che rischiano di «dare una nuova forma al mondo»  al di fuori dell’ordine americano.

In compenso qualcuno non ha perso il vizio di gridare all'orrore verso lo "sterminio" di poveri fratelli 6, mentre degli altri duecento indiani non frega a nessuno... Non voglio (non posso) andar oltre ma penso che abbiate tutti compreso...

M.M.


 
 
 

Sentito cordoglio...

Post n°103 pubblicato il 21 Novembre 2008 da gioventuitaliana_va
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Tutti i camarati de La Destra Varese si unisce al tristissimo momento che ha colpito il nostro camerata Enzo Rosa, per la perdita della propria madre dalla vita Terrena.

Sicuri che un giorno ci reincontreremo in un mondo migliore e più giusto, ora ci affidiamo alle preghiere della tua adorata mamma che sicuramente intercederà per noi con l'Altissimo.

Carissimo Enzo, nell'esprimerti le nostre più sentite condoglianze ti rinnoviamo la nostra massima disponibilità a qualsiasi aiuto tu abbia bisogno.

Un abbraccio dai camerati di Varese,

Presente, presente, presente!

 
 
 
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