Creato da galadriel_fairy il 26/12/2009

Galandriel_fairy

Pensieri e riflessioni dalla terra di mezzo

 

 

Elogio dell'imperfezione

Post n°25 pubblicato il 22 Gennaio 2012 da galadriel_fairy
 

 

«L’imperfezione», dice la Montalcini, «ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell’uomo. Ritengo che l’imperfezione sia più consona alla natura umana che non la perfezione.» L’imperfezione è dunque una componente fondamentale dell’evoluzione. Dagli anfibi all’Homo Sapiens, il cervello dei vertebrati si è sempre prestato a un miglioramento, a un cambiamento, mentre negli invertebrati è nato così perfetto da non entrare nel gioco delle mutazioni, tanto è vero che i trilobiti vissuti centinaia di milioni di anni fa non sono essenzialmente diversi dagli insetti, dagli artropodi di oggi. Ecco perché l’imperfezione «merita un elogio» e Rita Levi Montalcini ne fa il titolo della sua autobiografia, appunto “L’elogio dell’imperfezione”.

Coloro che ritengono di essere “perfetti” non potranno mai progredire, così come la scienza non può progredire e fare nuove scoperte se non vi è la tensione verso il miglioramento, la consapevolezza che i risultati fino a quel momento ottenuti possono essere migliorati. Chi ha la coscienza della propria “imperfezione” è costantemente affetto da un’incurabile curiosità, perché non si sente depositario della “conoscenza infusa”.

Michelangelo Buonarroti sarebbe stato l’artista sublime che era se non fosse andato alla ricerca della perfezione? Io ritengo di no. Era teso costantemente alla ricerca della perfezione, consapevole, nel contempo, che mai l’avrebbe raggiunta e in tale contesto si comprende l’essenza della sua famosissima frase esclamata mentre percuoteva con un martello il ginocchio della sua statua del Mosè appena ultimata: “ Perché mi guardi e non favelli?!”.

Ciò accade anche nel rapporto di coppia, quando si ritiene di aver “acquisito” il proprio partner “per sempre”: ci si adagia e non ci si corteggia più, si pensa che il rapporto sia “perfetto” e non abbia bisogno di nuova linfa e di ulteriori sforzi per migliorarlo… e così il rapporto pian piano rischia di spegnersi e si cade nell’abitudine… Adagiarsi sui risultati raggiunti in qualunque settore della vita è come se si morisse spiritualmente e mentalmente per asfissia

 
 
 

La "commozione" del Ministro Fornero

Post n°24 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da galadriel_fairy
 

Non credo alla commozione del ministro Fornero, mi è sembrata ictu oculi artefatta, falsa, costruita al fine di “colpire” il pubblico: riguardate il video e ditemi se notate davvero il luccicare di una lacrima o il minimo barbaglìo di un reale pathos. Niente di niente. Sì, lo so, sono una “mal pensante”… ma che ci posso fare? E’ che tengo sempre presente che, come diceva Andreotti , a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca. La Fornero non è una ragazzotta di primo pelo o che prima dell’incarico ballava in un nigh club: stiamo parlando di una famosa economista e accademica, un essere estremamente razionale e decisamente abituato a parlare in pubblico e a dominare le proprie emozioni, ammesso che sia capace di averne. Si potrebbe pensare che la neo ministra sia una sorta di “anello debole” della nuova compagine “tecnica” del Governo e dell’immagine che quest’ultimo vuol dare di sè: tutti in blu e grigio, tutti composti e “ingessati” , tutti riservatissimi con la stampa , ma lei no. La prima cosa che ha fatto, dopo appena due giorni dalla nomina, s’è fatta intervistare, con sorriso studiato e “indelebile”, giacche quasi sempre chiare che spiccano tra il blu “regimental” dei vestiti degli altri: sembra che faccia di tutto per distinguersi nel gruppo. Nel contempo, però, non mi meraviglierei se questa performance sia stata studiata a tavolino insieme al team, per dare una parvenza di umanità tra i ghiacci antartici, né sarei stupita se ce la ritrovassimo in lista alle prossime elezioni… e non solo lei. Se andiamo ad osservare il quadro generale di ciò che sta accadendo nel mondo, assistiamo ad un fenomeno per me preoccupante: in seguito al degrado della politica (forse anche questo voluto o favorito o non certo impedito da oscuri e potenti artefici) la finanza sta piazzando i suoi uomini in vari governi, senza bisogno di elezioni, da un giorno all’altro: il prossimo Governo italiano potrebbe vedere Monti quale presidente della Republica e premier uno dei ministri attualmente in carica.

Che sarà di noi poveri mortali? I do not know

 

 

 
 
 

600 miliardi di euro dal FMI all'Italia

Post n°23 pubblicato il 27 Novembre 2011 da galadriel_fairy
 

Il Fondo monetario internazionale è pronto a dare all’Italia 600 miliardi di euro al tasso del 4,50 per cento per consentire al Governo Monti il tempo necessario per attuare il piano “salva Stato”. Si tratta di un prestito che prevede, dunque, un tasso d’interesse inferiore di quasi tre punti rispetto ai tassi attuali e ci consentirà di  non “svendere”  i nostri BTP con rendimenti che procurerebbero un indebitamento di gran lunga superiore. Ma come mai si decide solo ora di fare questo importante passo? Eppure il Fondo monetario internazionale (del quale i precedenti Governatori per l’Italia erano Tremonti e Draghi) è stato fondato proprio far fronte a situazioni di tal fatta, tra gli altri scopi  all’art 1 dell’accordo istitutivo risultano esserci anche questi:

  • promuovere la cooperazione monetaria internazionale;
  • facilitare l'espansione del commercio internazionale;
  • promuovere la stabilità e l'ordine dei rapporti di cambio evitando svalutazioni competitive;
  • dare fiducia agli Stati membri rendendo disponibili con adeguate garanzie le risorse del Fondo per affrontare difficoltà della bilancia dei pagamenti;
  • in relazione con i fini di cui sopra abbreviare la durata e ridurre la misura degli squilibri delle bilance dei pagamenti degli Stati membri.

Dichiara il Berlusca a tal proposito: il Fondo monetario internazionale ci aveva  già offerto questa opportunità ma noi l’avevamo rifiutata. Rifiutata? E perché? Di fronte a questa affermazione mi sovviene l’immagine di un malato di cancro che rifiuta il trattamento chemioterapico perchè potrebbe nuocergli alla salute.

Mi sembra troppo strano. D’altra parte il portavoce del FMI, David Hawley aveva dichiarato che finora l’Italia non aveva chiesto alcun prestito. E allora? Misteri….

 
 
 

Secondo Governo non politico...

Post n°22 pubblicato il 17 Novembre 2011 da galadriel_fairy
 

E’ nato il Governo Monti. Governo tecnico, o meglio, pseudo-tecnico. Siamo ai prodromi di una nuova era? Lo chiamano “Governo tecnico” e a me spunta un sorriso: tecnico perché è gente che non ha mai fatto politica partitica? Ma allora il governo Berlusconi era un Governo tecnico! Ed io che non lo avevo capito!  Celie a parte, fatto è che rispetto al peggio il meno-peggio è sempre gradito, fatto è che i nuovi ministri hanno, almeno, un notevole bagaglio di preparazione specifica. Mentre scrivo ho la televisione accesa e sto seguendo le dichiarazioni di voto. In questo momento sta parlando il rappresentante della Lega: libero dal bavaglio della “convenienza” dovuta all’appartenenza al precedente governo della “Roma ladrona”, va a ruota libera con scomposti e sconclusionati sproloqui degni di un folle (ma cosa attendersi di diverso?).  Con chiarezza si comprende che la Lega è tra le peggiori iatture che abbia avuto la nostra nazione e, dunque, questo nuovo Governo ha comunque il merito di aver stanato le vere intenzioni della Lega che il sign. Berlusca ha sostenuto economicamente (e non solo) nel momento in cui aveva bisogno di raccattare in illo tempore una maggioranza qualunque fosse: pure questo un bel servizietto che ha fatto all’Italia!

Io spero con tutte le forze che i poteri occulti (si fa per dire “occulti”…) che hanno posto in essere questa regia e che ci ha portato a liberarci finalmente del “puffo malefico” (come lo chiamava Cossiga) facciano coincidere i loro interessi con quelli dell’Italia: se ci daranno gli strumenti noi italiani faremo la nostra parte e ce la fermo ad uscire dall’enpasse. Mi sento un tantino ottimista, anche perché penso che l’”operazione Italia” sia scattata per soddisfare molteplici interessi di molteplice provenienza, con il vero obiettivo di arrivare con forza in Europa, attraverso la gestione del potere in Italia. Mentre scrivo ciò mi sento un formichina che sta su terreno percorso da rinoceronti… ma sempre meglio i rinoceronti che un formichiere…

Non ho la palla di cristallo e non posso, dunque, sapere cosa accadrà e cosa il Governo Monti sarà in grado, potrà e vorrà realizzare per la nostra povera Italia, però almeno adesso si respira un’aria diversa e quantomeno possiamo finalmente non vergognarci di presentarci di fronte al mondo e negli organismi internazionali.

 
 
 

Che casìno!

Grande confusione nel nostro paese in politica, ma è uguale in tutti i settori della vita sociale e lavorativa e non si capisce bene quale sia la causa e quale la conseguenza. E’ nato prima l’uovo o la gallina? I miei giovani figli, comunque, lo chiamerebbero “casìno” e forse è appropriato come termine, sebbene non elegante. Ma di eleganza e signorilità oggi se ne fa  decisamente a meno. Ciò che conta nella nostra odierna realtà è “fare casìno” e porsi all’attenzione dell’opinione pubblica così: mi pare giusto, la gente è chiaro che vuole questo, perché il “popolo” adora l’apparire e non l’essere….

Ciò è quello che sembra il pensiero dominante nel settore della comunicazione delle masse. Credete che sia veramente così? Io non ne sono affatto convinta. Credo che la gente sia invece affamata di serietà, di valori, di “bello”, di “buono”, di sostanza e sono convinta che desideri chiarezza di idee e d’intenti, determinazione, ideali, capacità di gestione delle situazioni, determinazione,  e a nulla sono valsi anni di Grande fratello, di “Amici”, di “Uomini e donne”: la gente di ogni età è riuscita a non farsi “oppiare”.

Vero, sono in molti a seguire questi show dell’idiozia sublimata, ma, a parte una sparuta minoranza non dotata dalla natura degli strumenti intellettivi perfettamente funzionanti, i più provano gusto a godere dello spettacolo del nulla, lasciandosi andare alle critiche più spietate, con l’ulteriore risultato di poter per un po’ non pensare alle cose serie che avvelenano la nostra vita quotidiana.. ma poi ritornano ad essere perfettamente pensanti.  

I Signori della comunicazione (Berlusca in testa) non sono riusciti, a mio parere, nel loro intento di educare le masse (o meglio a dis- educare) per far sì che queste si distraggano dai veri problemi e dalla gestione scellerata e/o inesistente della cosa pubblica: il Popolo non è bue e non si accontenta del “panem et cicensis”. La gente comprende, capisce e al momento giusto scalcia, solo che lo fa in solitudine, in maniera disorganizzata o discutendone al bar di fronte ad un aperitivo. Sono in pochi (molto pochi) a sapersi o volersi organizzare per arginare le conseguenze terribili che derivano da questo status quo e  sembrano attendere che altri lo facciano in vece loro, come si può attendere un miracolo divino o la manna dal cielo, pur nella consapevolezza che la delega rilasciata alle compagini politiche attuali è tempo perso e fatica sprecata, sia perché nessuno sembra saper fare più politica, sia perché mancano ideali e idee, sia perché il bipartitismo è stato ed è la nostra rovina: non è cosa per noi italiani, per i quali non esiste solo il bianco e il nero, ma tutto l’arcobaleno del pensiero positivo e non.

Perché non si procede alla riforma elettorale se non per lasciare l’Italia nel caos? Perché non nascono serie scuole di politica? Perché quasi tutti i partiti hanno rinunciato ben volentieri a svolgere il loro ruolo di collegamento tra l’amministrazione della cosa pubblica e i cittadini? Perché non formano più i giovani facendo far loro anche gavetta? Perché non sono più organizzati in sezioni perfettamente operanti sul territorio?

Siamo in ostaggio di “armate Brancaleone o di comitati d’affari più o meno celati e i nuovi virgulti della politica che si stanno affacciando al balcone l’unica cosa che sanno dire è che vogliono “rottamare” i leader esistenti, senza contrapporre una reale e conducente alternativa, all’insegna del “levati tu che adesso ci son io che son giovane e forte, candidandosi così a morte prematura, ancor prima di nascere. Che casino!

 

 
 
 

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