Creato da il_gatto_soriano il 08/07/2012

Il graffio del Gatto

il graffio di un gatto randagio

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vertigine

Post n°61 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da il_gatto_soriano

La giacca è la prima ad andare,
in lente volute la segue la cravatta
che le dita abili hanno slacciato,
liberando il collo 
e i bottoni che lo serrano.
Le piccole stelle di madreperla
saltano una ad una,
mentre le mani tirano
liberando il petto
alla salina brezza dell'onda.
Le scarpe sono già volate giù
e la cinta ora le segue
tra le fauci spumeggianti
Libero dai legacci della vita
resto immobile
su questa grigia scogliera
illuminata dalla fredda bava d'argento
che Luna avara
lascia colare su di me.
Attendo l'attimo del salto
e l'infinito istante
che separa la coscienza
dall'oblio.

il gatto

 
 
 

risacca

Post n°60 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da il_gatto_soriano

 

Il pensiero ritorna

ossessivo e incoerente

a te,

al profumo della tua pelle,

al sapore delle tue labbra.

Ritorna,

come la risacca sul bagnasciuga

tormenta l'amina,

riducendola in brandelli

che la corrente delle emozioni

strappa

e trasporta via,

troppo lentamente

per salvarli dall'onda del nuovo ricordo

troppo velocemente

per poterli afferrare

e stringere

a me

il gatto

 
 
 

non andare

Post n°59 pubblicato il 19 Ottobre 2012 da il_gatto_soriano

Fermati non andare

la notte č ancora bambina

e il sole tarderą ad arrivare.

Ho ubriacato il tempo 

con whisky di rosa,

perchč si scordi di scorrere

e ti rubi alle mie braccia.

Fermati non andare,

č ancora tempo per noi

per i nostri sospiri

per i nostri baci.


il gatto

 
 
 

lacrima di rimmel

Post n°58 pubblicato il 15 Ottobre 2012 da il_gatto_soriano
 

...con uno scatto lento della porta,

esci dalla mia stanza,

mentre il letto trattiene ancora

il tepore del tuo corpo

e le lenzuola sono intrise

del profumo della tua passione.

Mi alzo per guardarti

incedere

sul viale che percorri lenta,

stretta nell'abbraccio del vento

di questo autunno grigio,

mentre la finestra si vela

del mio respiro.

La nera lacrima del rimmel,

perla nera preziosa

incastonata in un fugace sguardo,

squarcia il velo del dubbio.

Un solo attimo

per un muto e definitivo addio

che nel risveglio

mi avevi appena sussurrato.

 



il gatto

 

PS: da alcuni commenti che ho letto è d'obbligo che agigunga questo post scriptum. a me piace scivere, tradurre in parole le emozioni che sento, che vedo, che vivo...ma non sempre scrivo di me, il più delle volte scrivo immaginando come potrebbe avvenire qualcosa...è il caso di questo post, nessun addio reale: è un'immagine di un addio

 

 
 
 

Il giudizio di Salomone (1Re 3,16-28)

Post n°57 pubblicato il 12 Ottobre 2012 da il_gatto_soriano

..Non passò, molto tempo che la saggezza di Salomone fu messa alla prova.

Un giorno gli si presentarono da­vanti due donne per avere un giudi­zio riguardo una disputa. Disse la pri­ma: - Vostra maestà, io e questa donna viviamo nella stessa casa. Un giorno io ho partorito un, bambino e tre giorni dopo anch'ella diede alla luce un figlio. In quel periodo non c'era nessuno in casa oltre a noi due. Una notte questa donna per errore si coricò sul suo piccino e lo soffocò, allora, mentre io dormivo, ella si alzò e si prese il mio bambino, met­tendomi nel letto il suo. AI mattino, quando mi sve­gliai, trovai il bambino morto e mi disperai, ma subito mi accorsi che il piccino non era il figlio mio, bensì quello dell'altra donna.

- No, no! - gridò allora l'altra madre. - Il bambino vivo è il mio, il tuo è quello morto. Ti sei sba­gliata e non c'era nessuno in ca­sa che possa testimoniare!

Le due donne continuarono a litigare così davanti al re: era la parola di una contro la parola dell'altra e il re ebbe bisogno di tutta la sua saggezza per scoprire la verità. Alfine Salomone si fece portare una spada e disse:

- Ognuna di voi sostiene che il bambino vivo è il suo e che quello morto appartiene all'altra donna. Ora taglieremo in due il bambino vivo cosi ciascuna delle due madri ne avrà una parte.

No, no! - disse la prima donna. - Piuttosto lasciate a lei il bambino, ma vi scongiuro sire, non uccidetelo.

L'altra madre invece si mostrò d'accordo con il giudizio dei re: - Va bene sire, tagliatelo in due co­me avete detto.

 

In questi giorni, in cui tutti stanno puntando il dito contro il giudice e le guardie, dovremmo rileggerci questo brano con più attenzione e capire di chi sono le vere colpe.

Sono un padre, rinuncerei alla mia stessa vita per mio figlio...

il gatto

 

 
 
 
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