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Post n°493 pubblicato il 05 Luglio 2010 da 1carinodolce

   

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/07/10 alle 19:12 via WEB
Il vero contrario dell'amore non è l'odio, è l'indifferenza.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/07/10 alle 20:03 via WEB
Matematiche, scienze, filosofia sono necessarie per l'evoluzione dell'uomo come storia, sono fondamentali condizioni per la civiltà. Ma uno potrebbe vivere benissimo senza la filosofia, senza sapere che la terra gira intorno al sole: l'uomo non può vivere invece senza le certezze morali. Senza poter dare giudizi di certezza sul comportamento che l'altro ha verso di lui, l'uomo non può vivere.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/07/10 alle 20:08 via WEB
Si vive come col mal di mare, con una tale insicurezza nella trama di relazioni, che non si costruisce più l'umano. . Si costruiranno grattacieli, bombe atomiche, sistemi di filosofia sottilissimi, ma non l'umano, perché esso è nei rapporti.
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citazioni_bellisssss
citazioni_bellisssss il 15/07/10 alle 20:14 via WEB
Ecco perché la natura in certi campi ha creato un metodo, un cammino, un tipo di svolgimento lento: bisogna fare tutti i passaggi in un certo modo, oppure non si è sicuri di poter procedere; così che a certe cose si arriva dopo secoli, dopo millenni. Invece, per farci cogliere le certezze nei rapporti ci è stato dato un metodo velocissimo, quasi più una intuizione che un processo. È molto più vicino questo quarto metodo al gesto dell'artista, che neanche a quello del tecnico o del dimostratore, perché l'uomo ne ha bisogno per vivere sull'istante.
(Rispondi)
 
citazioni_bellisssss
citazioni_bellisssss il 15/07/10 alle 20:17 via WEB
Un metodo porta certezza matematica, un metodo porta certezza scientifica, un metodo certezze filosofiche; il quarto metodo porta a certezze sull'umano comportamento, certezze «morali». Ho detto che come metodo quest'ultimo è più paragonabile al metodo del genio e dell'artista: essi da segni arrivano alla percezione del vero. Quando Newton vide cadere la famosa mela, questa fu un segno che fece balenare la grande ipotesi. Il genio da un piccolo segno induce una intuizione universale. Il metodo con cui capisco che mia madre mi vuole bene, attraverso cui sono certo che molti mi sono amici, non è fissato meccanicamente, ma è intuito dalla intelligenza come unico senso ragionevole, unico motivo adeguato, per spiegare la convergenza di determinati «segni». Moltiplicate indefinitamente questi segni, a centinaia, a migliaia: il punto del loro senso adeguato è che mia madre mi vuol bene. Migliaia di indizi convergenti su questo punto: l'unico senso del comportamento di mia madre è questo, che «mia madre mi vuol bene».
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ciubini.enrico
ciubini.enrico il 16/07/10 alle 19:20 via WEB (Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/07/10 alle 15:26 via WEB
Io sarò tanto più abilitato ad aver certezza su di te, quanto più sto attento alla tua vita, cioè condivido la tua vita. In questa misura i segni si moltiplicano. Per esempio, nel Vangelo chi ha potuto capire che di quell'uomo bisognava aver fiducia? Non la folla che andava a farsi guarire, ma chi gli andò dietro e condivise la sua vita. Convivenza e condivisione!
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/07/10 alle 15:42 via WEB
A chi ha il «bernoccolo» per una certa materia scolastica, basta un cenno per intuire la soluzione del problema, mentre tutti gli altri devono faticare ogni passaggio. Avere il «bernoccolo» di una cosa è come avere con essa una affinità. Il «bernoccolo» dell'umano vuol dire avere molta umanità in sé; e allora sì che scopro fino a che punto posso fidarmi della tua umanità.
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1carinodolce
1carinodolce il 29/07/10 alle 19:26 via WEB
grazie a te !! ^__*
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pinuccia_1961
pinuccia_1961 il 29/07/10 alle 00:05 via WEB
grazie 1carino e dolce per tutte le volte che passi dal mio blog un sorriso pina
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Antologia2
Antologia2 il 29/07/10 alle 09:18 via WEB
"Con te sarò nuovo. Ti dico queste parole nel periodo migliore della mia vita, nel periodo in cui sto bene, in cui ho capito tante cose. Nel periodo in cui mi sono finalmente ricongiunto con la mia gioia. In questo periodo la mia vita è piena, ho tante cose intorno a me che mi piacciono, che mi affascinano. Sto molto bene da solo, e la mia vita senza di te è meravigliosa. Lo so che detto così suona male, ma non fraintendermi, intendo dire che ti chiedo di stare con me non perché senza di te io sia infelice: sarei egoista, bisognoso e interessato alla mia sola felicità, e così tu saresti la mia salvezza. Io ti chiedo di stare con me perché la mia vita in questo momento è veramente meravigliosa, ma con te lo sarebbe ancora di più. Se senza di te vivessi una vita squallida, vuota, misera non avrebbe alcun valore rinunciarci per te. Che valore avresti se tu fossi l'alternativa al nulla, al vuoto, alla tristezza? Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare.
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Antologia2
Antologia2 il 29/07/10 alle 09:20 via WEB
Spero tu possa capire quello che cerco di dirti. Io sto bene da solo ma quando ti ho incontrato è come se in ogni parola che dico nella mia vita ci fosse una lettera del tuo nome, perché alla fine di ogni discorso compari sempre tu. Ho imparato ad amarmi. E visto che stando insieme a te ti donerò me stesso, cercherò di rendere il mio regalo più bello possibile ogni giorno. Mi costringerai ad essere attento. Degno dell'amore che provo per te. Da questo momento mi tolgo ogni armatura, ogni protezione... non sono solo innamorato di te, io ti amo. Per questo sono sicuro. Nell'amare ci può essere anche una fase di innamoramento, ma non sempre nell'innamoramento c'è vero amore. Io ti amo. Come non ho mai amato nessuno prima... " E' UNA VITA CHE TI ASPETTO... (Fabio Volo)
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Antologia2
Antologia2 il 16/08/10 alle 23:11 via WEB
No, non dimentichiamoli subito, anche se è agosto, i cristiani "giustiziati" in Afghanistan dai taleban. Stavano dando aiuto generoso e gratuito a degli stranieri sconosciuti solo perché questi ultimi ne avevano – e ne hanno – estremo bisogno. Lo stavano facendo a rischio della propria vita, questi occidentali (dentisti, oculisti, infermieri…) nelle più sperdute contrade afghane. Erano volontari che avevano abbandonato tutto, casa, famiglia, sicurezza, carriera, per darsi agli altri "senza se e senza ma". Veri cristiani, non controfigure. Come don Santoro, come monsignor Padovese, come l’incessante teoria di credenti in Cristo che vanno arricchendo – anche in questo secolo Ventunesimo – la storia gloriosa di chi ama il prossimo «come se stesso», fino al sacrificio. Facile a dirsi, eroico a farsi. E sono questi gli uomini e le donne di cui il mondo ha maggior bisogno. Essi sono stati (e molti di loro ancora sono) vivi e operanti «in mezzo» a noi, nel nostro «mondo», come sta scritto. E, come sta scritto, il mondo non li ha riconosciuti e non li riconosce.
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Anonimo il 23/08/10 alle 23:12 via WEB
Coltiva amorevolmente questo pensiero: in amicizia, in amore, nel proprio lavoro, nei singoli pezzi della propria vita, ciascuno é anche assai utile, ma nessuno indispensabile. Meglio: uno solo é davvero indispensabile. Noi stessi. Perché tutto parte da noi, first. Se mi rispetto e mi voglio bene, é pressoché inevitabile che anche qualcun altro lo farà. Se non altro per imitazione, magari..
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Anonimo il 23/08/10 alle 23:16 via WEB
Sì, il più delle volte è di gran lunga più facile mettere nero su bianco ciò che si pensa e si prova, piuttosto che trovare forse il coraggio o la volontà o l'energia sufficienti per animarli senza tregua, que...sti benedetti pensieri illuminati e illuminanti. Talvolta capita, anche, che anche solo il parto di una semplice idea sia invece piuttosto tormentato, e di non così facile gestazione. Quando ha da succedere, infine, l'idea sgorga proprio da sé - e non potrebbe essere altrimenti. Perché le parole anticipano la tua stessa mediazione razionale e/o emotiva - ti scappano proprio di mente, e di mano, ecco. Perché oramai sono in te, in ogni fibra del tuo essere. Sono te, in quel momento - non solo ti rappresentano, ma sono.
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