Cronache di Toki

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Creato da GiuseppeToki il 03/05/2009

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Review

Post n°42 pubblicato il 24 Maggio 2010 da GiuseppeToki
 

La Nostra Vita (Daniele lucchetti, 2010)   

                   

Durante l'ultimo festival di Cannes, si e' discusso molto della spaccatura tra politica e cinema, di come nel nostro paese chi fa spettacolo spesso comunichi un disappunto, un desiderio di liberazione dalle maglie di una classe dirigente che da anni taglia i fondi alla cultura e allo spettacolo, oltre ovviamente a censurare, oscurare, manipolare informazione pubblica e di conseguenza popolazione, che in fin dei conti e' il pubblico pagante. Per farla breve, i nostri politici credono che la nostra scuola cinematografica sia sovversiva e schierata contro di loro. Elio germano, protagonista del film, e' stato premiato al festival francese come miglior attore (meritatamente aggiungo). Al momento della consegna del premio, la dichiarazione del giovane talento nostrano e' stata chiara e spavalda "Dedico questo premio all'italia e a tutti gli italiani, che fanno di tutto per rendere il paese migliore nonostante la loro classe dirigente". Applausi dalla platea, applausi dal sottoscritto. Perche' e' vero, i migliori esponenti del nostro cinema sono dei fottuti sovversivi antiberlusconiani (o anti Pinco Palla, aggiungeteci chi vi pare), a dimostrazione di come al potere ci sia la rappresentazione della sconfitta evolutiva ed intellettuale della nostra bella italia patria delle compagnie telefoniche. La spaccatura ha ormai raggiunto il culmine, si pensi al fatto che l'altro film presentato al festival era nientemeno che Draquila di sabrina Guzzanti...

Ma veniamo al film.

Un eccellenterrimo Germano interpreta con naturale maestria un padre di famiglia che lavora nell'edilizia, sposato con 2 figli al seguito ed un terzo in arrivo. Accade una tragedia, e la vita del ragazzo si complica clamorosamente. La trama di base sostanzialmente e' questa, nulla di particolarmente innovativo. Lucchetti firma un'opera eccelsa poiche' raffigura la nostra societa' (o vita, che dir si voglia) con un realismo ed una sapienza tale da rendere il film una sorta di documentario. Il lavoro, i soldi, i principi, i rapporti con familiari, i soldi, i problemi, i soldi. In una battuta del film si sottolinea come sia incredibilmente importante quest'ultima parola, e di come si riesce a lasciarsi indietro affetti e scelte morali solo per poter sopravvivere. Una regia asciutta e calda, che non lesina riprese autoriali senza eccedere nell'autocelebrazione, un ottimo bilanciamento della gestione delle scene e dei dialoghi, un cast sfruttato benissimo al punto di riuscire a dareun senso a Raoul Bova, che interpreta il fratello svampito e single del protagonista, e in grado di mostrarci talenti come Isabella Ragonese o conferme come Stefania Montorsi recitare con una sicurezza che solo i grandi registi sanno inculcare. Un team affiatato, che ci regala un prodotto sincero senza ovvieta', polemico senza arroganza, ironico senza siparietti fuori luogo. Mio fratello e' figlio unico lasciava gia' intuire le potenzialita' del regista, ma non tutto girava alla perfezione, a differenza de La nostra vita, che fa bene anche quando gioca la carta dell'ironia (Splendida la scena della scuadra di italiani che rimpiazza i romeni lavorando in nero 24 ore su 24) . Elio Germano e' il perno centrale, regala una performance di indubbio spessore, riflettendosi a tratti in Mastroianni o Gassman per farci capire che si', il momento della maturita' e' giunto. Spero vivamente che incassi tanto al botteghino, anche solo come sonora pernacchia alle nostre istituzioni e specialmente al ministro dei beni culturali Bondi, che non ha voluto saperne di presentarsi al festival.  Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!

Voto : 8.5

 
 
 
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