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Ultimi Commenti

lunaspina_66
lunaspina_66 il 17/09/08 alle 19:33 via WEB
IMPORTANTE!!! AIUTIAMO EMANUELE E LA SUA FAMIGLIA. Per cortesia passa a leggere il mio post N.328. Grazie, luna.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/06/08 alle 03:02 via WEB
beh, questo blog si è piantato? caduto come prodi?
 
edmondo2000
edmondo2000 il 16/06/08 alle 11:39 via WEB
Ciao Yankee! Quanto tempo è passato? Tanto, troppo. Ciao e un abbraccio edmondo.
 
girasolenotturno
girasolenotturno il 29/04/08 alle 23:03 via WEB
Mi scuso per la mia risposta che non ha senso…: Vorrei comunicare che per il 1° MAGGIO sarebbe bello mettere in luce le MORTI BIANCHE e il PRECARIATO noi abbiamo fatto un video se volete potrete essere dei Nostri. Alessandra
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/03/08 alle 11:06 via WEB
Auguri per una serena e felice Pasqua...
Kemper Boyd
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/03/08 alle 23:45 via WEB
è caduto? era ora. adesso l'importante è che il PD di prodi non prenda voti, per il bene di tutti. Prodi, presidente del PD e premier del peggior governo della storia italiana. www.arachesostufodue.blogspot.com
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/02/08 alle 10:22 via WEB
Disgusto Sono in pensione e mi si apre un mondo. Scopro che si pagano le tasse sulla pensione!!! Su quattrini che ho versato io e che mi sono stati tolti in età produttiva per assicurarmì una vecchiaia serena. Tasse sulla vecchiaia! Disgustoso. E inoltre i pensionati mensilmente pagano un balzello all'ex ONPI. Mi informo e scopro che: Un contributo da venti lire per un ente disciolto dal 1977 Di Marco Bertoncini Venti lire. Che sono mai venti lire, oggi? Un miserabile centesimo di euro. Ma proprio l'inconsistenza di una tassa di un centesimo fa sì che lo Stato continui a esigerla, quasi senza protesta alcuna; al più, con qualche curiosità per il permanere di un microbalzello simile. Ci riferiamo al “contributo ex Onpi”, una trattenuta mensile appunto di venti lire a favore dell'Opera nazionale pensionati d'Italia, ente disciolto nel lontano '77. Tale trattenuta è effettuata su ciascun rateo di pensione. Il che significa che ogni anno ciascun pensionato versa 260 lire (venti lire per dodici mesi più la tredicesima), cifra da moltiplicarsi per una ventina di milioni di pensioni erogate. Nell'insieme, si tratta di oltre 2,5 milioni di euro. A richiamare l'attenzione sul dimenticato tributo è stato il deputato di An Tommaso Foti, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, attraverso un'interrogazione a risposta in commissione presentata al ministro del Lavoro. Le somme ricavate servivano all'Onpi, quando l'ente era in vita, per alcune case di riposo per anziani, cui potevano accedere, in condizioni di parità, tutti i pensionati italiani bisognosi. Successivamente le somme, sempre introitate, sono andate a favore delle Regioni, formalmente con destinazione a favore degli anziani, ma in realtà sono finite indistintamente nel calderone del bilancio regionale. Si tratta, insomma, di mere entrate e basta. In ogni caso ciascuna Regione pensa ai propri pensionati. Infatti, alcune Regioni hanno ereditato parte del patrimonio immobiliare dell'ex Onpi, acquisendo case destinate a ospitare i propri pensionati. Altre Regioni, più sfortunate, nulla hanno avuto, perché nel proprio territorio non si trovavano beni dell'Onpi. Tutto casualmente, dunque. Le prime Regioni hanno potuto inviare i pensionati bisognosi nelle case acquisite; le altre, no. Ma tutte hanno incassato e incassano. E tutti i pensionati pagano, pur ricevendo in cambio un beneficio soltanto alcuni di loro, sulla base meramente della territorialità regionale e in ogni caso in maniera del tutto scollegata rispetto al versamento. Il deputato di An chiede di verificare l'esatta destinazione delle somme introitate e invita a procedere all'eliminazione di una trattenuta che, indipendentemente dall'entità, è quasi priva di significato (anche se in concreto rappresenta una piccola spremitura dalle tasche dei pensionati). La vicenda è esemplare dello Stato italiano. Si provvede a eliminare un ente, qualificato ufficialmente inutile, ma dopo un quarto di secolo si continua a riscuotere in nome dell'ente soppresso, con la sola variante di premettere una particella (ex) alla sigla dell'istituzione. Berlusconi stesso ha più volte annunciato con vigore una sorta di pulizia degli enti inutili, mentre d'altro canto si affrettano le procedure di liquidazione degli enti disciolti ancora non ultimate (alcune centinaia di enti!), e addirittura si è soppresso lo stesso Ispettorato che da decenni è attivo per liquidare appunto gli enti pretesi inutili. Però, inutili o no che siano, questi enti (è il caso clamoroso della Gescal, per esempio) riescono a sopravvivere lustri su lustri attraverso la forma più sgradevole della loro esistenza, cioè l'imposizione, per di più facilitata dall'uso della trattenuta alla fonte (così l'Onpi come la ricordata Gescal). Non solo. A un'entrata formalmente finalizzata a uno scopo preciso (in questo caso, l'assistenza ai pensionati bisognosi), corrisponde, di fatto, la mancata destinazione specifica. È il caso, tanto per fare un altro efficace esempio, anche della famigerata sovrattassa sulla Tarsu pagata dai contribuenti a pro delle Province, balzello occulto deliberato da ciascuna Provincia come addizionale a proprio favore sul tributo comunale per i rifiuti e quasi ovunque arrivata al tetto del 5% di legge. Formalmente tale tributo dovrebbe servire per le funzioni ecologiche pretesamente o realmente svolte dalle Province; di fatto, costituisce una pura entrata senza alcun vincolo di destinazione. Pensare di riuscire a sopprimere il contributo ex Onpi è irrealistico. Non ci sono riusciti i comunisti italiani, con un emendamento presentato dal deputato Pino Sgobio ad una delega sulle pensioni, nel luglio 2004. E il tentativo di Foti è cozzato contro una risposta anodina e inconsistente del sottosegretario Alberto Brambilla, il quale si è limitato a ribadire la sussistenza dell’obbligo del contributo per un ente dissolto da decenni. Giustamente Foti ha definito “grottesca la soppressione di un ente e la contemporanea persistente operatività del contributo destinato a tale ente”. Infine, un'annotazione sul federalismo così in voga. È sconcertante che di tanti che latrano a favore del federalismo, anche fiscale, nessuno si occupi di un balzello come quello pro Onpi che viene riscosso in tutte le Regioni pur andando a favorire solo alcune plaghe italiane. Da L’Opinione, 14 dic. 2005 Pubblicato il 14/12/2005 Non mi vengono le parole ma un solo modo di dire...ma vaffan!!!! A chi? A chi ci governa che prima o poi pretenderà di tassare la malattia, la giovinezza. l'obesità, e magari anche il voto che pretende per rappresentarci
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/02/08 alle 00:00 via WEB
Mi sono divertita a consultare su internet l'elenco dei patronati che esistono in Italia, con lo scopo istituzionale di assistere i pensionati. Ebbene, nel giro di un'ora ne ho trovati almeno 500, con relativi telefoni, telefax, e-mail. La lista, cosa che ignoravo, è ancora più lunga. Vuol dire che i poveretti vengono aiutati ed assistiti dai patronati. Sono contenta per loro. Anch'io devo chiedere qualche informazione. Invio lo statino della pensione INPS percepita da mia mamma negli ultimi quattro anni. Come potete constatare, è pressochè invariata. Ebbene, come mai gli statali, oltre all'adeguamento ISTAT, hanno avuto un aumento di 105 euro al mese senza fare un giorno di sciopero, mentre mia mamma ha avuto un aumento di 18 euro lordi, pari a 0,632 euro al giorno? Forse, sono solo i pensionati a dover tirare la cinghia ed a saltare un pasto su due, per evitare che l'inflazione superi il limite di guardia? Come mai i sindacati ed i patronati permettono che Comuni e Regioni, su queste pensioni da fame, che collocano i percettori al di sotto del limite ufficiale di povertà, aumentino le rispettive addizionali ed abbiano continuato a farlo anche per il 2008? Com'è possibile che si permetta di colpire sempre i più deboli? Un altro esempio minimo, ma proprio per questo significativo (del resto, è stato detto che chi ha cura del poco, a più forte ragione avrà cura del molto). Perchè tutti i patronati, che sono tanti, e quindi forti, non chiedono l'eliminazione di quell'assurdo balzello che è la trattenuta forzosa e indiscriminata ex ONPI? Sapete che questo Ente non esiste più dagli anni settanta e che l'INPS, e suo tramite il Tesoro e le Regioni, lucrano ingiustamente milioni di euro a nostro danno? Come mai i Patronati, così attenti e vigili, hanno permesso che nella finanziaria 2008 si statuisse un'interpretazione autentica della legge 140 /85 ad avallo incostituzionale di quella dell'INPS, sebbene l'Istituto avesse già dovuto soccombere in centinaia di cause d'ogni ordine e grado, Cassazione compresa? Col proprio comportamento pilatesco, i patronati hanno permesso che migliaia di pensionati ex combattenti, esuli, partigiani, orfani e vedove di guerra, siano stati beffati e debbano farsi carico di questa ulteriore ingiustizia, senza che nessuno, nonostante le solite promesse da marinaio, abbia mosso un dito. Cosa potete e vorrete fare per riparare questa ingiustizia, e soprattutto, per assumere comportamenti degni del vostro nome? Non vi voglio tediare oltre, ma questi poveretti che hanno lavorato tutta la vita debbono essere finalmente aiutati. Mia mamma, all'età di 20 anni, e con due bambine piccole, ha dovuto fuggire dall'Istria assieme a papà: diversamente sarebbero finiti in foiba! I miei genitori furono costretti a lasciare casa, lavoro, affetti, ricordi, e tombe di famiglia. Dopo vent'anni, non per colpa propria, mia mamma ha dovuto subire anche la separazione coniugale, lavorare 10 ore al giorno nell'industria, sbrigare le faccende una volta a casa, e fare tanti straordinari per poterci mandare a scuola, dopo di che ha avuto un tumore al seno, ma non può curarsi bene perchè i tempi per i controlli in ospedale sono troppo lunghi. Questa situazione, d'altro canto, non è soltanto sua, ma di tante persone in condizioni analoghe. Ed allora, i patronati non dovrebbero aiutare queste persone affinchè abbiano una vita dignitosa? Sono italiani, che hanno tutto il diritto di essere trattati almeno come gli stranieri! O no? Distintamente.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/02/08 alle 23:59 via WEB
Mi sono divertita a consultare su internet l'elenco dei patronati che esistono in Italia, con lo scopo istituzionale di assistere i pensionati. Ebbene, nel giro di un'ora ne ho trovati almeno 500, con relativi telefoni, telefax, e-mail. La lista, cosa che ignoravo, è ancora più lunga. Vuol dire che i poveretti vengono aiutati ed assistiti dai patronati. Sono contenta per loro. Anch'io devo chiedere qualche informazione. Invio lo statino della pensione INPS percepita da mia mamma negli ultimi quattro anni. Come potete constatare, è pressochè invariata. Ebbene, come mai gli statali, oltre all'adeguamento ISTAT, hanno avuto un aumento di 105 euro al mese senza fare un giorno di sciopero, mentre mia mamma ha avuto un aumento di 18 euro lordi, pari a 0,632 euro al giorno? Forse, sono solo i pensionati a dover tirare la cinghia ed a saltare un pasto su due, per evitare che l'inflazione superi il limite di guardia? Come mai i sindacati ed i patronati permettono che Comuni e Regioni, su queste pensioni da fame, che collocano i percettori al di sotto del limite ufficiale di povertà, aumentino le rispettive addizionali ed abbiano continuato a farlo anche per il 2008? Com'è possibile che si permetta di colpire sempre i più deboli? Un altro esempio minimo, ma proprio per questo significativo (del resto, è stato detto che chi ha cura del poco, a più forte ragione avrà cura del molto). Perchè tutti i patronati, che sono tanti, e quindi forti, non chiedono l'eliminazione di quell'assurdo balzello che è la trattenuta forzosa e indiscriminata ex ONPI? Sapete che questo Ente non esiste più dagli anni settanta e che l'INPS, e suo tramite il Tesoro e le Regioni, lucrano ingiustamente milioni di euro a nostro danno? Come mai i Patronati, così attenti e vigili, hanno permesso che nella finanziaria 2008 si statuisse un'interpretazione autentica della legge 140 /85 ad avallo incostituzionale di quella dell'INPS, sebbene l'Istituto avesse già dovuto soccombere in centinaia di cause d'ogni ordine e grado, Cassazione compresa? Col proprio comportamento pilatesco, i patronati hanno permesso che migliaia di pensionati ex combattenti, esuli, partigiani, orfani e vedove di guerra, siano stati beffati e debbano farsi carico di questa ulteriore ingiustizia, senza che nessuno, nonostante le solite promesse da marinaio, abbia mosso un dito. Cosa potete e vorrete fare per riparare questa ingiustizia, e soprattutto, per assumere comportamenti degni del vostro nome? Non vi voglio tediare oltre, ma questi poveretti che hanno lavorato tutta la vita debbono essere finalmente aiutati. Mia mamma, all'età di 20 anni, e con due bambine piccole, ha dovuto fuggire dall'Istria assieme a papà: diversamente sarebbero finiti in foiba! I miei genitori furono costretti a lasciare casa, lavoro, affetti, ricordi, e tombe di famiglia. Dopo vent'anni, non per colpa propria, mia mamma ha dovuto subire anche la separazione coniugale, lavorare 10 ore al giorno nell'industria, sbrigare le faccende una volta a casa, e fare tanti straordinari per poterci mandare a scuola, dopo di che ha avuto un tumore al seno, ma non può curarsi bene perchè i tempi per i controlli in ospedale sono troppo lunghi. Questa situazione, d'altro canto, non è soltanto sua, ma di tante persone in condizioni analoghe. Ed allora, i patronati non dovrebbero aiutare queste persone affinchè abbiano una vita dignitosa? Sono italiani, che hanno tutto il diritto di essere trattati almeno come gli stranieri! O no?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/02/08 alle 00:22 via WEB
R U T E L L I Forza Roma - Il prossimo banchetto elettorale mette in palio, accanto a Palazzo Madama ed a Montecitorio, una serie di poteri locali, tra cui quello del Campidoglio, sede del primo Comune d’Italia, ed in quanto tale, decisamente appetibile. A livello di candidature, le scelte sono state fatte: a parte gli outsiders più o meno marginali, la partita sembra destinata a giocarsi tra Francesco Rutelli, paladino della sinistra (?) democratica, e Gianni Alemanno, espressione della destra (?) moderata. A dire il vero, nel loro passato politico è facile rintracciare esperienze massimaliste, ma questo è un altro discorso. - - Chi sono, nella realtà, Alemanno e Rutelli? Il primo è un ingegnere ambientale, mentre il secondo è un mancato architetto: quindi, sia l’uno che l’altro dovrebbero avere competenze tecniche, ma nella fattispecie sembra da preferire chi è riuscito a completare gli studi quando era già Ministro della Repubblica, ed appare in grado di offrire un minimo di garanzie, se non altro, nella lotta all’emergenza rifiuti, onde fare in modo che, dopo Napoli, anche la Città Eterna non sia catafratta da un’apocalisse di pattume. - - C’è dell’altro. Il buon Francesco, sebbene si sia fatto sponsorizzare dal “pupone” per conquistare i cuori della tifoseria giallorossa, non è interessato alle sorti dell’Urbe, né tanto meno a quelle della sua espressione calcistica, ma più probabilmente, all’opportunità di nascondere all’opposizione i fasti, e soprattutto i nefasti della gestione capitolina da parte di Veltroni, e prima ancora, dello stesso Rutelli. Non c’è bisogno di Pasquino per capire che, mai come questa volta, la “vox populi” ha colto nel segno.Con Gianni Alemanno, già sconfitto nella consultazione precedente, è verosimile che il bel Francesco vada sul sicuro, tanto da fare sfoggio di non poca sicumera. A parte il fatto che nessuno può vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, non sappiamo se questa certezza, probabilmente non immune da fattori strumentali, possa essere condivisa, non foss’altro perché la soluzione più probabile è quella del ballottaggio, in cui non è raro che i rapporti di forza si invertano. Del resto, è mai possibile che al secondo turno gli elettori di Storace votino Rutelli?Detto questo, e chiarito che Roma avrebbe bisogno di ben altro manico, cerchiamo almeno di premiare la competenza e di mandare a casa chi, dopo avere gestito il Campidoglio alla maniera di Cosa Nostra, ignorando un vero rapporto costruttivo con la base, rivolto alla soluzione dei problemi più urgenti come la sicurezza e la pace sociale, non esita ad avviare la campagna elettorale all’insegna di promesse faraoniche come quelle della casa o del lavoro per tutti, immigrati compresi. Utopie messianiche, o meglio, coglionerie.Povera Roma, visto come vanno le cose, è probabile che sul Campidoglio si addensino nubi scure, ma quando “la lotta si fa dura”, è tempo di tirare fuori gli attributi. Ed allora, forza Roma!
 
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Un blog di: yankeeDDL
Data di creazione: 10/04/2006
 

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