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« L'Africa e gli AfricaniAFRICOM »

KENIA, IL NON DETTO

Post n°455 pubblicato il 03 Ottobre 2013 da Guerrino35

www.resistenze.org - popoli resistenti - kenya - 02-10-13 - n. 468

Kenia. Il non detto di un attacco che non ha sorpreso nessuno

Jean-Paul Pougala | michelcollon.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27/09/2013

Estratto

È ancora presto per trarre insegnamenti dall'attacco al supermercato di Nairobi, ma possiamo porci alcune domande senza tuttavia passare per complottisti: Perché ora? Perché da quando il Kenia ha volto lo sguardo ad Est, verso Pechino e Mosca, gli capita di tutto?

Ormai gli scambi tra il Kenia e un certo numero di paesi saranno realizzati in yuan cinesi piuttosto che in dollari americani. Il Kenia ha appena scoperto nel suo sottosuolo uno dei più grandi giacimenti al mondo di acqua dolce. Quell'acqua tanto ambita dall'Europa. Contemporaneamente, Dakar passa la sua prima settimana senza acqua potabile. Ci dicono che l'impianto di potabilizzazione situato a 280 km, costruito nel 2004 da un'impresa francese con una garanzia di 30 anni, ha problemi di condutture. In alternativa, si propone a questo paese attraversato da 3 fiumi (Senegal, Niger, Casamance) di indebitarsi per 50 miliardi di franchi CFA [Franco delle colonie francesi d'Africa, oggi chiamato Franco della comunità finanziaria africana, ndt] per desalinizzare l'acqua dell'Oceano Atlantico. Se il Senegal rifiutasse, siamo certi che il loro attuale amico, Macky Sall, non sarà presto tradotto al TPI [Tribunale Penale Internazionale] per le cose odiose che egli avrebbe commesso quando era ancora nel grembo di sua madre?

Ritorniamo al Kenia. Inizialmente abbiamo avuto l'incendio all'aeroporto nel momento in cui questo paese metteva in atto una svolta approfittando degli investimenti cinesi, per passare dal turismo che ha portato nel paese solo pedofili e predatori sessuali occidentali, all'industria.

Ci sono poi state manipolazioni con le false notizie pubblicate sui giornali francesi come Liberation del 24/09/2013 su Israele, che avrebbe diretto le operazioni a Nairobi per liberare gli ostaggi chiusi al supermercato. Ciò è, beninteso, falso. Come avrebbe potuto il Kenia, che combatte con successo gli Shebab in Somalia da 10 anni, passare il rapimento degli ostaggi a Israele che non è presente con loro in Somalia? Mistero. Vi consiglio di rivedere il discorso del presidente keniota, soprattutto sui ringraziamenti. Comprenderete tutto.

Quando si assiste a dichiarazioni sui programmi francese come "C'est dans l'Air" su France 5 del 23/09/2013, dove uno pseudo esperto dell'Africa afferma che tutti i capi di stato africani sono sorvegliati da Israele, in modo particolare il presidente camerunese Biya, si capisce rapidamente il perché di tutte queste menzogne: la Francia e il suo preteso exploit in Mali. Si è criticato alla UA [Unione Africana] il fatto che il presidente della CEDEAO, [Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale], Ouattara, ha preferito programmare un intervento africano1 anno dopo per fare venire la Francia in Mali, piuttosto che gli etiopici e kenioti che avevano 10 anni d'esperienza con gli islamisti in Somalia.

Con l'attacco di Nairobi, occorreva fare passare l'immagine dell'incapacità degli Africani ad occuparsene, per convalidare l'insistenza del presidente francese di organizzare una conferenza a Parigi sulla sicurezza in Africa.

Problema: tutti coloro che sono dietro questi maneggi dimenticano di essere loro stessi manipolati da una mafia che li sovrasta, la finanza internazionale, e che non ha volto. Hollande aveva giurato in campagna elettorale di combatterla, prima di andare a Londra a dire che scherzava per ammansire il suo popolo e farsi eleggere, e per riassicurare che la Francia sarebbe rimasta una loro terra di conquista.

Ultima menzogna in ordine di tempo: l'intervento del Kenia e dell'Etiopia per ristabilire uno stato di diritto in Somalia sarebbe finanziato dall'Europa e dagli USA. Falso. Il contenzioso tra gli occidentali e gli africani su quel versante si è concluso molto male, perché gli africani non vogliono più che una missione in Africa sia comandata da non africani. Gli africani avrebbero voluto lo stesso l'aiuto militare degli europei in Somalia ad una sola condizione: che fosse stato sotto comando africano. Gli europei e gli americani hanno rifiutato e da allora, gli africani affrontano soli questo problema e con molto successo.

Questa favola dell'aiuto occidentale alla Somalia somiglia a quella raccontata sullo pseudo-aiuto americano all'esercito egiziano. Come può un esercito comperare il proprio equipaggiamento in un paese con un piano di rimborso e a farlo passare ogni volta come aiuto?

A che serve proclamare che è un "paese ricco", un "paese sviluppato", se alla fine è un pugno di uomini in una banca a piazzare le loro pedine a tutti i livelli finanziari del paese. La mediocrità dei politici generati dalla trappola del suffragio universale ha permesso la creazione di nazioni deboli alla mercé dei finanzieri. Chiedetevi come un paese come la Francia, in soli 5 anni di Sarkozy, abbia totalizzato 700 miliardi di euro di debiti, cioè una volta e mezzo i debiti cumulati da tutti i 54 paesi africani.

Questo perché la tanto elogiata "democrazia" è solamente un sistema molto ordinato dove si può fregare il popolo che viene ridotto in schiavitù ed è anche contento poiché tutti i giorni gli mostrano le immagini di repertorio di bambini malnutriti della guerra del Biafra, facendole passare per l'Africa di oggi.

Con ciò, Obama era sul punto di seguire Hollande e finanziare una guerra in Siria, spingere shebab e jihadisti siriani a piazzare un domani delle bombe in un centro commerciale di Parigi o di New York, mentre il 17 ottobre dovrà riuscire a convincere il proprio Congresso ad alzare ancora il limite massimo del debito, perché il vecchio votato l'anno scorso non basta più. Gli USA continuano a prendere prestiti tutti i giorni dalla Cina per pagare le guardie del corpo di Obama, pagare il pasto servito tutti i giorni sul tavolo.

Guardate questo documentario che è passato ieri sera su Arte (vedere il link al fondo) e comprenderete come tutto l'occidente della democrazia avanzata è tenuto magistralmente per mano dalla mafia. E se si insiste a esportare la democrazia in Cina, non è certamente per rendere questo paese più potente di quanto lo sia oggi, ma solo perché la stessa mafia possa mettere mano anche sulle ricchezze di questo paese.

L'Africa deve trovare la sua via, per evitare che gli esperti in democrazia ci installino durevolmente la loro mafia finanziaria.

Se ci riescono, ne avremo ancora per generazioni e generazioni di sottomissione e schiavitù, esattamente come si vede oggi in Grecia o in Italia o in Spagna.

È l'economia che comanda la politica e non viceversa. Non capirlo significa continuare a vivere nell'illusione di una politica potente, che rimane un castello di carta finché non è stata creata sufficiente ricchezza. Senza ricchezze, qualsiasi potere è dedicato a diventare subalterno "alla mafia democratica" delle potenze del denaro occidentali. Il caso del Mali ben lo dimostra.

A conclusione di questo testo, non abbiamo ancora risposto alla domanda: perché il Kenia?

Il Kenia rappresentava l'Africa degli animali senza gli africani, che una certa letteratura coloniale razzista del XIX secolo aveva tanto descritto. Prendete una televisione come la BBC: il Kenia esiste soltanto rispetto ai parchi faunistici e ai suoi numerosi safari. Il Kenia è là dove si cerca la vita selvaggia, dove si cerca il selvaggio. Perché la Cina e la Russia? Perché sono i soli attualmente a possedere una miniera d'oro, quando gli altri soffrono per l'indebitamento eccessivo.

I dirigenti kenioti si hanno semplicemente seguito l'esempio di altri paesi prima di loro: la Tailandia.

Se la Tailandia sta cessando di essere il bordello degli occidentali, è grazie ai capitali soprattutto russi, ma anche cinesi, nel settore immobiliare in particolare. Oggi abbiamo 30.000 russi che si sono trasferiti in Tailandia, cioè la popolazione agiata che ha abbandonato la Costa Azzurra. La particolarità della Tailandia è cominciata con la guerra di Corea e del Vietnam, dove i marines americani avevano bisogno di trovare un angolo con ragazze facili per sfogarsi.

È così che è nata la meta turistica sessuale della Tailandia che, con l'arrivo del nuovo G2 [accordo informale tra Stati Uniti d'America e Cina, ndt], non vuole più questi turisti depravati che creano molti più problemi. I bordelli chiudono uno dopo l'altro a Pattaya, sostituiti da ville da sogno per questi ricchi. È stato anche creato un ministero speciale per lusingare questi nuovi ricchi russi e cinesi che vogliono portare le loro famiglie in vacanza, negli hotel o nelle loro molte seconde case. Ad esempio, numerose sono le aziende cinesi che offrono come premi di produttività dei viaggi in Tailandia.

Il Kenia sta semplicemente copiando la Tailandia, per lanciare il suo sviluppo e ciò probabilmente a qualcuno non piace.

Perché? Cosa perderanno tutte le grandi catene occidentali del settore alberghiero che vi si sollazzavano? Per saperlo guardate il video qui di seguito. Apprenderete dei bluff dei politici occidentali e di quelli che tirano le fila nell'ombra.

link video:
http://www.arte.tv/guide/fr/045773-...
http://vimeo.com/49904381

 

 
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