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Etiopia

Post n°480 pubblicato il 17 Novembre 2016 da Guerrino35

www.resistenze.org - popoli resistenti - etiopia - 14-11-16 - n. 610

Etiopia al bivio

Capitolo 2 - La dittatura di Menghistu

Capitolo 1: L'impero di Sélassié [Prima parte - Seconda parte - Terza parte]

Mohamed Hassan, Grégoire Lalieu | investigaction.net
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

10/10/2016

Al di là dei miti, l'impero di Hailé Sélassié nascondeva una realtà terribile per la maggior parte degli etiopi. Guidati da un grande movimento popolare, giovani ufficiali dell'esercito rovesciavano l'imperatore nel 1974. Menghistu diventa il nuovo uomo forte dell'Etiopia, ma si mostra incapace di rispondere alle aspirazioni del popolo. Come ha fatto la rivoluzione a far scivolare il paese nella dittatura militare? Perché gli etiopi furono condannati alla miseria che ebbe il suo apice con la drammatica carestia del 1984? Perché, mentre Michael Jackson e le star del mondo intero raccoglievano fondi per le vittime, Bernard-Henri Lévy e Glucksmann non volevano aiutare l'Etiopia? In questa seconda parte della nostra intervista, Mohamed Hassan esplora le contraddizioni della dittatura militare del Derg. Rivela anche le origini del TPLF (Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè, ndt), quell'organizzazione politica che ha rimpiazzato Menghistu e che si aggrappa al potere da oltre venti anni. Domenica 9 ottobre, mentre la rivolta tuona ovunque nel paese, il TPLF ha dichiarato lo stato di emergenza.

Prima parte

Seconda parte

Terza parte

Gli Eritrei non erano i soli a combattere Menghistu. Come era organizzata l'opposizione in Etiopia?

Il Derg non era riuscito a concretizzare l'uguaglianza delle nazionalità in Etiopia. Così i movimenti di resistenza si erano sviluppati un po' ovunque nel paese, su basi etniche. C'era il Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè (TPLF), il Fronte di Liberazione Oromo (OLF), ... e anche il Fronte di Liberazione Afar… Tutti questi gruppi conducevano una lotta armata contro il potere centrale per ottenere l'indipendenza della loro regione. Ma nessuno era in grado da solo di prendere le redini dell'esercito del Derg. Diversi fattori facevano muovere l'ago della bilancia.

Innanzitutto, Menghistu era diventato completamente dipendente dall'aiuto militare sovietico. Durante gli anni 80, l'URSS era impegnata in Afghanistan e la questione etiope non era prioritaria. L'Unione Sovietica inoltre era anche minata da una serie di problemi interni. Gorbaciov lanciava la Perestroika nel 1985 per tentare di risolvere la situazione. Ma queste riforme non impedivano il collasso del blocco sovietico. Alla fine degli anni 80 dunque, la dittatura militare del Derg vedeva il suo principale sostegno, evaporare. Nel marzo 1989 del resto, soldati dell'esercito etiope tentarono di rovesciare Menghistu. Fra le rivendicazioni, si trovava ancora una volta l'apertura dei negoziati con gli Eritrei. Le diverse offensive lanciate da Menghistu non avevano permesso di sconfiggere la resistenza del FLPE e i soldati etiopi erano esauriti a causa del conflitto. Menghistu riuscì a reprimere il tentativo di colpo di stato, ma ne uscì indebolito. Come Gorbaciov, lanciò riforme per prolungare la vita di un regime ormai senza fiato. Dopo avere nazionalizzato tutto, Menghistu cominciò a liberalizzare tutto.

Quale impatto ebbero le riforme?

Nessuno. Il regime era già condannato quando il Derg lanciò le riforme. Il colpo di grazia venne da una vasta offensiva del TPLF lanciata dal Tigrè nel 1991. In un certo modo, questo movimento ha fatto causa comune con gli Eritrei del FLPE per rovesciare Menghistu. Erano vicini e i quadri delle due organizzazioni condividevano radici comuni. Il Derg non aveva del resto prestato molta attenzione all'insurrezione del TPLF, pensando che non sarebbe sopravvissuto a una sconfitta del FLPE. Ma gli Eritrei hanno sconfitto l'esercito di Menghistu sulla loro terra, aprendo una via maestra al TPLF in Etiopia.

Tuttavia, la relazione tra questi due movimenti di resistenza non è sempre stata rose e fiori. Ciò si spiega con la mentalità molto ristretta dei dirigenti del TPLF. Non sono mai stati capaci di risolvere le loro contraddizioni interne con la discussione, ma funzionavano a colpi di stato all'interno del partito. I quadri fondatori sono stati del resto allontanati da una generazione più giovane che includeva un certo Meles Zenawi. Di tendenza marxista-leninista, il TPLF seguiva allora la linea di Mao. Quando i giovani presero la direzione del movimento, un britannico fece conoscere loro un libro di un gruppo filo-albanese e hanno iniziato così a seguire la linea di Enver Hoxha. In un congresso clamoroso nel 1985, i quadri del TPLF condannarono così Mao. Ai loro occhi, era un revisionista. Zenawi e la sua banda misero nello stesso cesto la Cina, l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti, tutte potenze imperialiste! Ciò denunciava un'ignoranza profonda della natura dell'imperialismo e la vacuità della loro analisi politica. È stato Lenin che meglio ne ha descritto la natura, mostrando come il capitalismo conduce all'imperialismo e alle grandi potenze capitaliste che cercano di dividersi il mondo per esportare i capitali che le loro economie devono necessariamente accumulare. Anche se l'Unione Sovietica ha potuto commettere errori nella sua politica estera, sostenendo Menghistu in particolare, metterla allo stesso livello degli Stati Uniti è indice di una debolezza teorica.

Quale era la visione del TPLF?

Per loro, lo sciovinismo Amhara aveva generato tale odio tra le varie nazionalità dell'Etiopia e il solo mezzo per il Tigré per accedere alla democrazia, era quello di ottenere l'indipendenza della loro regione. Delegati del Partito Rivoluzionario del Popolo Etiope (EPRP) erano presenti al congresso del 1985. Ricordate, questo movimento aveva partecipato alle manifestazioni per far cadere Sélassié. Ma rifiutava di affidare il potere ai soldati, tanto che il Derg lo aveva duramente represso. Proseguì la lotta armata durante gli anni della dittatura di Menghistu con forze molto limitate. Rappresentato al congresso del TPLF del 1985, l'EPRP si oppose a questo movimento del Tigré, che pretendeva di incarnare l'avanguardia della resistenza a Menghistu. "Siete un'organizzazione etnica e chiedete l'indipendenza della vostra regione, aveva dichiarato in sostanza il delegato dell'EPRP. Come potete di conseguenza essere l'avanguardia della resistenza etiope? Non rappresentiamo un gruppo etnico, ci battiamo per tutti gli etiopi. Spetta a voi aderire alla nostra lotta".

Ma i giovani quadri del TPLF non ascoltavano. La loro visione ristretta è del resto stata oggetto di discordia con gli Eritrei del FLPE. Avendo vissuto numerosi tentativi d'ingerenza durante la loro lotta per l'indipendenza, gli Eritrei non avevano l'abitudine di interferire negli affari delle altre organizzazioni. Tuttavia fecero un'eccezione nel 1985, dopo il congresso del TPLF, pubblicando un lungo documento sull'indipendenza dell'Eritrea e dei movimenti democratici etiopi. Il testo ritornava sulla creazione dell'Etiopia, analizzava le varie contraddizioni che attraversavano questo paese ed articolava un inventario delle organizzazioni attive nella resistenza. Il FLPE era d'accordo sul fatto che ci fosse un problema serio di nazionalità in Etiopia. Ma riteneva che questa sfida avrebbe potuto essere raccolta attraverso la lotta di classe, in un'Etiopia democratica.

Il TPLF non era d'accordo su questo?

Ancora una volta, non ha voluto ascoltare. Il TPLF aveva anche elaborato un documento, "Le nostre differenze con il FLPE", nel quale chiedeva come gli Eritrei potessero dire ai Tigré che dovevano fare. Per il TPLF, era un'intrusione inammissibile. In fondo i leader Tigré erano convinti che in Etiopia il problema delle nazionalità prevalesse su quello dell'economia e delle classi sociali. Per loro, le varie etnie non potevano vivere insieme. Sono dunque rimasti aggrappati all'indipendenza della loro regione e hanno preso le distanze dai loro compagni di Eritrea.

Ma è un'offensiva del TPLF sulla capitale Addis-Abeba che ha causato la fuga di Menghistu nel 1991. Perché il Tigré è finalmente uscito dalla loro regione?

Durante gli anni 80, mentre il Derg concentrava i suoi sforzi sulla Eritrea, il TPLF è diventato militarmente più forte. Si è anche costituita una base sociale importante nel Tigré. Ma ha anche capito che l'indipendenza della regione non sarebbe stata possibile senza la caduta di Menghistu. Il tenente colonnello avrebbe immediatamente dichiarato guerra a questa repubblica indipendente dal Tigré. Zenawi e la sua cricca hanno dunque avuto l'idea di prendere Addis-Abeba per poter in seguito organizzare un referendum che avrebbe accordato l'indipendenza alla loro regione.
Tuttavia, per riuscire a prendere la capitale, il TPLF doveva riconciliarsi con gli Eritrei e coordinare la lotta armata. Occorrevano loro anche alleati in Etiopia e il loro sguardo è logicamente andato alla principale etnia del paese, gli Oromo. Il TPLF non aveva buoni rapporti con Fronte di Liberazione Oromo (OLF). Le loro reciproche analisi divergevano troppo. Il Tigré ha dunque creato il suo movimento Oromo. L'Organizzazione Democratica del Popolo Oromo (OPDO), composta da soldati Oromo del Derg che il TPLF aveva fatto prigionieri. Il TPLF poteva anche contare su vecchi membri dell'EPRP che avevano fondato un nuovo partito, il Movimento Democratico del Popolo Etiope (EPDM), vicino al Tigré. Con queste varie organizzazioni, Zenawi andava a fondare una coalizione, il Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope (EPRDF).

Questo EPRD è la coalizione che ha conquistato il 100% dei seggi in occasione delle elezioni legislative del 2015?

Esattamente. Questa coalizione occupa il potere dalla caduta di Menghistu nel 1991. Ma dietro quest'organizzazione, tira le fila il TPLF. In realtà, mentre la caduta del Derg era imminente, Zenawi si è rivolto verso Addis-Abeba. Ma per prendere la capitale, non poteva presentarsi come un ribelle del Tigré Gli occorreva un abito da sposa. Quest'abito era l'EPRDF. Un dittatore cadeva nuovamente in Etiopia. Ma i problemi del paese erano lungi dall'essere risolti.
 
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