Creato da: Billy_young il 18/02/2012
STRANO MA VEROOOOOO

 

 

Cosa ci fa un reattore nucleare ad uranio trovato in cantina, nei sotterranei della Kodak. E' Giallo

Post n°123 pubblicato il 26 Maggio 2012 da Billy_young

 

In pochi ne erano a conoscenza. Era nascosto in una stanza con pareti rinforzate. Nessuno sa il perché.

Un reattore nucleare nascosto giù in cantina. Nel quartier generale della Kodak di Rochester nello stato di New York. Il marchingegno è rimasto nel palazzo dal 1974 fino al novembre 2007, all'insaputa della maggior parte degli impiegati.

STANZA SEGRETA - A raccontare l'incredibile storia è il quotidiano locale, Democrat and Chronicle. Il reattore era situato in una stanza con pareti spesse 60 centimetri, nascosta nel seminterrato dell'edificio 82 del quartier generale Kodak. E in pochissimi nel colosso oggi in grave difficoltà, in amministrazione controllata dallo scorso gennaio, erano a conoscenza della sua esistenza e ancora meno vi avevano accesso. Stando a Democrat and Chronicle, il reattore era troppo piccolo per essere definito un impianto nucleare e non c'era alcun rischio che potesse esplodere. Un ex ricercatore dell'azienda ha inoltre spiegato che le barre di uranio in realtà non sono mai state mosse per 30 anni. Ciononostante, poiché il reattore conteneva circa un chilogrammo e mezzo di uranio arricchito, il bunker con il reattore era strettamente sorvegliato.

OBBLIGATI AL SILENZIO - Sebbene abbiano assicurato che non hanno mai provato a occultare l'esistenza del reattore, i dirigenti Kodak ammettono anche di non aver mai pubblicizzato la cosa e che negli ultimi anni, per precauzione, sulla scia degli attentati dell'11 settembre 2001, sono stati obbligati al silenzio dal governo federale. Ma perché Kodak avesse un reattore nucleare continua a rimanere un mistero. Stando ad alcuni suoi dirigenti, l'azienda lo utilizzava per controllare che i materiali adoperati non avessero impurità. Ma c'è chi ipotizza ricerche commissionate dal governo durante la Guerra Fredda.

 

 
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Ladro maldestro, prende la rincorsa per

Post n°121 pubblicato il 09 Maggio 2012 da Billy_young

 

Il bandito con il passamontagna voleva rapinare una farmacia. Ha preso la rincorsa con convinzione ma ha sbattuto contro la porta automatica trasparente che non si è aperta.

Sarà diventato rosso dalla vergogna. Ma il volto era coperto dal passamontagna. Venerdì pomeriggio un rapinatore (maldestro) ha tentato una rapina in un farmacia di Milano, in via Civitali (zona sud della città). Il bandito, con il volto coperto e in testa un cappellino con la visiera, ha tentato di mettere a segno il colpo con convinzione: ha mirato alla porta in vetro della farmacia, ha preso una lunga rincorsa ma ha sbattuto contro la porta automatica trasparente che non si è aperta.

Oltre al dolore, avrà provato un grande vergogna. Tanta da farlo scappare. Il farmacista, ha avvertito la polizia. Ha spiegato agli agenti che per entrare è necessario citofonare, semplice. Evidentemente il ladro maldestro non lo sapeva.

 
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Nick Andes e Doug Klinger cercano di entrare nel Giunness dei Record per il

Post n°120 pubblicato il 09 Maggio 2012 da Billy_young

 

Scoprono di non avere una tariffa “flat”. 26.000 dollari di bolletta

Due americani, Nick Andes, 29 anni, e Doug Klinger, 30 anni, si erano messi in testa di battere il record di numero di sms spediti in un mese. I due si sono messi di impegno, e sono arrivati a ben 217.033 sms inviati l’un l’altro in un mese. Per carità, molti messaggi erano banali (una sola parola) e spesso c’erano ripetizioni.

Ma i due, oltre a non avere evidentemente molto da fare nelle loro giornate, sono purtroppo piuttosto ingenui. Innanzi tutto, il Guiness World Records non ha ancora riconosciuto il record, dovendo innanzi tutto decidere se la loro “performance” sia equiparabile a quella del precedente record che avrebbero voluto battere, i 182.000 ed oltre messaggi inviati da una certa Deepak Sharma nel 2005, che però li ha inviati da sola ad amici e parenti (ringraziate il cielo che non avesse avuto il vostro numero di cellulare, dev’essere stata un’esperienza atroce per i suoi conoscenti…).

Ma soprattutto, i due hanno scoperto che l’abbonamento “all-inclusive” che credevano di avere non era evidentemente tale, dato che l’operatore a fine mese ha recapitato loro una bolletta da oltre 26.000 dollari, in un plico talmente ingombrante che la sola spedizione della bolletta è costata oltre 27 dollari.

I due hanno protestato, contestando che il loro abbonamento prevede l’invio di sms gratis almeno a certi numeri di telefono selezionati (tra cui, reciprocamente, i loro due), e l’operatore sta facendo delle verifiche, anche se sembra che nelle “righe piccole” potrebbe esserci un limite (irraggiungibile dalle persone sane di mente) al numero di sms inviabili gratuitamente.

 
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Deborah Lee Towe, fa sesso con gli amici della figlia per soddisfarli e proteggere cosģ la verginitą della figlia

Post n°119 pubblicato il 21 Aprile 2012 da Billy_young

 

Una donna di Anderson, California, è stata arrestata con l’accusa di avere fatto sesso con almeno tre ragazzi tra i 15 e i 16 anni. La donna Deborah Lee Towe, all’inizio aveva negato tutto, ma poi ha ammesso che dei contatti sessuali con i ragazzi ci sarebbero stati.

La Towe ha ammesso di essersi sentita lusingata dalle attenzioni da parte dei giovani amici della figlia, ma ha motivato le sue azioni con un’argomentazione piuttosto insolita: quella di voler proteggere la verginità dela giovane figlia. Secondo quanto ha raccontato, infatti, la sua intenzione era di permettere ai giovani ragazzi di scaricare su di lei la loro carica sessuale in modo che, una volta soddisfatti, fossero sessualmente “meno pericolosi” per la figlia.

 

 
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Le piante riconoscono gli insetti nocivi al primo contatto e scattano le difese chimiche e fungine

Post n°118 pubblicato il 21 Aprile 2012 da Billy_young

Guai a chi ci tocca! Le difese chimiche delle piante scattano già al primo contatto.

Salgono i livelli di metaboliti nocivi per gli insetti predatori e le infezioni fungine.

Una nuova ricerca rivela che le piante possono usare il senso del tatto per combattere le infezioni fungine e gli insetti predatori. E che la loro difese migliorano proprio quando vengono toccate. È noto che le piante, non potendosi spostare, hanno sviluppato innumerevoli sistemi per reagire ai cambiamenti nel loro ambiente. Lo studio condotto dalla Rice University di Houston (Texas) verrà pubblicato il 24 aprile sulla rivista Current Biology. «Da ricerche precedenti sapevamo che le piante modificano la loro crescita in risposta al tatto, ma non sapevamo come questi cambiamenti venissero attivati», spiega Wassim Chehab, del dipartimento di biochimica e biologia cellulare dell’università americana e autore principale di questo nuovo studio. «Ora abbiamo visto in Arabidopsis thaliana, una pianta ampiamente utilizzata in laboratorio, che la crescita indotta da tocco è regolata da un ormone vegetale chiamato jasmonato».

INSETTI CON IL MAL DI STOMACO - Toccando la pianta, salgono i livelli di jasmonato che a sua volta fa aumentare nella pianta la produzione di metaboliti che fanno venire mal di stomaco agli insetti predatori che di essa si cibano. La difese indotte dallo jasmonato, che inoltre protegge contro le infezioni fungine, sono messe in atto praticamente da tutte le piante, per esempio da pomodoro, riso, mais. La ricerca è stata condotta in laboratorio, dove sono stati gli studiosi a toccare le piante, ma i ricercatori dicono che la risposta indotta da tocco potrebbe essere attivata anche da animali, compresi ovviamente gli insetti, e dal vento. L’esempio più noto di pianta che reagisce al tatto è quello della celebre pianta carnivora Venere acchiappamosche (Dionaea), che chiude a scatto le sue foglie per intrappolare gli insetti. E altrettanto nota è la mimosa sensitiva. Già in precedenza, gli stessi scienziati, avevano dimostrato che piante di Arabidopsis, se toccate regolarmente, crescevano meno e più lentamente, come fossero alberi ripiegati esposti al vento lungo una costa.

L’ORMONE PER RESISTERE AI PARASSITI - «In questo nuovo lavoro, abbiamo visto che è l’ormone jasmonato l’intermediario per questa risposta nella crescita di Arabidopsis», aggiunge Janet Braam , coautore della ricerca. «I nostri esperimenti dimostrano che le piante ripetutamente toccate mantengono alti livelli di jasmonato e pertanto hanno migliore tolleranza verso funghi e insetti. Inoltre abbiamo trovato che l’eliminazione dei geni-chiave necessari per la produzione di jasmonato si traduce nell'impossibilità per le piante di crescere meno e più lentamente quando vengono toccate». «Certamente», concludono i ricercatori, «ci sono più segnali in base ai quali le piante rispondono producendo jasmonato, non solo il tocco, ma abbiamo scoperto un fattore di un quadro complicato che ci permette di far più luce nella comprensione della resistenza dei vegetali ai parassiti».

 

 
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