La Pedagogia clinica

Spazio dedicato alle problematiche educative e sociali che sempre più spesso rimangono senza risposte e soluzioni

Creato da karmen710 il 15/12/2010

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cercasi OSA da inserire nell'organico coop sociale

Post n°6 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da karmen710
 
Tag: OSA

cercasi OSA e OSS da inserire, come soci, nell'organico coop sociale.

 
 
 

NON ABBIATE TIMORE...MAI

Post n°5 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da karmen710
 

Non abbiate mai timore di dire la vostra, di esprimere un opinione di affermare la verità, la vostra verità. Già perchè ognuno di noi non possiede la verità assoluta ma esclusivamente la propria verità. Questo non vuol dire che non abbia valore o peso nel mondo, anzi. L'unica cosa che conta davvero per ognuno di noi è la propria, verità ed è per questo che ci si ammazza, ci si fa del male, si cerca di obbligare le persone, i gruppi, gli amici e soprattutto i nemici ad accettarla, a condividerla a renderla l'unica possibile e ammissibile.

Bhe, devo darvi un'immensa, enorme, colossale delusione. NON E' POSSIBILE imporre niente a nessuno!! per cui miei cari, non vi affannate, non vi dannate, non sprecate energie e fatiche ma vivete solamente basandovi sulla cosa più semplice e meno faticosa al mondo: IL RISPETTO ... GRAZIE PER L'ATTENZIONE

 
 
 

IL MIO LINK FORUM

Post n°4 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da karmen710
 

www.pedagosclinic.altervista.org/forum

 
 
 

uno spazio d'ascolto

Post n°3 pubblicato il 16 Dicembre 2010 da karmen710
 

UN SALUTO A TUTTI I VISITATORI DEL MIO BLOG. VI AUGURO BUONE FESTE E VI INVITO AD ISCRIVERVI E A PUBBLICARE COMMENTI, DUBBI, DIFFICOLTA'. VI SARA' DATA RISPOSTA NON APPENA POSSIBILE. HO VOLUTO CREARE QUESTO BLOG PER POTER DARE, A CHI NON SI SENTE ABBASTANZA ASCOLTATO, UNO SPAZIO DI CONDIVISIONE DOVE NON CI SI SENTA PIU' SOLI.

 
 
 

L'intervento d'aiuto della Pedagogia clinica

Post n°2 pubblicato il 15 Dicembre 2010 da karmen710
 

ANPEC (Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici) 

 

STRUMENTARIO DIAGNOSTICO IN DOTAZIONE AL PEDAGOGISTA CLINICO

 

Analisi Anamnestica

La parola anamnesi deriva da ricordo e per il Pedagogista clinico l’anamnesi consiste in una raccolta di dati relativi alla storia della persona in richiesta di aiuto tale da mettere in luce quegli aspetti, inerenti alle difficoltà del soggetto, capaci di indicare una possibile causalità; inoltre dall’anamnesi si delineano le modalità con cui il soggetto parla, pensa (di sé e del mondo), agisce. Ogni particolarità della persona può essere utile per un efficace intervento di aiuto. L’anamnesi viene svolta con l’ausilio del metodo Reflecting: modalità di relazione che da la possibilità al soggetto di trovare dentro di sé le risposte alle proprie domande, la soluzione alle proprie difficoltà, evitando in tal modo di fornire pacchetti preconfezionati di soluzioni che potrebbero rivelarsi inutili se non dannose per la persona. Ognuno ha dentro di sé tutte le capacità per affrontare i propri problemi. Il ruolo del Pedagogista Clinico consiste nell’aiutare il soggetto verso la riconquista di queste capacità, verso il risveglio ad una vita piena di soddisfazioni e appagante.

Analisi dell’autonomia e coscienza di sé

Si tratta di un’indagine conoscitiva tesa ad esplorare l’armonia con cui la persona vive i propri sentimenti, i propri impulsi e ogni soffocamento della crescita psicologica che ne abbia minato la fiducia di base. Le indagini riguardano il controllo degli sfinteri, il ritmo sonno-veglia, la cura di sé, le capacità di autonomia (nel proprio ambiente e in quello esterno), eventuali disturbi dell’alimentazione, l’autonomia generale.

Analisi delle abilità e potenzialità segnico-grafiche

Il soggetto non lascia una traccia sul foglio solo per il gusto di farlo ma si tratta di un gesto che comunica l’”esserci” (e il proprio modo di esserci) della persona. I tratti riproducono i gesti e questi sono rivelatori di una storia, capaci di metterci in contatto con la formazione dell’io dell’individuo, con il suo bisogno-modo di comunicare. Il segno grafico è una comunicazione silenziosa del soggetto e per questo bisogna predisporsi ad una lettura attenta e rispettosa di un gesto personale, intimo e capace di “raccontare” molte di quelle cose che, a parole, sarebbe difficile, se non impossibile, comunicare di sé.

Analisi delle abilità e potenzialità di decodifica scrittoria

Questa specifica analisi non si limita ad evidenziare i problemi o gli impacci legati alla scrittura ma impegna in una osservazione olistica del soggetto. Il modo di rapportarsi al foglio, di impugnare la penna, la risposta emotiva di fronte ad una performance di scrittura, l’inseguimento oculo-manuale, la lateralità, l’orientamento spaziale, l’impugnatura dello strumento tracciante, ecc. sono tutti aspetti indispensabile da rilevare cosi da poter formulare un intervento di aiuto mirato e che non si limiti alle difficoltà nello specifico ma coinvolga la persona nella sua interezza e complessità.

Analisi delle abilità e potenzialità di codifica scrittoria

Come per la scrittura anche per la lettura sono coinvolti diversi aspetti della persona e, dei diversi aspetti, bisogna conoscere l’intreccio delle difficoltà che impedirebbero al soggetto di avere un soddisfacente rapporto con il testo scritto. L’analisi, in tutte le componenti apprenditive, partono sempre dall’AEM ( Analisi dell’Espressività Motoria) che ci informa sulle caratteristiche costituenti il bagaglio di potenzialità e capacità del soggetto. Quel bagaglio, sopra accennato, indispensabile per un buon rapporto con gli apprendimenti e con le sfide proposte all’alunno.

Analisi delle abilità e potenzialità negli apprendimenti logico-matematici

Quando si parla di difficoltà negli apprendimenti logico-matematici ci si riferisce al problema comunemente definito discalculia. La ricerca ha potuto precisare che si devono distinguere varie forme di discalculia: discalculia verbale, disprassicalculia, disgnosicalculia, discronicalculia, discalculia grafica, discalculia ritmica, discalculia ideognosica, discalculia operazionale. A seconda della difficoltà, della disarmonia, dell’impaccio sottostante al problema si delinea uno specifico intervento di aiuto.

Analisi dell’espressività elocutoria

Il linguaggio è una funzione mentale e deve essere letta in termini multidimensionali, poiché frutto delle continue interazioni dell’individuo con l’ambiente. Nel procedere alla diagnosi occorre leggere l’esistenza, la qualità, il contenuto di ogni espressione comunicazionale del soggetto. Sono necessarie informazioni dettagliate sulle difficoltà che lo rendono insufficiente, per esempio, nella occlusione labiale, nella vibratilità delle labbra, nella chiusura della bocca, nella motilità della lingua, nel dinamismo respiratorio, ecc. Anche la voce da informazioni importanti relative alla sfera comunicazionale del soggetto: il tono, il timbro, la velocità elocutoria. Sono tutti aspetti che parlano della persona e del suo particolare modo di rapportarsi col mondo esterno.

Analisi dell’espressività motoria

Il Pedagogista Clinico deve osservare le cause che ostacolano una motilità fluida e armoniosa, l’attitudine alla distensione, il dinamismo e la frequenza respiratoria, la presenza di sincinesie o l’adeguatezza nell’aggiustamento posturale. Questi aspetti organizzativo-motori vengono indagati in dinamica relazionale originale per soddisfare i principi della motivazione. Altri aspetti osservabili da quest’analisi sono: l’equilibrio (statico e dinamico, sia ad occhi chiusi che aperti), la capacità di contrazione e decontrazione muscolare. Ogni cinema del corpo è comunicazione del sé. Ogni movimento parla della persona e di come essa vive se stessa e gli altri. Si possono verificare atteggiamenti di chiusura, difensivi, o di “attacco” verso l’altro; modalità in disponibilità tonica o di sfiducia nell’altro. Tutti aspetti che, a seconda di qual è lo scopo nell’utilizzo dell’AEM, danno informazioni utili al successivo intervento d’aiuto che ci si prefigge di attuare.

Mnesi, attenzione e faticabilità

L’attenzione e la faticabilità sono strettamente correlati alla possibilità di ritenzione dei dati mnestici. Un’indagine sugli aspetti attentivi e sulla soglia di faticabilità del soggetto sono utili per trarre indicatori specifici sulla possibilità-modalità di memorizzazione del soggetto. È noto come la memoria possa essere disturbata da uno stato ansiogeno del soggetto e che, quindi, la sfera emotiva abbia una valenza importante sui processi mnestici (quindi anche apprenditive).

Graphonage ed espressività cromatica

Con l’ausilio di specifici test (test dell’albero, della casa, della famiglia e della persona) il Pedagogista Clinico ha l’opportunità di leggere eventuali disagi della persona che gli impediscono la crescita, lo sviluppo, la fluidità nei rapporti con se stesso e con gli altri. Ogni test indaga aspetti relativi alla sfera personale, sociale, familiare e affettiva, dando un quadro di lettura generale utile all’approfondimento di situazione specifiche. Anche la scelta dei colori, cosi come il lasciare traccia, non è un caso. Quella specifica scelta è indicativa di uno stato emotivo particolare. I colori fungono anche da sollecitatori di corde interne, dinamiche interiori, estremamente profonde. ( da questo presupposto nasce la color terapy).

Analisi con lo strumentario dei test

I test abitualmente utilizzati dal Pedagogista Clinico sono quelli strumenti attraverso il quale è possibile avere risposte sull’efficienza intellettiva, percettivo - motoria, sulla funzionalità cognitiva, sulle attitudini, sull’orientamento e sull’autovalutazione. Sono occasioni di approfondimento che non giungono mai a dare una valutazione quantitativa misurabile, bensì come stimoli alla riflessione per una maggiore conoscenza dell’altro al fine di giungere ad un’azione pedagogica di aiuto in risposta alle sue reali esigenze.

 

 
 
 
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