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Altra udienza..18/11/05.. parla Brusca e pentiti..

Post n°30 pubblicato il 19 Novembre 2005 da lacrymaxUltimo
Foto di lacrymaxUltimo

Oggi il processo è stato uno spasso
giuro, divertentissimo, anche l'avvocato del nostro capitano ha convenuto
che era meglio di uno spettacolo al cinema, e senza neanche pagare il
biglietto

vi scrivo un po' di passi salienti

brusca esordisce con alcune elucubrazioni sul fatto che c'era una spaccatura
all'interno di cosa nostra, tra la filosofia di provenzano che puntava su
una guerra sottile senza spargimenti di sangue
quindi c'è stata una frattura a livello di gestione e pare che una fazione
non si fidasse dell'altra

Dice che molti della scuola di Riina pensavano che Provenzano fosse un
confidente dei CC

ora vi dico che cosa disse ultimo non molte settimane fa a proposito del
sospetto dentro cosa nostra

"in cosa nostra non esiste il sospetto, se uno è sospettato di essere
collaboratore, muore. Non si fa salotto, quella è una guerra. Si ammazzano
tra familiari consanguinei stretti, solo per il sospetto che ci sia
collaborazione con i Carabinieri. Ad ogni modo, se provenzano, il capo di
cosa nostra, è un nostro collaboratore, non ci sarebbe neanche la lotta alla
mafia, non ci sarebbe la mafia. Ma poi, come mai provenzano collabora con i
carabinieri e brusca lo cattura la polizia, bagarella la Dia, ecc ecc?
i giornalisti di un certo tipo hanno sparso queste voci, ma non hanno senso"

Ora.. le parole esatte non le ricordo, ma il margine di errore è nella
forma, perchè in sostanza disse questo

tornando a brusca, invece: ha detto che il sospetto che Di Maggio aveva
fatto in modo di far arrestare Riina, lo ebbero da alcuni articoli dei
giornali (NB, da articoli di giornali!!!!)

qui perfino ingroia stava perdendo le staffe, le accuse gli stanno sfuggendo
di mano.

seguita poi brusca: come si usava fare in cosa nostra, dopo l'arresto
cercarono eliminare tutto. Sui documenti che erano in cassaforte non sapeva
dire di che si trattasse. Fu portata via solo l'argenteria e qualche quadro,
non uscì nulla da via bernini

le risate grasse (mie e della difesa) sono arrivate quando il PM ha chiesto
come mai lui, brusca, diceva che riina teneva i documenti in cassaforte.
Risposta: perchè c'erano stati piu di una volta i ladri, e aveva paura che
potessero tornare

eggià, non ci si può fidare piu di nessuno, eh? :) cmq ammazza che ladri
coraggiosi, aho

altra cosa interessante, ha dichiarato brusca che qualcuno gli disse "è
successa una disgrazia, ci hanno arrestato lo zio"
ora mi chiedo: ma non era stato consegnato a seguito di una trattativa, lo
zio? e allora dovevano essere preparati a quella disgrazia, no? e mi sa che
non si sono coordinati bene, questi qua :)

sempre brusca disse che non conosceva via bernini e non sa come fosse la
casa, però lui conosceva le altre abitazioni, e nel 1991 per es., Riina
nascondeva tutte le cose importanti in un fustone da 200 litri sottoterra
vicino a un torrente fuori dalla casa abitata. In via bernini, però aveva
tutto in cassaforte.

Alla domanda dell'avvocato se risultasse a brusca che riina era terrorizato,
aveva paura e non dormiva piu a casa sua, brusca risponde di si
mi chiedo allora: ma come, quando era tranquillo nascondeva i documenti
fuori casa sotto terra vicino a un torrente, e quando era terrorizzato e non
dormiva piu a casa li metteva in cassaforte?

secondo voi c'è coerenza?

e adesso veniamo al pentito la barbera

non ha fatto altro che dire quanto era soddisfatta l'aria di bagarella
quando raccontava che erano riusciti a asportare la cassaforte lì e
rimettere tutto in ordine senza che nessuno perquisisse (per la cronaca, la
cassaforte è ancora in via bernini, mai stata scardinata o asportata, come
testimoniano le foto dei CC quando sono entrati in via bernini e come è
facile controllare andando di persona OGGI in via bernini)

per il resto, una cosa esilarante anche per lui (par condicio)

parlava sempre di un certo sansone, di cui non ricordava il nome di
battesimo. Sansone di qua, sansone di là, faceva tutto sansone, io eseguivo
gli ordini...

l'avvocato di ultimo chiede: le risulta forse che si chiamasse giovanni
sansone?

e lui: "ah, si, si, giovanni, si, e infatti lo chiamavo sempre per nome, lo
chiamavo giovanni"

questo era il secondo pentito. Ha anche detto che avevano bruciato la
biancheria del corredo di ninetta bagarella

il giornalista che mi stava davanti, si gira e fa "tra tante cose che poteva
bruciare proprio la biancheria?"

vabbè, andiamo avanti

giusy vitale, la stronza (concedetemi i termini) riferisce: "io dissi a mio
fratello vito, che era con me durante la latitanza 'Ma è vera questa cosa
che non è stata perquisita la casa di Riina?'
Vito rispose "le vie del signore sono infinite, meglio così, perchè se
perquisivano trovavano documenti molto gravi, in cui si trovava compromessa
molta gente. Documenti di un valore molto piu alto di tutti i beni fisici,
perchè compromettenti

L'avvocato Milio, chiude in bellezza chiedendo "ma non ha chiesto a suo
fratello di che documenti si trattasse, visto che erano così gravi? se non
per curiosità femminile per curiosità mafiosa!
e lei secca: no, non gliel'ho chiesto

questo è quanto

domani riprende il tutto

Aggiornamento da Trinity, gruppo capitano ultimo

 
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