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IL DECLINO DEL PATACCHINO

Post n°95 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da penombra77s


Spesso ho registrato come nel comprensorio bolognese manchi, quasi totalmente, la cultura manageriale o più in generale la cultura imprenditoriale.

Questa grossissima lacuna fa sì che personaggi dalle capacità professionali innegabilmente eccellenti e con l’istinto degli affari riescano, nel loro piccolo, ad impiantar aziende molto agili e profittevoli, veri gioielli del nostro territorio industriale.

Purtroppo queste realtà non hanno, quasi mai, un seguito che vada oltre la prima generazione ed esauriscono la loro spinta propulsiva; il padrone fondatore non è infatti, in grado di trasmettere ai propri eredi l’amore per l’azienda e le capacità manageriali in lui innate.

Ben difficilmente i rampolli di cotanti personaggi capiscono l’importanza di acculturarsi sia nel campo del core business aziendale sia nel management vero e proprio.

Si verifica così che aziende floridissime affondino, nel giro di pochi anni, nell’oblio fino alla loro totale scomparsa; sostituite magari da realtà analoghe nate dalle costole primarie dell’azienda stessa.

Il personale così in esubero si trova a doversi reinventare un mestiere per poter essere riciclato dal sistema produttivo locale, ma... ... Non sempre è così. Non sempre e non per tutti è periodo di vacche grasse.

Questo mio sfogo nasce dalla vicenda che, suo malgrado, vede protagonista una mia carissima amica.

La fattispecie della quale voglio parlarvi è l’epopea della PATACCOGRAPH e la dinasty dei loro proprietari, la famiglia GLUTEIRINO.

Per capire appieno la vicenda e per rendere evidente ciò che ho esposto nel mio cappello introduttivo, credo sia necessario descrivere un poco i personaggi protagonisti

Rag. Natalino Gluteirino

Patron e fondatore unico della Pataccocraph; persona indubbiamente di destra, profondamente tradizionalista sorretto da saldi principi morali.

Severo e spietato affarista ma al contempo persona leale ed aperta, stimato dai concorrenti, dai dipendenti e dalla clientela con la quale era capace di instaurare legami che andavano oltre al normale rapporto professionale.

Bobby Gluteirino.

Fratello minore del sopraccitato Rag., ex militare dell’Arma, (un Carabiniere resta tale tutta la vita), stampatore dalle innegabili capacità. Maestro nella miscellanea delle vernici e dei colori, intuitivo ed acuto nella scelta dei migliori dispositivi tecnici esistenti sul mercato.

Personaggio schivo, incapace di brillare di luce propria, frustrato dalla perenne smania di uscire dal cono d’ombra del fratello maggiore.

Questa frustrazione segna la sua esistenza fin dalla prima infanzia, quando cerca di mettersi in mostra con azioni da smargiasso e con grottesche uscite da supereroe.

Con l’adolescenza le cose non migliorano, sono difatti disastrose le prime esperienze sessuali che lo portano ad un cupo onanismo (è notorio che la masturbazione compulsiva provoca danni irreparabili alla vista) .

Quando nel 1969 il Rag Natalino fonda con successo la Pataccocraph egli è ancora impegnato ad inseguire la gloria in divisa riuscendo solamente a ricordare il Mortesciallo Rombonen Sparonen Pestafracassonen di rodariana memoria.

Su insistenza della buona anima della progenitrice che fa leva sulla pietà famigliare Bobby viene accolto in Pataccograph dove finalmente riesce a trovare un posticino al sole.

Inseguendo ancora una volta le luci della ribalta, luci che egli è sicurissimo di meritare in modo assoluto, si distingue per i modi rudi e triviali con i quali apostrofa i “colleghi” dipendenti ed i figli

Nonostante ciò la Pataccograph si guadagna un posto da protagonista nel sofisticato mondo della serigrafia, divenendo il miglior produttore mondiale di patacchini per macchinine e aeroplanini in scatola di montaggio.

È in questi anni che entrano a far parte dell’azienda altri personaggi che si dimostreranno strategici per le vicende future dell’impresa.

La Sig. ra Cattivnove, moglie di Bobby ed i figli (sicuramente di lei) Matita e Golia.

La prima, attivissima nel ruolo di bella figheira ben si guarda di lavorare e preferisce passare il proprio tempo tra le cornici concentriche ed il Bartezzaghi per finire attuale esperta cazzeggiatrice di google.

Golia terminati gli studi arriva in azienda seguendo le orme del padre.

Per il fatto che sia miracolosamente riuscito a indovinare 4 nozioni ed a guadagnare una laurea in uncinetto e punto croce, discutendo la tesi in dialetto bolognese, egli si sente in diritto di sedersi, alla destra del padre, tra gli onnipotenti e onniscienti, abbandonando del tutto ogni sentore di modestia.

Matita, forse il più intelligente della covata, ben si rende conto della meschinità della sua situazione.

Vessato dai genitori i quali vedono in lui un pericoloso intellettuale, vive subissato dai maltrattamenti del padre e del fratello maggiore, finendo ben presto a ricrearsi un mondo fantastico migliore di quello reale.

Capite bene che quando in una azienda i dirigenti sono questi a ben poco servono gli sforzi di un imprenditore illuminato come poteva essere il Rag. Natalino.

Vani sono i suoi tentativi di istruire amorevolmente il nipote che dimostra ogni giorno che l’attestato di studi appeso alla parete da lui conseguito è frutto solo di favorevoli congiunzioni astrali.

Lo scorrere inesorabile del tempo pone inevitabilmente il Ragionier Gluteirino fuori dall’azienda per raggiunti limiti di età e la banda degli sciamannati ha finalmente campo libero:

la fila dei clienti mandati a fanculo da Golia detto “la volpe” si ingrossa di giorno in giorno, mentre il portafoglio ordini diventa sempre più scarno.

I dipendenti incitati a maleparole lavorano ogni giorno dando il meglio di loro stessi ed i lavori “scazzati” non mancano più quasi mai, contribuendo a imbufalire l’ormai scarna fila dei clienti.

Clienti convinti a restare fedeli al loro fornitore solo a fronte di sconti da dumping.

Matita intanto fuma……

La bella figheira si diletta su e-bay……

Bobby augura la morte ad un dipendente….

Golia si rimira allo specchio……..

In questa scenografia si innesta la crisi internazionale ed al compagno Bobby viene l’idea del secolo per rilanciare l’impresa:

LICENZIARE I DIPENDENTI..

È infatti tutta colpa loro se le cose non girano più come una volta, sono loro i veri responsabili della catastrofe che si sta abbattendo sulla Pataccograph.

E siccome l’idea che Bobby sia un fallito come imprenditore, come padre, come marito non viene in mente a nessuno la catastrofe si realizzerà, travolgendo la Pataccograph come una valanga.

Eppure spesso sono suonati cupi gli avvertimenti che qualche cosa in azienda non andava, spesso i dipendenti sono stati messi a tacere quando saggiamente consigliavano Bobby sul come modificare la strategia aziendale, tutto invano.

Bobby anzi si specializza in una nuova disciplina: LA NEGAZIONE DELLA REALTA’.

Egli smentisce categoricamente oggi ciò che ieri affermava spavaldamente con la miglior faccia “di bronzo” che la storia ricordi.

Quello che appare più grottesco in questo personaggio è il fatto che egli si sia davvero trasformato nell’intimo e trasferisce i suoi malevoli comportamenti di datore di lavoro anche nella vita privata finendo fanculizzato anche dagli amici di vecchia data..
La mia amica si ritrova così a passare attraverso queste vicende, ad essere tra le vittime dell’ignoranza imprenditoriale di Bobby & Filli.

Presto finirà ad ingrossare le fila dei disoccupati con un solo rammarico, non poter vedere di persona il capitolo conclusivo nel quale è gia scritta la parola fine nella disfatta della Pataccocraph.

Carlo


 

 
 
 
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ROSENROT

Sah ein Mädchen ein Röslein stehen
Blühte dort in lichten Höhen
So sprach sie ihren Liebsten an
Ob er es ihr steigen kann

Sie will es und so ist es fein
So war es und so wird es immer sein
Sie will und so ist es Brauch
Was sie will bekommt sie auch

Tiefe Brunnen muß man graben
Wenn man klares Wasser will
Rosenrot oh Rosenrot
Tiefe Wasser sind nicht still

Der Jüngling steigt den Berg mit Qual
Die Aussicht ist ihm sehr egal
Hat das Röslein nur im Sinn
Bringt es seiner Liebsten hin

Sie will es und so ist es fein
So war es und so wird es immer sein
Sie will und so ist es Brauch
Was sie will bekommt sie auch

Tiefe Brunnen muß man graben
Wenn man klares Wasser will
Rosenrot oh Rosenrot
Tiefe Wasser sind nicht still

An seinen Stiefeln bricht ein Stein
Will nicht mehr am Felsen sein
Und ein Schrei tut jedem kund
Beide fallen in den Grund

Sie will es und so ist es fein
So war es und so wird es immer sein
Sie will und so ist es Brauch
Was sie will bekommt sie auch

Tiefe Brunnen muß man graben
Wenn man klares Wasser will
Rosenrot oh Rosenrot
Tiefe Wasser sind nicht still

 
 
 

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