PROFESSIONE DI FEDE

CREDO

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Quando l'ambiente
ti è ostile,
le persone ti usano,
i tuoi affetti
sono distanti,
le cose non vanno,
la salute
ti abbandona.
Ricordati che sei
nelle mani di
"Dio"

 

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GESU' PRESENTAO AL TEMPIO

Post n°181 pubblicato il 28 Dicembre 2014 da IOSONOLAVITA1

GESU' PRESENTATO AL TEMPIO SECONDO LE USANZE DEL TEMPO

O Madonna cara, o Madre dei dolori, voglio soffermarmi a riflettere su tutte quelle situazioni in cui Tu hai più sofferto. Desidero rimanere un po' di tempo con Te e ricordarmi con gratitudine di quanto Tu hai sofferto per me. Alle tue sofferenze, che si sono protratte per l'intero arco della tua vita terrena, uni anche le nostre  sofferenze, e   inoltre quelle di tutti i papà e le mamme, di tutti i giovani ammalati, dei bambini e degli anziani, affinché ogni loro dolore sia accettato con amore e ogni croce sia portata con la speranza nel cuore. Amen

Dal Vangelo secondo Luca 2,22-40

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il Bambino Gesù per adempiere la Legge, Lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di Lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua Madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a Te una spada trafiggerà l'anima». C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del Bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il Bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la Grazia di Dio era sopra di Lui.

Maria nel tempio ascolta la profezia di Simeone

 

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UNA DONNA SALUTATA DA DIO

Post n°180 pubblicato il 21 Dicembre 2014 da IOSONOLAVITA1

UNA DONNA SALUTATA DA DIO
UN SALUTO PORTATO DA UN ANGELO
UNA NOVITÀ ASSOLUTA E UNICA NELLA STORIA
ANCOR PIÙ IL CONTENUTO DEL MESSAGGIO
DIO È CON TE
E PER QUESTO TU SEI TRABOCCANTE
DELLA SUA GRAZIA

Tutto questo invita a riconoscere la sconfinata novità che è il concepimento e il natale di Gesù per tutti gli uomini. Maria non si spaventa al vedere l'angelo, ma resta scossa dalle sue parole, perché ne intuisce il peso. La riceve con tremore di gioia e si domanda in cuore cosa le dice questo saluto di bellezza. Timore, accoglienza e custodia nella meditazione: il rapporto vivo con la Parola è tragitto fra mente e cuore, prima di farsi gesto di mani e piedi.

Ci sono dei precedenti, ma con alcune differenze.

 

NOÈ "TROVÒ GRAZIA AGLI OCCHI DI DIO".

Invece Gedeone, salutato dall'angelo con 

"IL SIGNORE È CON TE",

reagisce dicendo:

"SE IL SIGNORE È DAVVERO CON NOI,
COME MAI I NEMICI TRIONFANO?";

a Zaccaria l'angelo appare ufficialmente nel tempio, a Maria nella sua casa. Quello di Maria è il

"FIGLIO DELL'ALTISSIMO",

grande già nel seno della madre, prima della sua risurrezione.
È Dio che manda; la storia la guida lui. Con l'annuncio dell'angelo si capiscono tanti avvenimenti biblici passati, perché ora se ne vede il senso e il compimento che finora era come custodito e nascosto. Il segno è forte: il destino delle patrie e dei popoli non è consegnato alla forza e al potere, ma nel grembo di una donna. Questo è il senso dell'essere
 

"PIENA DI GRAZIA"

di Maria e il motivo della sua gioia.
Maria non resiste all'annuncio, è solo consapevole che nessuno ha la misura adeguata per il progetto di Dio. Solo la Pasqua, mistero di morte e risurrezione, vincerà davvero il timore e quel "non temere, Maria" ne è delicata allusione.
L'angelo da Zaccaria non aspettò il riscontro; qui invece il tempo è sospeso in attesa del consenso nuziale, il sì della sposa. Solo dopo parte da lei; resta la Parola che prende carne e sangue in Maria.


UNA PRECISAZIONE


Maria non dubitò della possibilità del progetto di Dio, ne chiede solo la modalità; non disse: come è possibile?, ma: come sarà questo? A differenza di Zaccaria, Maria non chiede prove, semplicemente si dispone a fare quanto occorre per la realizzazione del disegno divino, ben consapevole della propria povertà inadeguata (non conosco uomo).

 
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GIOITE

Post n°179 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da IOSONOLAVITA1

III DOMENICA DI AVVENTO GAUDETE

 

IN MEZZO A VOI STA UNO CHE VOI NON CONOSCETE.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,6-8.19-28)
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore

COMMENTO

La Domenica Gaudete è la terza domenica dell'Avvento. Questa celebrazione della terza Domenica è dedicata alla gioia del Natale che si avvicina, infatti ci troviamo esattamente a metà del tempo natalizio.
Il termine Gaudete è traducibile dal latino come "gioite", tratta dalle parole di San Paolo nella Lettera ai Filippesi.
In questa Domenica Gaudete oltre al colore liturgico rosaceo al posto del violaceo, si utilizza l'organo con i fiori sull'altare maggiore.
Questa Domenica ci presenta il tema della gioia in un periodo di attesa e di speranza, ad indicare che non si può attendere ed incontrare Gesù senza la gioia interiore. La gioia del Vangelo.
Ma c'è un termine che rende meglio il significato della gioia interiore, ed è allegria. L'allegria del Vangelo si possono portare una o molte croci e soffrire interiormente mentre il viso e gli atteggiamenti mostrano
un'allegria sincera e pienamente evangelica. Si può essere allegri, cioè di buonumore, anche quando si vive nella sofferenza e non ci si abbatte, non si perde la speranza e si mostra anche nel volto la certezza che Gesù è sempre vicino e non ci abbandona mai.
L'allegria è contentezza e felicità, che non va scambiata con la risata, che scaturisce da tanti motivi divertenti 
e dalle battute scherzose. L'allegria è uno stato d'animo superiore alla nostra natura incline alla tristezza, ma chi è triste è sempre sconfitto dalle sue paure e dalle tentazioni.
Un'anima triste è in balia di molte tentazioni
Quando l'anima è allegra si apre verso gli altri, li stimola, mentre la tristezza offusca l'ambiente e fa danno.
La tristezza nasce dall'egoismo, dal pensare a se stessi dimenticando gli altri, dall'indolenza nel lavoro, dalla ricerca di compensazioni, dalla negligenza nel rapporto con Dio.
Chi è troppo occupato di sé difficilmente troverà la gioia di aprirsi a Dio e agli altri.
Questa Domenica ci dice di rallegrarci perché Gesù è vicino, possiamo avvicinarci a Lui quando vogliamo perché è vivo, ma a Natale viene nello Spirito e ognuno di noi Lo incontra nell'anima secondo le sue disposizioni interiori, fa l'esperienza del Natale se ha vissuto l'attesa nella preghiera e nella pratica della propria Fede.
Potremo essere allegri se il Signore è veramente presente nella nostra vita, se non Lo abbiamo perduto, se i nostri occhi non sono velati dalla tiepidezza o dalla mancanza di generosità.
Quando per trovare la felicità si provano altre vie che non portano a Dio, alla fine si trova solo infelicità e tristezza.
Chiediamoci umilmente se stiamo seguendo la Via di Gesù, se l'abbiamo smarrita o se la vediamo offuscata per il disinteresse.

 
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AVVENTO

Post n°178 pubblicato il 25 Novembre 2014 da IOSONOLAVITA1

I DOMENICA DI AVVENTO

Dal Vangelo secondo Marco 13,33-37

«State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!».

 
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NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL'UNIVERSO

Post n°177 pubblicato il 22 Novembre 2014 da IOSONOLAVITA1

 CON QUESTA DOMENICA
FESTA DI CRISTO RE
SI CHIUDE L’ANNO LITURGICO

"ENTRIAMO NEL’AVVENTO"
TEMPO FORTE
IN ATTESA DEL SANTO NATALE

DAL VANGELO DI GESÙ CRISTO SECONDO MATTEO 25,31-46

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'Uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi Angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a Lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

 

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I TALENTI

Post n°176 pubblicato il 16 Novembre 2014 da IOSONOLAVITA1

SEI STATO FEDELE NEL POCO, PRENDI PARTE ALLA GIOIA DEL TUO PADRONE.

 

 

 

 

 

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (25,14-30)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele -gli disse il suo padrone-, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”». Parola del Signore.

 COMMENTO

I servi siamo noi;
i talenti sono le doti che Dio ha dato a ciascuno (intelligenza, la capacità di amare, di rendere felici gli altri, i beni temporali);
il tempo durante il quale il padrone è in viaggio è la vita;
il ritorno inatteso è la morte;
la resa dei conti è il Giudizio;
il banchetto è il Cielo.
Dopo avere compreso i significati di questa bastonante e illuminante parabola, chiediamoci con profonda sincerità: che uso facciamo del nostro corpo e dei nostri sensi? Dell'anima e delle sue capacità? Servono veramente a dar gloria a Dio?
Noi non siamo servi, come Gesù ripete di continuo nel Vangelo, siamo amministratori di alcuni beni di cui dobbiamo rendere conto.
Siamo creati da un Dio Amore e ci ha donato tutto Lui. Lo ha fatto gratuitamente, tutto ci è stato donato senza nostri meriti.
Verrà il tempo in cui Dio ci chiederà conto di tutto!
Dobbiamo chiederci alla presenza di Gesù se abbiamo davvero mentalità di amministratori dei suoi doni e della vita che ci ha donato, e non di padroni assoluti, che dispongono a loro piacimento di ciò che è nelle loro mani.
Chiediamoci se impieghiamo bene i talenti ricevuti: le ricchezze materiali, la capacità di lavoro, l'amicizia.
Gesù ha donato a ciascuno di noi un certo quantitativo di doni, oggi vuole vedere se li amministriamo bene, Lui si aspetta una risposta proporzionata a quanto abbiamo ricevuto. "A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più" (Lc 12,48).
"Bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco…", dice Gesù a chi aveva ricevuto cinque talenti. Il servo aveva ricevuto molto, ben cinque talenti ma Gesù anche se loda il servo perché aveva fatto fruttare i suoi talenti, in realtà quel molto è sempre
considerato poco da Dio.
Oltre a quanto ci ha già donato, vuole continuare a ricolmarci di doni!

Siamo noi a decidere con la nostra vita quanta Grazia deve donarci Gesù!

Il poco fatto costantemente con amore diventa grande davanti a Gesù.

Il molto ricevuto dal servo, in realtà è il prendere parte alla gioia del Signore, non c'è ricchezza più grande di "stare in Dio".
"… sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone".
Chi prende parte alla gioia di Gesù è davvero benedetto, è quel credente che oltre a far fruttare i suoi talenti con impegno e amore, osserva la Parola di Dio perché la conosce e la medita di continuo.
Chiediamoci se vale la pena qui in terra di essere fedeli mentre attendiamo la venuta del Signore. Cosa gli diremo?
Non facciamo come il servo che aveva ricevuto un solo talento e andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone, cioè il talento ricevuto. Quando il padrone poi gli chiede conto, osa anche accusarlo di essere duro, è un servo fortemente arrogante: "Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso".
Questo servo che ha ricevuto un solo talento mostra come si comporta l'uomo quando non vive una fedeltà operosa nei confronti di Dio. In questo servo pieno di vizi prevale la paura, la stima di sé, l'affermazione dell'egoismo, e cerca di giustificare il proprio comportamento arrogante con la pretesa ingiusta del padrone.
Se il padrone gli aveva dato quel talento, perché non lo ha messo in pratica?

Infatti il padrone resta amareggiato e disgustato dall'indifferenza del servo e dalla sua vita dissoluta: "Servo malvagio e pigro. Questo servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti".
Come vediamo è il servo a costruirsi il suo futuro, la sua vita viziosa e festaiola gli ha fatto perdere l'utilizzo del talento, dell'unico talento che aveva. Ecco perché il padrone ne aveva donato solo uno, già conosceva l'incapacità di quel servo di far fruttare i talenti e non lo caricò di maggiori colpe.

Questo servo conosceva il Signore come gli altri due servi laboriosi, nonostante questo non Lo ha amato e non ne prova pentimento. Così ci si avvia verso l'inferno, è la persona corrotta e ostinata ad incamminarsi verso la definitiva dannazione eterna.
L'uomo è stato creato per conoscere, amare e servire Dio in questa vita e poi vederlo e goderlo per sempre nell'altra.
La mancata obbedienza a Dio indica l'indifferenza del servo malvagio, il rifiuto di amarlo, perché quando si ama, servire non solo non è costoso e umiliante, è invece un piacere. Quel servo non ha servito il suo padrone per mancanza di amore.
Questo non succeda a noi, chiediamo alla Madonna di farci crescere nell'amore verso Gesù.

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GESU' IL SANTO

Post n°175 pubblicato il 31 Ottobre 2014 da IOSONOLAVITA1

1°NOVEMBRE

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Jesus _n mountain top

GESU' IL SANTO DI DIO

 
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AMICO, COME HAI POTUTO ENTRARE QUI SENZ'ABITO NUZIALE

Post n°174 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da IOSONOLAVITA1

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (22,1-14)

Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: «Il Regno dei Cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti ».

 
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CHI È MIO PROSSIMO

Post n°173 pubblicato il 07 Ottobre 2014 da IOSONOLAVITA1

DAL VANGELO SECONDO LUCA

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fa così». Parola del Signore

 
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VI PASSANO AVANTI NEL REGNO DI DIO

Post n°172 pubblicato il 28 Settembre 2014 da IOSONOLAVITA1

DAL VANGELO SECONDO MATTEO
(21,28-32.)

In quel tempo, disse Gesù ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare?
Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va oggi a lavorare nella vigna.
Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.
Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.
Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli».

 

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GLI ULTIMI SARANNO PRIMI, E I PRIMI ULTIMI

Post n°171 pubblicato il 21 Settembre 2014 da IOSONOLAVITA1

PRENDI IL TUO E VATTENE; MA IO VOGLIO DARE ANCHE A QUEST'ULTIMO QUANTO A TE

Dal Vangelo secondo Matteo 20,1-16

Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».

 
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IO SONO IN MEZZO A LORO

Post n°170 pubblicato il 07 Settembre 2014 da IOSONOLAVITA1

Dal Vangelo secondo Matteo 18,15-20
Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».

 
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QUAL VANTAGGIO AVRÀ L'UOMO SE GUADAGNERÀ IL MONDO INTERO, E PERDERÀ LA PROPRIA ANIMA

Post n°169 pubblicato il 30 Agosto 2014 da IOSONOLAVITA1

SE QUALCUNO VUOL VENIRE DIETRO A ME RINNEGHI SE STESSO, PRENDA LA SUA CROCE E MI SEGUA


Dal Vangelo secondo Matteo 16,21-27

Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.

 
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XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Post n°168 pubblicato il 24 Agosto 2014 da IOSONOLAVITA1

TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE

DAL VANGELO SECONDO MATTEO 16,13-20

In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'Uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che Io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei Cieli. E Io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del Regno dei Cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei Cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei Cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 
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SIGNORE AIUTAMI

Post n°167 pubblicato il 17 Agosto 2014 da IOSONOLAVITA1

Anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni


Dal Vangelo secondo Matteo 15,21-28


Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». «E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.

 
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GESU' CAMMINA SULLE ACQUE

Post n°166 pubblicato il 10 Agosto 2014 da IOSONOLAVITA1

COMANDAMI DI VENIRE VERSO DI TE SULLE ACQUE.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (14,22-33)

Dopo che la folla ebbe mangiato, subito Gesù disse ai discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono Io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei Tu, comandami di venire verso di Te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a Lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Parola del Signore

 CMMENTO

Questo episodio descrive con molta semplicità che Gesù è sempre presente quando i suoi veri seguaci Lo cercano.
Gesù non ha mai abbandonato i suoi amici, verrebbe meno la sua parola espressa ripetute volte nel Vangelo:
"E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete" (Mt 21,22);
"Non voi avete scelto me, ma Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio Nome, ve lo conceda" (Gv 15,16);
"Ebbene Io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto" (Lc 11,9);
"Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato" (Gv 15,7);
"Finora non avete chiesto nulla nel mio Nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena" (Gv 16,24).
"Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,19-20).
La inestimabile consolazione dei cristiani è la vicinanza del Creatore, più di questo cosa esiste di così importante? Se c'è Lui ci sono tante cose che permettono una vita serena e gioiosa nonostante le sofferenze, c'è la viva speranza di ottenere un giorno quanto si spera nella preghiera, c'è soprattutto la Fede che illumina i credenti e li trasfigura con gli stessi sentimenti di Gesù.
Non è la stessa cosa amare gli altri con lo spirito umano e debole che si possiede, oppure amarli felicemente con lo Spirito di Gesù.
La Fede ci orienta a lavorare nel Nome di Dio, a fare tutto per la sua gloria, quindi nel lavoro e nelle amicizie deve trovarsi anche e soprattutto la parte costitutiva che è l'onestà.
È Gesù l'appiglio sicuro a cui dobbiamo aggrapparci e non le nostre capacità, spesso sopravalutate e considerate una divinità.
Gesù vuole essere cercato, invocato con amore e con l'espressione di una Fede sincera.
Come si può raggiungere questa Fede profonda? È un cammino umile e costante, non si risolve in una settimana né in un determinato periodo. Deve diventare vita la Parola di Gesù, credere a Lui più di ogni cosa e rifiutare ogni progetto e ogni pensiero contrari al Vangelo.
Gli Apostoli affrontarono la tempesta sulla barca e si terrorizzarono perché non c'era Gesù, erano soli. Così avviene ad ognuno di noi che affronta una prova o una qualsiasi sofferenza e non sa come superarla perché non prega.
Questo è il motivo dell'incapacità di superare una sofferenza: il cristiano non prega e vuole farcela da solo. Ma come Pietro, dopo avere camminato un po’, egli sprofonda e chi lo aiuterà? Solo allora chiamerà Gesù? Il Signore sarà comunque pronto ad aiutare e a tirare fuori dall'affogamento. Ma non si abusi del suo aiuto, non sempre arriva quando si pecca con leggerezza e diletto.
Nella fragilità, nella fatica, nelle situazioni più fastidiose, Gesù aiuta quelli che pregano e dice: "Sono Io, non abbiate paura".

 
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LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI

Post n°164 pubblicato il 03 Agosto 2014 da IOSONOLAVITA1

GESÙ MOLTIPLICA
I PANI E I PESCI
PER SFAMARE
LA FOLLA CHE LO SEGUE

 

Dal Vangelo secondo Matteo 14,13-21

Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare». Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qua». E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

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UN NEMICO HA FATTO QUESTO

Post n°163 pubblicato il 19 Luglio 2014 da IOSONOLAVITA1

IL BUON GRANO E LA ZIZZANIA
(Mt.13,24-43)  
Un'altra parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami». Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti». Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo. Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!

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CHI HA ORECCHIE DA INTENDERE INTENDA

Post n°162 pubblicato il 13 Luglio 2014 da IOSONOLAVITA1

IL SEMINATORE

 DAL VANGELO SECONDO MATTEO
(13,1-23)

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a Lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del Regno dei Cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete.  Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità Io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono! Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la Parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno». Parola del Signore.

RENDIAMO GRAZIE A DO

Ringrazio Gesù per aver gettato nelle nostre anime il seme della parola di Dio e chiediamo con fede il dono della Santa perseveranza affinchè possa produrre buoni frutti.

 
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DIO SA COSA E' BENE PER TE

Post n°161 pubblicato il 30 Giugno 2014 da IOSONOLAVITA1

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GLI HO CHIESTO

Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità
Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
La mia preghiera è stata ascoltata

 
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PADRE,
DAMMI IL DONO PIÙ BELLO

Padre, dammi il dono più bello, più grande, più prezioso che possiedi: Gesù.
Quando sono ammalato,
dammi Gesù, perché egli è la Salute.
Quando mi sento triste,
dammi Gesù, perché egli è la Gioia.
Quando mi sento debole,
dammi Gesù, perché egli è la Forza.
Quando mi sento solo,
dammi Gesù, perché egli è l’Amico.
Quando mi sento legato,
dammi Gesù, perché egli è la Libertà.
Quando mi sento scoraggiato,
dammi Gesù, perché egli è la Vittoria.
Quando mi sento nelle tenebre,
dammi Gesù, perché egli è la Luce.
Quando mi sento peccatore,
dammi Gesù, perché egli è il Salvatore.
Quando ho bisogno d’amore,
dammi Gesù, perché egli è l’Amore. 
Quando ho bisogno di pane,
dammi Gesù, perché egli è il Pane di vita.
Quando ho bisogno di denaro,
dammi Gesù, perché egli è la Ricchezza infinita. 
Padre, a qualsiasi mia richiesta, per qualsiasi mio bisogno, rispondi con una sola parola, la tua parola eterna : Gesù!

Don Serafino Falvo

 

 


 

Io sono mite
e umile di cuore.

Dal Vangelo secondo Matteo (11,28-30)

In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mit
e e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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