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Dimensioni parallele

 

"ESSENZA DI STELLA DANZANTE..."

 

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Post N° 434

Post n°434 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da Eyke
Foto di Eyke

 
 
 

Post N° 433

Post n°433 pubblicato il 10 Febbraio 2008 da Eyke
Foto di Eyke

 
 
 

Post N° 432

Post n°432 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da Eyke

Essere bambina. Essere una giovane donna, o una signora più anziana. Essere bella o brutta. Essere intelligente o sciocca. Essere sognatrice o concreta. Essere una brava cuoca o una casalinga incapace. Essere colta o ignorante. Essere intonata o stonata. Essere pudica o spigliata. Essere magra o grassa. Essere chiunque e qualunque cosa...
Mi sono spesso chiesta che cosa serabbe stato giusto essere, per aver salva la vita in quel periodo storico.

Ma lì non c'è stata ne ragione ne senso. Non c'è stata alcun'ombra di umanità.
E brucia l'impotenza a posteriori

“Ogni uomo civile è tenuto a sapere che Auschwitz è esistito, e che cosa vi è stato perpetrato: se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Primo Levi

 
 
 

Post N° 431

Post n°431 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da Eyke
Foto di Eyke

Sono commossa.

E mi sento piuttosto forte, questa sera.

E una persona nutriente mi ha incantata durante questo weekend. Una trainer 63enne irlandese, piccoletta, dagli occhi di un azzurro così acceso che lo stesso cielo della sua nazione potrebbe imbarazzarsi al confronto. Delicata, caldissima, brillante, lenta, attenta, sadica al punto giusto, per accenderci...
Ci si innamora così di un essere umano.
E spero con tutta me stessa che il mio cammino mi porti a somigliarle almeno un po'.

Questo è quello che vorrei.

 
 
 

Post N° 430

Post n°430 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da Eyke

Non è che siamo poi così diversi, sai?

Quando ti dissi il contrario qualche anno fa, era per provocarti.
Per vedere cosa mi avresti risposto.
E la risposta mi aveva soddisfatta in pieno, perchè tu mi avevi smentita.
Ed ora posso pensare mille cose. Posso cambiarti la faccia e storpiarti anche, per il mio lato di "bambina mostro". Per soddisfare il mio ego pretenzioso.
E qui già si intravede che anche io seguo me stessa e quello di cui ho bisogno per colmarmi di energia, di entusiasmo, di felicità, di intensità.
Quello di cui ho bisogno. Senza vergogna e senza rimpianti.
E qui ti somiglio. Anzi, qui siamo perfettamente identici.
Ma tu sei più coraggioso. Tu ti segui di più. Scavalcando sensi di colpa e paranoie mentali, roba perfettamente inutile.
Tu sei un po' più onesto di me.
E nonostante tutto, nonostante questo senso di abbandono che mi sfiora la pelle e il cuore insieme, lo riconosco ancora una volta,
che sei una bella persona.



[...]Innamoratevi,

se non vi innamorate è tutto morto… morto!

Vi dovete innamorare e tutto diventa vivo, si muove tutto… dilapidate la gioia, sperperate l’allegria e siate tristi e taciturni con esuberanza!

Fate soffiare in faccia alla gente la FELICITÀ! E come si fa? …!

Per trasmettere la felicità, bisogna essere FELICI

e per trasmettere il dolore, bisogna essere FELICI.

Siate FELICI!!!
Dovete patire, stare male, soffrire.. non abbiate paura di soffrire, tutto il mondo soffre!
E se non avete i mezzi non vi preoccupate… tanto per fare poesie una sola cosa è necessaria… tutto.[...]


(Roberto Benigni, "La tigre e la neve")



 
 
 

Post N° 429

Post n°429 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da Eyke


DANZA LENTA


  

Hai mai guardato i bambini in un girotondo ?
O ascoltato il rumore della pioggia
quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare
irregolare di una farfalla ?
O osservato il sole allo
svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno in volo ?
Quando dici "Come stai?"
ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita
ti stendi sul tuo letto
con centinaia di questioni successive
che ti passano per la testa ?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Hai mai detto a tuo figlio,
"lo faremo domani?"
senza notare nella fretta,
il suo dispiacere ?
Mai perso il contatto,
con una buona amicizia
che poi finita perché
tu non avevi mai avuto tempo
di chiamare e dire "Ciao" ?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Quando corri cosi veloce
per giungere da qualche parte
ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto
il giorno, come un regalo mai aperto...
gettato via.

La vita non è una corsa.
Prendila piano.
Ascolta la musica.
 
Di solito non "copio e incollo" nulla. Ma questa piccola e semplice poesia mi è piaciuta molto. E quindi la volevo lasciare qui a anche a voi.

 
 
 

Post N° 428

Post n°428 pubblicato il 29 Dicembre 2007 da Eyke
Foto di Eyke

SONG...

Sono come un gatto nero.
Sorniona, calma, attenta, un po’ magica, istintiva, ruffiana, egocentrica…
Mi faccio accarezzare, ma decido io quando.
Dormirei tutto il giorno per poi vivere durante la notte, tra stelle e fantasmi, tra tutto quello che la gente non ha il coraggio di dirsi, tra le pieghe delle emozioni assorbite oggi, da drenare nei giorni a venire.
Tento a volte salti impossibili. E se cado, poi, mi accovaccio in qualche angolo, fatta su in coperte di fortuna, a leccarmi le ferite.
A volte guariscono in fretta.
A volte ci mettono una vita a cicatrizzarsi. E allora le lecco, e le lecco e ancora le lecco.
E aspetto.
Che prima o poi, tutto passa. Il tempo fa dei miracoli insperati.

Spero solo che il tempo non mi strappi dal cuore qualcosa che non vorrei mi strappasse.
Per questo un po’ combatterò.
Però non per sempre. Da un po’ ho deciso che i momenti della vita passati a combattere contro l’inevitabile, sono momenti persi.

Perciò per un po’ farò il possibile. E poi dovrò prendermi cura di me.

Io sono un gatto nero. E salto, e graffio, e soffio, e faccio le fusa, e con i miei occhi gialli vedo attraverso il buio. Vedo quello che pochi possono vedere.
Ti vedo. E ti sento, anche.


 
 
 

Stelle, stelle, stelle...

Post n°427 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da Eyke
Foto di Eyke

Ho fatto mille biscotti alla vaniglia e allo zenzero...
quelli a forma di stella li ho appesi per tutta la casa: sull'albero, sui travi del soffitto, sulle porte...
è un po' di magia natalizia...

Buon Natale, Stelle.

 
 
 

Post N° 426

Post n°426 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Eyke
Foto di Eyke

C'erano una volta un salice piangente e una sorgente che scorreva ai suoi piedi.
Si trovavano incastonati tra i monti di un paese lontano. Nascosti a chiunque, in quell’angolo di paradiso terrestre, tra ciuffi d’erba folta, scorci di cielo infinito e odore di libertà.

Gli anni trascorrevano, e mentre tutto con il tempo cambiava, il salice e la sorgente restavano immutati.
Si osservavano silenti, giorno dopo giorno.
Il salice ascoltava lo scorrere delle acque della sorgente. Ne restava cullato, e poi riposava gli occhi osservando per ore quell’azzurro cristallino.
La sorgente alzava il naso al cielo e sorrideva, giocando nelle ombre create dalle fronde del salice, che seguendo il vento, ondeggiavano morbidamente.
Innamorati, l’uno dell’altra.
Ma immobili, al loro posto.
Un giorno la sorgente alzò gli occhi per guardare il salice. Ed ebbe un sussulto.
La terra sotto l’albero stava lentamente franando, inesorabile e calma.
Ma il salice non pareva inquieto. Anzi,come sempre manteneva la sua inconfondibile calma.
- Scusi… -, sussurrò la sorgente, -signor salice…-
E quello si chinò,
- Ah, è lei! Mi dica, prego. -
La sorgente tentennò qualche momento, ma poi prese coraggio,
- Senta, si è accorto che la terra sotto di lei sta franando? -
- Ovviamente, si. -
- Beh… e non fa nulla per evitare il tragico fatto? -
- E cosa potrei fare? Sono un albero. Ho le radici intrecciate e sedimentate in questa terra. Non ho possibilità di andarmene. E sinceramente neanche lo vorrei. -
La sorgente restò qualche attimo in silenzio. Contemplò la maestosità dell’albero, i suoi colori intensi, la robustezza della corteccia. E si soffermò sulle piccole foglioline che ricoprivano le sue fronde. Restò a fissare quella parte più vulnerabile e delicata del salice.
Lui se ne accorse. Si accorse di quello sguardo che guardava al di là. Lo sguardo di chi amava.
-Senta… non si preoccupi per me. – sussurrò il salice.
Presa in contropiede la sorgente si agitò,
- No… non è preoccupazione per lei, ma per me stessa. E’ puro egoismo, sa?-
E lui s’intenerì, nel seguire il discorso,
- Egoismo? -
- Si, perché quando lei cadrà e morirà, io mi troverò sola con la mia sofferenza. E allora potrò solo ascoltare il mio cuore spezzato ed il silenzio delle mie acque mute, senza il fruscio delle sue frasche. E questo mi ferisce già ora, prima ancora che il tutto accada. -
Il salice restò in silenzio per qualche istante. Poi, lentamente prese a sussurrare,
- Non si crei dei problemi che ancora non esistono. Non soffra per qualcosa che ancora non è accaduto. In realtà lei non sa cosa succederà. E nemmeno io. Il fatto che io possa cadere ed essere portato via dalla sua corrente, è solo una delle mille ipotesi possibili… perciò non soffra. – Ancora abbassò il tono della voce, - Non soffrire. Ne per me e nemmeno per te. -
- Va bene. -
- Me lo prometti? -
- Lo prometto. -
- Bene. -
Passarono i giorni.
I mesi.
Gli anni.
E i due si osservavano. Taciti si amavano. Colmi di emozioni, di desideri. Si ascoltavano. Si sentivano…
E poi un giorno la terra franò.
Si staccò un’intera zolla di terra, cadendo.
Con essa il salice. Cadde nel vuoto, lanciato verso la sorgente.
Si ruppe dei rami, parte della corteccia e delle radici…
E si fermò, eretto, sulla riva della sorgente.
Immobile.
Poi…
Le radici crebbero veloci, intrecciandosi ai fondali della sorgente. Si nutrì di quelle acque cristalline e pure.
Le acque che amava.
E crebbe, diventando un salice grandissimo, folto, possente.
Mano nella mano della sorgente.
E un giorno, dopo essersi amati sotto il cielo, nel canto degli usignoli, attraverso il sussurro del vento, il salice carezzò la sorgente,
-  Vedi… silenzioso o dichiarato, l’amore è amore. E le paure vanno affrontate nel momento in cui si presentano. Mai prima. E’ un dispendio di energie inutile, altrimenti… - le sorrise.
- Ora lo so. E non lo dimenticherò mai più. -
- Non dimenticare nemmeno me, mi raccomando! -, scherzò il salice,
- Non c’è pericolo: questo è impossibile. – rispose serena lei.

E’ perché nella parola AMORE io intendo tanti sentimenti. Diversi e anche uguali.
Ma sempre assolutamente intensi

 
 
 

Post N° 425

Post n°425 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da Eyke
Foto di Eyke

 
 
 

Post N° 424

Post n°424 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Eyke

Oggi traggo diverse e nuove conclusioni su di me.

Mi piace lavorare con i bambini, ma che abbiano almeno 3 anni. Oggi ho fatto un'ora di supplenza in un asilo nido e tra budini sbrodolati e pannolini da cambiare mi sono sentita più "mamma" che maestra. Niente di male. Ma preferisco lavorare con i bimbi più grandi. E, ancora di più, preferisco lavorare nel sostegno.
E' il mio lavoro, non ci sono storie.

Ci sono dei momenti in cui l'emozione che prova una persona davanti a me mi tocca fortissimo. O meglio, ci sono dei momenti in cui l'emozione di un'altra persona risveglia una mia emozione.
Oggi è successo, durante una seduta. Che mi sono salite le lacrime agli occhi e mi si è stretta la gola. Ed è stato difficile perchè per un attimo mi sono sentita incapace.
E poi ho lasciato andare questa paura.
E sono rimasta lì con questa persona.
E tutto è andato bene. Anche questo è il mio lavoro. Ancora sostegno. Un sostegno diverso. Ma sempre sostegno è.

Sono arrabbiata con "questa sorta di gamba di legno" che non mi fa correre.
Io non ce la faccio più a stare in sosta. Io voglio correre.
Come se volessi volare e mi avessero legato le ali.
Come se volessi urlare e mi avessero tolto la voce.
Fare qualcosa in gruppo è meraviglioso, ma a rischio. Perchè devi dividere quello che sei tu con gli altri.
E se gli altri corrono, tu corri.
Ma se gli altri si fermano, sei fermo anche tu.
E questo ora è doloroso.
Guardo il concerto di Elisa in TV e la invidio.
La invidio con tutta l'anima.
E non perchè è assolutamente più brava di me. Non perchè ha scritto canzoni meravigliose. Non perchè è famosa.
La invidio con tutta l'anima perchè lei può semplicemente cantare, senza tutte le menate di contorno che ora sto vivendo io.

Tengo duro e resto ottimista. E intanto, ogni giorno, canto. In macchina alla mattina, a scuola con Alessia, a casa di mia mamma con il pianoforte, sotto la doccia, mentre preparo la cena, mentre mi preparo per andare a dormire...

 
 
 

Post N° 423

Post n°423 pubblicato il 07 Dicembre 2007 da Eyke

E' anche questo fa parte di me.
Che vado avanti.
Con meno fatica, rispetto a una volta.
Con più elasticità.
Con qualcosa che resta invariato.
E questo, di me, mi piace.

 
 
 

Post N° 422

Post n°422 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da Eyke

Oggi è la giornata dei grandi salti. Capitano così, insieme, quasi ironicamente.

Un possibile "salto" lavorativo che sarà deciso giovedì, me lo hanno detto oggi, e chissà se resterò dalla mia bimba o se mi aspetta altro...
E un possibile salto di "passione", la musica, da decidere e sentire, se impegnarsi e continuare o mollare gli ormeggi e arrendersi di fronte all'evidenza di un eterno ritorno che si ripete all'infinito.

Ma oggi non decido nulla.
Mi accoccolo e mi lascio prendere dalla notte.



...io, piccola, zoppetta, intensissima, tra le braccia di chi mi regala un abbraccio per sostenermi, per lasciarmi, per amarmi.

 
 
 

Post N° 421

Post n°421 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Eyke

E' fatta di piccoli tintinnii,
di sguardi svelti e delicati,
di nessuna parola e di tanti suoni.
E' fatta di abbracci e baci improvvisi,
di starnuti e grida acute, quando non ha voglia di fare niente.
E' fatta di musicalità intensa
in ogni cellula che la compone.
E' fatta di idee improvvise e astuzia inaspettata,
mi frega sempre.
E' fatta di attenzione, quando le canto una canzone,
mi ascolta con tutta se stessa,
come mai nessuno forse è riuscito,
e sento l'essere al centro del mondo per qualcuno.

Sua mamma è felice che ci sia io con lei, a scuola.
E io sono felice che ci sia lei, a scuola.
... in un intrinseco insieme di emozioni e sensazioni da riconoscere...

Che bimba.

 
 
 

Post N° 420

Post n°420 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Eyke

Voglio desiderio che si realizza. Voglio un periodo senza "ma", mi stanno stressando. Voglio un tappo per chiudere la bocca ai saccenti pieni di sè, com mille esperienze alle loro spalle vissute da un unico punto di vista, ciechi inconsapevoli, gonfi, prossimi allo scoppio, voglio farli stare zitti, voglio che SENTANO e che la smettano per un attimo di PENSARE con i loro cervelli funzionanti e maglifici, ma a senso unico e quindi poveri.
Voglio un vestito tutto pizzoso e paiettato, rigorosamente viola. Voglio scrivere una, dieci, cento canzoni che mi facciano emozionare e che rischino di emozionare anche qualcun’altro. Voglio una tazza pieno di polpa del frutto della passione. Voglio un abbraccio che non debba finire subito. Voglio che la politica diventi pulita. Voglio i fiori dentro i cannoni. Voglio correre a conoscere tutte le anime brillanti che ho incontrato qui. Voglio finire uno dei miei libri e voglio il coraggio per mandarlo da qualche parte. Voglio sentirmi prima in qualcosa e non sempre smorzare qualsiasi competizione. Voglio il mio peluche di quando ero bambina, un orso bruno che si chiamava Bubi. Voglio che il futuro del mondo non sia quello che tutti pronosticano, tra guerre e devastazioni ecologiche, che poi pullulano già nel presente. Voglio che chi vuole la guerra ci vada LUI a farla, a schiattare sui campi, a trovarsi di fronte ad un bambino moribondo, ad annusare la devastazione a cui sta contribuendo alla grande. Voglio un lavoro fisso. Voglio i capelli lunghi ricci e rossi come il fuoco, ma li voglio naturali. Voglio che il tempo la finisca di correre. Voglio salire sulla moto di mio padre, come quando ero piccola. Voglio imparare tutte le ricette della mia nonna che da troppi anni non c'è più. Voglio correre sull'arcobaleno. Voglio un cavallo nero con cui galoppare nei prati senza fine. Voglio volare. Voglio una band sicura con cui continuare a cantare. Voglio ore, ore e ore d’amore. Voglio diventare una counselor con i  controcazzi.
Voglio continuare a volere e non smettere mai.

Non smettere mai.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Eyke
Data di creazione: 06/07/2005
 

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