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Messaggi di Maggio 2014
Post n°504 pubblicato il 11 Maggio 2014 da Lucien.Chardon
Oggi come oggi che i giovani socializzano coi social network, che fanno upload e download dei loro sentimenti senza pudore e senza quei falsi moralismi che caratterizzavano le generazioni passate, le regole di comportamento cambiano: il bon ton, il galateo, il codice cavalleresco sono sostituiti da nuovi moduli e stilemi, concisi, veloci ed efficaci del tipo “mipiaci”, laddove il piacere è più l’avere (amici, contatti) che l’essere. Il dubbio è se questo spiattellare i fatti propri sia veramente un’apertura verso l’altro, una chiusura in tante piccole tribù, o semplicemente un'espressione convenzionale propria delle sottoculture metropolitane che allignano là dove esistono situazioni di marginalità e povertà. Quelle sottoculture che hanno il bisogno di manifestare, strillare, in modo stereotipato e noioso la propria identità.
http://www.youtube.com/watch?v=3h37xswCoY0
Post n°503 pubblicato il 10 Maggio 2014 da Lucien.Chardon
Su L’Espresso di questa settimana è pubblicata un’inchiesta sul mondo universitario e sul malcostume delle baronie che per adoperare le parole del giurista Francesco Gazzoni, citate nella rivista, “consente a dei novelli Caligola di nominare professori asini patentati in mancanza di cavalli”. Ahahahahahahah E’ un grande il Professore Francesco Gazzoni! Peccato che l’articolo apparso sulla rivista telematica Judicium, richiamato opportunamente da L'Espresso, sia stato rimosso. E peccato per il nostro PIL: è risaputo che un sistema universitario sano che premia i migliori, oltre a dare un'immagine positiva del Paese, a incoraggiare i giovani a studiare con impegno, lealtà e onestà, costituisce un volano per l'economia. Ma impegno, lealtà e onestà sono oggi valori in disuso, anticaglie buone per i vecchi babbioni e per gli ingenui che ci credono ancora, purtroppo o per fortuna. I migliori però se ne vanno all'estero. E proprio un peccato, un peccato che i baroni rampanti non somiglino per niente a quello di Calvino. Povera Italia!
Post n°502 pubblicato il 08 Maggio 2014 da Lucien.Chardon
Post n°501 pubblicato il 04 Maggio 2014 da Lucien.Chardon
Dicono che sfruttiamo solo una parte del nostro cervello e alcuni umani ne utilizzano una particina piccina piccina, quella che gli permette di soddisfare i bisogni primari e gli istinti primitivi. E’ un’asserzione condivisa e indiscussa dalla comunità scientifica al punto da potersi considerare un luogo comune. Quello che invece non è chiaro, anche perché in verità pochi si sono presa la briga di indagare seriamente e se migliorerebbe la nostra qualità della vita, se saremmo più felici qualora riuscissimo a sfruttare tutte le potenzialità del nostro cervello. Certo se esaminiamo la biografia di persone che hanno eccelso nelle arti, nelle scienze dimostrando di sfruttare molto bene il loro cervello scopriamo frequentemente infelicità e disperazione. Se invece studiamo l’italiano medio, quello che tanto piace agli americani, quello che non si interessa di politica e che non è turbato da interrogativi filosofici, il superficiale, l’edonista, il qualunquista, il fancazzista, l’ignavo, l’indolente poltrone il cui regno è il divano, rimaniamo abbagliati, ammirati, stupiti, attratti dalla loro gaiezza e leggerezza, quella gaiezza e leggerezza che fa sfavillare gli occhi e riscaldare il cuore, soprattutto dei mistificatori, degli arrufapopolo e dei ladri di destrezza. E allora perché mai dovremmo preoccuparci di sfruttare tutte le aree del nostro cervello? Non è meglio, più utile e più bello, coltivare quell’ottundimento che intorpidisce i dubbi e il nostro senso critico? Indubbiamente, c’è quell’altro studio medico, quello che dimostra quanto stimolare il cervello sia utile ad allontanare alcune gravi malattie neurodegenerative. Però se ragioniamo in termini di felicità, forse ci conviene essere dementi, a meno che iniziamo a dubitare del fatto che la felicità sia la realtà rappresentata dalle televisioni, dalle pubblicità.
http://www.youtube.com/watch?v=oY3DF3Qy8dc
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